Analogica.it

Un carissimo amico mi ha segnalato questo questo interessantissimo e bellissimo articolo che voglio condividere con voi.
Buona giornata.
http://download.repubblica.it/pdf/domen ... 032014.pdf

Hanno girato un documentario su di lei. Ancora non è uscito il dvd, l'ho visto al cinema.

Sì, l'ho visto anch'io. Non so cosa pensare: dal documentario esce una figura complessa e un po' nevrotica, ma certo non una sprovveduta (tipo idiot savant). Anche se faceva di lavoro la tata, ha dedicato praticamente ogni singolo istante della sua vita alla fotografia. Non si staccava mai la macchina dal collo, spesso neanche quando stava in casa da sola. Accompagnava i bambini che aveva in custodia nei borghi anche insicuri delle città per poter fotografare quel che più le interessava. Pare che abbia anche tentato di pubblicare qualcosa, in un dato momento.
Degli scatti che ho visto pubblicati, alcuni mi hanno colpito molto. C'è chi autorevolmente sostiene che non si possa giudicare un negativo se l'autore non l'ha stampato (o non ha approvato la sua stampa); se fosse così, sarebbe impossibile fare un qualsiasi giudizio all'opera della Maier, né in positivo né in negativo, poiché ella non stampò quasi nulla (e per dire la verità spesso non sviluppava neanche i rulli!).
Io, per limiti certo miei, sono più naif e un'idea, vedendo sui libri le stampe che sono state tratte dai suoi negativi, me la faccio lo stesso (magari sbagliata!). Non si tratta (dico io: qualcuno mi mangerà !...) di fotografie avanguardistiche in cui la stampa voluta dall'autore sia così essenziale per l'interpretazione... sono nella maggior parte dei casi fotografie di strada che se stampate pure in vari modi non modificano sostanzialmente il senso delle foto, no?... Anche vedendo il sito internet ufficiale dedicato a lei, con varie serie di scatti suddivisi per luoghi o cose simili, trovo alcune fotografie che a me colpiscono...
Non so, io sono quello a cui si può vendere un marginatore 11x14 scrivendoci sopra 12x16 senza destare in me sospetti... perciò può darsi che in tutto questo qualcosa mi sfugga...

Grazie per averlo condiviso!!! Non conoscevo questa curiosa storia.

A. Baricco, al termine dell'articolo scrive: "Tra l'altro, sfido chiunque a fissarle senza percepire, in un attimo di lucidità, la smisurata vigliaccheria del fotografare digitale: devo a tata Maier il mio definitivo disprezzo per photoshop".

Grazie della condivisione! Articolo interessante e purtroppo cortissimo, però mi ha fatto venire voglia di documentarmi un po' di più, sono rimasto affascinato dalla vicenda, che fa mi sorgere tante domande. Soprattutto mi interrogo sulle motivazioni che la spingevano a fare quello che faceva, senza volerne condividere neanche uno spiraglio non solo con estranei, ma anche a quanto pare con la sua stessa famiglia... Immagino che ci dovesse essere qualcosa di ben più profondo del "semplice" piacere di scattare.
A parte i documentari citati anche nell' articolo, esistono pubblicazioni che la riguardino?

A chi puo' interessare
http://www.rai5.rai.it/articoli/la-stra ... fault.aspx
saluti
Fabio

Ok, non so se si e' capito ma lo danno stasera su RAI 5......

Beh mi fa piacere che Baricco disprezzi Photoshop.

effegi61 ha scritto:Ok, non so se si e' capito ma lo danno stasera su RAI 5......

qualcuno lo riesce a registrare? oppure c'è un altro modo per rivederlo in altri momenti?

Probabile che lo ripropongano per qualche giorno su rai.tv