Analogica.it

ma se le ditte che producono materiale digitale non fanno più neanche pubblicità vuol dire che sono alla frutta: e non era la pellicola a dover morire?

http://www.reflex.it/goodbye-digital-ph ... er-italia/

Pierpaolo

Verosimile la crisi di vendite di macchine fotografiche digitali visto l'orami insuperabile propensione verso l'uso degli smartphone, ma la chiusura di una rivista digitale, che in questo caso è oltretutto piuttosto nuova, non può essere causata più che altro dall'elevata concorrenza con altre riviste?

il discorso non cambia: il tot pubblicitario è diminuito drasticamente per ogni azienda e spalmandolo su diverse riviste si approssima a zero

Pierpaolo

Pensavo fosse un discorso limitato alla sola rivista in oggetto e non a tutto il settore. Questo potrebbe essere un sintomo per far tornare parzialmente all'analogico le case produttrici visto che il mercato analogico non dico stia rifiorendo ma mi pare per lo meno stabile se non in lieve ascesa negli ultimi anni? Sarebbe una manna dal cielo perchè a ruota tutto il mercato potrebbe ripartire..

purtroppo una rivista ha bisogno almeno del 60% di introiti pubblicitari, e non si capisce quali ditte analogiche potrebbero intervenire: quelle delle pellicole possiedono margini troppo piccoli e non si vede una macchina nuova analogica da anni (tranne casi speciali Leica), il che porta ad un imbuto.

Da una parte niente analogico dall'altra il tracollo dell'industria digitale, se in più si aggiunge la disaffezione dei lettori, migrati quasi in massa su internet: per le riviste non c'è via d'uscita

Pierpaolo

Oramai il telefonino sta' prendendo il sopravvento, sbaglio oppure si vendono anche meno computer portatili,molte meno telecamere, i tablet???.
Gli smarthphone stanno rimpiazzando molte cose. I miei colleghi a casa neache guardano piu' i film in TV usano lo smarthphone.

Frank ha scritto:. I miei colleghi a casa neache guardano piu' i film in TV usano lo smarthphone.

Questo quindi porterà ad un aumento nelle vendite di occhiali da vista per lo meno .
Tornando al discorso, è chiaro che i produttori di "merce" analogica hanno un bacino tale da non poter sostenere una rivista, è per questo che mi piacerebbe pensare (purtroppo resterà un'illusione) che i vari marchi digitali annusino la possibilità di riaprire un mercato analogico anche solo con 1 macchina nuova per casa e di conseguenza si riaprirebbe il mercato per tutto quello che ne consegue (rullini, carta, etc..). Utopia, lo so benissimo, ma la speranza è l'ultima a morire.


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la riapertura del mercato analogico, almeno dai discorsi fatti qua e là, anche recentemente a Tokyo, presenta alcuni problemi:

- il fatto che i manager attuali neanche sanno come sono fatte le macchine analogiche, e non vogliono ammetterlo
- il fatto che moltissime fabbriche in sub appalto (Vietnam, Tailandia, Indonesia, Taiwan) lavorano sul digitale e si assisterebbe a tracolli aziendali
- il fatto che le grandi case hanno investito moltissimo in brevetti e tecnologie digitali e ora vogliono un ritorno, e tra l'altro hanno i magazzini pieni di roba invenduta (vedi le recenti svendite e sconti su materiale Nikon)
- infine sarebbe un'ammissione pericolosissima, dopo anni di bombardamento mediatico: una sconfitta psicologica da cui molti marchi difficilmente si riprenderebbero.

Certo una Nikon FM riaggiornata ( un esempio a caso) sarebbe un colpo di teatro, ma dubito che il Management Nikon, cieco tra i ciechi, abbia un simile coraggio.
Dopo anni di vacche non grasse ma grassissime ora circola la paura, ma del resto la Pacchia non poteva durare in eterno, anche con i vari dumping commerciali messi in atto spudoratamente e che hanno alienato a diversi marchi molte simpatie.
E' un momento storico di attesa: nessuno attualmente può dire con sicurezza cosa accadrà ma tutte le previsioni di solo 3 anni fa sono andate fallite

Pierpaolo

PIERPAOLO ha scritto:la riapertura del mercato analogico, almeno dai discorsi fatti qua e là, anche recentemente a Tokyo, presenta alcuni problemi:

- il fatto che i manager attuali neanche sanno come sono fatte le macchine analogiche, e non vogliono ammetterlo
- il fatto che moltissime fabbriche in sub appalto (Vietnam, Tailandia, Indonesia, Taiwan) lavorano sul digitale e si assisterebbe a tracolli aziendali
- il fatto che le grandi case hanno investito moltissimo in brevetti e tecnologie digitali e ora vogliono un ritorno, e tra l'altro hanno i magazzini pieni di roba invenduta (vedi le recenti svendite e sconti su materiale Nikon)
- infine sarebbe un'ammissione pericolosissima, dopo anni di bombardamento mediatico: una sconfitta psicologica da cui molti marchi difficilmente si riprenderebbero.

Certo una Nikon FM riaggiornata ( un esempio a caso) sarebbe un colpo di teatro, ma dubito che il Management Nikon, cieco tra i ciechi, abbia un simile coraggio.
Dopo anni di vacche non grasse ma grassissime ora circola la paura, ma del resto la Pacchia non poteva durare in eterno, anche con i vari dumping commerciali messi in atto spudoratamente e che hanno alienato a diversi marchi molte simpatie.
E' un momento storico di attesa: nessuno attualmente può dire con sicurezza cosa accadrà ma tutte le previsioni di solo 3 anni fa sono andate fallite

Pierpaolo

Analisi interessantissima.

Sarebbe divertente anche andare a guardare il parco usato: le quotazioni argentiche sono in salita continua (mi sono accorto di dovermi affrettare se voglio davvero sta benedetta RZ..), mentre le quotazioni di digireflex consumer e prosumer iniziano a colare a picco per saturazione.

[OT]
Mi viene naturale il parallelo ad un altro mercato saturo da un bel po' di tempo; quello fotografico, però, non ha la fortuna di godere di ecoincentivi e norme "anti inquinamento".

Beh, per quanto attiene le fabbriche in subappalto onestamente non vedo questi grandi problemi. Dovrebbero limitarsi a dedicare una parte della produzione ad un nuovo prodotto, che poi nuovo non è. Tutte o quasi le industrie vivono di queste innovazioni ed aggiornamenti dei prodotti, altrimenti sono destinate a sparire. Non credo che servano attrezzature o macchine specifiche che già non abbiano per produrre macchine analogiche, cosa che non è vera inversamente.


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