Immagine latente...che confusione!!

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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amonxxx
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Immagine latente...che confusione!!

Messaggio da amonxxx »

Salve a tutti, questa volta voglio provi una domanda abbastanza tecnica legata alla chimica degli alogenuri di argento; sto leggendo da molte fonti cercando di capire quello che effettivamente succede a livello chimico durante l'esposizione e durante lo sviluppo a questi grani. Non pretendo di capire fino in fondo quello che succede a livello di bilanciamenti di equazioni chimiche ecc, però vorrei avere un'idea più chiara.
Sono partito da questo post molto interessante qui sul forum
http://www.analogica.it/il-processo-chi ... o-t90.html
Spero che qualcuno di voi possa dirmi se ho capito bene e spiegarmi dove ho dei dubbi:

dispersi in maniera uniforme nell'emulsione ci sono i nostri micrograni di alogenuri d'argento (che sono una struttura cristallina composta da più molecole di Bromuro d'argento ad esempio).
Una volta assorbita la radiazione elettromagnetica alcune delle molecole che compongono il cristallo si scindono liberando un un elettrone che si combina con lo ione di argento Ag+ separatosi dal Bromo (esempio) formando un atomo di argento metallico, il quale si deposita nel cristallo. Non tutte le molecole di Bromuro di argento si scindono quindi rimane questa struttura cristallina composta da molecole di bromuro di argento e da un deposito di atomi di argento. (ho ricostruito bene fino qui?)
L'argento che si viene a depositare nel cristallo comunque non è sufficiente affinché ci sia una mutazione visibile sulla pellicola, e quello che si forma si chiama immagine latente. La densità di questi cristalli modificati è maggiore, quanta più radiazione è stata assorbita. (Ma vuol dire che nel cristallo ci sono più atomi d'argento oppure i cristalli tendono ad aggregarsi con altri cristalli esposti?)

Lo sviluppo invece ha un'azione riducente, il che vuol dire che il rivelatore cede elettroni ai cristalli di alogenuri di argento esposti alla luce (che sono stati già "catalizzati" durante l'esposizione) i quali completano la trasformazione in argento metallico. (si aggregano con altri cristalli?).
I cristalli che non hanno ricevuto la radiazione e quindi non sono stati "attivati" vengono poi rimossi col fissaggio.

Grazie a chi riuscirà a chiarire i miei dubbi. PS mi scuso con i chimici se ho detto cose senza senso ;)



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-Sandro-
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Re: Immagine latente...che confusione!!

Messaggio da -Sandro- »

La teoria di formazione dell'immagine latente è molto complessa e non può essere riassunta in tre righe.

Nel testo "Le basi scientifiche della fotografia" di Walls e Attridge, edito da Ciapanna nel 79, la teoria dell'immagine latente, della struttura e delle proprietà dell'emulsione è spiegata in 30 pagine di testo.
Il volume si trova usato e lo consiglio caldamente per chi volesse approfondire, appunto, le basi scientifiche della fotografia.
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amonxxx
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Re: Immagine latente...che confusione!!

Messaggio da amonxxx »

Salve, riapro questo post di qualche giorno fa, in quanto vorrei chiedere chiarimenti in merito a un dubbio che riguarda sempre la formazione dell'immagine latente.
Innanzitutto ringrazio Sandro, per la segnalazione del libro che provvederò a procurarmi appena lo trovo. _Ho trovato nel frattempo altre fonti e ho chiarito il dubbio che avevo prima.
Ora però ne ho un altro: una volta che i cristalli vengono esposti e poi sviluppati si anneriscono completamente. Quindi prima del fissaggio avremo il cristallo nero e quello non esposto (non nero). Dopo il fissaggio questi vengono rimossi facendo rimanere sostanzialmente solo base trasparente della pellicola.
Mi chiedo quindi, la differenza tra una zona che ha ricevuto più luce da una che ne ha ricevuta meno, e quindi la percezione di "scuro" e "meno scuro" sul negativo, è data solo dalla diversa densità diversa di cristalli anneriti? Una sorta di mosaico in cui una maggiore densità di cristalli anneriti fornisce le zone "scure" del negativo, mentre le zone che hanno ricevuto meno luce presentano una densità minore di cristalli anneriti e dunque vengono percepiti come "meno scure"? E' un'interpretazione corretta?
Grazie per le risposte
Gianni

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kiodo
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Re: Immagine latente...che confusione!!

Messaggio da kiodo »

Parzialmente corretta. I cristalli non sono distribuiti solo bidimensionalmente, come in un puzzle, ma in tre dimensioni: immagina una spalmata di gelatina+cristalli, come fosse nutella su una fetta di pane. Avrai quindi, per ogni punto della pellicola, uno spessore, una catasta, di cristalli, che potranno annerire, o no, a seconda dell'esposizione alla luce e del successivo sviluppo

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amonxxx
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Re: Immagine latente...che confusione!!

Messaggio da amonxxx »

kiodo ha scritto:Parzialmente corretta. I cristalli non sono distribuiti solo bidimensionalmente, come in un puzzle, ma in tre dimensioni: immagina una spalmata di gelatina+cristalli, come fosse nutella su una fetta di pane. Avrai quindi, per ogni punto della pellicola, uno spessore, una catasta, di cristalli, che potranno annerire, o no, a seconda dell'esposizione alla luce e del successivo sviluppo

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Giusto, in realtà avevo letto questo nel:"manuale del bianco e nero analogico" Nicola focci. Immagine
Quindi la densità va considerata tridimensionalmenteImmagine. Comunque i singoli cristalli risulteranno anneriti o no. Non esistono cristalli "grigi".

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