mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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franny71
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mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da franny71 »

Prendedo spunto da questa discussioneho cominciato a pormi delle domande...
Come si fanno le mascherature/bruciature?
Perché utilizzarle?
Quando è meglio utilizzare una piuttosto che l'altra?
Ho notato che parliamo molto spesso di stampa, di Dmax, di I.E. chimici e quant'altro, ma non abbiamo mai parlato/approfondito un'argomento che porta spesso ad un'ottima stampa fine art, piuttosto che ad una buona stampa.
Io personalmente sarei interessato ad approfondire questa tecnica, che se usata in maniera ottimale porta a risultati di grande pregio.
che dite, approfondiamo? ;)


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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da Silverprint »

Certo! :)

Prima metterei però qualche paletto...

Fare mascherature e bruciature viene quasi d'istinto, ma troppo spesso lo si fa per supplire a carenze e/o errori che sarebbe meglio (per il risultato) affrontare in altro modo.

Quindi, sempre riprendendo dal thread citato, mi copio-incollo (con aggiornamenti) :p

"Sarebbe bello e utile usare mascherature e bruciature a fini interpretativi... ;) e non per mettere "una pezza" (spesso maldestra) ad altri errori.
Chiaramente la differenza tra interpretazione e correzione non è netta, ma qualche ragionamento si può fare.

Punto primo: è (dovrebbe essere*) sempre possibile stampare tutte le informazioni contenute nel negativo (ovvero senza perdita di dettagli, né nelle ombre, né nelle luci, anche estreme) senza mascherature o bruciature semplicemente regolando il contrasto.

* Dovrebbe essere... Infatti se un negativo è talmente fuori range da produrre stampe troppo dure sul grado 00 o troppo morbide sul 5 vuol dire che c'è un errore grave di sotto-sviluppo (negativo troppo morbido) o sovra-sviluppo (negativo troppo duro). Eventualmente unito ad errori di esposizione.

Punto secondo: visto il punto primo, mascherature e bruciature non sono necessarie per correggere, ma utili (o necessarie) per interpretare. Vista la nota, se sono necessarie per correggere (cioè stiamo mascherando e bruciando sul grado 00 o 5), vuol dire che il negativo è stato sviluppato male, troppo (grado 00, errore comune) o troppo poco (grado 5, errore meno comune).

Punto terzo
: prima di mettersi a fare mascherature e bruciature per interpretare l'immagine è necessario produrre una stampa corretta solo regolando il contrasto. Necessario perché solo vedendo tutte le informazioni presenti sul negativo si può con cognizione di causa decidere quanto importanza dare alle varie informazioni ovvero interpretare l'immagine.

Punto quarto: l'interpretazione della stampa ha due modalità: 1) regolare l'importanza dell'informazione tramite variazioni di contrasto e densità locali quindi con mascherature, bruciature, sbianca locale, variazioni localizzate di contrasto. 2) sottrarre informazione: portare quindi parti dell'immagine a nero o bianco. Naturalmente le due modalità possono essere usate insieme.

;)
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da franny71 »

io tendenzialmente cerco di sfruttare al massimo ciò che mi da il negativo, ma alcune volte mi ritrovo con un cielo latteo, un ritratto con delle ombre non volute etc.
so benissimo che con illuminazioni differenti o utilizzando dei filtri colorati si può ovviare in fase di ripresa, ma alcune volte ci sono dei dettagli da voler enfatizzare e credo che questa tipologia di interventi mirati possa dare quel quid che altrimenti non potremmo avere.
io mi ci sto avvicinando ora, ma devo ricredermi sul fatto che sia semplice ottenere buoni risultati, ma anche accettabili.
il dover scandire il tempo a mente mentre si usano le maschere,il continuo movimento circoscritto alla zona di interesse per evitare effetti "indesiderati" spesso mi confonde ed ottengo risultati pessimi.
direi che su 10 stampe mascherate,ho ottenuto risultati "proponibili" solo una volta.
sto cercando di considerare anche la bruciatura, ma suppongo di dover esporre più brevemente una immagine, per poi riprenderla riesponendo la parte "meno interessante".
ancora non ci ho provato, ma se capisco un pò di più su come ottenere risultati ottimali credo ci riproverò.
per ora fiasco totale direi...
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da Silverprint »

:) Mascherare e bruciare "a modo" non è tanto facile, ma neanche difficile. Occorre comunque acquisire manualità e metodo.
franny71 ha scritto:Io tendenzialmente cerco di sfruttare al massimo ciò che mi da il negativo, ma alcune volte mi ritrovo con un cielo latteo, un ritratto con delle ombre non volute etc...
Ogni immagine è in parte storia a sé, ma questa frase di Franco è un buono spunto per un ragionamento generale e ne approfitto.

Il cielo latteo ha vari motivi per essere tale, eventualmente tutti presenti allo stesso tempo:
è stato usato in stampa un contrasto troppo elevato ovvero il negativo è duro per quel contrasto (è la stessa cosa) e/o (sempre la stessa cosa) il negativo è sovra-sviluppato per la condizione di luce.
Va tenuto anche presente che molte pellicole hanno una maggiore sensibilità verso il blu, e che l'uso dei filtri di contrasto in ripresa aiuta molto.

Inoltre c'è la possibilità che il cielo latteo sia una conseguenza, solo in parte evitabile (per esempio con l'uso dei filtri e/o la riduzione del tempo di sviluppo), dell'interpretazione voluta dell'immagine. Il contrasto locale della "terra" ovvero tutto, cielo escluso, potrebbe risultare basso con una regolazione tale da far venire bene anche il cielo.
In queste condizioni si ricorre ad una mascheratura o bruciatura (quella che è più semplice eseguire) dando più tempo al cielo e meno alla terra. L'operazione non sempre è agevole e spesso risulta conveniente usare un contrasto più basso per bruciare il cielo ed eventualmente anche la pre-velatura (anche solo parziale).

Il caso invece delle ombre troppo marcate su un viso è poco risolvibile in stampa, oltre ad abbassare il contrasto per avere ombre più chiare si può far poco, visto che molto probabilmente fare delle mascherature così precise e localizzate sarebbe troppo "chirurgico".
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da franny71 »

Andrea, potresti spiegare meglio il perchè di un utilizzo di contrasti più bassi nelle bruciature?
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da porcospino99 »

Il punto terzo di Andrea (fare prima una stampa "perfetta") mi sembra basilare e "primario".

Forse, parlo per me, faccio troppo spesso l'errore di cercare ad ogni costo di andare al sodo e fare subito la stampa "buona" limitandomi a pochi provini, mentre invece bisogan "buttarne" via di carta per ottenere il risultato ottimale.

Per quanto riguarda mascherare e bruciare non so voi, ma io stampando il grosso in formati vicini al 13x18 o poco superiori faccio un po' fatica, le (poche) volte che stampo sopra ai 30cm allora si parla di mascherare e bruciare. Ho letto di gente che maschera i "francobolli" a mio avviso mi sembra un po' una forzatura.

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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da Silverprint »

franny71 ha scritto:Potresti spiegare meglio il perché di un utilizzo di contrasti più bassi nelle bruciature?
Certo! :)

Dover fare delle bruciature significa che si è deciso di usare un contrasto più alto di quello che il negativo richiede nel suo insieme. Con l'utilizzo di un contrasto più elevato occorre meno tempo di esposizione alle parti scure per raggiungere la densità desiderata di quanto ne occorra alle parti chiare. Di conseguenza per ottenere le densità desiderate nelle parti chiare sarà necessaria una esposizione molto maggiore se si usa lo stesso grado di contrasto, ma usando questo tempo più lungo per la bruciatura le parti di confine (che sarebbe meglio ricevessero parte della bruciatura altrimenti si vede il segno) si scuriranno più del desiderato.

Insomma usando lo stesso contrasto (che ricordo essere più elevato di quello che il negativo vorrebbe) la bruciatura lascia il segno, o come una banda più scura o come una banda più chiara (a seconda d come la si è fatta). Se invece si usa un contrasto più basso il tempo necessario a scurire le parti chiare sarà più breve e produrrà un effetto di inscurimento delle parti di confine molto moderato o (speriamo) proprio non visibile. Consentendo così anche di fare la bruciatura in modo da comprendere una piccola parte di "terra" ed evitare la banda chiara.

@porcospino... sono d'accordissimo. A risparmiare sui provini si spreca il doppio!
Io sulla scelta di densità e contrasto ottimali ci passo parecchio tempo e garantisco che ripaga.
Sui "francobolli" è meglio intervenire in altro modo (sbianca locale per es.). Comunque dipende anche da cosa c'è nell'immagine, a volte è possibile.
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da franny71 »

speriamo che la discussione non cada nel dimenticatoio,secondo me è interessante e potrebbe dare molto di più...
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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da guarrellam »

Parliamo anche di tecnica. Come le effettuate fisicamente, di cosa vi avvalete oltre le mani?
Non mi interessano i paesaggi di bellezza disinfettata, tipo Ansel Adams.

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che può scattare fino 128.000 ISO,
e mi piace aggiungere la grana
in post,come per la pellicola.........

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Re: mascherature e bruciature... come-quando-perchè

Messaggio da zioAlex »

son sincero.. Io mascherature e bruciature non le ho mai fatte! :ymblushing: in linea di massima cercavo di regolarmi con il contrasto, sia con i filtri e sia con sviluppi (carta) diversi, anche se poi qualche piccolo intervento di mascheratura l'ho fatto per non far perdere dettaglio nelle ombre..... :-*
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