Sto leggendo una gustosissima autobiografia di Oliver Sacks di cui c'e' un bel capitolo sulla fotografia.
Vi leggo alcuni brani:
...spesso le mie mani erano macchiate di pirogallolo.....
che notoriamente fa molto bene alla salute.
....c'era anche la sensazione di poter rendere oggettiva e permanente una percezione molto personale e forse fugace...
percettivo/oggettivo
....mi sembrava meravigliosa questa capacita' delle fotografie di cogliere momenti reali, di essere precise sezioni trasversali del tempo che per cosi dire rimaneva per sempre fissato nell'argento.....
Sono gli anni 30 Oliver si vede che doveva ancora metabolizzare la teoria della relativita' ristretta.
...In parte questa esigenza di documentare derivava dal fatto che oggetti in apparenza eterni fossero stati completamente distrutti.....
Oliver si riferisce ai bombardamenti di Londra del 45, ma anche io guardo con un'attrazione magnetica le vecchie foto del vecchio quartiere scomparso di Via Madre di Dio a Genova.
......solo quando vidi una vecchia foto i miei dubbi svanirono e confidai nella sua precedente esistenza......
Fotografia come strumento che attesta.
....Se la fotografia era anche una metafora della percezione , della memoria dell'identita' era anche un modello nel quale osservare la scienza.....
IO direi una metafora della percezione nel quale osservare la realta'.
.....sotto le luci rosse della camera oscura la magia delle immagini che emergevano durante lo sviluppo delle pellicole. Non mi stancavo mai di questa meraviglia di vedere i primi vaghi accenni di un'immagine.....
Anch'io non mi stanco mai.
...una splendida Leica con un'obietivo f/3.5, la prima 35 millimetri....
il mito.
altrimenti in genere usava una reflex biottica, una rolleiflex...
altro mito.
......ero affascinato dalla rapidita' e dalla finezza delle diverse emlsioni, da quelle lente alla tri-x quasi 50 volte piu' veloce che consentiva di fotografare anche di notte...........
400 iso Sic..
.....mi divertivo a produrre io stesso le emulsioni fotosensibili, prendevo una soluzione di nitrato d'argento al 10% e l'aggiungevo lentamente ad una soluzione di cloruro di potassio e una gelatina....
Lasciamo perdere
Per il momento mi fermo qui, ma poi c'e' una parte gustosa relativa ai viraggi
Zio Tungsteno e la fotografia
Moderatore: etrusco
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato
- chromemax
- moderatore
- Messaggi: 12078
- Iscritto il: 02/08/2010, 16:35
- Reputation:
- Località: Albiate (MB)
Re: Zio Tungsteno e la fotografia
Forse al tempo la Tri-x era ancora 200 ASA
Re: Zio Tungsteno e la fotografia
Zio Tungsteno!
Cos'e' una nuova bestemmia?
Cos'e' una nuova bestemmia?
Re: Zio Tungsteno e la fotografia
Questo libro autobiografico di Oliver Sacks (uno scienziato neurologo) parla attraverso la sua storia, della scoperta e del suo amore per la chimica.
Zio Tungsteno era un suo parente industriale che faceva lampadine e faceva conoscere gli elementi al giovane Oliver .
Questo zio aveva le mami nere impregnate di tungsteno che forse anche dopo scorticato glie ne avrebbero trovato tracce, e forse anche i polmoni ne erano impregnati, ma questo secondo il giovane Oliver conferiva allo zio le prodigiose qualità dell'elemento, piuttosto che di un'intossicazione.
Oliver arrivava ad autoprodursi anche le carte per la stampa e c'è anche un brano dedicato ai viraggi.
Oltre al selenio praticava anche quelli col rame il molibdeno il platino e persino l'uranio e molti altri metalli che non ho citato.
Sospetto che se sulla tavola periodica forse apparso il plutonio se lo sarebbe autoprodotto e ci avrebbe fatto i viraggi
Inviato dal mio SM-G531F utilizzando Tapatalk
Zio Tungsteno era un suo parente industriale che faceva lampadine e faceva conoscere gli elementi al giovane Oliver .
Questo zio aveva le mami nere impregnate di tungsteno che forse anche dopo scorticato glie ne avrebbero trovato tracce, e forse anche i polmoni ne erano impregnati, ma questo secondo il giovane Oliver conferiva allo zio le prodigiose qualità dell'elemento, piuttosto che di un'intossicazione.
Oliver arrivava ad autoprodursi anche le carte per la stampa e c'è anche un brano dedicato ai viraggi.
Oltre al selenio praticava anche quelli col rame il molibdeno il platino e persino l'uranio e molti altri metalli che non ho citato.
Sospetto che se sulla tavola periodica forse apparso il plutonio se lo sarebbe autoprodotto e ci avrebbe fatto i viraggi
Inviato dal mio SM-G531F utilizzando Tapatalk
Ultima modifica di marcotre il 19/06/2016, 18:02, modificato 1 volta in totale.
Re: Zio Tungsteno e la fotografia
Ti ringrazio per la risposta, non lo sapevo, comunque volevo solo strappare un sorriso, anche se in maniera un po grossolana...
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato