Analogica.it

Ma poi, mi chiedo, per come sono (spesso volontariamente) boccaloni i giornali sulle notizie ultimamente, tra falsi, bufale e fonti non attendibili, sempre più carenti di etica, ambigui partigiani e organi di partito, proprio il settore delle immagini, che fa da supporto, insomma, alle notizie, doveva darsi questa, infine superflua, "ripulita"?
In soldoni, cosa importa se in una foto di poveri profughi mi elabori il cielo in toni drammatici se poi questa immagine va in pasto alla risma di giornali che conosciamo?

In questo articolo un pò di considerazioni vengono espresse molto bene, con spirito critico ma non polemico: https://arstechnica.co.uk/business/2015 ... t-reality/

Premesso che vale solo per i rapporti con i freelancers e non per i fotografi "conosciuti" ( e questo è già un fatto non trascurabile), l'azione sembra derivare dal più semplice compromesso tra la necessità di scremare immediatamente il 20% di immagini false (cioè "pesantemente" manipolate - percentuale che deriva da una media rilevata sul World Press Photo del 2014) e lasciare passare l'80% che può avere un "leggero" ritocco. Sull'aggettivo "leggero" si gioca la partita.

Lo scopo è duplice: quello "etico", appena citato, e quello pratico dettato dalla velocità richiesta nel gestire immagini "fresche" - qui immagino la competizione con le altre agenzie sulla tempistica di poter distribuire per primi le immagini significative di un evento.

Insomma.. è una novità.. ma per la Reuters dovrebbe tutto sommato essere positiva- Vedremo le altre agenzie come si muoveranno a riguardo.

Aggiungo: http://www.worldpressphoto.org/sites/de ... report.pdf - The integrity of the image - current practices and accepted standards relating to the manipulation of still images in photojournalism and documentary photography.

Mi soffermo su due punti, sempre pour parler:
"RAW images need to be processed by the photographer, which takes time—and when you're reporting on a breaking story, sometimes you don't have time": quanta premura! Chi obbliga un fotografo a non scattare RAW + JPG? Se uno ha fretta può benissimo mandare dalla fotocamera via wifi la foto a un notebook e in un minuto la foto è inviata all'agenzia.
"Eyewitness accounts": chi mai ha detto che una fotocamera digitale riproduca bene la realtà (in JPG)? Esempio: ho dinanzi a me un tramonto in cui, a occhio nudo, "vedo bene" sia il sole che la pianura sottostante; se stessi dipingendo la ritrarrei così, con sole e cespugli ben visibili, ma invece la fotocamera mi rende la pianura molto scura. Il JPG così come uscito dalla fotocamera, in questo caso, probabilmente non riprodurrà la mia testimonianza visiva, che dovrà essere necessariamente ricostituita tramite una "de-elaborazione riparatoria" delle limitazioni del processo digitale. A meno che non si voglia preservare la testimonianza visiva dei sensori CMOS invece di quella delle retine umane...
Insomma, sempre più perplesso.

Infatti consigliano di scattare in raw+jpeg. Si parla di fotogiornalismo non di paesaggio-landscape-cartoline-progetti tipo "Genesis". Quindi l'evento di reportage ha una sua specificità precisa e per un fotografo (così come hanno sempre fatto in passato su pellicola i fotoreporter) il caso non sussiste. Il braketing -1-0-+1 a raffica non è generalmente un problema. L'HDR in macchina nemmeno. E questi non sono ritocchi di manipolazioen dell'immagine intesa come comunicazione dell'evento.
Piuttosto condivido una riflessione fatta con Hans Stakelbeek (fotografo olandese) che in occasione della sua mostra a Padova nel 2010 sull'impegno del contingente olandese in Afghanistan, relativamente ad una immagine della bambina che guarda il fotografo (http://www.theguardian.com/world/galler ... hotography), mi spiegò: appena inquadrata la bambina con la fotocamera, fece un'espressione impaurita. Se avesse usato quella foto sarebbe emerso un discorso sulla presenza militare olandese come prova di forza, rispetto l'originaria idea di esser lì in supporto all apopolazioen. Fotografie fatte con hassie + dorso digitale. Solo per dire che il vero problema è ben altro che il fake dell'immagine digitale.

Il mio era un esempio tecnico. Soggetti di reportage con condizioni di luce difficili suppongo capitino.
Poi, allora, di quale realtà parliamo se "è ammesso" far elaborare il JPG alla fotocamera, persino con un HDR?