Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecologici

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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joeanty
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Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecologici

Messaggio da joeanty »

Cercando in giro in questo ed altri forum, ho trovato delle indicazioni sparpagliate e generiche sulla presunta eco-affinità (passatemi il termine) di alcuni dei chimici da camera oscura facilmente reperibili sul mercato.
Rimanendo nel campo del B/N, sembra che per sviluppare le pellicole l'unico sviluppo "ecologico" citato sia l'XTOL della Kodak (oltre al Caffenol, che però non è un prodotto commerciale), mentre per la carta ho trovato il Rollei Vintage Classic Developer e l'Agfa Print Plus.

La prima cosa che mi ha colpito è che veramente in pochi considerano che la catena non si compone di solo sviluppo... ci sono l'arresto, il fissaggio, l'agente di rimozione dell'iposolfito, l'umettante, il toner, la carta e la pellicola, anche se non tutti usano tutto.

La seconda osservazione è che, praticamente ovunque abbia trovato qualche riscontro, la presunta eco-affinità del prodotto si misura solo in base all'assenza di idrochinone.

Ancora, non si prende quasi mai in considerazione (e con quel quasi sono stato buono...) l'aspetto dei possibili effetti sulla salute dell'utilizzatore (nella scheda Material Safety Data Sheet dell'XTOL, ad esempio, è riportato che può causare problemi riproduttivi, problemi dello sviluppo, problemi al sangue e ai testicoli).

Infine (e la cosa che mi sconvolge) ho trovato una certa difficoltà nel reperire le schede di sicurezza (Material Safety Data Sheet o MSDS), eccezion fatta per ILFORD, che le pubblica nella pagina di ogni prodotto e Tetenal, che mette a disposizione un motore di ricerca (che a differenza di quello Kodak, funziona).

Detto questo, volevo chiedere se qualcuno è in grado, con cognizione di causa, di stilare una lista di prodotti commerciali da camera oscura che siano il più possibile eco compatibili ed il meno possibile dannosi per la salute per l'uso da camera oscura casalinga, quindi spesso ricavata in bagno e con un ricambio d'aria approssimativo.


La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

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gonfiacani
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da gonfiacani »

Sono interessato anche io all'argomento, quindi posto non per rispondere, perché non ho conoscenze in merito, ma per tenere traccia e per segnalare che ultimamente dalle mie parti le Isole Ecologiche fanno un po' di storie per smaltire i miei chimici esausti. Quali alternative ci sarebbero? Come smaltite i vostri chimici esausti? (non rispondete nel lavandino del bagno!!!)

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liberalemucche
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da liberalemucche »

anche io ciclicamente mi chiedo la stessa cosa.
nel dubbio, non sto stampando, mio malgrado.
tempo fa feci una ricerca per capire quanto la carta provenisse da foreste ben gestite.
altro problema personale è la pellicola, che è di origine animale. io sono vegetariana e questa cosa mi mette in crisi, ma è un altro discorso...non divago e attendo indicazioni.
:)

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gianfranco242
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da gianfranco242 »

Argomento interessante.
Non ho competenze e conoscenza per contribuire ma mi tengo sintonizzato.

Una piccola cosa è quella di non sprecare.
Lo sviluppo va utilizzato per intero, se si sviluppa poco, da punto di vista ambientale penso sia meglio uno sviluppo concentrato che duri molto piuttosto che uno in polvere da buttare magari dopo un solo rullo.
Se la mia tank utilizza 600ml di soluzione, non faccio un litro di fissaggio se so che non posso sfruttarlo.
Evito di acquistare, se possibile, confezioni troppo grosse se la soluzione una volta aperta non si conserva a lungo.

Gianfranco

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gianfranco242
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da gianfranco242 »

Mi è venuta in mente una piccola proposta.

Al fine di evitare sprechi si potrebbe organizzare una sorta di 'acquisto comune' in maniera che ciascuno acquisti la quantità di chimici che gli serve effettivamente.

Mi spiego meglio.
Io che sviluppo solo (per la stampa vado presso camere oscure in affitto) e neanche tantissimo ho dovuto acquistare una confezione da un litro di arresto e fissaggio che ci metterò una vita a utilizzare, soprattutto l'arresto.
Pertanto si potrebbe organizzare con qualcuno che ha utilizzi analoghi ai miei di dividere l'acquisto, in maniera che ognuno di noi abbia il prodotto che gli serve (ad esempio, per quello che sviluppo in questo periodo 300 ml di arresto sarebbero più che sufficienti per parecchio tempo).
Ci sarebbe un risparmio economico ed evitiamo sprechi dannosi per l'ambiente (prima o poi la soluzione andrebbe buttata ancorché inutilizzata).

Gianfranco

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isos1977
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da isos1977 »

in realtà sul forum si è parlato anche di tutta la catena... solo che lo sviluppo è forse la parte più inquinante. l'arresto viene fatto di solito con acido acetico o acido citrico che sono abbastanza innoqui (l'acido citrico è pure inodore)
Sul fissaggio, il problema di fondo è l'argento che deve essere rimosso da qualunque fissaggio,e che rimane nella soluzione esausta a prescindere dalla composizione.

detto questo. In generale non sempre esiste una soluzione che possa annullare ogni impatto ambientale... nel caso del processo fotografico, l'unica strada percorribile è ottimizzare il processo per utilizzare meno chimici possibili e manipolarli seguendo le istruzioni del produttore ...ma rimanendo consapevoli che per avere risultati ripetibili e "solidi" devi scendere a compromessi... il caffenol è sicuramente una soluzione a bassissimo impatto ambientale... ma a scapito dei risultati...

La cosa che mi lascia maggiori perplessità è lo smaltimento dei prodotti... Non riesco a darmi pace per il fatto che non esista una soluzione percorribile da un privato per smaltirli.... le isole ecologiche spesso non li ritirano e le ditte specializzate lavorano su volumi impensabili per un privato... e in Italia una piccolissima parte delle città ha un depuratore ...
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chromemax
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da chromemax »

Non sono assolutamente un esperto ma un po' mi sono informato e l'idea che mi sono fatto è che esistono diversi tipi di inquinamento e che non esistono risposte definitive. La soluzione proposta da gianfranco242 ad esempio a prima vista potrebbe sembrare una cosa buona ma magari l'inquinamento dovuto all'aumento delle necessità di trasporto annulla o peggio è superiore rispetto ai benefici ambientali sperati, a meno di non essere tanto fortunati da avere un dirimpettaio appassionato di camera oscura (cosa immagino piuttsto unica).
Oramai sono convinto che il riciclo e lo smaltimento sia più un affare economico che ecologico; come sempre prima viene il soldo che, come mi sembra oramai sia chiaro, non ha rispetto di niente e di nessuno, neanche di se stesso (provate a chiedere un finanziamento per installare i pannelli fotovoltaici e vedrete quanto è "green" il tasso d'interesse che chiedono, con tanto di rivendita del debito alla finanziaria :)) )
Tutta la tematica ambientale mi sembra sia affetta da un po' di schizzofrenia e in cui entra pesantemente una pregiudiziale ideologica e anche "modaiola" piuttosto cheessere dettata dall'effettiva esigenza di salvaguardare il pianeta nel suo contesto globale.
Tornando al nostro problema specifico, la cosa imho dovrebbe essere affrontata sotto il profilo dell'impronta ecologica perché non è detto che l'inquinamento generato per smaltire un litro di sviluppo sia inferiore a quello che quello sviluppo esausto provoca al'ambiente. Bisognerebbe fare studi seri che io non sono riuscito a trovare e forse mancano. Personalmente non mi angoscio più di tanto ma sto attento a non sprecare e a riusare il più possibile --ad esempio raccolgo nella vasca l'acqua usata per lavare le stampe e la uso per pulire le bacinelle dopo la sessione di stampa--.

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isos1977
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da isos1977 »

In generale, sarebbe meglio smaltire i prodotti chimici... dico in generale, perchè sicuramente in alcuni casi l'impatto ambientale dello smaltimento potrebbe essere superiore a quello di buttare tutto nel lavandino (se devi fare 50 km per portare 10 litri di liquido a smaltire, ad esempio...)

purtroppo questa cosa in Italia viene fatta... all'italiana... le regole stringenti, al limite dell'assurdo, sono state fatte per contrastare comportamenti illeciti. Con il risultato che i costi lievitano e a guadagnarci... sono spesso i soggetti colpevoli di quei comportamenti che si volevano contrastare :(
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joeanty
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da joeanty »

Non mi ponevo il problema dello smaltimento, affrontato taralaltro in più discussioni su questo forum, ma volevo sapere quali fossero nella catena i prodotti commerciali da preferire per il loro minor impatto ambientale e (sopratutto) la loro minore pericolosità per l'utilizzatore in condizioni casalinghe.

Ci tengo a specificare che mi rivolgo a prodotti commerciali, e non realizzati in casa a partire dai chimici puri, situazione per la quale le cose si complicano dovendo considerare i rischi per la salute derivanti dal maneggiare i singoli chimici, dalla quantità di chimici puri posseduta e usata per la specifica preparazione, dalle possibili reazioni/esalazioni che possono innescarsi durante la miscelazione dei componenti ecc...

Per la condivisione dei chimici, ho già provato una volta a dividere l'XTOL che avevo preparato in soluzione stock con altri, ma non è stato semplice conciliare distanze e tempi per lo scambio :(
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

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chromemax
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Re: Rispettare l'ambiente (e se stessi) ovvero chimici ecolo

Messaggio da chromemax »

joeanty ha scritto:Non mi ponevo il problema dello smaltimento, affrontato taralaltro in più discussioni su questo forum, ma volevo sapere quali fossero nella catena i prodotti commerciali da preferire per il loro minor impatto ambientale e (sopratutto) la loro minore pericolosità per l'utilizzatore in condizioni casalinghe.

Ci tengo a specificare che mi rivolgo a prodotti commerciali, e non realizzati in casa a partire dai chimici puri, situazione per la quale le cose si complicano dovendo considerare i rischi per la salute derivanti dal maneggiare i singoli chimici, dalla quantità di chimici puri posseduta e usata per la specifica preparazione, dalle possibili reazioni/esalazioni che possono innescarsi durante la miscelazione dei componenti ecc...
Credo che la tua idea della pericolosità dei chimici sia troppo generalizzata. Se usati con attenzione e buon senso i chimici fotografici commerciali e la maggior parte di quelli sfusi non sono affatto pericolosi rispetto a quanto quotidianamente usiamo nelle nostre case; a me ad esempio non è mai venuto in mente di sciogliere una tavoletta di detersivo per lavastoviglie nel caffé, di togliere le incorstazioni dal water usando l'acido muriatico senza guanti, di pulire il pavimento mischiando ammonica e acido muriatico, di assaggiare l'attack per sentire che sapore ha oppure di "rigenerare" la batteria del cellulare dandogli una scaldata nel microonde. Basta usare le stesse regole di buon senso in camera oscura; etichettare chiaramente le bottiglie, tenere i chimci in luoghi sicuri, usare i guanti e un grembiule magari usa e getta, areare l'area di lavoro, lavorare in un ambiente pulito e soprattutto in modo pulito (gli schizzi si lavano subito).

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