L'Apo Telyt 180 3.4 e' giustificato sul colore ed alle lunghe distanze rispetto al 2.8,
per un uso da ritratto e su bianco/nero, il 2.8 va benissimo, senza entrare nei gusti tecnici di chi riprende e sul tipo di ottica
che il fotografo preferisce, anzi, sul BN e' ben difficile riscontrare differenze pratiche anche alle lunghe distanze
fra questi due obiettivi.
Il 180 3.4 fu concepito per scopi ben precisi e successivamente venduto anche ai "civili"... costava
una follia, a listino aveva all'incirca lo stesso prezzo del Noctilux 50 f1.
Si parla di altri tempi, uno di questi vetri speciali veniva fuso manualmente in questo modo
qui un riporto :
"
.. per realizzare il vetro 554666 non era possibile dar vita a fusioni
che impiegassero più di 750g (GRAMMI) di materiale fondente per volta,un dettaglio che con
tutta evidenza faceva lievitare ulteriormente i costi - già elevati - indotti dalle materie prime impiegate;
la miscela veniva fusa in un crogiolo di ossido di Alluminio a circa 1000° C e successivamente
raffinata innalzando progressivamente tale valore fino a 1100° C; la temperatura veniva poi ridotta
nuovamente a 1000° C e l'impasto vetroso veniva mescolato per circa 20 minuti, trascorsi i quali
l'agitazione meccanica continuava a bruciatori spenti, e non appena sulla superficie si formava una
sottile pellicola l'impasto veniva versato in stampi pre-riscaldati a 400°C che venivano poi passati
in forno a 460° C per la tempra finale: tutto questo per poche centinaia di grammi di materiale finito! "
L'articolo completo del patrimonio dell'Umanita' Marco Cavina potete leggerlo qui:
http://www.marcocavina.com/articoli_fot ... 00_pag.htm
Saluti
8vio