chapeau....ila. ha scritto: ↑28/08/2020, 12:26Tramite google immagini ho trovato la tabella con i codici DX: http://www.fotoappunti.com/tech/le-pellicole.html
Pellicole-3.png
Cosicché ho realizzato queste etichette (in fretta e furia poiché ero in partenza) con forbici, carta, nastro di alluminio e "plastificando" con del nastro trasparente. Le rifarò con più accuratezza su acetato.
Le misure esatte le ho ricavate da un rullino con codice DX e poi con Inkscape ho disegnato tutti i codici DX da stampare.
codici_01.jpg
Dopodiché inserirle è molto semplice
codici_02.jpg
codici_03.jpg
codici_04.jpg
35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Moderatore: etrusco
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
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Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Rinnovo, con tutto il livore di questo mondo, il mio odio per il 35mm: solo oggi ho terminato un rullo che avevo in camera da un mese… una Via Crucis.
Lorenzo.
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Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Bobinati dei rulli da 12.
Oppure, direi che anche due passi fuori casa, svegliano l'ispirazione e 36 scatti si fanno senza accorgersene.
Oppure, direi che anche due passi fuori casa, svegliano l'ispirazione e 36 scatti si fanno senza accorgersene.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
(Erwin Rommel)
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Concordo. Sto scendendo or ora con due compatte da testare e due rulli da 36 da fare. Aggiungo che ho mia moglie al seguito che mi fa da modella. Aiuterà di sicuro.Elmar Lang ha scritto: ↑25/07/2021, 13:35Bobinati dei rulli da 12.
Oppure, direi che anche due passi fuori casa, svegliano l'ispirazione e 36 scatti si fanno senza accorgersene.
Se impari a saltare 2m, salti anche 1,5m. (R. Fiorenza)
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Ho ripreso la Miranda giusto per viaggiare leggero in bici, fino a quando non terminerò il bauletto fotografico da portapacchi posteriore e allora tornerò alle due Rolleiflex alternate all’Intrepid camera.
Del francobollino ne faccio volentieri a meno.
Io seleziono molto.Oppure, direi che anche due passi fuori casa, svegliano l'ispirazione e 36 scatti si fanno senza accorgersene.
Lorenzo.
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Ma tu scansioni o stampi? Perché fa la differenza.
Lorenzo.
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Ma se selezioni molto vuol dire che scatti poco e quindi che stampi di conseguenza poco lunga vita al 35mm!
Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
siccome ho più corpi da 35mm e solitamente per i miei lavori uso al 90% la Hassy, mi trovo a finire il rullino da 36 pose anche a distanza di un anno.solo oggi ho terminato un rullo che avevo in camera da un mese… una Via Crucis.
Al di la delle pretese "tecniche", trovo affascinante e struggente rivivere, al momento della provinatura a contatto, luoghi, eventi e attimi di cui mi ero completamente scordato.
Fabio
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"Pagheremo il prezzo che sara' necessario"
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Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Secondo me.
Dipende da quali foto si fanno. E da quali apparecchi si utilizzano.
Se si fa trekking e corrispondente foto di paesaggio il 120 è il top, perché ti consente di deambulare. Per fotografare cose in movimento (quindi foto di famiglia: bimbi, feste...) la scelta del 135 è quasi obbligata e, fino a quando non è uscito il digitale, lo sport si faceva tutto in 135.
Per esporre e sviluppare veramente di fino, col 120, credo che esso vada bene solo a magazzini intercambiabili e solo con lenti superlative come penso siano gli zeiss. Per lo studio o il paesaggio meditato, se si vuole max qualità di stampa, il 120 mi sembra anch'esso un compromesso e l'ideale dovrebbe essere la pellicola piana. Parlo al condizionale, perché non ho esperienza diretta, ma se tutti quelli che ci capiscono un poco dicono la stessa cosa, sarà proprio così.
Il bello del 135 è che ti permette di far tutto, rinunciando via via alla qualità massima, a seconda del genere. Ma fa risparmiare davvero migliaia di euro in attrezzature. Fare il 120 come lo faccio io ogni tanto con la yashicamat, stampando non oltre il 24x30, tante volte non vale nemmeno la candela.
Quindi concordo: lunga vita al 135! Permette a tutti gli amatori di trovare facilmente le apparecchiature che fanno al caso loro.
Ciao!
A.
Dipende da quali foto si fanno. E da quali apparecchi si utilizzano.
Se si fa trekking e corrispondente foto di paesaggio il 120 è il top, perché ti consente di deambulare. Per fotografare cose in movimento (quindi foto di famiglia: bimbi, feste...) la scelta del 135 è quasi obbligata e, fino a quando non è uscito il digitale, lo sport si faceva tutto in 135.
Per esporre e sviluppare veramente di fino, col 120, credo che esso vada bene solo a magazzini intercambiabili e solo con lenti superlative come penso siano gli zeiss. Per lo studio o il paesaggio meditato, se si vuole max qualità di stampa, il 120 mi sembra anch'esso un compromesso e l'ideale dovrebbe essere la pellicola piana. Parlo al condizionale, perché non ho esperienza diretta, ma se tutti quelli che ci capiscono un poco dicono la stessa cosa, sarà proprio così.
Il bello del 135 è che ti permette di far tutto, rinunciando via via alla qualità massima, a seconda del genere. Ma fa risparmiare davvero migliaia di euro in attrezzature. Fare il 120 come lo faccio io ogni tanto con la yashicamat, stampando non oltre il 24x30, tante volte non vale nemmeno la candela.
Quindi concordo: lunga vita al 135! Permette a tutti gli amatori di trovare facilmente le apparecchiature che fanno al caso loro.
Ciao!
A.
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Re: 35mm, ti odio perché (verso l’abbandono).
Certo che se Robert Capa il 6 giugno 1944 avesse avuto al collo due Rolleiflex invece della Contax-II, anziché scattare quei pochi, immortali fotogrammi, sarebbe andato a fondo, annegato!Lollipop ha scritto: ↑25/07/2021, 14:03Ho ripreso la Miranda giusto per viaggiare leggero in bici, fino a quando non terminerò il bauletto fotografico da portapacchi posteriore e allora tornerò alle due Rolleiflex alternate all’Intrepid camera.
Del francobollino ne faccio volentieri a meno.
(...)
Io seleziono molto.
Anche Capa, selezionava molto, peraltro.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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