Ciao a tutti!
Sono Emiliano, sono di Roma e mi sono da poco iscritto a questo forum che finora ho consultato "da esterno", come tanti.
Da un po' di tempo ho ripreso in mano la mia attrezzatura dopo un periodo di stop abbastanza lungo, con intenzioni "un po' più serie" (anche se pur sempre da amatore).
Grazie anche a questo prezioso forum e ai libri di Adams vorrei cominciare a ragionare un po' più seriamente sull'intero processo che porta ad avere tra le mani una stampa fotografica.
Da quando ho iniziato ad approfondire l'argomento analogico infatti, sono sempre più convinto che avere il controllo dell'intero processo sia fondamentale, al punto che ora l'idea di limitarmi a scattare (senza neanche stare li a ragionare troppo) ed affidare tutto il resto del processo al laboratorio di turno "sperando che esca fuori qualcosa di buono" la considero davvero una perdita di tempo e di denaro.
Detto questo, da un po' ho cominciato a sviluppare qualche pellicola e ho trovato un Durst M805..... E MO'????? (per chi non è di Roma: "E MO'?" = "E ADESSO?" )
E mo' vorrei quindi cominciare a fare qualche test, focalizzando l'attenzione sulle due pellicole che ho utilizzato più di frequente ultimamente: FP4 e T-MAX 400, sia 135 che 120.
Finora le ho sviluppate entrambe esponendo per l'IE e sviluppando in Ars Imago FD con tempi da bugiardino. Non ho ancora provato a stampare. I negativi sembrano decenti (SEMBRANO).
Per eliminare dal vocabolario quel "SEMBRANO" vorrei utilizzare una catena di lavoro testata e blindarla.
Ho a disposizione anche una confezione di Ars Imago #9 (ancora mai utilizzato), ma per fare i test vorrei orientarmi come rivelatore sul D76 per entrambe le pellicole.
Perché D76? Perché da nozioni acquisite (soprattutto qui) può essere considerato un rivelatore "universale" a seconda di come lo si usa (stock/diluito)
Per la stampa sarei orientato su rivelatore Ilford Universal con carta Ilford Multigrade.
Controindicazioni, pareri, insulti... ;)
Grazie a tutti
A Roma se dice.... "E Mo'?"
Moderatori: chromemax, Silverprint
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato
Re: A Roma se dice.... "E Mo'?"
Sono due rivelatori classici e stracollaudati, oltre che generalmente apprezzati.eminad ha scritto: ↑07/09/2021, 11:45Ciao a tutti!
Sono Emiliano, sono di Roma e mi sono da poco iscritto a questo forum che finora ho consultato "da esterno", come tanti.
Da un po' di tempo ho ripreso in mano la mia attrezzatura dopo un periodo di stop abbastanza lungo, con intenzioni "un po' più serie" (anche se pur sempre da amatore).
Grazie anche a questo prezioso forum e ai libri di Adams vorrei cominciare a ragionare un po' più seriamente sull'intero processo che porta ad avere tra le mani una stampa fotografica.
Da quando ho iniziato ad approfondire l'argomento analogico infatti, sono sempre più convinto che avere il controllo dell'intero processo sia fondamentale, al punto che ora l'idea di limitarmi a scattare (senza neanche stare li a ragionare troppo) ed affidare tutto il resto del processo al laboratorio di turno "sperando che esca fuori qualcosa di buono" la considero davvero una perdita di tempo e di denaro.
Detto questo, da un po' ho cominciato a sviluppare qualche pellicola e ho trovato un Durst M805..... E MO'????? (per chi non è di Roma: "E MO'?" = "E ADESSO?" )
E mo' vorrei quindi cominciare a fare qualche test, focalizzando l'attenzione sulle due pellicole che ho utilizzato più di frequente ultimamente: FP4 e T-MAX 400, sia 135 che 120.
Finora le ho sviluppate entrambe esponendo per l'IE e sviluppando in Ars Imago FD con tempi da bugiardino. Non ho ancora provato a stampare. I negativi sembrano decenti (SEMBRANO).
Per eliminare dal vocabolario quel "SEMBRANO" vorrei utilizzare una catena di lavoro testata e blindarla.
Ho a disposizione anche una confezione di Ars Imago #9 (ancora mai utilizzato), ma per fare i test vorrei orientarmi come rivelatore sul D76 per entrambe le pellicole.
Perché D76? Perché da nozioni acquisite (soprattutto qui) può essere considerato un rivelatore "universale" a seconda di come lo si usa (stock/diluito)
Per la stampa sarei orientato su rivelatore Ilford Universal con carta Ilford Multigrade.
Controindicazioni, pareri, insulti... ;)
Grazie a tutti
Quanto al SEMBRANO ti invito a condividere le foto dei tuoi negativi (fotografati col cell con dietro uno sfondo bianco illuminato): non bisogna temere di mettere il piazza le proprie insicurezze e far mostra dei propri errori, che tanto qui siamo quasi tutti dei pivelli e s’impara uno dall’altro.
Lorenzo.
Re: A Roma se dice.... "E Mo'?"
Ho paura di non essere ancora abilitato ad allegare immagini...
Re: A Roma se dice.... "E Mo'?"
Ti aiuto ad arrivare a 5.
Blindare una catena significa stare sulla stessa pellicola e sullo stesso rivelatore per un po'. Stesso dicasi per la parte di stampa. Devi esporre in modo controllato: test con diverse scene a diversi contrasti e diverse esposizioni o addirittura astratti test zonali. È meglio se hai un esposimetro spot, devi prendere appunti di ciò che fai e fare le dovute correzioni la volta successiva.
Insomma A Adams, l'hai letto, seguilo pure, ma ciò che ci ha insegnato a tutti noi, qui, Andrea Silverprint è più chiaro, più completo, più focalizzato di quanto fa Adams nel libro.
Ciao!
A
Blindare una catena significa stare sulla stessa pellicola e sullo stesso rivelatore per un po'. Stesso dicasi per la parte di stampa. Devi esporre in modo controllato: test con diverse scene a diversi contrasti e diverse esposizioni o addirittura astratti test zonali. È meglio se hai un esposimetro spot, devi prendere appunti di ciò che fai e fare le dovute correzioni la volta successiva.
Insomma A Adams, l'hai letto, seguilo pure, ma ciò che ci ha insegnato a tutti noi, qui, Andrea Silverprint è più chiaro, più completo, più focalizzato di quanto fa Adams nel libro.
Ciao!
A
Re: A Roma se dice.... "E Mo'?"
Forse ce l'ho fatta... le ho dovute ridimensionare tutte (scusate la scarsa qualità ma di meglio non ho saputo fare).
Ovviamente c'è del sano bracketing...
P.S. - sulla FP4 (esposta alla sensibilità nominale sul grigio medio) c'era un filtro rosso.
P.S. 2 - la Tmax 400 in notturna, per non saper né leggere né scrivere, l'ho esposta a 200 prendendo l'esposizione sulle luci, sovraesponendo di 6 stop e sottosviluppando "pesantemente" (ovviamente a sentimento, non avendo ancora effettuato i test per trovare i tempi dei vari sviluppi).
Ovviamente c'è del sano bracketing...
P.S. - sulla FP4 (esposta alla sensibilità nominale sul grigio medio) c'era un filtro rosso.
P.S. 2 - la Tmax 400 in notturna, per non saper né leggere né scrivere, l'ho esposta a 200 prendendo l'esposizione sulle luci, sovraesponendo di 6 stop e sottosviluppando "pesantemente" (ovviamente a sentimento, non avendo ancora effettuato i test per trovare i tempi dei vari sviluppi).
Emiliano
"Sai qual è il vero problema, Rachel?"
"Quale?"
"Che passiamo, senza neanche farci caso, dall'età in cui si dice "Un giorno farò così" all'età in cui si dice "È andata così"
"Sai qual è il vero problema, Rachel?"
"Quale?"
"Che passiamo, senza neanche farci caso, dall'età in cui si dice "Un giorno farò così" all'età in cui si dice "È andata così"
Re: A Roma se dice.... "E Mo'?"
In effetti prendere appunti è una cosa che mi riprometto di fare ogni volta, ma alla fine non faccio mai. Spero di riuscire ad eseguire i test il prima possibile, anche se prima dovrei rimediare qualche pezzetto mancante per il Durst...Andrea67c ha scritto: ↑07/09/2021, 22:35Ti aiuto ad arrivare a 5.
Blindare una catena significa stare sulla stessa pellicola e sullo stesso rivelatore per un po'. Stesso dicasi per la parte di stampa. Devi esporre in modo controllato: test con diverse scene a diversi contrasti e diverse esposizioni o addirittura astratti test zonali. È meglio se hai un esposimetro spot, devi prendere appunti di ciò che fai e fare le dovute correzioni la volta successiva.
Insomma A Adams, l'hai letto, seguilo pure, ma ciò che ci ha insegnato a tutti noi, qui, Andrea Silverprint è più chiaro, più completo, più focalizzato di quanto fa Adams nel libro.
Ciao!
A
Emiliano
"Sai qual è il vero problema, Rachel?"
"Quale?"
"Che passiamo, senza neanche farci caso, dall'età in cui si dice "Un giorno farò così" all'età in cui si dice "È andata così"
"Sai qual è il vero problema, Rachel?"
"Quale?"
"Che passiamo, senza neanche farci caso, dall'età in cui si dice "Un giorno farò così" all'età in cui si dice "È andata così"
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato