Ciao a tutti.
Vi scrivo per sapere due cose circa la fotocamera in oggetto.
1) Qualcuno sa dirmi qualcosa sulle caratteristiche costruttive dell'obiettivo montato dall'Agfa Selecta (1962)? Premetto che so ben poco quanto ad ottiche ma mi piacerebbe poter capire a quale schema ottico (tipo Zeiss tessar o altro) fa riferimento quello dell'Agfa in questione. E' la copia di uno schema ottico ben più famoso? Lo chiedo perché sto usando una di queste macchine comprata per pochi euro ed in condizioni veramente pari al nuovo. Ma la cosa bella è che mi sono ritrovato con dei negativi estremamente definiti e di una nitidezza che mi ha particolarmente gratificato.
Ho provato a cercare qualcosa in Internet ma le notizie sull'Agfa Selecta sono davvero poche visto che fu superata abbondantemente dalla sorella maggiore dell'anno successivo, la Agfa Selectaflex con obiettivi intercambiabili e che è sostanzialmente una vera e propria reflex.
2) Come seconda cosa vorrei chiedere se le cellule al silicio nelle macchine fotografiche si possono cambiare? Lo chiedo sempre in relazione alla Agfa Selecta visto che questa portentosa macchinetta era (è) dotata di un esposimetro al silicio utilizzando il quale lavora con priorità di tempi: imposti la velocità e lei si arrangia ad impostare l'apertura del diaframma. Nella mia Agfa l'esposimetro per funzionare funziona ancora (dopo 50 anni….!) ma è starato di almeno due diaframmi. Mi piacerebbe farla mettere a posto del tutto.
Grazie a tutti per le risposte.
Giorgio
Agfa Selecta (1962)- due domande.
Moderatore: etrusco


Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
Ho trovato un paio di link:
http://camerapedia.wikia.com/wiki/Selecta
http://photo.net/classic-cameras-forum/00Aide
Per quanto riguarda il selenio, puoi scordarti di rimetterlo in ordine è esaurito e non è rigenerabile, né "ritarabile", occorrerebbe una cellula nuova con identiche (ed ignote) caratteristiche.
http://camerapedia.wikia.com/wiki/Selecta
http://photo.net/classic-cameras-forum/00Aide
Per quanto riguarda il selenio, puoi scordarti di rimetterlo in ordine è esaurito e non è rigenerabile, né "ritarabile", occorrerebbe una cellula nuova con identiche (ed ignote) caratteristiche.
- Giorgio70
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Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
Grazie, Sandro, per la risposta!-Sandro- ha scritto:Ho trovato un paio di link:
http://camerapedia.wikia.com/wiki/Selecta
http://photo.net/classic-cameras-forum/00Aide
Per quanto riguarda il selenio, puoi scordarti di rimetterlo in ordine è esaurito e non è rigenerabile, né "ritarabile", occorrerebbe una cellula nuova con identiche (ed ignote) caratteristiche.
Giorgio
Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
L'Apotar della Selecta e' un obiettivo a tre lenti, ovviamente non paragonabile agli schemi tipo Tessar, nella gerarchia degli obiettivi standard dell'Agfa occupava un gradino superiore al minimo che era l'Agnar, probabilmente le differenze tra i due riguardavano solo i trattamenti. Questo non toglie che, opportunamente diaframmato 5,6-8 possa fornire buone prestazioni. Uno schema di tipo Tessar a quattro elementi si ritrova nelle ottiche Solinar che equipaggiavano modelli piu prestigiosi.
Circa l'esposimetro ha ragione Sandro, non c'e' nulla da fare, per inciso si tratta di un esposimetro al SELENIO, mentre i fotodiodi al SILICIO sono stati introdotti molto piu tardi, dopo le fotoresistenze CDS e vengono usati in esposimetri molto piu' moderni che comunque hanno bisogno di pile per funzionare.
Penso che la macchina possa comunque funzionare in manuale, anche se era prevista per essere esclusivamente automatica, utilzzando il settaggio del diaframma originariamente previsto per l'uso del flash.
Circa l'esposimetro ha ragione Sandro, non c'e' nulla da fare, per inciso si tratta di un esposimetro al SELENIO, mentre i fotodiodi al SILICIO sono stati introdotti molto piu tardi, dopo le fotoresistenze CDS e vengono usati in esposimetri molto piu' moderni che comunque hanno bisogno di pile per funzionare.
Penso che la macchina possa comunque funzionare in manuale, anche se era prevista per essere esclusivamente automatica, utilzzando il settaggio del diaframma originariamente previsto per l'uso del flash.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
graic ha scritto:L'Apotar della Selecta e' un obiettivo a tre lenti, ovviamente non paragonabile agli schemi tipo Tessar, nella gerarchia degli obiettivi standard dell'Agfa occupava un gradino superiore al minimo che era l'Agnar, probabilmente le differenze tra i due riguardavano solo i trattamenti. Questo non toglie che, opportunamente diaframmato 5,6-8 possa fornire buone prestazioni. Uno schema di tipo Tessar a quattro elementi si ritrova nelle ottiche Solinar che equipaggiavano modelli piu prestigiosi.
Circa l'esposimetro ha ragione Sandro, non c'e' nulla da fare, per inciso si tratta di un esposimetro al SELENIO, mentre i fotodiodi al SILICIO sono stati introdotti molto piu tardi, dopo le fotoresistenze CDS e vengono usati in esposimetri molto piu' moderni che comunque hanno bisogno di pile per funzionare.
Penso che la macchina possa comunque funzionare in manuale, anche se era prevista per essere esclusivamente automatica, utilzzando il settaggio del diaframma originariamente previsto per l'uso del flash.
Grazie Graic. Sì, la mia Agfa funziona benissimo anche senzaesposimetro. La poca funzionalità dell'esposimetro interno per fortuna nonn pregiudica in nulla il funzionamento.
Certo che sono davvero sorpreso.... Non credevo che un obiettivo "semplice" a tre lenti potesse dare risultati così buoni quanto a definizione e dettaglio... Personalmente lo trovo davvero fantastico!
Grazie ancora per le informazioni!
Giorgio
Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
Il tessar fu battezzato "occhio d'aquila" proprio per la sua straordinaria nitidezza :

In realtà lo schema planar era superiore ma nel momento in cui fu concepito (Paul Rudolph, 1896) era prematuro per la tecnologia del tempo, l'elevato numero di lenti rispetto al tessar, in mancanza di un antiriflesso efficiente relegò il planar nel cassetto delle "cose da fare in futuro", fino a quando l'invenzione di Smakula, immediatamente secretata nel 1935 dalla germania per scopi militari, divenne utilizzabile dopo la disfatta della seconda guerra mondiale.

In realtà lo schema planar era superiore ma nel momento in cui fu concepito (Paul Rudolph, 1896) era prematuro per la tecnologia del tempo, l'elevato numero di lenti rispetto al tessar, in mancanza di un antiriflesso efficiente relegò il planar nel cassetto delle "cose da fare in futuro", fino a quando l'invenzione di Smakula, immediatamente secretata nel 1935 dalla germania per scopi militari, divenne utilizzabile dopo la disfatta della seconda guerra mondiale.
Re: Agfa Selecta (1962)- due domande.
Il vecchio logo del Tessar con l'aquilotto è semplicemente strepitoso, anche con l'elmetto della Wehrmacht sul capo.

