adridimo ha scritto:In questi giorni ho affrontato l'argomento riguardante il sistema zonale studiato dal grande Ansel Andams. Ovviamente non è possibile applicare tutta la tecnica descritta da A. su pellicole 35mm e l'unica opzione è usare pellicole piane. Purtroppo io utilizzo solo il piccolo formato

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Ma no!
Se si scatta un rullo intero ad un soggetto, se si cambia rullo se cambiano le condizioni di luce, se si usano più corpi macchina, il sistema zonale può essere usato benissimo e con precisione.
Ho sottolineato il primo punto perché spesso non ci si ragiona abbastanza. 1) Se un soggetto è interessante è probabile (ed auspicabile) scattarne diverse e molteplici immagini, uno dei vantaggi del piccolo formato è l'agilità con cui ciò può esser fatto, sfruttiamolo! 2) Se il soggetto è lo stesso e anche la luce,
cambiando inquadratura l'esposizione NON cambia quasi mai... eheheheh!

Mal abituati a ragionarci poco su e seguendo le indicazioni degli esposimetri TTL si finisce per pensare che ad ogni spostamento dell'inquadratura debba corrispondere un cambiamento dell'esposizione, non è così (basta fare un confronto con una lettura in luce incidente, per es.).
adridimo ha scritto:Dopo diverse prove di esposizione su un generico scatto, ad esempio, un soggetto illuminato uniformemente da luce "solare" vestito con una maglietta metà di colore nero e metà bianco, mi sono chiesto:
Effettuando una misurazione esposimetrica per riflessione ttl spot sul bianco della maglia questa risulta: 1/800 [s] | f/5.6 | @200 iso, di conseguenza il bianco risulterà in stampa come grigio medio al 18% (zona V). Per quanto ho capito io, se voglio che questo risulti bianco, e senza perdita di dettaglio in stampa, devo aumentare l'esposizione di tre stop per portarlo in zona VIII, quindi: 1/200 [s] | f/4 |@200 iso.
Questo ragionamento può essere fatto anche considerando la misurazione esposimetrica ttl spot della zona nera della maglietta e diminuendo l'esposizione di 3 stop per portare il nero/grigio 18% ad un nero in zona II in modo tale da non perdere dettaglio in stampa.
Il mio ragionamento è giusto oppure ho sbagliato completamente approccio? Considerando che lo sviluppo sarà normale su tutta la pellicola.
Quasi giusto... ;) Cioè giusto solo il calcolo della sovra-sotto esposizione rispetto alla lettura per la Zona V.
Allora in Zona VIII non vi è la
piena resa del dettaglio, così come in Zona II. Specificando meglio Adams distingue tra trama e dettaglio (la cosa genera facilmente confusione). Dire che in Zona II si vede il dettaglio significa che se fosse un oggetto di tessuto nero in ombra con delle pieghe vedremmo le pieghe ma non la trama del tessuto. Simile descrizione all'opposto per la zona VIII.
Trama e dettaglio sono visibili in Zona III e zona VII.
Una maglietta nera al sole posta in Zona II (ma anche in Zona III) è decisamente troppo scura per una resa realistica. Un tessuto nero al sole è più probabilmente una Zona IV. Questa però è una interpretazione e tale deve essere. Cioè se anche fosse più "realistico" porla in Zona IV nulla vieta di porla in un altra Zona se ciò piace.
Forse la cosa più importante: NON È DETTO che sovraesponendo del giusto livello le luci e sottoesponendo le ombre il risultato torni (ovvero sia la stessa esposizione)! Se "torna" si può usare uno sviluppo "N", normale, se non lo fa, ovvero se piazzati i toni scuri le luci non cadono ove pre-visualizzato, occorre alterare in conseguenza il tempo di sviluppo del negativo.
E, ripetendomi, nessuno ti obbliga a fare uno sviluppo normale solo perché è 35 mm.. ;)
Vanno aggiunte un paio di cosette:
- In caso si debbano fare dei compromessi, è molto più importante esporre bene per le ombre.
- È necessario impostare l'esposimetro sulla sensibilità effettiva e non su quella nominale.