Domanda,
Ha senso crearsi un archivio tematico da usare in stampa per multiesposizioni?
Mi spiego:
Scattare qualche rullino interamente contenente il cielo, nuvoloso, con lunghe esposizioni per un effetto di movimento
Scattare qualche rullino interamente con cielo stellato tipo startrails per usarlo come sfondo su un panorama.
Sto ragionando con voi ad alta voce, ho iniziato da poco a scattare sia in analogico sia in generale, ho letto in qualche commento che le multiesposizioni in stampa sono possibili e quindi mi domandavo se nel corso del tempo sarebbe stato pratico crearsi un archivio tematico di foto.
Ha senso tutto questo? É pratico?
Grazie
Archivio tematico negativi
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- Andrea Ercolano
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- Carlo-exCiauz
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Re: Archivio tematico negativi
Ciao,
mi sembra un approccio del tipo pacchetto plugin di effetti per photoshop.
Credo che eventualmente il bello risieda nel fatto che per ogni "creazione", la chiamo così, ci possa essere un approccio unico e particolare, per quell particolare stampa.
Comunque che sia pratico o sensato, a parer mio solo tu lo puoi sapere.
mi sembra un approccio del tipo pacchetto plugin di effetti per photoshop.
Credo che eventualmente il bello risieda nel fatto che per ogni "creazione", la chiamo così, ci possa essere un approccio unico e particolare, per quell particolare stampa.
Comunque che sia pratico o sensato, a parer mio solo tu lo puoi sapere.
- Merambolin
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Re: Archivio tematico negativi
Non ti so dire se può risultare pratico ( sono agli inizi anche io ) dipende un po' su che genere di fotografia ti vuoi cimentare. Se appunto ti piace l'idea di fare delle multi-esposizioni in camera oscura e di fare molta post produzione per creare delle stampe un po' particolari non vedo perché no
Mi ricordo di aver letto che prima dell'arrivo delle pellicole pancromatiche e ortocromatiche, le emulsioni che venivano utilizzate erano estremamente sensibili al blu, tant'è che nelle foto (soprattutto paesaggistiche) il cielo veniva sempre vuoto dato che il tempo di posa necessario per ottenere l'immagine del paesaggio era sempre troppo lungo per mantenere dettagli del cielo. Erano state allora realizzate delle foto di alcune nuvole i cui negativi ( penso duplicati) avevano fatto il giro tra i fotografi dell'epoca e gran parte delle foto paesaggistiche realizzate avevano perennemente questi set di nuvole già visti
Quindi insomma come pratica non è recentissima ma conosco veramente poco di questo mondo se non 1/2 fotografi che sono famosi per la loro bravura in camera oscura e l'uso di "foto-montaggi". Quindi ecco, valuta tu! Se pensi che per i lavori che intendi realizzare ti capiterà di fare delle multi-esposizioni con una certa frequenza direi che potrebbe tornarti molto utile, altrimenti non saprei. Non sarebbe comunque pellicola sprecata, ma potresti utilizzarla per altri soggetti
EDIT:
Allego qui un esempio:
Nel 1902 il campanile in piazza S.Marco venne completamente distrutto, ma nessuno era lì a riprendere la scena del crollo di cui restano soltanto descrizioni scritte. Vennero fatti poi diversi fotomontaggi dell'evento tra cui spicca quello di Zago in cui per rendere l'effetto della nube di polveri che si innalzava dalla base della struttura utilizzò un fotogramma opportunamente non a fuoco di alcuni arbusti coperti di neve.
Fonte: Le fotografie che hanno fatto la storia
Mi ricordo di aver letto che prima dell'arrivo delle pellicole pancromatiche e ortocromatiche, le emulsioni che venivano utilizzate erano estremamente sensibili al blu, tant'è che nelle foto (soprattutto paesaggistiche) il cielo veniva sempre vuoto dato che il tempo di posa necessario per ottenere l'immagine del paesaggio era sempre troppo lungo per mantenere dettagli del cielo. Erano state allora realizzate delle foto di alcune nuvole i cui negativi ( penso duplicati) avevano fatto il giro tra i fotografi dell'epoca e gran parte delle foto paesaggistiche realizzate avevano perennemente questi set di nuvole già visti
Quindi insomma come pratica non è recentissima ma conosco veramente poco di questo mondo se non 1/2 fotografi che sono famosi per la loro bravura in camera oscura e l'uso di "foto-montaggi". Quindi ecco, valuta tu! Se pensi che per i lavori che intendi realizzare ti capiterà di fare delle multi-esposizioni con una certa frequenza direi che potrebbe tornarti molto utile, altrimenti non saprei. Non sarebbe comunque pellicola sprecata, ma potresti utilizzarla per altri soggetti
EDIT:
Allego qui un esempio:
Nel 1902 il campanile in piazza S.Marco venne completamente distrutto, ma nessuno era lì a riprendere la scena del crollo di cui restano soltanto descrizioni scritte. Vennero fatti poi diversi fotomontaggi dell'evento tra cui spicca quello di Zago in cui per rendere l'effetto della nube di polveri che si innalzava dalla base della struttura utilizzò un fotogramma opportunamente non a fuoco di alcuni arbusti coperti di neve.
Fonte: Le fotografie che hanno fatto la storia
- Andrea Ercolano
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Re: Archivio tematico negativi
Scusami ma non sono d'accordo.Carlo-exCiauz ha scritto: ↑16/07/2021, 16:34Ciao,
mi sembra un approccio del tipo pacchetto plugin di effetti per photoshop.
Credo che eventualmente il bello risieda nel fatto che per ogni "creazione", la chiamo così, ci possa essere un approccio unico e particolare, per quell particolare stampa.
Comunque che sia pratico o sensato, a parer mio solo tu lo puoi sapere.
Io sto parlando di creare un sistema che possa essere interpretabile e che riesca ad avvicinarsi il più possibile a quello che previsualizzo nella mente, tutto ciò deriva da un mio processo, un mio bagaglio ed una mia realizzazione.
Se ho in mentre un cedro nero in mezzo al mare e questo é impossibile da realizzare, per ovvie ragioni naturalistiche, perché limitarmi quando posso sfruttare ciò ciò che vedo ed elaborarlo?
Sto cercando di capire se questo concetto é applicato già da altri e se di possibile realizzazione?
- Andrea Ercolano
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Re: Archivio tematico negativi
Grazie merambolin per il commento molto esaustivo
Re: Archivio tematico negativi
Ciao, non è quello che hai chiesto all’inizio però…Andrea Ercolano ha scritto: ↑16/07/2021, 20:14Scusami ma non sono d'accordo.Carlo-exCiauz ha scritto: ↑16/07/2021, 16:34Ciao,
mi sembra un approccio del tipo pacchetto plugin di effetti per photoshop.
Credo che eventualmente il bello risieda nel fatto che per ogni "creazione", la chiamo così, ci possa essere un approccio unico e particolare, per quell particolare stampa.
Comunque che sia pratico o sensato, a parer mio solo tu lo puoi sapere.
Io sto parlando di creare un sistema che possa essere interpretabile e che riesca ad avvicinarsi il più possibile a quello che previsualizzo nella mente, tutto ciò deriva da un mio processo, un mio bagaglio ed una mia realizzazione.
Se ho in mentre un cedro nero in mezzo al mare e questo é impossibile da realizzare, per ovvie ragioni naturalistiche, perché limitarmi quando posso sfruttare ciò ciò che vedo ed elaborarlo?
Sto cercando di capire se questo concetto é applicato già da altri e se di possibile realizzazione?
Rimane il fatto che se ti crei un archivio da utilizzare è in antitesi con quello che dici ora a mio parere. Non lo vedo pratico o utile. Ha senso se ti sta bene di utilizzare spesso degli sfondi simili, riciclandoli, ma se devi seguire un idea che nasce diversa per ogni soggetto penso dovresti lavorare si sul soggetto che sul “fondale” per ogni singolo caso ad hoc
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Re: Archivio tematico negativi
Intendevo, che le esposizioni multiple sono bellissime ed interessanti. Ma che prepararsi un set pronto all'uso da riutilizzare sempre (come appunto i pacchetti di effetti per ps o gli sfondi a pattern, solo come esempio) lo vedo un pò, passami il termine, riduttivo. Se per concetto applicato da altri intendi le esposizioni multiple... semplicemente dal novecento nella storia della fotografia, soprattutto tra gli artisti che non si definiscono propriamente fotografi.Andrea Ercolano ha scritto: ↑16/07/2021, 20:14Scusami ma non sono d'accordo.Carlo-exCiauz ha scritto: ↑16/07/2021, 16:34Ciao,
mi sembra un approccio del tipo pacchetto plugin di effetti per photoshop.
Credo che eventualmente il bello risieda nel fatto che per ogni "creazione", la chiamo così, ci possa essere un approccio unico e particolare, per quell particolare stampa.
Comunque che sia pratico o sensato, a parer mio solo tu lo puoi sapere.
Io sto parlando di creare un sistema che possa essere interpretabile e che riesca ad avvicinarsi il più possibile a quello che previsualizzo nella mente, tutto ciò deriva da un mio processo, un mio bagaglio ed una mia realizzazione.
Se ho in mentre un cedro nero in mezzo al mare e questo é impossibile da realizzare, per ovvie ragioni naturalistiche, perché limitarmi quando posso sfruttare ciò ciò che vedo ed elaborarlo?
Sto cercando di capire se questo concetto é applicato già da altri e se di possibile realizzazione?
- Andrea Ercolano
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Re: Archivio tematico negativi
Vedo che nel descrivere questo aspetto delle multiesposizioni in camera oscura state utilizzando termini che non sono propriamente positivi, anche se non ne capisco il motivo.
Appiccicare, copiare, riciclare, riduttivo ... come mai?
Si tratta sempre di utilizzare un proprio bagaglio di esperienze, non ho parlato di voler utilizzare sempre le stesse immagini ma di crearsi un archivio che possa essere utilizzato in situazioni specifiche.
Appiccicare, copiare, riciclare, riduttivo ... come mai?
Si tratta sempre di utilizzare un proprio bagaglio di esperienze, non ho parlato di voler utilizzare sempre le stesse immagini ma di crearsi un archivio che possa essere utilizzato in situazioni specifiche.
- Andrea Ercolano
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Re: Archivio tematico negativi
Quindi se una persona usa una doppia esposizione non é un fotografo?
- Andrea Ercolano
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Re: Archivio tematico negativi
Spero che il mio tono della conversazione non sia scambiato come polemico perché é tutt’altro.
Sto iniziando ora a fotografare e vorrei solo capire come poter iniziare e quale strada prendere.
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