Buonasera,
Qui posto un paio di foto di Alex Majoli dove come potete vedere il bianco e nero e' abbastanza smorto. Credo che questo effetto sia fatto digitalmente, non sono convinto, in ogni modo, c'e' una tecnica per sperimentarlo in camera oscura? (sembra quasi solarizzato, come se si accendesse la luce dopo aver fissato la stampa per pochi secondi)
Grazie
Bianco e nero pallido
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Re: Bianco e nero pallido
Carta scaduta, sovraesposizione della stampa e passaggio nella sbianca quanto basta.
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Re: Bianco e nero pallido
Interessante! So cosa fare della carta scadutachromemax ha scritto:Carta scaduta, sovraesposizione della stampa e passaggio nella sbianca quanto basta.
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Re: Bianco e nero pallido
Ciao Diego
è una tua supposizione oppure hai dei riferimenti precisi per dire questo.
Non dubito affatto della tua risposta ma la cosa mi interesserebbe approfondirla anche in virtù delle foto di un'altro autore.
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Re: Bianco e nero pallido
Ho ottenuto in stampa effetti simili a questo sperimentando con le sovraesposizioni e l'uso di vari tipi di sbianca e varie tecniche di sbianca; nel BN analogico c'è in più un effetto "grana" che si genera da un uso "pesante" della sbianca sulla stampa. W. Eugene Smith usava una tecnica di stampa simile. La carta scaduta aiuta a mantenere basso il contrasto sulle ombre senza eccedere nella sbianca dei bianchi che altrimenti diverrebbero squillanti; ma si può anche fare usando carta fresca e gradazione molto morbida e un mix di sbianca superproporzionale prima e poi, eventualmente, una sbianca sottrattiva (farmer a bagni separati) se il contrasto fosse troppo basso. La sovraesposizone della carta deve essere tanta, la stampa deve essere quasi totalmente nera, poi l'immagine si tira fuori con le sbianche.
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Re: Bianco e nero pallido
però un bel lavoro, sopratutto la prima foto
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Re: Bianco e nero pallido
Ciao Diegochromemax ha scritto: ↑03/09/2022, 10:23
Ho ottenuto in stampa effetti simili a questo sperimentando con le sovraesposizioni e l'uso di vari tipi di sbianca e varie tecniche di sbianca; nel BN analogico c'è in più un effetto "grana" che si genera da un uso "pesante" della sbianca sulla stampa. W. Eugene Smith usava una tecnica di stampa simile. La carta scaduta aiuta a mantenere basso il contrasto sulle ombre senza eccedere nella sbianca dei bianchi che altrimenti diverrebbero squillanti; ma si può anche fare usando carta fresca e gradazione molto morbida e un mix di sbianca superproporzionale prima e poi, eventualmente, una sbianca sottrattiva (farmer a bagni separati) se il contrasto fosse troppo basso. La sovraesposizone della carta deve essere tanta, la stampa deve essere quasi totalmente nera, poi l'immagine si tira fuori con le sbianche.
grazie della risposta precisa ed esauriente.
Ho conosciuto anni fa ad una rassegna fotografica Sergio Scabar e le sue immagini mi hanno sempre molto colpito. Lui le chiamava stampe alchemiche e non mi ha voluto dire altro se non che utilizzava carta molto vecchia e scaduta.
Ti metto qui sotto un paio di sue foto: pensi che possano essere state fatte con la stessa tecnica da te sopra descritta?
Grazie di nuovo.
Re: Bianco e nero pallido
Conoscevo bene Sergio, era un caro amico.
Si è portato con se i suoi segreti, nessuno che io sappia è mai enrato nella sua camera oscura.
Qualcosa ogni tanto trapelava, non mi risulta che usasse carte scadute, negli ultimi anni usava Ilford multigrade opaca.
Quel che è certo è che scaldasse molto il suo sviluppo, 40 gradi? Forse più? Nessuno lo sa. Si preoccupava per la tossicità dei vapori.
Personalmente ho raggiunto risultati simili con pesante sovraesposizione e sottosviluppo, ma non ho mai approfondito, neppure scaldando lo sviluppo.
Si è portato con se i suoi segreti, nessuno che io sappia è mai enrato nella sua camera oscura.
Qualcosa ogni tanto trapelava, non mi risulta che usasse carte scadute, negli ultimi anni usava Ilford multigrade opaca.
Quel che è certo è che scaldasse molto il suo sviluppo, 40 gradi? Forse più? Nessuno lo sa. Si preoccupava per la tossicità dei vapori.
Personalmente ho raggiunto risultati simili con pesante sovraesposizione e sottosviluppo, ma non ho mai approfondito, neppure scaldando lo sviluppo.
Fabio
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Re: Bianco e nero pallido
Ho conosciuto Sergio una ventina di anni fa ad una rassegna fotografica e in quella occasione ho avuto per la prima volta la possibilità di vedere e apprezzare il suo lavoro. Ricordo che siamo rimasti insieme un pomeriggio in una interessante e amabile conversazione.effegi61 ha scritto: ↑03/09/2022, 15:41Conoscevo bene Sergio, era un caro amico.
Si è portato con se i suoi segreti, nessuno che io sappia è mai enrato nella sua camera oscura.
Qualcosa ogni tanto trapelava, non mi risulta che usasse carte scadute, negli ultimi anni usava Ilford multigrade opaca.
Quel che è certo è che scaldasse molto il suo sviluppo, 40 gradi? Forse più? Nessuno lo sa. Si preoccupava per la tossicità dei vapori.
Personalmente ho raggiunto risultati simili con pesante sovraesposizione e sottosviluppo, ma non ho mai approfondito, neppure scaldando lo sviluppo.
Da allora non lo ho più incontrato anche se tramite amici comuni sono sempre stato "informato" sul suo lavoro.
E' un vero peccato che non abbia mai voluto rendere pubblico il suo modo di lavorare tanto è che ormai è "perso". Ho avuto l'impressione che avesse una "ossessione" per la segretezza.
Non sapevo che usasse dei bagni di sviluppo a quelle temperature, e me ne chiedo il motivo: a meno che non usasse bagni particolari o estremamente diluiti o al limite dell'efficienza.
Comunque il suo lavoro è magnifico.
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