Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Ciao a tutti, posso confermare anche io lo scarso funzionamento del sistema vacuvin per la conservazione dei chimici. A dirla tutta anche con il vino non è che faccia miracoli, conserva una bottiglia aperta per qualche giorno in più ma va comunque tenuta in frigo. In buona sostanza rallenta l'ossidazione ma non la blocca, non conoscevo il sistema del gas, proverò.
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Butano e Propano non sono propriamente inerti, sono composti organici; altresì facilmente infiammabili essendo degli idrocarburi.
La chimica non è un'opinione, ergo mi sembra una pratica un po' troppo smanettona/trickettara considerando che di alternative sicure e migliori ce ne sono varie. La più semplice da reperire senonché sicura: con 15/20 euro si trovano facilmente bombole da litro a perdere di Argon 100% (usate per la saldatura MIG e TIG). Non tossico, non pericoloso, non infiammabile, più pesante dell'aria, realmente inerte.
La chimica non è un'opinione, ergo mi sembra una pratica un po' troppo smanettona/trickettara considerando che di alternative sicure e migliori ce ne sono varie. La più semplice da reperire senonché sicura: con 15/20 euro si trovano facilmente bombole da litro a perdere di Argon 100% (usate per la saldatura MIG e TIG). Non tossico, non pericoloso, non infiammabile, più pesante dell'aria, realmente inerte.
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Ho visto le bombolette di cui parli, mi sembra una cosa interessante, solo che dovresti chiarire un dubbio a quanto si vede dalle foto hanno uno strano attacco filettato occorre un qualche strumento per spillarre il gas. Quale? Oppure esistono con semplici valvole a molla come le bombolette di butano? a tale proposito quando si usa quest'ultimo non si sostiene che è un gas inerte ma solo che non da luogo a raziono indesiderate con i chimici del laboratorio, e, ancora, circa la pericolosità, ricordo che vi sono miliardi di persone che usano quelle bombolette per i loro accendini e non mi risultano incendi disastrosi causati da queste.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Normalmente, per le bombole di gas da saldatura, serve un riduttore di pressione perché sono caricate tra i 100 e i 200 bar (circa). I riduttori più economici hanno solo un rubinetto e sono già stati alla pressione di utilizzo, quelli più costosi hanno due manometri (pressione interna e di utilizzo) e un regolatore di pressione. Per i nostri scopi ne basterebbe uno base a cui collegare un tubo in gomma.
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Christian
Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Sono semplici bombole con attacco piccolo che vanno spillate, per cui serve un riduttore che insieme ad una semplice valvola ti costano circa una trentina di euro di investimento iniziale.graic ha scritto:Ho visto le bombolette di cui parli, mi sembra una cosa interessante, solo che dovresti chiarire un dubbio a quanto si vede dalle foto hanno uno strano attacco filettato occorre un qualche strumento per spillarre il gas. Quale? Oppure esistono con semplici valvole a molla come le bombolette di butano? a tale proposito quando si usa quest'ultimo non si sostiene che è un gas inerte ma solo che non da luogo a raziono indesiderate con i chimici del laboratorio, e, ancora, circa la pericolosità, ricordo che vi sono miliardi di persone che usano quelle bombolette per i loro accendini e non mi risultano incendi disastrosi causati da queste.
Non serve nulla di complesso, non dobbiamo farne mica un uso di precisione: quando abbiamo un'uscita a bassa pressione ci basta e avanza.
Sinceramente una spesa iniziale che si può sostenere benissimo se paragonata al resto dei costi che sosteniamo regolarmente nell'analogico.
Ovvio che non si è mai sentito un disastro per ricarica da accendino, sono bombolette fatte apposta
Anche se usare butano per altri scopi non è che sia molto ortodosso: accendini e bombole di ricarica sono studiati per contenere butano in sicurezza, le nostre bottiglie no. Vero anche che non ho mai sentito di qualcuno che conserva chimici col butano aver fatto danni.
Il discorso è un altro: facciamo i precisini e spendiamo cifre notevoli su mille aspetti e poi facciamo i taccagni/arrangioni usando un idrocarburo preso al tabacchino per conservare i chimici? È un po' un controsenso visto che esistono prodotti di facile reperibilità e modesto costo che ci permettono di metterci al pari anche nella conservazione.
L'Argon in bombole a perdere lo uso per saldare, poi avendolo a disposizione la curiosità, si sa, è una brutta bestia sempre in agguato... e da li a rabboccare i chimici è risultata una operazione che più semplice di così non esiste.
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Forse le ditte chimiche di fotografia hanno opinione della "chimica" tutta loro.ila. ha scritto: ↑02/07/2020, 6:32Butano e Propano non sono propriamente inerti, sono composti organici; altresì facilmente infiammabili essendo degli idrocarburi.
La chimica non è un'opinione, ergo mi sembra una pratica un po' troppo smanettona/trickettara considerando che di alternative sicure e migliori ce ne sono varie. La più semplice da reperire senonché sicura: con 15/20 euro si trovano facilmente bombole da litro a perdere di Argon 100% (usate per la saldatura MIG e TIG). Non tossico, non pericoloso, non infiammabile, più pesante dell'aria, realmente inerte.
Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
L'idea del gas per accendini è mia, e ne rivendico la paternità sine die; mi venne, credo, una dozzina di anni orsono. Ancora non ero iscritto ad analogica ma frequentavo un gruppo su flickr, che allora era gagliardo, ma oggi è praticamente morto, vittima di "pesaliquidismo".
Mi venne l'idea leggendo proprio la scheda tecnica del protectan. Ora sono una dozzina di anni che uso regolarmente il gas per accendini, ottenendo l'allungamento della conservazione anche considerevole (ad esempio un anno il tetenal E6 aperto contro le 4 settimane dichiarate). Non sono arso vivo, non ho inquinato i miei prodotti, ho speso pochissimo, ma ora so anche che devo considerarmi "smanettone/trickettaro". Che montagna di belinate.
Il mio compianto professore di meccanica razionale, a proposito di coloro che imbastivano impianti di calcolo spropositati per risolvere un problema banale, magari per dare sfoggio di sapienza nell'analisi matematica, diceva sempre: "non si deve ammazzare la mosca col cannone, è spratico ed inefficace".
Mi venne l'idea leggendo proprio la scheda tecnica del protectan. Ora sono una dozzina di anni che uso regolarmente il gas per accendini, ottenendo l'allungamento della conservazione anche considerevole (ad esempio un anno il tetenal E6 aperto contro le 4 settimane dichiarate). Non sono arso vivo, non ho inquinato i miei prodotti, ho speso pochissimo, ma ora so anche che devo considerarmi "smanettone/trickettaro". Che montagna di belinate.
Il mio compianto professore di meccanica razionale, a proposito di coloro che imbastivano impianti di calcolo spropositati per risolvere un problema banale, magari per dare sfoggio di sapienza nell'analisi matematica, diceva sempre: "non si deve ammazzare la mosca col cannone, è spratico ed inefficace".
- Marco Leoncino II°
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Chissa´ se a seguito di questa discussione qualcuno proporra´ di misurare il peso del gas con bilancina cinese, invece del suo volume.
Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Cromemax, non me ne volere ma per amore della precisione io vedo la scheda del Protectan Spray in Tetenal, non della bombolette del tabaccaio per tutti gli sviluppi.
Converrai con me che:
1) Nella bomboletta del tabaccaio non ci sono solo butano, propano o loro isotopi ma una miscela a base di essi che ne garantisce una facile combustione.
2) Non esiste solo il Tetenal in commercio, ma un sacco di molecole.
In problema non è l'infiammabilità del butano/propano ma degli elementi molto reattivi che li compongono: col Tetenal non avranno reazioni, con altre molecole diventa un prenderci.
Insomma, rasentiamo il piccolo chimico.
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Converrai con me che:
1) Nella bomboletta del tabaccaio non ci sono solo butano, propano o loro isotopi ma una miscela a base di essi che ne garantisce una facile combustione.
2) Non esiste solo il Tetenal in commercio, ma un sacco di molecole.
In problema non è l'infiammabilità del butano/propano ma degli elementi molto reattivi che li compongono: col Tetenal non avranno reazioni, con altre molecole diventa un prenderci.
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Re: Bottiglie pressurizzate per conservare i chimici
Esempi? Delle reazioni dico.
Saluti
Gianni
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