Analogica.it

Sul blog è stata pubblicata una piccola recensione sulle carte per stampa a contatto.
Questo il limk:
http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... -contatto/

Che lavorone!!!

Questa sera leggero con calma.
Fantastico! Una recensione che serviva!
Grazie!

I miei complimenti, un lavoro di riferimento.

Un'avvertenza, rileggendo l'articolo ho notate qualche errore di battitura e un refuso abbastanza importante relativo al commento ai grafici di Figura:4 sul contrasto locale, dove è scritto: si vede che la Bergger ha una campana più simmetrica e il versante sinistro scende meno rapidamente rispetto agli altri grafici; si deve intendere il versante destro; la frase corretta è: si vede che la Bergger ha una campana più simmetrica e il versante destro scende meno rapidamente rispetto agli altri grafici;. Ho potuto correggere subito la versione online, invece il pdf da eventualmente stampare (che imho è più comodo anche da leggere) lo correggerò quanto prima.
Mi scuso ma non ho un correttore di bozze a mia disposizione e se a rileggere è lo stesso che scrive spesso legge giusti anche gli errori (è per questo che esistono i correttori di bozze )

Grazie a tutti per le belle parole

-Sandro- ha scritto:I miei complimenti, un lavoro di riferimento.

Grazie, ho cercato di indegnamente di imitare gli articoli e le recensioni che ero solito trovare su riviste statunitensi e ai quali ero "abituato" ( ), in confronto gli articoli e i test che trovavo sulle riviste nostrane, con qualche rara accezione, mi facevano veramente cadere le braccia (parlo degli anno '80 e '90).

Dopo cena con calma me lo studio.
Grazie

chromemax ha scritto: su riviste statunitensi e ai quali ero "abituato"

Non ci avevo mai pensato alle riviste americane, ce ne sono di interessanti? quello che vedo in cartoleria qui in Francia 99% è immondizia, l'1% che resta non tratta di fotografia.

Complimenti! gran bel lavoro

interessantissimo, Grazie.
Il faretto a che distanza lo tenevi?

Pacher ha scritto:Non ci avevo mai pensato alle riviste americane, ce ne sono di interessanti? quello che vedo in cartoleria qui in Francia 99% è immondizia, l'1% che resta non tratta di fotografia.

Ce ne erano Sono stato abbonato per più di vent'anni ad un paio di riviste interessantissime, Camera&Darkrom e Darkroom & Creative Camera Techniques (che poi ha cambiato nome in Photo Technique) e già dal titolo si capiva che non erano le solite riviste di fotografia. La prima ha improvvisamente chiuso i battenti a metà degli anni novanta e mi hanno convertito l'abbonamento (che facevo triennale) con Outdoor Photography, coloratissima rivista di superteloni per caccia fotografica e escursionismo, bella ma non interessante per me . La seconda esiste ancora, prima si è buttata sul digitale serio, poi sulla fotografia impegnata e artistica, poi non ce la facevo più a leggerla manco in gabinetto e dopo 25 anni non ho più rinnovato l'abbonamento
Peccato per entrambe, ci scriveva gente come Barnbaum, Vestal, Bond, Ctein, Sexton, Bender, Anchell, Ross, Nocon ecc.
Ultimamente sono stato abbonato per un po' alla rivista inglese Black+White, foto carine ma praticamente solo digitale anche se solo BN. Ho l'abbonamento online a View Camera da qualche anno, molto interessante a volte, ma il fatto di non avere un giornale cartaceo mi scoccia un bel po'. Molto bella dovrebbe essere Lens Work (mai letta, solo sentita) ma non parla di tecnica... quasi quasi mi abbono
Mi sa che di cartaceo non c'è più niente, tolta l'italiana Classic Camera (che però praticamente ristampa vecchi articoli), ma se avete notizie di riviste analogiche, fatemelo sapere.

Pacher ha scritto:Il faretto a che distanza lo tenevi?

Lo tengo ancora, è fissato alla libreria con un paio di morsetti, a 1,5 metri dal tavolo.

Sul blog è stata pubblicata una piccola recensione sulle carte per stampa a contatto.
Questo il limk:
http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... -contatto/

"Ce l'abbiamo solo noi, Diegoooo! Diegoooo! Ce l'abbiamo solo noi, Diego Chromemaaax... Diego Chromemax... Diego Chromemaaax!"

Meraviglia che si aggiunge alle altre meraviglie, e ormai il blog d'Analogica è diventato patrimonio culturale a salvaguardia della Fotografia.
Io continuo a fare il tifo e a confidare in una pubblicazione che raccolga queste rare perle (e spero anche altre) in un unico volume. Anche perchè ho speso tanti di quei soldi per finanziare una piccola biblioteca fotografica (la mia) i cui contenuti tecnici ai fini pratici, a confronto, sono immondizia.

Chapeau

Ottimo!
l'ho letto un po' di corsa, ma è un documento che va stampato e studiato.

grazie!

Complimenti Diego, gran bel lavoro!

Grazie Diego, sembra che tu abbia letto nei miei desideri.
Di recente ho acquistato un pacco di Art Contact e ho iniziato a fare le prime stampe 20x25, per cui questo tuo articolo cade proprio a fagiolo.
Grazie infinite
Valgian

chromemax ha scritto:

Pacher ha scritto:Il faretto a che distanza lo tenevi?

Lo tengo ancora, è fissato alla libreria con un paio di morsetti, a 1,5 metri dal tavolo.

mi chiedevo... perchè usare un faretto quando si ha a disposizione un ingranditore?

Perché forse il faretto che ha utilizzato è più potente della lampada dell'ingranditore. Boh!

è spiegato bene al capitolo sensibilità. In parole povere è perche la sensibilita e di molto inferiore alle carte tradizionali e i tempi sarebbero esageratamente lunghi.

boh. le stampe a contatto che ho fatto io sotto l'ingranditore avevano tempi che non superavano il minuto... a parte questo, avrei detto che utilizzare una lampada potesse essere una scelta comoda, ma non la migliore. Se non altro, perchè la luce dell'ingranditore garantisce una illuminazione omogenea del piano

isos1977 ha scritto:mi chiedevo... perchè usare un faretto quando si ha a disposizione un ingranditore?

Ha detto bene Pacher, queste carte hanno bisogno da 50 a 750 volte di luce in più rispetto a quella che esce dall'ingranditore.
L'efficenza luminosa degli ingranditori è molto bassa; dalla lampada libera da 400W del brico a 1,5m escono 7.7EV, dall'ingranditore con la lampada da 1Kw (a f5,6) escono 1,7 EV.

perchè la luce dell'ingranditore garantisce una illuminazione omogenea del piano

In realtà molto meno di quanto si pensi, la luce che esce dall'obbiettivo è focalizzata ed è rigidamente sottoposta alla legge del quadrato della distanza, la luce diffusa invece decade linearmente; tra centro e bordi è molto più omogenea la luce che fuoriesce da una lampada opalina libera che dall'ingranditore.

Nel libro di A.Adams "the print", al paragrafo delle stampe a contatto, viene suggerito di usare l'ingranditore (come illuminatore) in quanto è possibile tenere sotto controllo l'illuminazione del sandwich (passatemi il termine). occorre illuminare un'area più vasta, ovviamente, del negativo stesso. Allontanando/avvicinando la testa e eventualmente agendo sul diaframma dell'obiettivo. L'importante è non mettere a fuoco sul sandwich per non aggiungere elementi estranei sulla stampa.
Non ho provato direttamente... ma tenderei a fidarmi (come fruibilità intendo). I tempi saranno maggiori di quelli di un faretto, ma di quanto parliamo?
Lo chiedo, poichè mi affascina l'idea di stampe mignon di 6x6..

chromemax ha scritto: L'efficenza luminosa degli ingranditori è molto bassa; dalla lampada libera da 400W del brico a 1,5m escono 7.7EV, dall'ingranditore con la lampada da 1Kw (a f5,6) escono 1,7 EV.

Cavoli! per curiosità, quando monto l'ingranditore, provo a misurare gli EV... e a sto punto proverò anche con un faretto! avendo la CO volante, non dover montare l'ingranditore significa allestire tutto mooolto più in fretta

ciauz ha scritto: Non ho provato direttamente... ma tenderei a fidarmi (come fruibilità intendo). I tempi saranno maggiori di quelli di un faretto, ma di quanto parliamo?

non so se sia un'indicazione utile per la tua catena di lavoro, ma io con la fomalux viaggio su tempi intorno al minuto e in alcuni casi anche inferiori.

Anch'io con la fomalux sono su tempi attorno al minuto a tutta apertura, 2.8 con negativo 6x6 per un'immagine di 14x14 per esempio. La Lodima a differenza delle altre è molto ma molto piu lenta . Una volta feci un provino con ingranditore con lampada 100w fino a 7 minuti e non si vedeva niente... se ricordo bene dopo un calcolo approssimativo l'esposizione dovrebbe essere stata attorno ai 13 minuti..

La stampa a contatto si può fare con qualsiasi tipo di carta, non è obbligatorio usare le carte specifiche che sono state oggetto dell'articolo.
Le carte per la stampa a contatto a questo punto mi sento di dividerle in due categorie: da una parte la Fomalux e la Bergger Art Contact che hanno una sensibilità più bassa ma ancora gestibile con l'ingranditore se non si esagera con l'ingrandimento (poi dipende dall'ingranditore, avere una lampada da 75W è diverso che averne una da 1000; avere un ottica con apertura massima di f5,6 è diverso da avere una f2,8). Poi ci sono le Lodima che imho sono troppo poco sensibili per essere usate con l'ingranditore.
Con la Fomalux stampo ingrandimenti 24x30 con tempi intorno ai 150-200 secondi, un po' di meno con la Bergger, e la cosa è ancora gestibile, anche se poi manovrare le maschere per due-tre minuti non è così comodo. Con la lampada esterna i tempi scendono a 10-15 secondi, quindi fate voi le proporzioni.
Le carte per ingrandimento sono molto più sensibili --ISO-P 490 contro ISO-P 6-- e se la luce è troppo forte può diventare un problema gestire l'esposizione se per la stampa a contatto si usano queste carte