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Ciao, è una Sputnik, una fotocamera stereo (per realizzare stereoscopie) prodotta dalla Gomz-Lomo basata sulla più famosa Lubitel. Per informazioni guarda qui http://www.sovietcams.com/index.php?-1669685999
Ah, ma che sfizio!
Ma porta rulli 120 quindi?
Che fa, impressiona due fotogrammi alla volta?
Quali le applicazioni pratiche? Suppongo fosse da usare con diapositiva...
Si usava pellicola 120, ci si facevano coppie di immagini 6x6 da guardare o come diapositive, con questo
o come stampe a contatto da guardare con questo:
ammazzafotoni ha scritto:Ah, ma che sfizio!
Ma porta rulli 120 quindi?
Che fa, impressiona due fotogrammi alla volta?
Quali le applicazioni pratiche? Suppongo fosse da usare con diapositiva...
in pratica ti fa vedere (con appositi apparecchi) l'immagine tridimensionale, come la vedresti con i tuoi occhi
La Sputnik realizza coppie di negativi affiancati, da stampare a contatto, magari con l'ausilio del torchietto che veniva fornito a corredo della macchina; le stampe realizzate, si potevano poi osservare con lo stereoscopio illustrato in uno degli interventi più sopra.
Modificando il visore con un vetro opalino e con un po' di inventiva costruendo appositi telai, si può scattare in diapositiva, visionando poi delle dia spettacolari.
Nel XIX Secolo e nei primi decenni del XX era normale in casa avere uno stereoscopio: le immagini (se non si possedeva un apparecchio di ripresa) si acquistavano nei negozi. Poi, arrivò il View-Master che tanti di noi ebbero da bambini.
I miei figli (di 6 e quasi 4 anni), ormai abituati alle diavolerie di oggi, amano comunque vedere fiabe ed altro, in quei vecchi dischetti (ancora perfetti, perché realizzati in Kodachrome), che rendono ancora le cose magiche e realistiche, in maniera sempolicissima e senza il ricorso ad artifizi elettronici.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)