Analogica.it

ciao a tutti,
oggi dopo un'estenuante giornata di scanning, mi è sorto un dubbio.
Da poco ho iniziato a stampare i miei negativi e "scelgo" quali dopo aver appunto scannerizzato i negativi, onde evitare di sprecare carta. la mia domanda è:
ma prima dell'esistenza degli scanner, come si faceva a capire quali foto "valesse la pena" stampare? so che dai negozi venivano consegnati dei "provini" ma i famosi fai da te come facevano? esiste un modo?

la mia idea era quella di usare la retroilluminazione di un pc con l'inversione dei colori su iphone, grezzo, molto, però forse puo dare qualche informazione in piu rispetto al negativo.

voi cosa ne pensate?

Se devi stampare con l'ingranditore, non vedo il motivo di perdere tempo con lo scanner, che ti dà un risultato completamente diverso dal reale alterando i contrasti. Un negativo perfetto è morbido e tonale con poche o nulle zone trasparenti. Non deve esser neppure troppo denso. Più utile eventualmente la provi natura a contatto, così vedi le foto in positivo

Per capire i negativi, come ti hanno detto già sopra, sono indispensabili i provini a contatto

C'è anche da considerare che, come diceva Sandro (mi pare) in un post sugli scanner, tutto quello che passa da una tecnologia digitale, sia scansioni o cellulari, non darà mai un reale riscontro sulla caratteristica del negativo, perché gestiti da software che fanno sempre quello che pare a loro nonostante i comandi che gli diamo.
Dai retta a chi già te lo ha detto (e anche a me che faccio così), fai i provini a contatto così vivi felice e usa le scansioni per archivio o condivisione sociale.

DuccioFebo ha scritto: ↑

07/04/2021, 22:14

oggi dopo un'estenuante giornata di scanning, mi è sorto un dubbio.
Da poco ho iniziato a stampare i miei negativi e "scelgo" quali dopo aver appunto scannerizzato i negativi, onde evitare di sprecare carta.

Secondo me questo metodo non funziona per giudicare se un negativo è adatto alla stampa analogica.
I toni di grigio acquisiti con lo scanner (visti in positivo) ,partono dal punto di bianco fino al punto di nero con progressione lineare. Non viene tenuto conto che anche la carta ha una sua curva caratteristica (con un piede e una spalla) se paragonata alla visione dal minotor che è, appunto, lineare.
Senza contare che un negativo digitalizzato puo essere modificato anche nei soli toni medi (senza alterare i bianchi e i neri), cosa questa assai impossibile nella stampa analogica.
Molto meglio, come già suggerito, scegliere i negativi da stampare sulla base dei provini a contatto, che a differenza della scansione tengono conto per forza dell'andamento della curva caratteristica della carta.
Ti conviene inoltre (con il tempo e facendo prove), trovare il giusto tempo di sviluppo per ottenere negativi facilmente stampabili sotto l'ingrantitore. Se vanno bene per la stampa andranno bene anche per lo scanner,(visto la potenza di regolazione propria del processo digitale) molto più difficile, per non dire impossibile, il contrario.

gfirmani ha scritto: ↑

08/04/2021, 7:46

Se devi stampare con l'ingranditore, non vedo il motivo di perdere tempo con lo scanner, che ti dà un risultato completamente diverso dal reale alterando i contrasti. Un negativo perfetto è morbido e tonale con poche o nulle zone trasparenti. Non deve esser neppure troppo denso. Più utile eventualmente la provi natura a contatto, così vedi le foto in positivo

ma senti, scannerizzare lo faccio di default per avere il formato digitale da poter archiviare/giocare anche sul digitale per quanto poco integralista. diciamo che mi piace sperimentare il piu possibile.

devo essere sincero, l'idea del provino a contatto non mi era ancora venuta. penso che sarà la strada che percorrò.

ti ringrazio per la risposta.

massimof ha scritto: ↑

08/04/2021, 14:05

C'è anche da considerare che, come diceva Sandro (mi pare) in un post sugli scanner, tutto quello che passa da una tecnologia digitale, sia scansioni o cellulari, non darà mai un reale riscontro sulla caratteristica del negativo, perché gestiti da software che fanno sempre quello che pare a loro nonostante i comandi che gli diamo.
Dai retta a chi già te lo ha detto (e anche a me che faccio così), fai i provini a contatto così vivi felice e usa le scansioni per archivio o condivisione sociale.

esattamente. ti ringrazio per la risposta. tendenzialmente usavo lo scanner per valutare fuoco, inquadratura e avere un'idea della validità della foto. piu che altro perchè da novello quale sono sto cercando in tutti i modi di apprendere piu cose possibili

ti ringrazio per la risposta!

ulteriore domanda. navigando su internet ho trovato quest'oggetto. un tentino 8x. puo essere un acquisto valido se accoppiato ad una tavoletta illuminata o un iPad per valutare i negativi?

(non so come allegare immagini scusate, vi lascio il link)
https://fotomatica.it/shop/visori-e-len ... pe-8x.html

grazie ancora a tutti per le risposte !

Onestamente non capisco a cosa possa servire uno scanner per stampare negativi in camera oscura. La qualità di una negativa scannerizzata sarà di gran lunga inferiore a quella di un negativo stampato. Per capire i negativi hai vari modi: sicuramente i provini a contatto sono utilissimi ma, a mio parere, non indispensabili. Con un pò di pratica imparerai a valutare ad "occhio" i negativi ma soprattutto vedrai che sarà facilissimo valutarli una volta messi sotto l'ingranditore. In un secondo tempo dovrai imparare a recuperare i negativi di non buona qualità, ti capiterà sicuramente una foto importante alla quale non vorrai rinunciare. Questo passo è più difficile dei precedenti ma non impossibile

Se guardi solo il negativo e solo al momento della stampa perdi la possibilità di selezionarne quella parte (o quelle parti, o quel taglio) che più ti interessa, cosa molto più semplice se lavori sul provino, con una matita, preparando il lavoro prima. Secondo me è uno dei momenti più interessanti dell' intero processo, perchè sommi il momento creativo della ripresa a quello (creativo) dell' interpretazione / adeguamento del risultato.
Fra l' altro, questa selezione ti fa concentrare sulle riprese di tuo maggior interesse, risparmiando tempo e carta.

per capirli serve un provino oppure dopo tanti anni il tuo cervello comincia a ragionare in negativo e quindi a capirli...
io per risparmiare sulla carta li scannerizzo e li stampo su due pagine A4 ma solo per sapere che foto ci sono in un determinato rullino. numero le pagine del pergamino e quelle dei provini. certo i provini sulla carta sono tutta un'altra cosa, ma la comodità di ritrovare una foto scannerizata è innegabile.

ma per capire i negativi io ormai ragiono in negativo per cui quando voi parlate di alte luci io penso subito al nero del negativo, anzi tempo fa chiesi proprio qui nel forum se la stessa dissociazione capita a molti di voi

Ma scansionando il negativo, soprattutto nei formati minori, si hanno una serie di informazioni tipo la corretta messa a fuoco, la quantità di elementi contenuti nel negativo, che non sempre il provino è in grado di restituire. Poi la vera prova del nove è la stampa che ci dirà cosa poter ricavare.


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Grazie Ezio, sono perfettamente d'accordo con te sulla questione provini e magari se la matita è rossa meglio. Il mio intervento precedente riguardava il problema evidenziato nel blog e cioè come si fa a capire se un negativo è valido o no.
Se invece vogliamo parlare ad un livello superiore, in merito alle modalità di ottimizzare la stampa sono d'accordo al 101% con le modalità da te esposte e che ho sempre utilizzato.