Ciao,
ho preso una Nikonos II per sfizio, in quanto non faccio immersioni. L'ho spuntata ad un'asta a poco, mi ha colpito esteticamente ed in quanto bianca, mentre in giro ne ho visto solo nere.
Vorrei provare ad usarla appena sotto il pelo d'acqua, con pellicola BN (non uso colore) e senza flash. Non ho un esposimetro subacqueo e vorrei capire se possibile stimare l'esposizione misurando all'esterno. Ripeto è uno sfizio quindi non pretendo di portare in spiaggia/piscina lo spotmeter, consapevole che sarà tutto molto approssimativo.
In fisica avevo sempre 4, ma posso azzardare quanto segue? Considerando l'interfaccia aria/acqua come sorgente di luce, si può applicare la legge dell'universo del quadrato e a partire da lì in giù? Ammesso che ciò sia valido, come sarebbe meglio prendere l'esposizione 'esterna'?
Come esporre sott'acqua
Moderatore: etrusco
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato
- Silverprint
- moderatore
- Messaggi: 13102
- Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
- Reputation:
- Località: Faenza
- Contatta:
Re: Come esporre sott'acqua
Il contrasto è tendenzialmente basso. Quindi esporre non è difficile. Ci sono delle tabelle.
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Re: Come esporre sott'acqua
Grazie @Silverprint , ho cercato in internet senza fortuna per ora. Riproverò. Se avessi qualche referenza da condividere te ne sarei grato
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!
- Cedete lo passo, tu!
Re: Come esporre sott'acqua
Ciao, se rimani a profondità pressoché nulle come dici tu, diciamo entro i due metri, “grossomodo” se aggiungi mezzo stop rispetto all’esterno te la cavi. Soprattutto nelle ore in cui il sole è alto. Magari il mattino e dopo le 16 in acqua cambia abbastanza la luce, si smorza un po di più.
Il discorso, se scendi, cambia parecchio, la luce crolla e la dominante blu imperversa.
Se hai una torcia, magari alogena ti aiuta, le torce led sono generalmente molto fredde come luce, parlando di uso fotografico.
Onestamente in b/n di subacquea non ho mai fatto nulla, forse puoi azzardare un po’ più di esposizione avendo più controllo sullo sviluppo successivo rispetto al colore
Il discorso, se scendi, cambia parecchio, la luce crolla e la dominante blu imperversa.
Se hai una torcia, magari alogena ti aiuta, le torce led sono generalmente molto fredde come luce, parlando di uso fotografico.
Onestamente in b/n di subacquea non ho mai fatto nulla, forse puoi azzardare un po’ più di esposizione avendo più controllo sullo sviluppo successivo rispetto al colore
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Re: Come esporre sott'acqua
Grazie @Ri.Co. ,Ri.Co. ha scritto: ↑19/06/2022, 14:21Ciao, se rimani a profondità pressoché nulle come dici tu, diciamo entro i due metri, “grossomodo” se aggiungi mezzo stop rispetto all’esterno te la cavi. Soprattutto nelle ore in cui il sole è alto. Magari il mattino e dopo le 16 in acqua cambia abbastanza la luce, si smorza un po di più.
Il discorso, se scendi, cambia parecchio, la luce crolla e la dominante blu imperversa.
Se hai una torcia, magari alogena ti aiuta, le torce led sono generalmente molto fredde come luce, parlando di uso fotografico.
Onestamente in b/n di subacquea non ho mai fatto nulla, forse puoi azzardare un po’ più di esposizione avendo più controllo sullo sviluppo successivo rispetto al colore
non ho intenzione né le capacità per andare oltre i due metri che dici tu. Immagino anche che sarebbe meglio il colore, ma la mia intenzione è giusto provare innanzitutto come funziona una macchina del genere; tutto quello che compro deve venire utilizzato. Poi sperimentare un po': avendo una macchina ben più che anfibia potrei usarla anche in caso di pioggia o comunque forte umidità dove non userei le altre macchine.
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!
- Cedete lo passo, tu!
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Re: Come esporre sott'acqua
C'era sul manuale. In assenza di esposimetro dedicato usare la stessa esposizione della superficie fino ad un metro, aumentere di uno stop ogni 3 piedi (circa 1 m) di profondità
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!
- Cedete lo passo, tu!
Re: Come esporre sott'acqua
Ti incollo un racconto sul primo fotografo subacqueo che ho trovato in giro qualche tempo fa:
Verso la fine del diciannovesimo secolo, il biologo e fotografo Louis Boutan, immortalato nell'immagine sottostante dentro una tuta da palombaro in quella che sembra essere la prima fotografia subacquea della storia, cominciò ad esplorare il fondo marino immergendosi con uno scafandro.
Immersione dopo immersione, crebbe in lui il rammarico di non poter documentare con immagini ciò che vedeva e nella sua testa cominciò a farsi largo l'idea di provare a fotografare sott'acqua. Grazie all'aiuto del fratello Auguste, ingegnere, e del suo assistente Joseph David, un bravissimo meccanico, Boutan riuscì a dotarsi di una custodia stagna dove venne alloggiata una macchina fotografica del tipo “detective”, una "scatola" che conteneva 10 lastre formato 9 x 12, a fuoco fisso, diaframmi regolabili e tre tempi di scatto: fisso, lento e veloce.
Nel 1893 Louis cominciò a scattare sott'acqua accorgendosi subito che la luce ambiente era insufficiente per impressionare a dovere la pellicola. Infatti, doveva esporre la lastra fotografica per 30 minuti per ottenere qualcosa che poi si rivelava mosso e indistinto, per cui decise di studiare un sistema di illuminazione artificiale che gli permettesse di portare sott'acqua la luce necessaria. Per farlo mise a punto un flash al magnesio costituito da una campana di vetro al cui interno era inserita una lampada a spirito collegata ad un serbatoio e ad una botte zavorrata riempita di una miscela di aria e ossigeno per garantire la continuità della fiamma. Il sistema, per quanto artigianale, funzionò e la luce prodotta dal magnesio, che il suo assistente in barca paragonò ad "un temporale con fulmini sott'acqua", permise a Boutan di impressionare le pellicole e di ottenere le prime vere fotografie subacquee, facendo di lui il padre della fotosub.
Nel 1900, condensò tutte le sue esperienze in un testo storico intitolato 'La Photographie sous-marine', in cui scrisse:
«Ho aperto la strada... Ad altri il compito di seguirla, di battere nuove vie e di arrivare a compimento».
Come si augurava, tutto questo è avvenuto e Louis ne sarebbe davvero felice.
The first underwater photograph in history (Louis Boutan,1899)
Verso la fine del diciannovesimo secolo, il biologo e fotografo Louis Boutan, immortalato nell'immagine sottostante dentro una tuta da palombaro in quella che sembra essere la prima fotografia subacquea della storia, cominciò ad esplorare il fondo marino immergendosi con uno scafandro.
Immersione dopo immersione, crebbe in lui il rammarico di non poter documentare con immagini ciò che vedeva e nella sua testa cominciò a farsi largo l'idea di provare a fotografare sott'acqua. Grazie all'aiuto del fratello Auguste, ingegnere, e del suo assistente Joseph David, un bravissimo meccanico, Boutan riuscì a dotarsi di una custodia stagna dove venne alloggiata una macchina fotografica del tipo “detective”, una "scatola" che conteneva 10 lastre formato 9 x 12, a fuoco fisso, diaframmi regolabili e tre tempi di scatto: fisso, lento e veloce.
Nel 1893 Louis cominciò a scattare sott'acqua accorgendosi subito che la luce ambiente era insufficiente per impressionare a dovere la pellicola. Infatti, doveva esporre la lastra fotografica per 30 minuti per ottenere qualcosa che poi si rivelava mosso e indistinto, per cui decise di studiare un sistema di illuminazione artificiale che gli permettesse di portare sott'acqua la luce necessaria. Per farlo mise a punto un flash al magnesio costituito da una campana di vetro al cui interno era inserita una lampada a spirito collegata ad un serbatoio e ad una botte zavorrata riempita di una miscela di aria e ossigeno per garantire la continuità della fiamma. Il sistema, per quanto artigianale, funzionò e la luce prodotta dal magnesio, che il suo assistente in barca paragonò ad "un temporale con fulmini sott'acqua", permise a Boutan di impressionare le pellicole e di ottenere le prime vere fotografie subacquee, facendo di lui il padre della fotosub.
Nel 1900, condensò tutte le sue esperienze in un testo storico intitolato 'La Photographie sous-marine', in cui scrisse:
«Ho aperto la strada... Ad altri il compito di seguirla, di battere nuove vie e di arrivare a compimento».
Come si augurava, tutto questo è avvenuto e Louis ne sarebbe davvero felice.
The first underwater photograph in history (Louis Boutan,1899)
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Re: Come esporre sott'acqua
Grazie, una storia interessante! Per una Nikonos avrebbero fatto follie..Ceres82 ha scritto: ↑19/06/2022, 15:23Ti incollo un racconto sul primo fotografo subacqueo che ho trovato in giro qualche tempo fa:
Verso la fine del diciannovesimo secolo, il biologo e fotografo Louis Boutan, immortalato nell'immagine sottostante dentro una tuta da palombaro in quella che sembra essere la prima fotografia subacquea della storia, cominciò ad esplorare il fondo marino immergendosi con uno scafandro.
Immersione dopo immersione, crebbe in lui il rammarico di non poter documentare con immagini ciò che vedeva e nella sua testa cominciò a farsi largo l'idea di provare a fotografare sott'acqua. Grazie all'aiuto del fratello Auguste, ingegnere, e del suo assistente Joseph David, un bravissimo meccanico, Boutan riuscì a dotarsi di una custodia stagna dove venne alloggiata una macchina fotografica del tipo “detective”, una "scatola" che conteneva 10 lastre formato 9 x 12, a fuoco fisso, diaframmi regolabili e tre tempi di scatto: fisso, lento e veloce.
Nel 1893 Louis cominciò a scattare sott'acqua accorgendosi subito che la luce ambiente era insufficiente per impressionare a dovere la pellicola. Infatti, doveva esporre la lastra fotografica per 30 minuti per ottenere qualcosa che poi si rivelava mosso e indistinto, per cui decise di studiare un sistema di illuminazione artificiale che gli permettesse di portare sott'acqua la luce necessaria. Per farlo mise a punto un flash al magnesio costituito da una campana di vetro al cui interno era inserita una lampada a spirito collegata ad un serbatoio e ad una botte zavorrata riempita di una miscela di aria e ossigeno per garantire la continuità della fiamma. Il sistema, per quanto artigianale, funzionò e la luce prodotta dal magnesio, che il suo assistente in barca paragonò ad "un temporale con fulmini sott'acqua", permise a Boutan di impressionare le pellicole e di ottenere le prime vere fotografie subacquee, facendo di lui il padre della fotosub.
Nel 1900, condensò tutte le sue esperienze in un testo storico intitolato 'La Photographie sous-marine', in cui scrisse:
«Ho aperto la strada... Ad altri il compito di seguirla, di battere nuove vie e di arrivare a compimento».
Come si augurava, tutto questo è avvenuto e Louis ne sarebbe davvero felice.
The first underwater photograph in history (Louis Boutan,1899)
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!
- Cedete lo passo, tu!
Re: Come esporre sott'acqua
Se non hai mai avuto una Nikonos II o III, mi permetto di darti un consiglio. Per aprire la macchina, da manuale, occorre utilizzare le due leve situate ai lati della macchina fotografica per sollevare la parte interna, attraverso la quale si ha poi accesso al vano pellicola. Devi controllare che la superficie di sigillatura (fra calotta e guscio) sia perfettamente piana e non incurvata, neanche di un decimo di millimetro. Il gioco delle leve, a lungo andare, deforma la calotta superiore permettendo all'acqua di entrare. Io avevo una bella Nikonos III che si allagò facendo foto a pelo d'acqua... RIP... Il progetto delle IV e V è invece diverso.
Se impari a saltare 2m, salti anche 1,5m. (R. Fiorenza)
- teofilatto
- guru
- Messaggi: 972
- Iscritto il: 30/04/2019, 13:48
- Reputation:
Re: Come esporre sott'acqua
Grazie della dritta. Devo anche capire la storia dell'O-ring. Si dice di controllare che ci sia e sia a posto, cosa che non ho bene idea di come fare. Immagino ce ne sia uno nel bocchettoni dell'obiettivo e uno tra calotta e guscio. Ma facendo scorrere le dita non avverto la consistenza che mi attenderei dalla gomma. O è troppo indurito o non ci sono del tutto? Per fortuna il mio fotoriparatore le conosce, ma non ha ancora visto la mia. Prima di qualsiasi azzardo gli farò dare un'occhiataTodron ha scritto: ↑20/06/2022, 17:54Se non hai mai avuto una Nikonos II o III, mi permetto di darti un consiglio. Per aprire la macchina, da manuale, occorre utilizzare le due leve situate ai lati della macchina fotografica per sollevare la parte interna, attraverso la quale si ha poi accesso al vano pellicola. Devi controllare che la superficie di sigillatura (fra calotta e guscio) sia perfettamente piana e non incurvata, neanche di un decimo di millimetro. Il gioco delle leve, a lungo andare, deforma la calotta superiore permettendo all'acqua di entrare. Io avevo una bella Nikonos III che si allagò facendo foto a pelo d'acqua... RIP... Il progetto delle IV e V è invece diverso.
- Cedete lo passo!
- Cedete lo passo, tu!
- Cedete lo passo, tu!
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato