Come faccio a farla uguale?

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Lollipop
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Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Lollipop »

Buongiorno a tutti,
sto cercando di fare in CO la stessa foto che realizzato in camera bianca duplicando il negativo.
La prima immagine è la foto stampata, mentre la seconda è la duplicazione postprocessata alla quale vorrei arrivare.

I dati: pellicola FP4 usata MALISSIMO (densa a tal punto da richiedere un tempo di esposizione della stampa lunghissimo, ma era il primo rullino dopo vent'anni, con esposizione stimata e il primo sviluppo), 153" di esposizione, filtro 3, 2'12" di sviluppo in D100 1+9.

Grazie :)
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Lorenzo.

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ammazzafotoni
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da ammazzafotoni »

Vuoi fare in pratica quello che si otterrebbe da una corretta esposizione e sviluppo: ombre aperte, luci non sparate, buon microcontrasto generale.
Attendendo i consigli dei più esperti, penso dovresti alzare il contrasto, pre-velare per quelle luci (difficili da bruciare) e mascherare quell'asta e le altre parti in ombra... Più facile a dirsi che a farsi.

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Lollipop
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Lollipop »

Ah ecco, allora c’ho proprio capito tutto :D : io pensavo di diminuirlo il contrasto, aumentando il tempo di esposizione ...
E il micro contrasto come faccio a tirarlo fuori?
Lorenzo.

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ammazzafotoni
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da ammazzafotoni »

Beh, il microcontrasto non puoi tirarlo fuori se non aumentando il contrasto generale.
Abbassando il contrasto otterrai, forse, bianchi e neri non chiusi ma l'intera immagine apparirà moscia; alzandolo, d'altronde, la differenza tonale tra luci e ombre si acuirà, ma se alcune zone possono essere mascherare o bruciate, eventualmente con contrasti differenti, si può mitigare la situazione.
Purtroppo per questo contano molto esposizione e sviluppo.
Personalmente, senza alcun valore scientifico, cerco di avere negativi leggermente sottosviluppati, così che possa alzare un po' il contrasto "di default".

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Lollipop
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Lollipop »

Mmmh... e una carta/sviluppo a più alta acutanza? Sempre che esista(no).
Questa è una MGIV in D100.
Lorenzo.

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Silverprint
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Silverprint »

L'acutanza sta, eventualmente, sul negativo.

Non mi sembra un'operazione impossibile, va solo fatta in maniera diversa.
In pratica... devi "solo" imparare a stampare... ;)

L'MG IV è un po' dura sui toni chiari e un po' moscia sugli scuri. Potresti provare a prevelarla e vedere se in questo caso va un po' meglio.
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Lollipop »

Allora, provo a pensare: aumento il contrasto (3 1/2 o anche 4), poi impressiono un ritaglio di carta sulle ombre più scure, cercando il giusto tempo di esposizione (T1). Poi prendo un altro ritaglio e lo espongo sulle luci, cercando anche qui il giusto tempo di esposizione (T2). T2-T1 mi darà il tempo di velatura (T3).
Prendo un foglio intero, lo pre espongo per T3 col filtro scelto senza negativo. Poi metto io negativo e espongo per T1-T3.
Giusto?
Lorenzo.

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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da kiodo »

Quando non è chiaro che direzione prendere, lo split grade aiuta: due provini per i tempi di alto e basso contrasto, e la stampa base viene da sola.
Per la micro acutanza ci vorrebbe una maschera di contrasto, ma col 35mm è una roba da microchirurgia!

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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da Silverprint »

@Lollipop

La prevelatura si fa in tutt'altro modo.

È una pre-esposizione della carta per un tempo che non produce annerimento visibile.

Fai un provino scalare senza negativo, con la colonna in alto e il diaframma chiuso.
Nel farlo lascia una parte di carta non esposta che ti servirà come bianco di riferimento.
Nel farlo usa tempi brevi 1-2" e conta quante strisce fai perché le prime non si vedranno.
Sviluppalo normalmente o poco di più e poi vai a cercare il tempo di esposizione più lungo che non lasci traccia, quello e il tempo (massimo) di prevelatura.

La prevelatura ha un effetto di riduzione del contrasto localizzato sui toni più chiari. L'effetto è nullo su quelli più scuri.
Vale a dire che ti può consentire di avere, senza fare interventi locali, un contrasto più alto sui toni scuri e medi e più asso su quelli chiari.

La stampa split è una scorciatoia per chi non sa regolare il contrasto, funziona (quasi), ma poi lavorare le stampe è inutilmente più laborioso.
Comunque la procedura non è quella indicata da @kiodo.
Si fa prima un provino scalare col contrasto al minimo e si trova il tempo per i toni più chiari, poi si espone per quel tempo un foglio su cui successivamente si fa un provino scalare col contrasto al massimo. Da questo secondo provino si trova il tempo per i toni piú scuri. Per concludere si fanno le due esposizioni (non importa più l'ordine con cui sono fatte).
Se si fa come dice kiodo la stampa viene sovra-esposta perché il contributo ai toni più scuri del contrasto più basso (per quanto variabile a seconda del contrasto del negativo) non è mai trascurabile.
Il contributo ai toni più chiari del contrasto massimo c'è sempre e viene trascurato (è un errore del metodo), ma questo è di solito meno evidente, almeno finché i negativi sono abbastanza duri....
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kiodo
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Re: Come faccio a farla uguale?

Messaggio da kiodo »

Silverprint ha scritto: ...la procedura non è quella indicata da @kiodo.
Si fa prima un provino scalare col contrasto al minimo e si trova il tempo per i toni più chiari, poi si espone per quel tempo un foglio su cui successivamente si fa un provino scalare col contrasto al massimo. Da questo secondo provino si trova il tempo per i toni piú scuri. Per concludere si fanno le due esposizioni (non importa più l'ordine con cui sono fatte).
Se si fa come dice kiodo la stampa viene sovra-esposta perché il contributo ai toni più scuri del contrasto più basso (per quanto variabile a seconda del contrasto del negativo) non è mai trascurabile.
@Silverprint: dov'è che ho indicato una procedura differente da quella che riporti tu? Perchè è così che faccio anch'io...
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