zioAlex ha scritto:ciao Andrea...
Non potrebbe esser "utile" un tipo di misurazione esposimetrica (spot, semispot e matrix) in questi casi?
Il problema, prima del metodo di misurazione, è proprio che l'esposimetro il buio non lo misura

, si va fuori campo di misurazione e se dati vengono prodotti non sono attendibili.
Dopodiché in una situazione tale qualunque cosa che non sia uno spot da indicazioni a ciufolo. E comunque uno spot non riuscirebbe certo a misurare le zone scure.
Io lo spot di notte lo uso solo per darmi una regolata, ovvero lo uso sulle zone più illuminate
tenendo conto del sottosviluppo e della assenza di agitazione, le piazzo sulle zone alte X - XI (che diventeranno VII - VII) ne misuro un po', vedo che diavolo viene fuori, valuto l'immagine in termini di peso delle aree illuminate e non illuminate, ci ragiono su secondo esperienza e poi ci faccio una bella esposizione a forcella bella larga...

. Come dire che forse senza ragionarci tanto è uguale!
zioAlex ha scritto:Del resto, nella foto "rappresentativa" fatta col cellulare in particolare delle zone buie il dettaglio non uscirà a prescindere dallo sviluppo o dalla lunga esposizione...
Già. Su aree così scure lo sviluppo potrà assai poco, probabilmente nulla, qualunque cosa ci s'inventi.
Per quanto riguarda l'esposizione invece ci sono speranze!

Le aree urbane anche se poco niente illuminate, specialmente se l'aria non è tanto tersa, possono godere di insospettata luminosità diffusa e a volte, con un po' di fortuna basta.
zioAlex ha scritto:Magari per i prossimi notturni io consiglierei di fare in modo (nel possibile) di "riempire" il fotogramma, utilizzando anche una focale + lunga o cercando in qualche modo di non riprendere quelle zone molto buie quindi prive di dettaglio, sopratutto quando queste zone prenderebbero una buona percentuale della scena inquadrata...
D'accordo. Più in generale direi che bisogna tenere conto del peso delle aree che verranno nere (anche se tali non le vediamo) in fase di composizione.