Come sviluppare le TMAX
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Re: Come sviluppare le TMAX
Ciao!
Aspetta ancora un attimo e vediamo...
Se hai sempre puntato le ombre forse ti salvi... Usavi lo spot?
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Re: Come sviluppare le TMAX
Per le T-Max la kodak, imho giustamente, non dà tempi di sviluppo quando si "tira" di 1 stop perché il sovrasviluppo rende i negativi ancora più difficili da stampare rispetto ad un negativo sottoesposto; la sottoesposizione non si compensa in nessun modo, una volta fatta ce la si tiene.
Comunque se hai esposto per le ombre ma non hai compensato chiudendo il diaframma per posizionare le omre sul piede della curva, allora hai esposto giusto o al limite hai anche sovraesposto un po'.
Comunque se hai esposto per le ombre ma non hai compensato chiudendo il diaframma per posizionare le omre sul piede della curva, allora hai esposto giusto o al limite hai anche sovraesposto un po'.
"La gente è strana"
Io
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Re: Come sviluppare le TMAX
Esposimetro interno in funzione matrix (o come accidenti si chiama). Insomma, né spot, né media con prevalenza al centro.
@ chromemax: non ho capito cosa vuol dire chiudere il diaframma per posizionare le ombre sul piede della curva... Ehm, scusa la mia ignoranza
@ chromemax: non ho capito cosa vuol dire chiudere il diaframma per posizionare le ombre sul piede della curva... Ehm, scusa la mia ignoranza

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Re: Come sviluppare le TMAX
Managgia al matrix!
Insomma con esattezza non si sa... se dall'inquadratura per decidere l'esposizione sono state categoricamente escluse le parti chiare è probabile che l'esposizione sia un poco sotto.
Tuttavia se nel momento di regolare l'esposizione sono state inquadrate anche parti chiare l'esposimetro un po' avrà compensato producendo ulteriore sotto esposizione.
La T-max 100 è un 50/64 iso di sensibilità effettiva. L'esposimetro messo a 200 iso produrrebbe una sotto-esposizione di 2 stop. Se fosse stato usato in spot puntando sulle ombre queste sarebbero venute molto scure (zona III), ma con ancora dettaglio leggibile. Per scatti in ambiente urbano con ombre nette è una esposizione già bassa vista la probabile grande estensione delle aree scure. Esposizione bassa che darà alle immagini un tono un po' drammatico... e a rischio di ulteriore sotto-esposizione.
Io farei un test di sviluppo tagliando una parte di film. Naturalmente almeno un fotogramma risulterà sacrificato, ma potrebbe valere la pena. Come tempo base per il test andrei come suggerito da tabella o poco meno.

Insomma con esattezza non si sa... se dall'inquadratura per decidere l'esposizione sono state categoricamente escluse le parti chiare è probabile che l'esposizione sia un poco sotto.
Tuttavia se nel momento di regolare l'esposizione sono state inquadrate anche parti chiare l'esposimetro un po' avrà compensato producendo ulteriore sotto esposizione.
La T-max 100 è un 50/64 iso di sensibilità effettiva. L'esposimetro messo a 200 iso produrrebbe una sotto-esposizione di 2 stop. Se fosse stato usato in spot puntando sulle ombre queste sarebbero venute molto scure (zona III), ma con ancora dettaglio leggibile. Per scatti in ambiente urbano con ombre nette è una esposizione già bassa vista la probabile grande estensione delle aree scure. Esposizione bassa che darà alle immagini un tono un po' drammatico... e a rischio di ulteriore sotto-esposizione.
Io farei un test di sviluppo tagliando una parte di film. Naturalmente almeno un fotogramma risulterà sacrificato, ma potrebbe valere la pena. Come tempo base per il test andrei come suggerito da tabella o poco meno.
Re: Come sviluppare le TMAX
Come da tabella o poco meno?
be, potrebbe anche starci, ho sottoesposto impostando a 250, ma ho sovraesposto puntando sulle ombre...
be, potrebbe anche starci, ho sottoesposto impostando a 250, ma ho sovraesposto puntando sulle ombre...
Re: Come sviluppare le TMAX
Silverprint@ Pur avendola usata molto agli inizi, soltanto sul 135, non l'ho ancora testata di persona alla luce delle nozioni apprese su questo forum..prossimamente mi dedicherò proprio alla Tmax100..Silverprint ha scritto:La T-max 100 è un 50/64 iso di sensibilità effettiva.
..segnalo questo articolo che potrebbe essere punto di discussione o almeno chiarimento! è da ritenere completamente fuorviante?
h**p://www.nadir.it/test/KODAK_TMAX100/tmx.htm

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Re: Come sviluppare le TMAX

Aiutooooo!!!!!.Leo. ha scritto:..segnalo questo articolo che potrebbe essere punto di discussione o almeno chiarimento! è da ritenere completamente fuorviante?

La seconda che hai detto. Secondo me avevano il densitometro rotto...
Re: Come sviluppare le TMAX
OMG!!! ..è dal 1999 che quell'articolo stà là! 
O non lo legge nessuno.. o nessuno che ci capisce ha fatto notare la cosa o entrambe!!

O non lo legge nessuno.. o nessuno che ci capisce ha fatto notare la cosa o entrambe!!

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Re: Come sviluppare le TMAX
Boh?
Non saprei, ci sono varie possibilità per far male di conto, a partire dalla taratura dell'esposimetro e della macchina.
Io l'ho testata varie volte in vari sistemi, e con contrasti normali (cioè roba che si stampa) la sensibilità che ho trovato era più o meno sempre la solita, cioè sui 50 iso o poco più.
Forse Diego ha fatto qualcosa di più scientifico... Diegooooo!
Non saprei, ci sono varie possibilità per far male di conto, a partire dalla taratura dell'esposimetro e della macchina.
Io l'ho testata varie volte in vari sistemi, e con contrasti normali (cioè roba che si stampa) la sensibilità che ho trovato era più o meno sempre la solita, cioè sui 50 iso o poco più.
Forse Diego ha fatto qualcosa di più scientifico... Diegooooo!
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Re: Come sviluppare le TMAX
Risposta breve
Se c'è scritto ISO 100 (e c'è scritto) la T-Max 100 ha una sensibilità di 100 ISO, non è che alla Kodak pettinano le bambole con gli standard
Risposta lunga
Premetto che quanto segue è pura "accademia", sicuramente anche un po' pallosa, quindi evitatela pure, io non mi offendo
Comunque imho tutto l'articolo si basa su delle premesse infondate. L'autore parte dall'assunto che esporre la T-Max 100 a 200 debba produrre delle immagini di ottima qualità perché la Kodak non pubblica i tempi di sviluppo per il "tiraggio" a 200, e, in maniera del tutto arbitraria, attribuisce questa peculiarità all'ampia latitudine di posa che sarebbe in grado di assorbire una sovraesposizione costante di 1 stop nell'uso abituale (cioé alla sensibilità nominale).
Ho perso un po' di tempo con il programmino di grafica vettoriale per estrapolare un po' di dati dalle curve caratteristiche pubblicate da Kodak, quelle relative al D-76 stock in small tank per la precisione, e, con tutte le riserve del caso, i risultati che ho ottenuto sono i seguenti:
la densità 0,1+BV corrisponde alle esposizioni logE=-2,01 per lo sviluppo di 6'; logE=-2,12 per lo sviluppo di 7,5' e LogE= -2,21 per lo sviluppo di 10'. Usando con molta libertà e in maniera impropria le formule previste dallo standard ISO si ricavano le seguenti sensibilità:
svl 6' -> 82
svl 7,5' -> 105
svl 10' -> 130
Queste sensibilità sono abbastanza confermate usando come riferimento un triangolo ISO, cioé un triangolo che simula la curva caratteristica della pellicola (nel rivelatore in uso) se fosse stata trattata secondo i dettami dello standard ISO, che, giustamente posizionato nel campo del grafico, ci indica la vera sensibilità ISO (cioé da standard), che in questo caso è di 96 ISO.
Le curve pubblicate da Kodak hanno un gradiente medio, secondo i parametri Ilford, rispettivamente di G0,61; G0,76 e G0,94 e un CI di 0,55; 0,64 e 0,9. Per avere gradienti di contrasto più bassi (che è meglio) bisogna diminuire lo sviluppo, perdendo un po' di sensibilità.
In secondo luogo in un articolo l'Ing. Silvia Zawadzki, che ha fatto parte del team che ha sviluppato le T.Max ed in seguito è stata capo-progetto dello sviluppo dell'X-tol, ha dichiarato che per le pellicola T-Max (quindi non solo la 100 ma anche la 400) si è deciso di non consigliare il "tiraggio" in sviluppo quando sottoesposte di 1 stop semplicemente perché dai test effettuati la qualità delle stampe ottenute era superiore a quelle ottenute sovrasviluppando per compensare la sottoesposizione, proprio a causa dell'eccessivo contrasto che questo comportava. Sempre nello stesso articolo la Zawadzki consiglia di moderare assai i tiraggi in sviluppo rispetto a quanto di norma fatto o suggerito, proprio per evitare di ritrovarsi oltre che a dei pessimi negativi anche delle pessime stampe.
Dalla lettura dell'articolo mi sembra di capire sia stato usato uno scanner per estrapolare le densità, ma non è riportato il modello e il software utilizzato. Anche la valutazione della Zona I è stata fatta attraverso le scannerizzazioni e non attraverso le stampe; sarebbe stata sufficiente la prova della minima esposizione per il massimo annerimento per trovare una valutazione più "sensitometrica" che azzerare i canali RGB col contagocce. Che poi usare la T-Max a 200 dia risultati spettacolari in un processo ibrido potrebbe anche essere, ma dato che io stampo in analogico, continuo ad usare questa pellicola tra i 40 e gli 80 EFS, con buona pace della sicumera di alcume affermazioni e del linguaggio "aulico" dell'articolo.
BTW non è la prima volta che su Nadir mi è capitato di leggere articoli un po'... fantasiosi, almeno per me
Se c'è scritto ISO 100 (e c'è scritto) la T-Max 100 ha una sensibilità di 100 ISO, non è che alla Kodak pettinano le bambole con gli standard

Risposta lunga
Premetto che quanto segue è pura "accademia", sicuramente anche un po' pallosa, quindi evitatela pure, io non mi offendo

Comunque imho tutto l'articolo si basa su delle premesse infondate. L'autore parte dall'assunto che esporre la T-Max 100 a 200 debba produrre delle immagini di ottima qualità perché la Kodak non pubblica i tempi di sviluppo per il "tiraggio" a 200, e, in maniera del tutto arbitraria, attribuisce questa peculiarità all'ampia latitudine di posa che sarebbe in grado di assorbire una sovraesposizione costante di 1 stop nell'uso abituale (cioé alla sensibilità nominale).
Ho perso un po' di tempo con il programmino di grafica vettoriale per estrapolare un po' di dati dalle curve caratteristiche pubblicate da Kodak, quelle relative al D-76 stock in small tank per la precisione, e, con tutte le riserve del caso, i risultati che ho ottenuto sono i seguenti:
la densità 0,1+BV corrisponde alle esposizioni logE=-2,01 per lo sviluppo di 6'; logE=-2,12 per lo sviluppo di 7,5' e LogE= -2,21 per lo sviluppo di 10'. Usando con molta libertà e in maniera impropria le formule previste dallo standard ISO si ricavano le seguenti sensibilità:
svl 6' -> 82
svl 7,5' -> 105
svl 10' -> 130
Queste sensibilità sono abbastanza confermate usando come riferimento un triangolo ISO, cioé un triangolo che simula la curva caratteristica della pellicola (nel rivelatore in uso) se fosse stata trattata secondo i dettami dello standard ISO, che, giustamente posizionato nel campo del grafico, ci indica la vera sensibilità ISO (cioé da standard), che in questo caso è di 96 ISO.
Le curve pubblicate da Kodak hanno un gradiente medio, secondo i parametri Ilford, rispettivamente di G0,61; G0,76 e G0,94 e un CI di 0,55; 0,64 e 0,9. Per avere gradienti di contrasto più bassi (che è meglio) bisogna diminuire lo sviluppo, perdendo un po' di sensibilità.
In secondo luogo in un articolo l'Ing. Silvia Zawadzki, che ha fatto parte del team che ha sviluppato le T.Max ed in seguito è stata capo-progetto dello sviluppo dell'X-tol, ha dichiarato che per le pellicola T-Max (quindi non solo la 100 ma anche la 400) si è deciso di non consigliare il "tiraggio" in sviluppo quando sottoesposte di 1 stop semplicemente perché dai test effettuati la qualità delle stampe ottenute era superiore a quelle ottenute sovrasviluppando per compensare la sottoesposizione, proprio a causa dell'eccessivo contrasto che questo comportava. Sempre nello stesso articolo la Zawadzki consiglia di moderare assai i tiraggi in sviluppo rispetto a quanto di norma fatto o suggerito, proprio per evitare di ritrovarsi oltre che a dei pessimi negativi anche delle pessime stampe.
Dalla lettura dell'articolo mi sembra di capire sia stato usato uno scanner per estrapolare le densità, ma non è riportato il modello e il software utilizzato. Anche la valutazione della Zona I è stata fatta attraverso le scannerizzazioni e non attraverso le stampe; sarebbe stata sufficiente la prova della minima esposizione per il massimo annerimento per trovare una valutazione più "sensitometrica" che azzerare i canali RGB col contagocce. Che poi usare la T-Max a 200 dia risultati spettacolari in un processo ibrido potrebbe anche essere, ma dato che io stampo in analogico, continuo ad usare questa pellicola tra i 40 e gli 80 EFS, con buona pace della sicumera di alcume affermazioni e del linguaggio "aulico" dell'articolo.
BTW non è la prima volta che su Nadir mi è capitato di leggere articoli un po'... fantasiosi, almeno per me

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