Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
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Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Salve argentici!
Dopo aver finito il pacco di Fomaspeed Variant opaca ho iniziato a sperimentare la Ilford MG IV DeLuxe pearl e ne sono scaturiti subito i primi confronti.
Ho notato una differente reazione delle due carte rispetto ai filtri multicontrast: mentre la foma non sembra necessitare di aggiustamento dei tempi dal filtro 4 in su con la Ilford ho notato che i tempi devono mediamente essere aumentati di un 4 secondi circa (35mm pieno su foglio 17x24) per ottenere la stessa esposizione necessaria con i filtri dal 3,5 in giù.
Seconda cosa, probabilmente correlata alla prima, la Ilford è molto più rispondente ai filtri stessi. Ho notato che il passaggio di mezzo grado sulla Ilford è molto più evidente che non sulla Foma. Inoltre la Ilford sembra avere un' ampiezza di contrasto molto più grande: per ottenere il contrasto che con la Foma ottengo con il filtro 5 la Ilford necessita del 3 mediamente, mentre dal 4 in su il contrasto è talmente eccessivo da essere quasi inutilizzabile.
Concordate?
Dopo aver finito il pacco di Fomaspeed Variant opaca ho iniziato a sperimentare la Ilford MG IV DeLuxe pearl e ne sono scaturiti subito i primi confronti.
Ho notato una differente reazione delle due carte rispetto ai filtri multicontrast: mentre la foma non sembra necessitare di aggiustamento dei tempi dal filtro 4 in su con la Ilford ho notato che i tempi devono mediamente essere aumentati di un 4 secondi circa (35mm pieno su foglio 17x24) per ottenere la stessa esposizione necessaria con i filtri dal 3,5 in giù.
Seconda cosa, probabilmente correlata alla prima, la Ilford è molto più rispondente ai filtri stessi. Ho notato che il passaggio di mezzo grado sulla Ilford è molto più evidente che non sulla Foma. Inoltre la Ilford sembra avere un' ampiezza di contrasto molto più grande: per ottenere il contrasto che con la Foma ottengo con il filtro 5 la Ilford necessita del 3 mediamente, mentre dal 4 in su il contrasto è talmente eccessivo da essere quasi inutilizzabile.
Concordate?
_Francesco


- Luca Ghedini
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Stessa impressione ho avuto nel confronto tra Foma variant baritata e Alford MG Classic...
Saluti.
Saluti.
Luca Ghedini - Bologna (San Lazzaro di Savena)
Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Ho subito pensato che mi avessero rifilato una partita di Foma scaduta ma la tua risposta mi rassicura.
Grazie.
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_Francesco
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Probabilmente mi sfugge il significato di "ampiezza del contrasto", a rigor di logica, secondo quanto scrivi, è la Foma che ha una miglior modulazione del contrasto, permette d'usare filtri di grado grado 5, mentre la ilford si ferma al 3.Supernaut ha scritto: Inoltre la Ilford sembra avere un' ampiezza di contrasto molto più grande: per ottenere il contrasto che con la Foma ottengo con il filtro 5 la Ilford necessita del 3 mediamente, mentre dal 4 in su il contrasto è talmente eccessivo da essere quasi inutilizzabile.
Considerando che i filtri vanno a passi di 1/2 grado, la ilford ha 6 gradazioni di contrasto utilizzabili, la foma 10, tutto questo " according to you", perché io non conosco le carte in questione.
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Be'... la terminologia è impropria ed improprio è anche il metodo di confronto (a partire dal confronto semi-matt vs matt), ma vediamo di fare un po' di luce.
Esposizione: variando contrasto cambia l'esposizione ovvero per ottenere una certa densità sulla stampa partendo da una cert'altra densità sul negativo bisogna variare l'esposizione. Se non succedesse vorrebbe dire che il contrasto non cambia, oppure che esiste un tono che non cambia variando contrasto. In teoria questo tono esiste (ma non è tanto preciso) ed è per questo che Ilford può dichiarare che l'esposizione rimane costante con i filtri da 00 a 3 1/2 e raddoppia per i gradi superiori. O altri possono dare delle tabelle di variazione dell'esposizione. Funzionano (quasi) ma solo per quel determinato tono che hanno usato come parametro.
Nella pratica il problema è che non si riesce a lavorare proprio sul quel tono riuscendo ad usarlo come perno ideale cioè in modo che variando il contrasto gli estremi della gamma tonale vadano effettivamente dove vogliamo. Di solito se ne mette a posto uno e l'altro va ramengo, quindi o si maschera o brucia o si prende un altro tono come riferimento ricominciando la trafila. Un bel disastro.
Nella pratica è assai più conveniente partire da uno degli estremi della gamma tonale e cercare l'altro variando esposizione e contrasto.
Altra questione è l'effettivo contrasto di un certo grado X. Non esiste una normativa stringente che dica che ad un certo grado debba corrispondere un certo contrasto, vale a dire che grado 2 su una carta può benissimo avere lo stesso contrasto del grado 3 su un altra carta (sui gradi estremi la differenza è più marcata). Quello che ci dicono i gradi è che al salire del numero aumenta il contrasto, ma non ci dicono quale sia effettivamente il contrasto, né quanto effettivamente aumenti.
Una misura del contrasto esiste e si chiama ISO-R dove la R sta per range. Più il numero è basso maggiore è il contrasto e viceversa.
I fabbricanti di solito pubblicano i dati di ISO-R, specificando le condizioni in cui sono stati ottenuti e, di solito, usando il loro set di filtri.
Quindi al di la di impressioni un po' vaghe ci si può benissimo fare un'idea del contrasto effettivo di una certa carta.
Qui i dati della Foma Variospeed (anche coi filtri Ilford):

Qui quelli della ilford MG-IV

Dai dati si evince che con la Ilford è possibile ottenere maggiori variazioni di contrasto ed è anche possibile paragonare il contrasto delle due carte per i vari gradi.
Esposizione: variando contrasto cambia l'esposizione ovvero per ottenere una certa densità sulla stampa partendo da una cert'altra densità sul negativo bisogna variare l'esposizione. Se non succedesse vorrebbe dire che il contrasto non cambia, oppure che esiste un tono che non cambia variando contrasto. In teoria questo tono esiste (ma non è tanto preciso) ed è per questo che Ilford può dichiarare che l'esposizione rimane costante con i filtri da 00 a 3 1/2 e raddoppia per i gradi superiori. O altri possono dare delle tabelle di variazione dell'esposizione. Funzionano (quasi) ma solo per quel determinato tono che hanno usato come parametro.
Nella pratica il problema è che non si riesce a lavorare proprio sul quel tono riuscendo ad usarlo come perno ideale cioè in modo che variando il contrasto gli estremi della gamma tonale vadano effettivamente dove vogliamo. Di solito se ne mette a posto uno e l'altro va ramengo, quindi o si maschera o brucia o si prende un altro tono come riferimento ricominciando la trafila. Un bel disastro.

Nella pratica è assai più conveniente partire da uno degli estremi della gamma tonale e cercare l'altro variando esposizione e contrasto.
Altra questione è l'effettivo contrasto di un certo grado X. Non esiste una normativa stringente che dica che ad un certo grado debba corrispondere un certo contrasto, vale a dire che grado 2 su una carta può benissimo avere lo stesso contrasto del grado 3 su un altra carta (sui gradi estremi la differenza è più marcata). Quello che ci dicono i gradi è che al salire del numero aumenta il contrasto, ma non ci dicono quale sia effettivamente il contrasto, né quanto effettivamente aumenti.
Una misura del contrasto esiste e si chiama ISO-R dove la R sta per range. Più il numero è basso maggiore è il contrasto e viceversa.
I fabbricanti di solito pubblicano i dati di ISO-R, specificando le condizioni in cui sono stati ottenuti e, di solito, usando il loro set di filtri.
Quindi al di la di impressioni un po' vaghe ci si può benissimo fare un'idea del contrasto effettivo di una certa carta.
Qui i dati della Foma Variospeed (anche coi filtri Ilford):

Qui quelli della ilford MG-IV

Dai dati si evince che con la Ilford è possibile ottenere maggiori variazioni di contrasto ed è anche possibile paragonare il contrasto delle due carte per i vari gradi.
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Qualcosa la sapevo, comunque sempre insufficiente in caso d'interrogazione, se non ho preso cantonate, i filtri foma sono 2 gialli, dello stesso tono, e 4 magenta, di 2 tonalità diverse, da accoppiare a seconda del contrasto desiderato.
Ritengo che anche con tali filtri sia possibile eseguire lo "split", si dice cosi giusto?
Sante Seagull e Tetenal, a gradazione
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Nicola
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Certo, puoi sempre "splittare", basta usare i filtri del massimo e del minimo contrasto.
Comunque puoi usare le stesse procedure anche gradi meno diversi del massimo e del minimo.
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Andrea, lo split può aspettare, contravvenendo a tutti i miei principi, ho preso una testa colore, che s'appiccica all' IFF, appena ho un po di voglia la metto su, e vedo se tutte le meraviglie che si raccontano sulle multigrade sono applicabili pure al sottoscritto, naturalmente partendo da negativi "pensati" per la luce diffusa, in pratica nessuno di quelli che ho
.
Sta a vedé che mi metto pure io a fineartare
, dopo anni di onorato lavoro alla CdC 

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Nicola
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
A proposito, la testa colore, una iff dichroic 69, ha un comando filter withe light, che non ho mai visto su altre teste colore e di cui mi sfugge l'uso, anche perché non ho ancora acceso l'accrocchio, ha il trasfo da sistemare, serve a disinserire, contemporaneamente, i 3 filtri per passare alla luce bianca?
Nicola
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Re: Confronto tra carte multicontrast RC: Fomaspeed Variant opaca vs Ilford MGIV perla
Esatto. Di solito è un comando presente sulle teste colore.

