conservazione negativi

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia a colori

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putti
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conservazione negativi

Messaggio da putti »

secondo voi va bene archiviare i negativi negli album per foto che ti danno dal fotografo? qualcuno sa di che materiale sono fatti?
grazie per commenti ed eventuali altri suggerimenti per quanto riguarda l'archiviazione

ps non so se la sezione in qui ho postato sia quella giusta ma non sapevo dove farlo



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Silverprint
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Re: conservazione negativi

Messaggio da Silverprint »

Ciao,

No, di solito non sono adatti.

Molti materiali plastici trasparenti contengono e rilasciano nel tempo sostanze potenzialmente dannose per le emulsioni fotografiche.
Anche molti materiali cartacei, in particolare se derivati da cellulosa.

Per la conservazione è opportuno usare materiali specifici e certificati.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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maxnumero1
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Re: conservazione negativi

Messaggio da maxnumero1 »

quindi le buste postali non vanno bene?

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Re: conservazione negativi

Messaggio da zioAlex »

se li vuoi spedire.. Vanno bene :)
no, non vanno bene, se li vuoi archiviare come si deve, vanno bene quelli in pergamino, con la dicitura "acid free" :D
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Re: conservazione negativi

Messaggio da putti »

ma la stessa cosa vale anche per le fotografie?

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Re: conservazione negativi

Messaggio da Silverprint »

Si certo...
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Re: conservazione negativi

Messaggio da putti »

e allora so st***** che ti danno quei libretti nei laboratori?!

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Re: conservazione negativi

Messaggio da Silverprint »

Solo un po'...

Te li mettono in conto, ma non sono certo costosi.
Un solo foglio porta-negativi "archival" (adatto alla conservazione di lungo termine) costa più di un intero albumetto da laboratorio.

Puoi farti un idea dei prodotti per conservazione ed archiviazione per fotografia (ma anche documenti, etc) visitando il sito di Shades International. Shades è il principale fornitore di prodotti per conservazione e presentazione in Italia. Perdonate l'aver citato una ditta, credo che sia comunque una informazione utile.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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stefano
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Re: conservazione negativi

Messaggio da stefano »

... ciao andrea, e benvenuto intanto... è un informaz. interessante , io uso i pergamini che prendo da fotomatica che costicchiano anche un pò... ma devo dire che anche negativi che son dentro da 12 anni non hanno nessun problema...

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Silverprint
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Re: conservazione negativi

Messaggio da Silverprint »

I negativi sono resistenti (a modo loro)!
Se non altro se ne stanno al buio e al chiuso. Quindi i rischi sono più dovuti alle condizioni ambientali (caldo, umidità, attività chimica) che altro. In generale sono molto più a rischio i negativi che transitano per la camera oscura.

I miei primi negativi hanno ormai 30 anni, e da ragazzino non ero certo precisetto. Stanno li, come nuovi. Nei pergamini per qualche anno. Ora nel polietilene (Print File), ma solo perché ho ri-provinato l'archivio vecchio. Ho stampato anche lastre e negativi vecchi e vecchissimi. In generale ho trovato più spesso danni meccanici (graffi, abrasioni, tagli) che chimici. Tra i danni chimici i più comuni sono le impronte digitali! Nel tempo e con certe emulsioni sono assolutamente indelebili! A volte ho trovato del "bronzing" (contaminazione chimica ambientale), ma il danno non è sempre visibile sulle stampe.

Ricapitolando sui porta-negativi (trattazione rapida - argometo noioso! :D )

Pergamino:

Sono anti-staici e traspiranti. Le immagini se non visibili sono per lo meno riconoscibili (comodo quando si stampa)
Di contro devono essere rimossi per fare i provini a contatto (inutile e dannoso tocchiciare), sono pericolosissimi se inavvertitamente si bagnano (in camera oscura il rischio c'è) ci si attacca il negativo e salvarlo può essere laborioso o impossibile.
Se non certificati possono presentare acidità (se di cellulosa non tamponata con alcali) che può causare danni a lungo andare. Lo stesso vale per la qualità delle cere.

Polietilene, Mylar


Ci si possono fare i provini a contatto senza rimuovere i negativi (meno manipolazione), ore di lavoro in meno se se ne hanno grandi quantità, ma se si ha l'abitudine di guardarli col lentino (noiosooo) si vede che non sono nitidissimi. Se ci cade una goccia si asciuga e via, ma se entra dentro fa un macello...
Purtroppo non sono traspiranti c'è quindi un remoto rischio di formazione di condensa con sbalzi di temperatura (mai visti...)
Se certificati sono sicurissimi dal punto di vista chimico.

Plastiche trasparenti e opache non archival (PVC):

Molto rischiose per la presenza di molteplici sostanze volatili potenzialmente dannose per le emulsioni. Unico vantaggio è che costano poco, pochissimo (sono lo standard dei laboratori commerciali).

Carta di cotone 100% "museum quality"

La soluzione migliore per la conservazione a lungo termine, ma non pratici se usati in camera oscura: bisogna scartabellare per cercare il negativo, rischiosi se bagnati.
Ultima modifica di Silverprint il 01/09/2011, 9:33, modificato 1 volta in totale.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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