conservazione pellicole

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Chromatiste
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Re: conservazione pellicole

Messaggio da Chromatiste »

Ezio ha scritto:
09/05/2021, 11:07
Piombo: se acquisti il materiale sensibile e lo conservi per lunghi periodi come fai tu forse il piombo ha senso, ma non credo che tutti (i dilettanti) facciano così. Immagino che debbano farlo anche i negozianti, almeno i più qualificati.
In particolare, la domanda sulla conservazione è partita da Chromatiste, cui si è aggiunto andreamauri0001, e entrambi hanno dichiarato di essere neofiti. Dobbiamo complicare loro la vita da subito? Da qualche parte hanno letto della conservazione in frigo (in passato anch' io ho trovato questa indicazione su varie riviste fotografiche e che anch' io l' ho fatto, senza mai avere problemi): forse è esagerato, ma, ripeto, per loro, che stanno iniziando, se soprattutto hanno (come posso immaginare) l' aria condizionata in casa, il problema (per i loro quantitativi in magazzino) non mi sembra si ponga, e si, hai ragione, stiamo parlando di aria fritta.
Circa l' umidità relativa ti devo le mie scuse: detto senza intenti polemici, non sapevo che tu per sapere cosa fosse avessi bisogno di Wikipedia.
Purtroppo la fotografia è (tanti) soldi, tempo e dolori (e forse ogni tanto anche qualche gioia). Son neofita in fotochimica ma in fotoelettronica ci bazzicco da abbastanza per averla fiutata l'antifona :)) Quindi preferisco farmi qualche problema in più ora, che dopo. È però interessante capire che è un argomento ricco e complesso, non solo per chi ha cominciato da poco.
Tirando le somme, mi pare che si possono isolare 3 problematiche riguardanti il decadimento della pellicola :
umidità;
temperatura;
raggi cosmici.
A due è possibile metterci una pezza con relativa semplicità (frigorifero + pacchetti, condizionatore ecc), alla terza pure ma non è così semplice (tocca mettere le mani nel piombo e se uno non ha tanta manualità o non sa cosa fa, non è propriamente consigliabile).
Se mi son perso qualcosa o se c'è qualcos'altro, se ci sono altre soluzioni o consigli, please share!
Anche perché molte volte a me è capitato di trovare annunci di rullini scaduti (lo ammetto, ho comprato qualcosa in passato) in cui compare la dicitura "conservati al sicuro in frigo" quando così sicuro sto frigo non è detto che sia (e le variabili aumentano...)

NB le mie pellicole sono diminuite ma continuano a stare nella scrivania :D



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chromemax
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Re: conservazione pellicole

Messaggio da chromemax »

Il mito della conservazione in frigorifero nasce quando, nei primi anni '80 la Kodak divise le linee delle pellicole a colori in "amatoriali" e "professionali", indicando una conservazione in frigorifero per i film professionali; la conservazione in frigo era dettata dal fatto che in questo modo la resa cromatica e la sensibilità del lotto di produzione, che veniva misurato, poteva rimanere il più possibile costante assicurando il professionista che tutti gli scatti risultassero con una costanza di esposizione e resa cromatica uniforme. Chiaramente un amatore, soprattutto se evoluto, non poteva essere da meno per cui anche i fotoamatori cominciarono a conservare le pellicole in frigo autoconvincendosi di particolari effetti taumaturgici sui loro scatti domenicali.
Oramai sono anni che la distinzione "professionale" per le pellicole non esiste più e il motivo è semplice, i migliormenti nel processo produttivo hanno reso questa distinzione fondamentalmente inutile; le moderne pellicole sono molto più costanti nelle caratteristiche tra lotto e lotto e resistono molto meglio al passare del tempo, come anche agli sbalzi termici, tant'è che fino ad uno o anche due anni oltre la data di scadenza, a meno di non aver sottoposto il film a condizioni veramente stressanti, i risultati ottenibili dai moderni film sono sostanzialmente indistinguibili da una pellicola fresca.
Lo sbalzo termico che sibisce la pellicola, soprattutto quella in formato 120 che è più delicata, è sicuramente peggiore di una conservazione anche leggermente fuori al range di temperature suggerito dal produttore. Forse anche peggio il congelatore, per colpa del quale personalmente ho avuto il trasferimento delle scritte della carta protettiva su 120 anche in tempi in cui il problema ancora non era esploso in maniera così diffusa come ora.
Penso che i il sistea migliore in assoluto per conservare le pellicole sia quello di usarle il prima possibile, in questro modo anche tutti i patemi su dove metterle nel frattempo si ridimensiona assai :D

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Marco Leoncino II°
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Re: conservazione pellicole

Messaggio da Marco Leoncino II° »

chromemax ha scritto:
10/05/2021, 1:00
trasferimento delle scritte della carta protettiva su 120 anche in tempi in cui il problema ancora non era esploso in maniera così diffusa come ora.
A proposito... ci sono novita´? Come e´ la situazione attuale?

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.ila.
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Re: conservazione pellicole

Messaggio da .ila. »

chromemax ha scritto:Il mito della conservazione in frigorifero nasce quando, nei primi anni '80 la Kodak divise le linee delle pellicole a colori in "amatoriali" e "professionali", indicando una conservazione in frigorifero per i film professionali; la conservazione in frigo era dettata dal fatto che in questo modo la resa cromatica e la sensibilità del lotto di produzione, che veniva misurato, poteva rimanere il più possibile costante assicurando il professionista che tutti gli scatti risultassero con una costanza di esposizione e resa cromatica uniforme. Chiaramente un amatore, soprattutto se evoluto, non poteva essere da meno per cui anche i fotoamatori cominciarono a conservare le pellicole in frigo autoconvincendosi di particolari effetti taumaturgici sui loro scatti domenicali.
Oramai sono anni che la distinzione "professionale" per le pellicole non esiste più e il motivo è semplice, i migliormenti nel processo produttivo hanno reso questa distinzione fondamentalmente inutile; le moderne pellicole sono molto più costanti nelle caratteristiche tra lotto e lotto e resistono molto meglio al passare del tempo, come anche agli sbalzi termici, tant'è che fino ad uno o anche due anni oltre la data di scadenza, a meno di non aver sottoposto il film a condizioni veramente stressanti, i risultati ottenibili dai moderni film sono sostanzialmente indistinguibili da una pellicola fresca.
Lo sbalzo termico che sibisce la pellicola, soprattutto quella in formato 120 che è più delicata, è sicuramente peggiore di una conservazione anche leggermente fuori al range di temperature suggerito dal produttore. Forse anche peggio il congelatore, per colpa del quale personalmente ho avuto il trasferimento delle scritte della carta protettiva su 120 anche in tempi in cui il problema ancora non era esploso in maniera così diffusa come ora.
Penso che i il sistea migliore in assoluto per conservare le pellicole sia quello di usarle il prima possibile, in questro modo anche tutti i patemi su dove metterle nel frattempo si ridimensiona assai :D
Ma quelle cantinette per vino non son buone?
Temperatura costante e la pellicola non supererà mai i 18-20°C, umidità controllata e costano anche poco.

Col Covid non ho scattato e se pensi che ho l'abitudine di fare scorta ogni tot, immagina quanta pellicola tengo ferma Immagine

Per il momento ho tamponato mettendola sottovuoto con del silicagel, riposta in frigo in una scatola nera. Mi autoconvinco che sia meglio così che agli sbalzi di temperatura di una casa in classe Z.

Tuttavia la cantinetta, anche per fare un po' il figo lo ammetto ImmagineImmagineImmagine, è un'idea che mi ha sempre stuzzicato.
Pareri?

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Chromatiste
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Re: conservazione pellicole

Messaggio da Chromatiste »

chromemax ha scritto:
10/05/2021, 1:00
Il mito della conservazione in frigorifero nasce quando, nei primi anni '80 la Kodak divise le linee delle pellicole a colori in "amatoriali" e "professionali", indicando una conservazione in frigorifero per i film professionali; la conservazione in frigo era dettata dal fatto che in questo modo la resa cromatica e la sensibilità del lotto di produzione, che veniva misurato, poteva rimanere il più possibile costante assicurando il professionista che tutti gli scatti risultassero con una costanza di esposizione e resa cromatica uniforme. Chiaramente un amatore, soprattutto se evoluto, non poteva essere da meno per cui anche i fotoamatori cominciarono a conservare le pellicole in frigo autoconvincendosi di particolari effetti taumaturgici sui loro scatti domenicali.
Oramai sono anni che la distinzione "professionale" per le pellicole non esiste più e il motivo è semplice, i migliormenti nel processo produttivo hanno reso questa distinzione fondamentalmente inutile; le moderne pellicole sono molto più costanti nelle caratteristiche tra lotto e lotto e resistono molto meglio al passare del tempo, come anche agli sbalzi termici, tant'è che fino ad uno o anche due anni oltre la data di scadenza, a meno di non aver sottoposto il film a condizioni veramente stressanti, i risultati ottenibili dai moderni film sono sostanzialmente indistinguibili da una pellicola fresca.
Lo sbalzo termico che sibisce la pellicola, soprattutto quella in formato 120 che è più delicata, è sicuramente peggiore di una conservazione anche leggermente fuori al range di temperature suggerito dal produttore. Forse anche peggio il congelatore, per colpa del quale personalmente ho avuto il trasferimento delle scritte della carta protettiva su 120 anche in tempi in cui il problema ancora non era esploso in maniera così diffusa come ora.
Penso che i il sistea migliore in assoluto per conservare le pellicole sia quello di usarle il prima possibile, in questro modo anche tutti i patemi su dove metterle nel frattempo si ridimensiona assai :D
Ah ah! Quindi ha un'origine ben precisa, interessantissimo il tuo commento Chromemax!!!
Quella del 120 e del backing paper è una questione che mi lascia parecchio perplesso, motivo per cui ho rallentato un bel po' l'acquisto di pellicole 120.
Concordo, anche io sono dello stesso avviso (consumare in fretta e ricomprare), anche perché non ho questi grandissimi stock di pellicole.
Saranno un 30 rullini in tutto l'anno acquistati in varie dosi (+ qualche rullo 120), con il covid sono diventati la metà.

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