Analogica.it

albireo ha scritto: ↑

25/05/2020, 17:22

A questo punto la mia domanda: avreste dei consigli/raccomandazioni/un amico fidato che ha fatto un video su youtube sullo sviluppo C41 che vi sentireste di consigliare? Non voglio fare l'errore madornale di gettare delle cattive basi, tentando di imparare per esempio dagli svariati video youtube, che nella mia esperienza con il bianco nero sono spesso zeppi di errori e suggerimenti sbagliatissimi.

Posso consigliarti questo video spiegato molto bene secondo me:
https://www.youtube.com/watch?v=rvlDYTQUMHQ

danpit ha scritto: ↑

25/05/2020, 18:06

Posso consigliarti questo video spiegato molto bene secondo me:
https://www.youtube.com/watch?v=rvlDYTQUMHQ

Nel video però Markus fa il prebagno, che è quello che non andrebbe fatta

Perché signor @chromemax dice che il pre bagno non va fatto? Lo chiedo dato che anch’io devo iniziare a sviluppare in C-41.

Userom1n ha scritto: ↑

27/05/2020, 0:02

Perché signor @chromemax dice che il pre bagno non va fatto? Lo chiedo dato che anch’io devo iniziare a sviluppare in C-41.

Ti prego, signor chromemax non se po' sentì Qui ci si da del tu.

Non sono io che lo dico, è la Kodak, che è quella che il C-41 lo ha inventato:
(interessante che la tolleranza è di +- 0.15°C per uno scarto totale di 0.3 e non +-0.3 come in genere viene detto)

E da una pubblicazione della Jobo:
Il trattamento colore è un delicato equilibrio, nella pellicola ci sono tre emulsioni stratificate una sopra l'altra che al momento dell'esposizione devono essere esposte tutte con l agiusta quantità di luce, nonostante l'ultimo strato riceva molta meno luce del primo, e devono essere sviluppate allo stesso identico contrasto, nonostante l'ultimo strato venga bagnato dallo sviluppo molto più tardi del primo. Il perfetto equilibrio è stato calibrato da Kodak in 3'15" a 100°F (arrotondati poi in 37,8°Celsius, NON 38°), più ci si alolontana dal punto di equilibrio peggiore sarà resa.
Poi in fotografia argentica niente è si/no, qualcosa viene quasi sempre, tant'è che a sviluppare il colore in stand senza controllare la temperatura il nagativo c'è, si tratta solo di definire il proprio standard

Grazie @chromemax per sempre le sue risposte tecniche, e se vuole va bene le posso dare del tu. Quindi ovviamente sono davvero interessanti le notazioni fatte. Vedo che ci sono molte variabili a seconda di varie variabili e quindi vedo che è tutto un settore su cui si deve essere esperti per riuscire a ottenere risultati che valgano la candela.

Ciao, mi attacco qui senza aprire un nuovo thread tanto l'argomento è lo stesso.
Da parecchio mi frulla l'idea di sviluppare il colore e non c'è stato verso di reprimere questo pensiero, che so già mi porterà solo guai.

Alcune domande

1) Attrezzatura
Di prendere una jobo al momento non se ne parla, spero che la cosa mi passi in fretta dopo un primo tentativo che spero sarà fallimentare.
Scartati gli accrocchi che si trovano su amazon sono indirizzato sul cinestill, che con i suoi 100 euro dovrebbe garantirmi i 38 gradi richiesti.
Controindicazioni?

Tank: ho letto nel tutorial di Franny nel blog di Analogica che è meglio usare una Tank dedicata perché i chimici colore possono lasciare residui.
La Tank ce l'ho e la posso dedicare al colore senza problemi, ma:
- va bene lo stesso se l'ho usata per anni per il bn? Immagino di si, ma confermate?
- anche le spirali devono essere dedicate, giusto?


2) C-41
Prenderò il Bellini, perché è un'azienda italiana e recentemente ho iniziato a conoscere i suoi prodotti e mi piacciono parecchio (dopo anni di fissaggio puzzoso Foma, passare al Fix Bellini è stata una rivelazione).
Su Fotoimpex ci sono però tanti altri prodotti (l'ovvio Tetenal, ma anche Compard, Fuji e la stessa Cinestill). Ci sono ragioni irrinunciabili per preferire una di queste marche?


3) Processo
Non mi sono chiare alcune cose:
- nelle istruzioni del Bellini non si menziona l'uso dell'arresto, ma leggendo in giro molti lo consigliano. Mi pare strano però che il produttore non lo menzioni, quindi mi chiedo: va usato o è una delle tante leggende che si leggono in rete?
- l'imbibente si usa? Immagino di si, finito lo sviluppo è una normale pellicola che va fatta asciugare senza macchie di calcare, confermate?
- Lavaggio: questo passaggio non mi è chiaro.
Nella scheda tecnica Bellini dice di usare lo STABILIZZATORE a 32 - 38 °C per 3 m con una certa agitazione.
Ok, però poi sotto aggiunge:
Lavare ogni batch di pellicole trattate con 1 L o 2 L di stabilizzatore, effettuare 3 o 4 lavaggi utilizzando sempre stabilizzatore fresco.
Questo lavaggio è un processo che si aggiunge al passaggio con lo stabilizzatore? E nel caso come si fa? Come faccio a fare 3/4 lavaggi con 1/2 l di soluzione fresca?
Non capisco e, per carità, va bene così, magari mi convinco a non farlo.

Scusate alla fine ho fatto mille domande....
Grazie



p.s.
Il post è ovviamente un po' scherzoso...

Per l'arresto : Tetenal lo consiglia solo in casi di utilizzo plurimo dei bagni di sbianca e fissaggio.

tango13 ha scritto: ↑

28/05/2020, 9:33

Per l'arresto : Tetenal lo consiglia solo in casi di utilizzo plurimo dei bagni di sbianca e fissaggio.

Bene, primo dubbio risolto.

Da premettere che già nativamente esistono più C-41: alcuni sono derivazioni di prodotti per minilab, altri sono formulazioni compatibili messe a punto dai produttori, altri ancora sono C-41 "classici" in taglio amatoriale. Quindi è possibile dare solo indicazioni generiche e sempre fare riferimento alle istruzioni fornite (che però spesso non sono affatto chiare ).
Tutti i kit funzionano bene, forse un po' più efficace è il trattamento con sbianca e fissaggio separati rispetto ai kit a 2 bagni
Come regola generale il bagno di arresto NON va fatto; il "carry over" di sviluppo è già preso in considerazione nella formulazione della sbianca, per cui l'inserimento dell'arresto sarebbe una variabile non considerata dal produttore. Se le istruzioni ne riportano la possibilità, seguire le istruzioni ma tendo presente che va usato acido acetico perché l'acido citrico può attaccare i coloranti.
Per lo stesso motivo è meglio non usare acqua dopo lo sviluppo, seguire quello che riportano le istruzioni.
Alcuni kit di derivazione C-41RA (il trattamento per minilab) saltano la fase di lavaggio dato che i minilab erano progettati per essere installati ovunque e quindi senza allaccio idrico. A riguardo c'è da dire che una pellicola a colori sviluppata è molto diversa da una pellicola in bianco e nero, nella pellicola a colori non c'è argento per cui non c'è il pericolo di solforazione dell'immagine, e l'immagine è composta solo da coloranti che vengono stabilizzati dal bagno di stabilizzazione che, ripetuto più volte, funge anche da lavaggio di quei pochi residui chimici rimasti nella gelatina. Lo stabilizzatore ha anche l'imbibente per cui DEVE essere l'ultimo bagno da fare prima dell'asciugatura: non va saltato, non può essere sostituito dal solo imbibente, non va fatto seguire dall'imbibente o da uno sciacquo in acqua distillata, perché lo laverebbe via, compromettendo la durata del negativo. Personalmente però io un lavaggio con acqua lo faccio anche con quei kit che non lo prevedono, ma questa è una scelta di cui non posso garantire la correttezza.
Se la tank e le spirali sono pulite e senza residui possono essere usate anche per il colore, avere due tank però è spesso utile, a prescindere se si fa colore o meno

Scusate, ma volevo chiedervi. È veramente vero che la pellicola nella spirale della Tank non può essere caricata sotto una safelight rossa? Perché non mi immagino come si possa fare un’operazione del genere al buio totale... Per di più non ho pellicole da usare per fare prove alla luce.

Grazie.