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Quanti lavorano un fotogramma prima su politenata e poi su baritata?

Lo scopo sarebbe quello di fare il grosso del lavoro, all'inizio, con un materiale più semplice.
Una forma di attesa, per capire cosa si può tirare fuori da una stampa di lavoro di una foto a cui si tiene.

Nel caso: quanti con la politenata si fermano ad uno stadio intermedio, a quale stadio intermedio? Stampa di lavoro con solo contrasto ed esposizione, oppure con aggiunta di mascherature/bruciature, oppure fino alla sbianca, lasciando fuori il viraggio... ?

Soprattutto: sapendo quale sarà il tipo di baritata finale, quale è la "politenata d'assaggio" che usate? A naso mi verrebbe da usare la politenata semilucida come anticipo della baritata lucida, almeno in casa Foma.

Sto valutando questo tipo di lavoro per me, un lavoro che non ho mai fatto, quindi sono grato a tutti quelli che condivideranno la propria esperienza in merito.

Ciao!
A.

Ciao,
La politenata la utilizzo solo per fare i provini a contatto dei 36 fotogrammi, quindi per archiviare.

Stampo direttamente su baritata Ilford Art 300 per il mio genere di fotografia. Mi piace perche' la carta e' piu' spessa e la profondita' dei neri.
Anche la Warmtone baritata, sempre Ilford, piu' o meno ha la stessa resa della 300, ma i fogli sono piu' leggeri e lucidi.

Experience ha scritto: ↑

10/04/2022, 10:36

Ciao,
La politenata la utilizzo solo per fare i provini a contatto dei 36 fotogrammi, quindi per archiviare.

Stampo direttamente su baritata Ilford Art 300.

Ciao Simone!

Allora lavori come me, casa produttrice a parte. In questi ultimi due mesi la politenata non l'ho praticamente toccata. Vorrei provare a cambiare.

Ciao!
A.

Andrea67c ha scritto: ↑

10/04/2022, 10:41

Experience ha scritto: ↑

10/04/2022, 10:36

Ciao,
La politenata la utilizzo solo per fare i provini a contatto dei 36 fotogrammi, quindi per archiviare.

Stampo direttamente su baritata Ilford Art 300.

Ciao Simone!

Allora lavori come me, casa produttrice a parte. In questi ultimi due mesi la politenata non l'ho praticamente toccata. Vorrei provare a cambiare.

Ciao!
A.

Buongiorno a te Andrea,

dipende da cosa si vuol avere dalle stampe.

Io vedo la politenata come una carta per far pratica, mentre la baritata per fissare un proprio stile e creare una Foto.
Ovvio che questo lo si puo' fare anche con una politenata, pero' i materiali sono diversi, e quindi la qualita' di consenguenza.

Non è una soluzione praticabile perchè.....
Un tot di foto della stessa serie non si possono stampare su supporti diversi.
La messa a punto di una stampa su un supporto non viene uguale su supporto diverso quindi sempre tutto da rifare.
Non c'è nessuna politenata con superficie paragonabile alla baritata (anche se ci provano).
Se si intende "vedere" la stampa poi si decide ok ma Sarà fine a se stessa.
Una stampa di lavoro su supporto diverso costringe a rifare tutto il lavoro quindi sarà una stampa perditempo.
L'unica poletinata con emulsione SIMILE alla baritata è la nuova Ilford..... (e direi che è l'unica politenata decente rimasta).

Nel mio piccolo uso prevalentemente baritata per tutte le mie foto e politenata per la maggior parte delle stampe che regalo e per i provini a contatto.

Anche per me, la Politenata e’ solo per i provini a contatto e archiviazione.
Del resto ci metto relativamente molto tempo per fare una stampa: provini scalari, diversi tempi nelle due bacinelle con i rivelatori (Selectol-Soft il primo).
In passato accumulavo le stampe per il viraggio al Selenio. Ora preferisco farlo alla fine dello stesso giorno, oppure la mattina dopo. Non c’e’ uno scopo preciso; ho la sensazione di lasciare una cosa incompiuta

È un po' di tempo che sento che: esattamente come un certo negativo può avere delle potenzialità (spetta a me riconoscerle) che saranno espresse e sfruttate solo in fase si stampa, così una stampa in sé può avere delle potenzialità da sviluppare che mi richiedono tempo per essere riconosciute. Giustamente dici, si tratta di lasciare un lavoro incompiuto, per darmi il tempo di avere nuove idee, di cambiare le idee che sono arrivate per prime, di valutare se queste idee sono realizzabili con la tecnica (poca) a mia disposizione.
In linea teorica si potrebbe tornare su una stampa, per cambiarne i connotati, anche dopo averne completato una prima versione, ma vedo che tendenzialmente, una volta completata la prima versione diciamo definitiva, tendo a pensare ad altri negativi, perché ne arrivano sempre di nuovi. Lasciare incompiute le immagini su politenata sarebbe un modo veloce per aprire cantieri, per poter valutare con calma se una stampa ha altre possibilità di "crescita", oltre a quelle viste il primo giorno.
Il rischio opposto è quello di lasciarne troppi, di cantieri aperti, e non arrivare mai a chiuderli.
Questo è il genere di considerazioni che sto facendo.

Ciao!
A.

Il consiglio che posso darti io è di farla in un formato più piccolo della stessa carta, per lo meno io faccio così: la stampo in 18x24, con tutte le prove del caso, vaglio diversi contrasti, la lascio asciugare, e una volta che sono contento del contrasto e degli interventi di dodge/burn, procedo a stamparla in formato grande, se mi interessa. Cambiare carta introduce troppe variabili.

io faccio la prima stampa di un negativo su una politenata 10x15 essendo molto economica. lo faccio solo per individuare approssimativamente il giusto tempo (che puo essere 5 sec come 50). quindi faccio un provino scalare a grossa granulometria (5-10-15-20-25), quando ho trovato un tempo piu o meno buono rifaccio un provino scalare piu fine su baritata (se il tempo giusto era 10sec, faccio 6-8-10-12-14).

@bolchi, insomma raddoppi la fatica, il tempo e il costo. Ottimo

Insomma ragazzi, tra i vari materiali la resa è diversa, su tutti i parametri.
Io non vedo proprio alcun motivo sensato per far le prove da una parte e il resto da un'altra.