Quindi caro Sandro, a parte il bellissimo esempio, ti prego di darmi un tuo giudizio di valore sul risultato.-Sandro- ha scritto:Una immagine vale più di mille parole, e sopratutto libera il campo dalle illusioni che ci si possono fare leggendo in giro le cose più disparate in merito, senza che sia possibile controllarne l'attendibilità.
Visto che ieri avevo un bagno C41 a fine vita, ho caricato un rullo di Provia 100 (che ha colori meno esasperati della Velvia, a cui la preferisco) e poi ho tagliato lo spezzone, sviluppandolo come negativo.
IMG_3568.JPG
Il fotogramma ritrae una bouganvillea, sembra positivo ma in realtà è un negativo senza maschera: le foglie sono magenta, ed i fiori che sono viola si vedono di colore verde.
In ogni caso è molto più contrastato di un normale negativo, ma questo ovviamente non stupisce nessuno.
Resta da capire quanto questi colori siano attendibili, quindi giusto per completare la prova oggi proverò a stampare il fotogramma e aggiornerò il post.
Cosa succede se...
Moderatori: chromemax, Silverprint
Re: Cosa succede se...
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato
Re: Cosa succede se...
Sinceramente non capisco: se la proietti avrai una diapositiva coi colori sbagliati, se la stampi una stampa con colori altrettanto sbagliati.
Peraltro una diapositiva "normale" si può sempre stampare ottenendo una stampa con i colori sbagliati (negativa)
Il modo più semplice per stampare in modo più o meno corretto una diapositiva è, come ti hanno suggerito, quello di passare per il digitale.
Peraltro una diapositiva "normale" si può sempre stampare ottenendo una stampa con i colori sbagliati (negativa)
Il modo più semplice per stampare in modo più o meno corretto una diapositiva è, come ti hanno suggerito, quello di passare per il digitale.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: Cosa succede se...
il mio funziona perfettamente, quello di mio papà (buonanima) e' in vendita nella vetrina dell'usatoMajorKla ha scritto: E poi...esistono ad oggi i proiettori? O dovrei sperare che quello che ha mio padre in cantina funzioni ancora?
di un grosso negozio di Genova... ma se ti interessa (il genovese esce sempre)
Re: Cosa succede se...
tra l'altro per quanto non all'altezza di un cybachrome per appenderla in salotto va benissimograic ha scritto: Il modo più semplice per stampare in modo più o meno corretto una diapositiva è, come ti hanno suggerito, quello di passare per il digitale.
anche se io ho appeso le stampe che Sandro mi ha fatto da delle Portra
Re: Cosa succede se...
Un giudizio su un qualsiasi procedimento non può prescindere da una completa conoscenza di tutti gli aspetti coinvolti. E nel caso delle pellicole a colori, uno dei prodotti industriali tra i più complessi mai realizzati, gli aspetti sono tanti.MajorKla ha scritto:
Quindi caro Sandro, a parte il bellissimo esempio, ti prego di darmi un tuo giudizio di valore sul risultato.
Se lo scopo di questo trattamento "invertito" è quello di ottenere un negativo stampabile da una diapositiva, la cosa non ha senso per diversi motivi:
1.
Esistono i negativi colore, che sono pensati per la stampa sulle carte colore, a loro volta appositamente progettate per questo scopo. Usando un negativo colore la stampa del colore, se si è adeguatamente preparati ed attrezzati, fila liscia senza intoppi.
2.
Un negativo colore costa molto meno di una diapositiva.
3.
Il trattamento delle diapositive nei bagni C41, rovina i bagni, e per questo motivo i laboratori commerciali non vedono di buon occhio la richiesta. Io stesso per fare la prova ho usato un bagno esaurito per non compromettere il successivo sviluppo di negativi colore. Questo apre la porta a trattamenti della peggiore qualità, che possono generare devianze "artistiche" tra le più disparate.
4.
La stampa di una diapositiva invertita in C41 è notevolmente problematica: venendo a mancare la maschera integrale colore (quel colore arancione tipico dei negativi colore, pensato per compensare le deficienze nella risposta cromatica dei coloranti nei vari strati), occorre usare una pesantissima filtratura magenta che straborda in stampa macchiando i bordi. Inoltre con i controlli colore a fondoscala vengono meno ulteriori possibilità di regolazione in relazione al colore della scena. Infine viene a mancare l'equilibrio cromatico tra gli strati colore, generando tinte incongruenti e difficili da correggere
Considera che per fare questo provino mi ci è voluta mezz'ora, ed io lavoro molto svelto, normalmente un provino di colore per una pellicola sconosciuta mi porta via non più di 5 minuti.
La stampa ha anche un contrasto notevole che è tipico delle diapositive, pensate per essere proiettate; questo contrasto non può essere ridotto e genera stampe "sgarbate". Il negativo colore invece ha un contrasto nativo molto basso che permette stampe molto equilibrate.
Ti hanno suggerito di passare attraverso il digitale, ma a me sembra che la cosa sia fuori luogo, tu non hai ancora usato le diapositive, vuoi solo qualche informazione su questo procedimento di cui tanto si legge a sproposito sul web.
Infine se invece lo scopo di questo trattamento fosse quello di ottenere un dianegativo da proiettare a fini ludici, sappi che le cose "strane" stufano assai presto. Se dopo venti minuti di una proiezione di diapositive normali ben studiata e calibrata l'attenzione degli astanti cala notevolmente, se proiettassi una serie di dianegative penso che dopo cinque minuti, in omaggio al caro concittadino appena passato a miglior vita, si leverebbe qualcuno gridando: "il crossprocessing è una cagata pazzesca!!!"
Re: Cosa succede se...
Provo di mettere qualche punto fermo, ok?
C41 ed E6 sono due procedimenti relativi allo sviluppo di pellicole. Non hanno a che fare con stampe su carta.
In particolare: C41 è un trattamento che produce un negativo, mentre E6 produce un positivo, una diapositiva.
Le pellicole a colori hanno, schematicamente, strutture simili, sia quelle pensate per ricavarne negativi che quelle per diapositive. L'unica differenza di principio consiste nel colore arancione presente nel supporto delle negative, una volta sviluppate con l'apposito C41.
Detto questo, ci sono però importanti differenze di "messa a punto" delle pellicole: quelle per diapositive, per esempio, sono fatte per essere osservate non appena sviluppate, senza passare per una ulteriore fase di controllo ed intervento, e quindi devono generare immagini piuttosto contrastate, come contrastate sono le luci che osserviamo dal vivo guardandoci attorno. Le negative, invece, devono passare per una fase che permette notevole controllo, correzione, interpretazione: la stampa in camera oscura. Perciò le negative non devono necessariamente produrre immagini contrastate, dal momento che il giusto contrasto lo otterra lo stampatore. Converrà quindi che le negative producano immagini morbide, ossia con dettagli sia nelle ombre profonde che nelle alte luci, così da portare a casa dati anche in caso di errori di esposizione enormi.
Quindi?
Quindi, nel momento in cui scegli una pellicola pensata per essere diapositiva, hai già scelto l'elevato contrasto (e saturazione) di quel tipo di pellicola.
Se però la sviluppi in C41, ne ottieni un negativo, sebbene privo di maschera arancione. Un negativo che sarà estremamente contrastato, rispetto ai negativi "normali", molto, troppo saturo, e con equilibrio cromatico tutt'altro che corretto.
Naturalmente tutto ciò non è peccato, non si va in galera. Se è quello che cerchi, go ahead!
Se invece ciò che vai cercando è il modo per ottenere stampe partendo da diapositive, e magari stampe "equilibrate", e non buffe, allora esistono altri metodi: per esempio puoi rifotografare la tua diapositiva, caricando la macchina con una pellicola negativa, e da questa, una volta trattata "normalmente" in c41, ricavare stampe.
C41 ed E6 sono due procedimenti relativi allo sviluppo di pellicole. Non hanno a che fare con stampe su carta.
In particolare: C41 è un trattamento che produce un negativo, mentre E6 produce un positivo, una diapositiva.
Le pellicole a colori hanno, schematicamente, strutture simili, sia quelle pensate per ricavarne negativi che quelle per diapositive. L'unica differenza di principio consiste nel colore arancione presente nel supporto delle negative, una volta sviluppate con l'apposito C41.
Detto questo, ci sono però importanti differenze di "messa a punto" delle pellicole: quelle per diapositive, per esempio, sono fatte per essere osservate non appena sviluppate, senza passare per una ulteriore fase di controllo ed intervento, e quindi devono generare immagini piuttosto contrastate, come contrastate sono le luci che osserviamo dal vivo guardandoci attorno. Le negative, invece, devono passare per una fase che permette notevole controllo, correzione, interpretazione: la stampa in camera oscura. Perciò le negative non devono necessariamente produrre immagini contrastate, dal momento che il giusto contrasto lo otterra lo stampatore. Converrà quindi che le negative producano immagini morbide, ossia con dettagli sia nelle ombre profonde che nelle alte luci, così da portare a casa dati anche in caso di errori di esposizione enormi.
Quindi?
Quindi, nel momento in cui scegli una pellicola pensata per essere diapositiva, hai già scelto l'elevato contrasto (e saturazione) di quel tipo di pellicola.
Se però la sviluppi in C41, ne ottieni un negativo, sebbene privo di maschera arancione. Un negativo che sarà estremamente contrastato, rispetto ai negativi "normali", molto, troppo saturo, e con equilibrio cromatico tutt'altro che corretto.
Naturalmente tutto ciò non è peccato, non si va in galera. Se è quello che cerchi, go ahead!
Se invece ciò che vai cercando è il modo per ottenere stampe partendo da diapositive, e magari stampe "equilibrate", e non buffe, allora esistono altri metodi: per esempio puoi rifotografare la tua diapositiva, caricando la macchina con una pellicola negativa, e da questa, una volta trattata "normalmente" in c41, ricavare stampe.
Please, please!
PaTerson, una sola T!
PaTerson, una sola T!
Re: Cosa succede se...
La dia non può essere stampata (più) sotto l'ingranditore in casa propria, ma un buon laboratorio può stampartela su carta senza problemi. Alcuni la possono stampare anche su carta colore RA4 con procedimento ibrido digitale-chimico. Io lo faccio fare.
E se vuoi un laboratorio può anche fornirti una scansione da dia (cioè un file digitale).per poterlo poi brutalizzare come vuoi con fotoritocchi e poi riportarlo a stampare o stampartelo a getto d'inchiostro come vuoi. Anche il nostro mitico Sandro fa scansioni (oltre a sviluppo c41 e E6, e stampa da negativo bn e colore, con procedimento analogico).
In ogni caso stamparsi negativo colore in casa non è semplice come il bianco e nero. Sei attrezzata per farlo?
E se vuoi un laboratorio può anche fornirti una scansione da dia (cioè un file digitale).per poterlo poi brutalizzare come vuoi con fotoritocchi e poi riportarlo a stampare o stampartelo a getto d'inchiostro come vuoi. Anche il nostro mitico Sandro fa scansioni (oltre a sviluppo c41 e E6, e stampa da negativo bn e colore, con procedimento analogico).
In ogni caso stamparsi negativo colore in casa non è semplice come il bianco e nero. Sei attrezzata per farlo?
Re: Cosa succede se...
P.S. sconsiglierei il "fai da te" di fotografarsi da soli le dia con pellicola colore. È un procedimento che dà filo da torcere anche a competentissimi e attrezzatissimi professionisti.
Molto meglio far stampare le dia a un laboratorio. E se si ha voglia di stampare in casa colore scattare su negativo e sviluppare in C41 (ma svilupparci i negativi, non le dia!)...
Molto meglio far stampare le dia a un laboratorio. E se si ha voglia di stampare in casa colore scattare su negativo e sviluppare in C41 (ma svilupparci i negativi, non le dia!)...
Re: Cosa succede se...
Grazie ragazzi, questi ultimi messaggi sono stati davvero precisi ed esaurienti. Ora ho capito! Sono molto contenta di aver suscitato tutta questa bella discussione, anche se forse la mia incompetenza ha inizialmente perplesso quasi tutti :-))
Per rispondere alla domanda di NikMik, purtroppo non sono attrezzata a stampare e non sono nemmeno attrezzata a sviluppare perché devo ancora imparare tutto dall'inizio. Mi ci vorranno secoli! Però avere questo obiettivo, cioè provare a sviluppare un giorno, adesso è un pensiero felice :-)!
Per rispondere alla domanda di NikMik, purtroppo non sono attrezzata a stampare e non sono nemmeno attrezzata a sviluppare perché devo ancora imparare tutto dall'inizio. Mi ci vorranno secoli! Però avere questo obiettivo, cioè provare a sviluppare un giorno, adesso è un pensiero felice :-)!
Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato