Salve a tutti,
da quando ho acquistato dei rullini Velvia 50 formato 120 mi chiedo che cosa succeda se anziché svilupparli in E6 li facessi sviluppare in C 41.
Siccome devo ancora cimentarmi nello sviluppo fotografico casalingo, dovrei mettere il rullino in mano ad un laboratorio.
Anche se il laboratorio ha una buona fama, mi chiedevo se tutto il bello di cui ho sentito parlare rispetto ai rullini Velvia andasse completamente sciupato nel momento in cui venisse effettuato un cross process.
Qualcuno sa dare/fare degli esempi in base alla propria esperienza?
Sicuramente vi chiederete perché uno acquisti un rullino Velvia dia per poi trasformarlo in negativo. Vi dico già che ho esigenza di avere un formato cartaceo in mano e che mi piace anche parecchio sperimentare...
Grazie.
Majorkla
Cosa succede se...
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Re: Cosa succede se...
E' ovvio che vada tutto sprecato, trattando la velvia in C41 NON avrai un negativo stampabile, ma uno pseudo positivo in falsi colori. Se vuoi dei negativi colore compra delle pellicole apposite, da sviluppare in C41.
Se hai la pazienza di aspettare sino a stasera ti mostro uno spezzone di diapositiva sviluppato in C41, l'esempio vale più di mille parole.
Se hai la pazienza di aspettare sino a stasera ti mostro uno spezzone di diapositiva sviluppato in C41, l'esempio vale più di mille parole.
Ultima modifica di -Sandro- il 12/07/2017, 16:29, modificato 1 volta in totale.
Re: Cosa succede se...
visto la tua esigenza di avere un cartaceo (non so di quale qualità) ti suggerirei il digitale, scansioni la dia e poi la stampi.
Sandro mi dirà di tutto di questo suggerimento, ma non vedo alternative.
Sandro mi dirà di tutto di questo suggerimento, ma non vedo alternative.
Re: Cosa succede se...
puoi dare un'occhiata qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cross_processing
All'inizio parla di "E4" e "C22", due processi obsoleti da decine d'anni, ma il tutto è applicabile anche ad "E6" e "C41".
Puoi anche farti un'idea da quel che vedi qui:
https://www.google.it/search?q=cross+pr ... 80&bih=592
https://it.wikipedia.org/wiki/Cross_processing
All'inizio parla di "E4" e "C22", due processi obsoleti da decine d'anni, ma il tutto è applicabile anche ad "E6" e "C41".
Puoi anche farti un'idea da quel che vedi qui:
https://www.google.it/search?q=cross+pr ... 80&bih=592
Please, please!
PaTerson, una sola T!
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Re: Cosa succede se...
Riallacciandomi ad un post fratello, direi che sprecheresti tanti soldi spesi per un'ottima pellicola, molto più che a metterla dentro la Holga.MajorKla ha scritto:
da quando ho acquistato dei rullini Velvia 50 formato 120 mi chiedo che cosa succeda se anziché svilupparli in E6 li facessi sviluppare in C 41.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: Cosa succede se...
Quindi a quello che ho capito dalle vostre precise risposte, voi non siete tipi a cui piace tanto sperimentare e rischiare di avere risultati imprevedibili.
Preferite più risultati di qualità.
Mi chiedo solo se oggi come oggi la diapositiva non sia obsoleta e scomoda dato che siamo abituati a vedere e a fruire di tutto con un click.
E poi...esistono ad oggi i proiettori? O dovrei sperare che quello che ha mio padre in cantina funzioni ancora?
Secondo me un soggetto giusto, magari insolito potrebbe valere un tentativo con una pellicola un po' stravolta ogni tanto.
Preferite più risultati di qualità.
Mi chiedo solo se oggi come oggi la diapositiva non sia obsoleta e scomoda dato che siamo abituati a vedere e a fruire di tutto con un click.
E poi...esistono ad oggi i proiettori? O dovrei sperare che quello che ha mio padre in cantina funzioni ancora?
Secondo me un soggetto giusto, magari insolito potrebbe valere un tentativo con una pellicola un po' stravolta ogni tanto.
Re: Cosa succede se...
Ognuno preferisce e fa un po' quello che gli pare, e ovviamente esprime le sue opinioni.
Io ho sviluppato rullini dia in c41 ed ho stampato i negativi (o pseudo positivi, come dice Sandro) in camera oscura.
I risultati furono in linea con quello che mi attendevo, e qualche stampa la riguardo ancora con piacere.
In sostanza se ti va di provare prova, non credo che sia necessario avere l'autorizzazione di un forum:-)
Nella domanda che poni mi sembra comunque esserci un po' di confusione.
Il cross process 'brutalizza' la pellicola, è un modo per avere degli effetti che possono essere orrendi, interessanti o bellissimi a seconda dei gusti. Il risultato non ha nulla a che fare con una dispositiva (e con le virtù specifiche delle varie pellicole), ma è un negativo un po' sballato. Usare una velvia o una ektachrome o una qualche agfa non fa molta differenza, perché la principale differenza tra le diapositive è la resa cromatica, che in c41 per definizione e volutamente va a farsi benedire.
La diapositiva comunque, è, dopo le istantanee, il modo fotografico analogico più diretto che esiste. Con un solo passaggio si ottiene un positivo direttamente fruibile con un visore, un proiettore (non è un enorme problema trovarne uno funzionante) o al limite anche scansionando (scansionare un positivo è enormemente più semplice e ripetibile che scansionare un negativo).
Se uno vuole vedere tutto con un click in generale non si mette a smanettare con le pellicole. O per lo meno non lo ritengo consigliabile.
Io ho sviluppato rullini dia in c41 ed ho stampato i negativi (o pseudo positivi, come dice Sandro) in camera oscura.
I risultati furono in linea con quello che mi attendevo, e qualche stampa la riguardo ancora con piacere.
In sostanza se ti va di provare prova, non credo che sia necessario avere l'autorizzazione di un forum:-)
Nella domanda che poni mi sembra comunque esserci un po' di confusione.
Il cross process 'brutalizza' la pellicola, è un modo per avere degli effetti che possono essere orrendi, interessanti o bellissimi a seconda dei gusti. Il risultato non ha nulla a che fare con una dispositiva (e con le virtù specifiche delle varie pellicole), ma è un negativo un po' sballato. Usare una velvia o una ektachrome o una qualche agfa non fa molta differenza, perché la principale differenza tra le diapositive è la resa cromatica, che in c41 per definizione e volutamente va a farsi benedire.
La diapositiva comunque, è, dopo le istantanee, il modo fotografico analogico più diretto che esiste. Con un solo passaggio si ottiene un positivo direttamente fruibile con un visore, un proiettore (non è un enorme problema trovarne uno funzionante) o al limite anche scansionando (scansionare un positivo è enormemente più semplice e ripetibile che scansionare un negativo).
Se uno vuole vedere tutto con un click in generale non si mette a smanettare con le pellicole. O per lo meno non lo ritengo consigliabile.
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Re: Cosa succede se...
Senza "purismi" fotografici, ma usare una velvia per il cross processing è come usare il sassicaia per la sangria per sperimentare prendi una dia economica e proietta le velvia che è un'esperienza che non lascia indifferenti
Re: Cosa succede se...
Una immagine vale più di mille parole, e sopratutto libera il campo dalle illusioni che ci si possono fare leggendo in giro le cose più disparate in merito, senza che sia possibile controllarne l'attendibilità.
Visto che ieri avevo un bagno C41 a fine vita, ho caricato un rullo di Provia 100 (che ha colori meno esasperati della Velvia, a cui la preferisco) e poi ho tagliato lo spezzone, sviluppandolo come negativo.
Il fotogramma ritrae una bouganvillea, sembra positivo ma in realtà è un negativo senza maschera: le foglie sono magenta, ed i fiori che sono viola si vedono di colore verde.
In ogni caso è molto più contrastato di un normale negativo, ma questo ovviamente non stupisce nessuno.
Resta da capire quanto questi colori siano attendibili, quindi giusto per completare la prova oggi proverò a stampare il fotogramma e aggiornerò il post.
Visto che ieri avevo un bagno C41 a fine vita, ho caricato un rullo di Provia 100 (che ha colori meno esasperati della Velvia, a cui la preferisco) e poi ho tagliato lo spezzone, sviluppandolo come negativo.
Il fotogramma ritrae una bouganvillea, sembra positivo ma in realtà è un negativo senza maschera: le foglie sono magenta, ed i fiori che sono viola si vedono di colore verde.
In ogni caso è molto più contrastato di un normale negativo, ma questo ovviamente non stupisce nessuno.
Resta da capire quanto questi colori siano attendibili, quindi giusto per completare la prova oggi proverò a stampare il fotogramma e aggiornerò il post.
Re: Cosa succede se...
Nella domanda che poni mi sembra comunque esserci un po' di confusione.
Il cross process 'brutalizza' la pellicola, è un modo per avere degli effetti che possono essere orrendi, interessanti o bellissimi a seconda dei gusti. Il risultato non ha nulla a che fare con una dispositiva (e con le virtù specifiche delle varie pellicole), ma è un negativo un po' sballato. Usare una velvia o una ektachrome o una qualche agfa non fa molta differenza, perché la principale differenza tra le diapositive è la resa cromatica, che in c41 per definizione e volutamente va a farsi benedire.[/quote]
Se sono confusa può essere, anche perché è da poco tempo che mi sono messa a 'studiare' l'analogica.
Io avevo capito, da quello che ho letto in rete, che un cross process è un processo di sviluppo 'al contrario'. Cioè usare chimici c 41 anziché E6 e viceversa. Mi sbaglio? Ti prego, se ho capito male illuminami, perché sono in questo forum davvero per imparare.
Quando parlavo di provare un cross process ero consapevole del fatto che la resa colore ne avrebbe risentito e questo un po' mi attira e lo avrei fatto volutamente su una diapositiva. Sia per vederne l'effetto 'brutalizzato', sia perché avevo capito che fosse l'unico modo per avere una diapositiva su un supporto cartaceo.
In cosa sbaglio? Correggimi per favore e se hai tempo dimmi in cosa sarei confusa, come dal quote della tua precedente risposta.
Grazie.
Majorkla
Il cross process 'brutalizza' la pellicola, è un modo per avere degli effetti che possono essere orrendi, interessanti o bellissimi a seconda dei gusti. Il risultato non ha nulla a che fare con una dispositiva (e con le virtù specifiche delle varie pellicole), ma è un negativo un po' sballato. Usare una velvia o una ektachrome o una qualche agfa non fa molta differenza, perché la principale differenza tra le diapositive è la resa cromatica, che in c41 per definizione e volutamente va a farsi benedire.[/quote]
Se sono confusa può essere, anche perché è da poco tempo che mi sono messa a 'studiare' l'analogica.
Io avevo capito, da quello che ho letto in rete, che un cross process è un processo di sviluppo 'al contrario'. Cioè usare chimici c 41 anziché E6 e viceversa. Mi sbaglio? Ti prego, se ho capito male illuminami, perché sono in questo forum davvero per imparare.
Quando parlavo di provare un cross process ero consapevole del fatto che la resa colore ne avrebbe risentito e questo un po' mi attira e lo avrei fatto volutamente su una diapositiva. Sia per vederne l'effetto 'brutalizzato', sia perché avevo capito che fosse l'unico modo per avere una diapositiva su un supporto cartaceo.
In cosa sbaglio? Correggimi per favore e se hai tempo dimmi in cosa sarei confusa, come dal quote della tua precedente risposta.
Grazie.
Majorkla
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