
Non so se mi sono spiegato bene

Tipo il log e delle pellicole parte da un minimo di 0,1 mentre la scala delle log e delle carte parte da 2..


Grazie
Moderatori: Silverprint, chromemax
É proprio leggendo questi articoli che mi sono venuti queste domande. A senda dell'altezza della curva si puo vedere l'aumento della densita, a seconda della rapidita del tratto rettilineo il contrasto e a seconda della curva piu spostata verso destra piu sensibile e spostata verso sinistra una pellicola meno sensibile. Pero ho capito lI.C, SE, D, ma proprio il Log E Non mi riesce capirlo perche non mi roesce quantificarlo in numero algebrico o tempo/diaframmachromemax ha scritto:Anzitutto ti consiglio di leggere gli articoli sul blog e seguirne l'uscita fino all'ultimo:
http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... apitolo-1/
L'esposizione è sempre riferita ad un flusso luminoso, immaginalo come se fosse una pioggia di fotoni, per unità di tempo, quindi si misura in lux/secondi.
Anche l'esposizione riferita come coppia tempo/diaframma è riconducibile ad una quantità lux/sec attraverso il sistema APEX.
In senistometria non è importante che l'asse delle x dell'esposizione sia riferito in qualche modo ad una precisa coppia tempo/diaframma, a quello ci pensa l'esposimetro, anche perché nelle curva caratteristica non sono comprese una serie di variabili che invece esistono quando si scatta una fotografia. Insomma la curva caratteristica è solo uno dei tanti fattori che contribuiscono a fare una foto.
La cosa non è direttamente in relazione, è una materia abbastanza complessa. L'esposizione fotografica alla quale siamo abituati, cioé la coppia tempo/diaframma che rileviamo con l'esposimetro, è diversa dall'esposizione fotometrica, che è quella usata in sensitometria. Possono essere messe in relazione solo facendo gli opportuni distinguo e quindi non si può generalizzare. Se la materia ti interessa le pagine di wikipedia inglese sull'argomento sono abbastanza ben fatte.Log E Non mi riesce capirlo perche non mi roesce quantificarlo in numero algebrico o tempo/diaframma
Ah ok ma cmq mi interessava lo stesso sapere cosa era, aspetto con molto piacere i seguenti articoli, e approfitto per farti i complimenti di un'ottimo lacorochromemax ha scritto:Se ti riferisci ai grafici pubblicati sull'articolo, li ho presi un po' qua e un po' la, alcuni li ho fatti io, altri sono ripresi dai datasheet, altri ancora sono stat proprio inventati per descrivere meglio alcuni comportamenti. In genere quando si tratta di grafici dimostrativi, l'intestazione è "carta dummy" o "pellicola dummy" (dummy in inglese vuol dire finto, facsimile), se il grafico è quello di un prodotto reale di solito è riportato nel testo.
Per adesso considera l'esposizione come un "tot" di luce che la carta o la pellicola hanno ricevuto.
Il capitolo 10 è tutto dedicato all'analisi dei grafici reali.
La differenza è dovuta principalmente a come sono stati condotti i test sensitometrici: nel caso di Ilford il grafico indica che al variare dell'esposizione (che però non è quantificata) la pellicola si comporta in questo modo; nel caso di Kodak il grafico indica che a queste esposizioni la pellicola si comporta così. Il fatto che i grafici hanno scale diverse però non ha molta importanza ai fini pratici, sarebbe come dire "questa fot è stata scattata a 1/125 f11" oppure "questa foto è stata scattata a 1/125 f11 con pellicola da 100 ISO" non so se è più chiaro adessoCome devo intendere le due rappresentazioni? immagino che siano perfettamente comparabili, ma non capisco in cosa consista la differenza di notazione.
È importante e cito per sottolineare!chromemax ha scritto:Per confrontare due pellicole bisogna concentrarsi soprattutto sulla forma della curva, non tanto sulle esposizioni...