D-23 VS D-76

Discussioni sui chimici puri e formule di preparazione delle soluzioni di sviluppo/arresto/fissaggio ed altro.

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Principale secondo
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Principale secondo »

Andrea67c ha scritto:
23/10/2023, 22:08
Ne ho usati diversi litri. Non è affatto equivalente. Detto grossolanamente: ha meno energia del d76. La casa consiglia di usarlo stock. Io ti consiglio di non usarlo proprio. Come tutti i chimici foma, una volta preparato (se è in polvere), o una volta aperto (se in liquido concentrato come LQN), dura tendenzialmente poco. Pochi giorni, intendo. Il P stock in particolare può morirti in una settimana anche perfettamente chiuso e di per sé ha la tendenza a formare precipitati nel giro di pochi giorni. Il fomadon P è abbastanza faticoso da sciogliere, se confrontato col commerciale di Kodak e soprattutto con quello di Ilford.
Parlando di guadagno economico, confronta il litro di fomadon P coi 5 litri di id11 Ilford, che dura a tutti 6 mesi sicuri, e più.

Ciao!
A.
Ecco... allora mi ci levo proprio il pensiero. :wall:

Io voglio una cosa che duri ( lo finisco prima dei 6 mesi... ma che duri qualche mese almeno... che cacchio!) e soprattutto da diluire 1a1
Prendendo i chimici faccio fino a 10 litri di soluzione che equivalgono come prezzo a 10 confezioni di Fomadol .
Ma se fa c@@re meglio il fai da te, con l'opzione che me lo confeziono di volta in volta .



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cititotto
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da cititotto »

Principale secondo ha scritto:
24/10/2023, 11:18
Allora mi sa che mi avete levato la voglia di farmi il D-23 .... eh eh....
Non lo sottovaluterei proprio il D-23 anche a fronte di quanto scritto da Silverprints.
Silverprint ha scritto:
23/10/2023, 21:48

Non uso il D-23, ma i risultati che ottengono i miei studenti mi piacciono.
"La malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci sono più santi che nicchie."

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Giuseppe Pan
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Giuseppe Pan »

@Principale Secondo.
Se non fai tanti rulli ti conviene il D76 fatto in casa, così ti organizzi meglio e non butti via rivelatore.
Io sono passato dalle buste di D76/id11 al D76 casalingo. Quando devo sviluppare qualche rullo preparo il rivelatore, lo metto in bottigliette da 250ml e lo lascio riposare un giorno.
All'inizio ho provato usare il D23 e altri rivelatori simili con doppio bagno, ho smesso dopo 3 rulli.
Molto meglio (per me) il classico è affidabile D76, in più c'è molta documentazione su diverse pellicole, con il D76 e difficile fare grossi sbagli.
Finora ho usato il D76, vorrei provare altro, magari per qualcosa di particolare ma ormai il D76 per me è come la coperta di Linus, non riesco a cambiarlo. :))

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pn83
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

Giuseppe Pan ha scritto:
24/10/2023, 12:38
All'inizio ho provato usare il D23 e altri rivelatori simili con doppio bagno, ho smesso dopo 3 rulli.
Però il D23 normale non è a doppio bagno...
Paolo Niccolò Giubelli

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Principale secondo
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Principale secondo »

cititotto ha scritto:
24/10/2023, 11:54


Non lo sottovaluterei proprio il D-23 anche a fronte di quanto scritto da Silverprints.
Silverprint ha scritto:
23/10/2023, 21:48

Non uso il D-23, ma i risultati che ottengono i miei studenti mi piacciono.
Ma no, certamente... ero ( non del tutto) ironico.

Avendo i chimici certo proverò, magari con basse sensibilità contrastate ( le pellicole ex Avio?)
Ultima modifica di Principale secondo il 24/10/2023, 13:27, modificato 2 volte in totale.

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Principale secondo
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Principale secondo »

Giuseppe Pan ha scritto:
24/10/2023, 12:38
@Principale Secondo.
Se non fai tanti rulli ti conviene il D76 fatto in casa, così ti organizzi meglio e non butti via rivelatore.
Io sono passato dalle buste di D76/id11 al D76 casalingo. Quando devo sviluppare qualche rullo preparo il rivelatore, lo metto in bottigliette da 250ml e lo lascio riposare un giorno.
All'inizio ho provato usare il D23 e altri rivelatori simili con doppio bagno, ho smesso dopo 3 rulli.
Molto meglio (per me) il classico è affidabile D76, in più c'è molta documentazione su diverse pellicole, con il D76 e difficile fare grossi sbagli.
Finora ho usato il D76, vorrei provare altro, magari per qualcosa di particolare ma ormai il D76 per me è come la coperta di Linus, non riesco a cambiarlo. :))
Infatti è il ragionamento che mi facevo. E trovo le tue parole rassicuranti.

A tal proposito...passando dal prodotto "commerciale" a quello home made, hai notato differenze sostanziali di resa?
In quello industriale ci saranno sicuramente tanti altri eccipienti per la conservazione, l'uso in varie acque del mondo, tensioattivi ecc.... ma a noi che si fa al momento... chissenefrega? :ymhug:

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Giuseppe Pan
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Giuseppe Pan »

@Pn83.
Il D23 quello è, quello doppio bagno che ho provato e "simile"
Bagno A
Metolo 5gr.
Sodio solfito anidro 80 gr.
Acqua per arrivare a 1L.
Bagno B
Borace 10gr
Acqua per arrivare a 1L.

@Principale secondo
Sicuramente nella ricetta originale ci saranno dei "conservanti o edta" che comunque se ne può fare a meno.
Io uso l'acqua "santa" dell'eurospin (se ne parlato in altra discussione) e non ho mai avuto problemi di residui o torbidità, uso solo per il lavaggio finale acqua osmotizzata.
Se proprio si hanno problemi si può aggiungere edta (non ricordo la dose)

Per come espongo io(male :))) ho visto che quello fatto in casa è un po più "delicato" cioè che devi allungare di poco i tempi rispetto a quello industriale.
Diciamo da 30" al minuto in più, tieni conto però che sono mie impressioni non avvalorate da test fatti come si deve.

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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da chromemax »

Il D23 è imho una mezza schifezza; l'ho usato, come la maggior parte dei fotografi, come emulo di Adams per poi scoprire che la differnza tra i miei scatti e quelli di Adams non era lo sviluppo :)) :)) :))
Dal punto di vista fotografico il D-23 è uno sviluppo interrotto, la parte accellerante è lasciata al solfito che deve anche fare da conservante e finegranulante, mentre l'agente rivelatore è il metolo che se lasciato solo non viene rigenerato.
Da più parti si trova scritto che nel D-76 l'idrochinone non concorre come agente rivelatore in quanto non si attiva a 20°C, lasciando un po' intendere che il D-76 sia esso stesso una sorta di D-23 rinforzato da un pizzico di borace: in realtà non è proprio così, i meccanismi chimici di superdditività sono tali per cui l'idrochinone in effetti non sviluppa esso stesso in quanto tale, ma rigenera in continuazione il metolo permettendogli di erogare sempre la massima (e in verità non proprio alta) energia di sviluppo. Questo comporta che nel D-76 il metolo non si ossida, soprattutto sulle alteluci.
Nel D-23 invece il metolo è lasciato da solo e per di più pure in un ambiente poco alcalino, quando inizia a sviluppare si ossida rapidamente e non essendoci meccanismi chimici di rigenerazione il rateo di sviluppo decade rapidamente in prossimità delle aree più esposte: da qui il suo comportamento compensatore, per esaurimento, assecondato dall'alta presenza di solfito la cui azione solvente si applica soprattutto nelle alteluci già debolmente sviluppate dal metolo stesso. Anche come nitidezza non è il massimo dato che l'azione solvente del solfito, la quale presumibilmente attiva anche un buona percentuale di sviluppo fisico, tende ad abbassare l'acutanza che solo in parte, con le moderne pellicole, è recuperata dall'insorgere delle linee di Mackie a causa della rapida ossidazione nelle zone più esposte.
Dal punto di vista sensitometrico la curva si appiattisce in alto, i toni alti si comprimono e il contrasto locale scende rendendo le luci piatte, la qual cosa potrebbe essere un pregio nel caso di ritratti femminili in cui il basso contrasto locale sulle tonalità dell'incarnato chiaro rende meno evidenti rughe e imperfezioni; oppure può essere un'ottima scelta in immagini hi-key in cui le tonalità chiare pastellate aiutano nella resa eterea e fiabesca del soggetto. Ma per un uso generico il contrasto locale è bassino assai e la separazione tonale poco accentuata.
Nella sua formula non sono previsti tamponi di alcun genere per cui c'è da aspettarsi un cambiamento delle prestazioni in caso di riutilizzo. Se usato diluito l'alcalinità fornita dal solfito, già bassa di suo, diminuisce ulteriormente, lasciando il rivelatore in riserva di energia; alla cosa si potrebbe ovviare con l'aggiunta di un alcale di media forza (borace????), ma ecco che abbiamo ri-fatto il D-76 (con l'aggiunta di un pizzico di idrochinone per renderene più costante la tenuta).
Insomma una esperienza di sviluppo che tutti quelli che hanno letto Adams prima o poi fanno ma che molto velocemente abbandonano a favore di formule di sviluppo più strutturate e complete.

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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da mark88 »

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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

Io non riesco francamente a pensare che questi sviluppi siano panacee o schifezze. A me di Ansel Adams importa poco, ho scelto di provare il D23 perché interessato a qualcosa di collaudato che tenga basso il contrasto dei negativi e sicuramente da questo punto di vista siamo tutti d'accordo che è così. Però c'è il problema della "piattezza" che in un caso (non la maggioranza) ho visto emergere e che potrebbe acuirsi andando verso una stagione in cui il contrasto in generale si abbassa. Sicuramente è possibile o anzi probabile che il D76 usato bene sia migliore (più universale insomma) del D23, ma la faccenda è complessa e interessa l'uso della carta, il tipo di ingranditore, il contrasto di scena, il gusto personale e... l'esperienza. Perché potrebbe essere che il D23 sia più indulgente rispetto magari alla scelta di un tempo non ottimale per il contrasto della scena.

Quindi, ritengo che questo thread possa diventare molto interessante, perché se ben "sviluppato" potrebbe aiutare quelli meno esperti (me in primis) a ragionare sulle differenze sottili tra un rivelatore e l'altro e a maturare un occhio più attento a quelle caratteristiche diciamo "non macroscopiche" dell'immagine finale.
Ci credo talmente tanto che voglio dare il mio personale e umile contributo e fare una prova. Ho appena preparato le due soluzioni.

Userò una FP4 135 che esporrò secondo i grafici pubblicati da @chromemax in "Test pellicole e carte", tra i 64 e gli 80 ISO per poter poi stampare a condensatore. Diluirò 1:1 e userò lo stesso tempo per entrambe le soluzioni, ovviamente usando uno scatto sempre uguale. A tal proposito: che scena preferite? Va bene un contrasto complessivo di 5-6 stop? Servirà una giornata di sole. Ci metto il cielo con quale nuvola? Fate proposte... inizia la sfida!
IMG_0854.JPG
Paolo Niccolò Giubelli

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