D-23 VS D-76

Discussioni sui chimici puri e formule di preparazione delle soluzioni di sviluppo/arresto/fissaggio ed altro.

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cititotto
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da cititotto »

quelle bottiglie mi mettono ansia. @-) Non è meglio usarle in HDPE ?


"La malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci sono più santi che nicchie."

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zone-seven
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da zone-seven »

pn83 ha scritto:
24/10/2023, 18:22
A tal proposito: che scena preferite? Va bene un contrasto complessivo di 5-6 stop? Servirà una giornata di sole. Ci metto il cielo con quale nuvola? Fate proposte... inizia la sfida!
IMHO per fare il test che dici, a parte le differenze in stop che dovrebbero andare ben oltre 5-6 stop (li fa qualunque rivelatore-pellicola) con 5 stop la Fp4 la puoi scattare anche a 200 iso
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

-more light is better than less [04/2/2022]

-Non c'è niente di più colorato del bianco e nero

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claudiofanesi
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da claudiofanesi »

@pn83
Ottima iniziativa, se posso dire la mia, mi piacerebbe vedere i risultati con scene dal contrasto altissimo, anche superiore ai 5/6 stop.
Che poi è quello che vado cercando quando fotografo e che sviluppo poi in D76😄

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pn83
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

zone-seven ha scritto:
24/10/2023, 20:02
IMHO per fare il test che dici, a parte le differenze in stop che dovrebbero andare ben oltre 5-6 stop (li fa qualunque rivelatore-pellicola) con 5 stop la Fp4 la puoi scattare anche a 200 iso
Il problema è capire che cosa vogliamo... capire! :D
Il D23 è più compensatore del D76? Mi pare di capire che lo diamo tutti per scontato (ma magari sbaglio). Allora in tal caso il fatto di avere delle luci che scappano di più col D76, e penso al cielo bianco con qualche increspatura che si perde, è quasi poco interessante da notare.
Piuttosto si è parlato di foto mosce, luci piatte, ecc. Ecco, allora la mia idea è questa: capire se (ma soprattutto quanto) la compensazione spegne quello che potremmo chiamare "microcontrasto", cioè quei toni alti mischiati ai medi e soprattutto ai bassi che danno un po' di vitalità all'immagine. In questo, credo, la compensazione è indesiderabile. Ho interpretato male? Scusatemi eh, ma sto cercando di rendere più chiare e definite le osservazioni che ho letto.
In tal caso sceglierei una situazione tipo parco con foglie multicolori (chiare e scure) in una giornata di bel tempo, sia pure autunnale, e vedere semplicemente la differenza, naturalmente misurando il misurabile. Che ne dite?
Paolo Niccolò Giubelli

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chromemax
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da chromemax »

Se gli sviluppi non vengono "normalizzati" per sensibilità effettiva e contrasto prove del genere servono a poco: se lo sviluppo A ti fa perdere 0,5 stop di sensibilità effettiva rispetto allo sviluppo B, quando si confrontano i toni chiari si andranno a confrontare una zona 6,5 con una zona 7 e, credendo che la zona 6,5 sia in realtà una 7, si faranno valutazioni forviate. Idem col gradiente di sviluppo.

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Andrea67c
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Andrea67c »

I test migliori secondo me sono sempre quelli che restituiscono tutta la gamma assieme. Quindi si espone a zone o mezze zone controllate (il classico telo bianco), poi si stampa la serie di grigi oppure la si scandisce col densitometro.
L'operare continuativo sul campo diventa particolarmente produttivo se confrontato di volta in volta con i dati ottenuti precedehtemente dal test, e ancor più produttivo quando si cerca di risolvere situazioni estreme come quelle di cui parla Claudio.
Ma ci vuol pazienza e metodo, e molti di noi che usano regolarmente il 35mm non possono/vogliono fotografare in questo modo. Io stesso riconosco due modalità in me, quella veloce 35mm, per cui guardo l'esposimetro ogni tanto e poi apro e chiudo a seconda di ciò che mi si para davanti, diversa dalla modalità cavalletto ed esposimetro spot, dove ci metto almeno un quarto d'ora a fare una foto, tra filtri e tutto l'amba aradam. Ma col 35mm sono davvero poco motivato a perdere tempo... per avere un negativo francobollo perfettamente controllato? Non ne vale la pena.

Ciao!
A.

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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da SamueleB »

chromemax ha scritto:
25/10/2023, 0:57
Se gli sviluppi non vengono "normalizzati" per sensibilità effettiva e contrasto
Salve Diego,
mi sfugge il significato di "normalizzati".
Potresti cortesemente spiegarmi come si fa a "normalizzare" due negativi (credo le rispettive curve).
A cosa serve dovrei averlo capito.

Grazie

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claudiofanesi
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da claudiofanesi »

@Andre67
La prova con il classico telo bianco cosa intendi? C’è qualche discussione apposita?

Si prende un telo bianco e si fotografa dalla zona più chiara alla più scura chiudendo man mano di 1 stop, si sviluppano le varie pellicole con diversi tempi e poi si osservano i negativi per capire le varie densità..

Ho provato ad interpretare😅

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pn83
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

Andrea67c ha scritto:
25/10/2023, 7:21
Quindi si espone a zone o mezze zone controllate (il classico telo bianco), poi si stampa la serie di grigi oppure la si scandisce col densitometro.
Aspetta, lo dico esplicitamente per rendere chiare le mie intenzioni: non voglio fare un test analitico per confrontare le densità che si ottengono coi teli bianchi, non ne ho neanche i mezzi, ma capire, usando gli sviluppi nelle modalità solitamente consigliate (cioè stessi tempi tra i due) che cosa succede nel caso D23 e che cosa succede nel caso D76 in termini complessivi e dunque anche soggettivi (mi piace più questo, mi piace più quell’altro) per una foto in un panorama cittadino in autunno. Non mi interessa, qui, capire vita morte e miracoli dei due sviluppi, ma farne un’analisi differenziale, in un caso particolare, in termini di resa per capire una cosa semplice: se in una foto lo spunto che può dare in più l’idrochinone nel D76 aiuta ad avere un’immagine con un microcontrasto più gradevole, in stampa, a parità di grado.

Ecco le cose emerse aiutano anche me a circoscrivere meglio le cose, perché prima del rigore tecnico viene il rigore formale: non è un test sensitometrico, ma una comparazione visiva.

Per quanto riguarda quello che ha scritto @chromemax, che ovviamente mi torna, voglio dare per scontato che la SE sia simile o molto simile nei due casi. Supponiamo però invece che sia diversa… ecco, se la differenza è tra, per dire, 64 e 80 ISO, non avrei neanche il modo di tarare la fotocamera (meccanica) o di usare dei filtri ND opportuni per compensare la differenza. Quello che potrei fare per ottenere qualche informazione in più è da un lato annotare con l'esposimetro spot le varie misurazioni per accompagnare i risultati con informazioni utili ad interpretarli, dall’altro posso anche fare più test di sviluppo col D23 modificando un po’ i tempi (si parlava di maggior attività chimica del D76, quindi direi tutti al rialzo).
Es.
1) D76 tempo:X
2) D23 tempo:X
3) D23 tempo:X+10%
4) D23 tempo:X+15%
Paolo Niccolò Giubelli

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Andrea67c
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Andrea67c »

Sì, credo di aver capito cosa intendevi. Io cercavo di dire che secondo me a stare sul generico si impara, ma solo un poco, e dopo lungo e ripetuto utilizzo.
Per esempio: l'estetica di una foto può ingannare il giudizio su di una accoppiata, perché entrano in gioco relazioni (estetiche) tra i toni di una scena reale, che sono poco indicative del comportamento freddo di una accoppiata. Anche quando confronti la stessa identica scena con due accoppiate diverse.
Il problema della fotografia analogica controllata è sempre quello della previsione, previsualizzazione, preveggenza 😀 chiamiamola come vogliamo. Va da sé che ognuno gestisce questo problema come gli sembra opportuno in quel momento.

@claudiofanesi sì, i soliti test zonali, sono gli unici che mi danno percezione (comunque limitata) di come reagisce una accoppiata alle scene che vorrò fotografare. Il collegamento da fare mentalmente tra il freddo test e la realtà è difficile, per questo può sembrare inutile, inoltre per pellicole ad ampia gamma come le tabulari andrebbe fatto quasi solo col densitometro, perché le più alte densità del negativo non sono stampabili se non allungando i tempi all'ingranditore o cambiando filtro di contrasto in stampa. Insomma, anche i test hanno la loro difficoltà di esecuzione.

E infine, per rendere tutto ancora più complicato, carte diverse vogliono negativi ottimali diversi.

Ciao!
A.

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