Dal digitale... All'analogico?

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da chromemax »

SilverInversion ha scritto: Sarebbe inutile, non ho accesso ad un densitometro.
Basta un ingranditore


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Anonymous01

Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Anonymous01 »

Silverprint ha scritto:Forse mi ci dedicherò. Il thread che hai riportato però è molto approssimativo e confusionario, fare chiarezza richiederà un notevole sforzo. Per quale motivo dovrei dedicarmici, per far piacere a te?

Rimane il fatto che il tuo atteggiamento è decisamente sgradevole. E non perché hai opinioni diverse, ma perché le "tue" opinioni non sono opinioni, ma cose lette qua e la che evidentemente non sono frutto di esperienza diretta, e per giunta le riporti con poca attenzione e solo per far polemica e giammai per dare un contributo costruttivo.

Ho sottolineato più di una volta che non c'è bisogno di credere a nessuno
, ma che basta fare le prove, tu invece vuoi far passare il messaggio che visto che il tizio era un ingegnere alla kodak dobbiamo prendere le sue parole come oro colato anche di fronte all'evidenza che lo smentisce. Non lo ritengo, né utile, né intelligente.
A me non interessa la questione del 10 stops piuttosto che 15 o 20. Veramente, lo dico serenamente. A me non devi far piacere, se ti andrà di rispondere su Apug.org meglio così, così si farà chiarezza.
Io rimango convinto che su carta (non su negativo) 15 stops non ci "entrano" manco morti.
Ripeto quanto affermato sopra: credo di più ad un ricercatore che per 40 anni ha lavorato alla Kodak Eastman che a te, Silverprint. Sono sincero. E non è solo lui ad affermare quelle cose. Ce ne sono altri molto ferrati sull'argomento.
Ho solo esperienza diretta sull'inversione (da cui il mio nick) e sullo sviluppo/scansione che faccio con soddisfazione da quasi 20 anni.
Poi le tue considerazioni sul ricercatore Ron Mowrey la dicono lunga sul grado di rispetto che porti 1) per una persona più anziana di te, 2) per l'esperienza maturata in Eastman Kodak (che tu probabilmente non hai).

Di solito tendo a fidarmi, su cose che non conosco bene, di chi ha più esperienza di me e mai mi sognerei di entrare in conflitto con essi: da loro ho tutto da imparare.

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NikMik
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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da NikMik »

Nelle pause di studio leggevo la discussione... (Ri)studiavo per l'appunto di Cremonini che rifiutava di guardare nel cannocchiale di Galileo per paura di mutare le proprie convinzioni riguardo all'universo, convinzioni che si per Cremonini si radicavano nella fede in ciò che aveva detto Aristotele e non già nell'esperienza osservativa diretta a cui Galileo invece cercava invano di portarlo... E comunque, sia detto come attenuante per il povero Cremonini, si trattava almeno di prestar fede ad Aristotele ("maestro di color che sanno"), non a qualche riga frettolosa di un tecnico che partecipa a un forum... :)
Ma appunto, in queste cose non c'è bisogno di fede, ma soltanto di esperienza diretta, è più semplice e divertente. :) E da Andrea (lo dico per... esperienza diretta!) c'è molto da imparare ! :)

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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da NikMik »

SilverInversion ha scritto: Di solito tendo a fidarmi, su cose che non conosco bene, di chi ha più esperienza di me e mai mi sognerei di entrare in conflitto con essi: da loro ho tutto da imparare.
... Appunto: e perché dubitare di quello che ti dicono professionisti che stampano da una vita e da cui tu ed io abbiamo "tutto da imparare" ? E comunque il bello è che non si tratta di saperi ermetici e misteriosi, per iniziati, ma di saperi verificabilissimi, che di "oscuro" hanno soltanto la camera in cui possono (e, per sostenere una discussione di questo tipo, devono) essere verificati e appresi. Io spero di farcela in una vita sola :)

Anonymous01

Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Anonymous01 »

NikMik ha scritto:
SilverInversion ha scritto: Di solito tendo a fidarmi, su cose che non conosco bene, di chi ha più esperienza di me e mai mi sognerei di entrare in conflitto con essi: da loro ho tutto da imparare.
... Appunto: e perché dubitare di quello che ti dicono professionisti che stampano da una vita e da cui tu ed io abbiamo "tutto da imparare" ? E comunque il bello è che non si tratta di saperi ermetici e misteriosi, per iniziati, ma di saperi verificabilissimi, che di "oscuro" hanno soltanto la camera in cui possono (e, per sostenere una discussione di questo tipo, devono) essere verificati e appresi. Io spero di farcela in una vita sola :)
Perché fra chi stampa (anche se da una vita) e chi le pellicole le progetta da 40 anni nel Laboratorio (con la L maiuscola - a Rochester) mi fido più di quest'ultimo. Sono fatto così.

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Silverprint
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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Silverprint »

Si rispettano le persone, non le idee. Se si confonde la cosa si torna ai tempi in cui comandava uno solo.
SilverInversion ha scritto:Io rimango convinto che su carta (non su negativo) 15 stops non ci "entrano" manco morti.
Questa cosa devi dirla bene, così non ha molto senso. E suona pure come un arrampicarsi sugli specchi, poiché nel thread si parla di SBR (subject brightness range) stampabile e non di IsoRange. Insomma vuoi far confusione come il tizio della Kodak?

La carta ha un certo IsoRange (intorno ai 100 per il grado 2) il che significa che legge una differenza di circa 2,5 stop. MA questo è in relazione variabile e non fissa con la differenza in stop della scena ripresa (SBR). Vale a dire che se il negativo viene sviluppato adeguatamente in quei 2.5 stop della carta di stop in ripresa che ne metti moltissimi e puoi perfino decidere quanti mettercene.

O detta in altri termini, se stanno sul negativo, e se questo è sviluppato a modo, li metti anche su carta (vivi e vegeti).

Il discorso confuso del tecnico Kodak fa un altro ragionamento (che non comprendi), ovvero come sfruttare quei 2,5 stop per garantirne almeno un tot accettabile di SBR a fronte di errori di esposizione. Insomma l'idea è che visto che sulla pellicola di stop ce ne entrano un botto, se si stampa solo un ridotto intervallo di densità è possibile dare risultati passabili anche a fronte di errori di esposizione. È in sintesi come hanno deciso di sviluppare la tecnica del negativo colore affinché sia fool proof.

Come ti ho detto prima la citazione era a sproposito e non la hai proprio capita.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Anonymous01

Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Anonymous01 »

Silverprint ha scritto:Si rispettano le persone, non le idee. Se si confonde la cosa si torna ai tempi in cui comandava uno solo.
SilverInversion ha scritto:Io rimango convinto che su carta (non su negativo) 15 stops non ci "entrano" manco morti.
Questa cosa devi dirla bene, così non ha molto senso. E suona pure come un arrampicarsi sugli specchi, poiché nel thread si parla di SBR (subject brightness range) stampabile e non di IsoRange. Insomma vuoi far confusione come il tizio della Kodak?

La carta ha un certo IsoRange (intorno ai 100 per il grado 2) il che significa che legge una differenza di circa 2,5 stop. MA questo è in relazione variabile e non fissa con la differenza in stop della scena ripresa (SBR). Vale a dire che se il negativo viene sviluppato adeguatamente in quei 2.5 stop della carta di stop in ripresa che ne metti moltissimi e puoi perfino decidere quanti mettercene.

O detta in altri termini, se stanno sul negativo, e se questo è sviluppato a modo, li metti anche su carta (vivi e vegeti).

Il discorso confuso del tecnico Kodak fa un altro ragionamento (che non comprendi), ovvero come sfruttare quei 2,5 stop per garantirne almeno un tot accettabile di SBR a fronte di errori di esposizione. Insomma l'idea è che visto che sulla pellicola di stop ce ne entrano un botto, se si stampa solo un ridotto intervallo di densità è possibile dare risultati passabili anche a fronte di errori di esposizione. È in sintesi come hanno deciso di sviluppare la tecnica del negativo colore affinché sia fool proof.

Come ti ho detto prima la citazione era a sproposito e non la hai proprio capita.
Io ho semplicemente affermato, a monte di tutto il discorso, che 15 stops di dynamic range nel processo analogico (ossia su carta) non ce li metti, con questo intendendo la stampa finale, visto che il topic riguarda digitale vs. analogico.

Si rispettano le persone, non le idee: appunto ("Forse c'è un motivo per cui alla kodak non se lo sono tenuto?").

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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Silverprint »

SilverInversion ha scritto:15 stops di dynamic range nel processo analogico (ossia su carta) non ce li metti, con questo intendendo la stampa finale
L'affermazione non è corretta, è facilmente verificabile.

È verificabile, cioè NON c'è alcun bisogno di credere a nessuno.
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Anonymous01

Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Anonymous01 »

Silverprint ha scritto:
SilverInversion ha scritto:15 stops di dynamic range nel processo analogico (ossia su carta) non ce li metti, con questo intendendo la stampa finale
L'affermazione non è corretta, è facilmente verificabile.

È verificabile, cioè NON c'è alcun bisogno di credere a nessuno.
Le stampe hanno un range di densità fra 0.15 e 2.2, con un contrasto di circa 1,5.
Se si disegna una curva con questi dati si vede immediatamente che sono meno di 16 stops.
Purtroppo non si va contro le leggi della Fisica e dell'Ottica.

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Re: Dal digitale... All'analogico?

Messaggio da Silverprint »

Fai una confusione tremenda!

In tutta tranquillità: ti mancano le basi, se hai pazienza provo a far chiarezza, se invece vuoi far polemica... :(

Ora cosa c'entra mai la densità della stampa con l'SBR stampabile?
Se prendi una carta matt la differenza tra Dmax e dmin è anche meno eppure, se vuoi, ci stampi sopra i soliti innumerevoli stop che metti sulla lucida.
Se cambio contrasto alla carta cambia l'SBR stampabile eppure Dmax e dmin della carta sono sempre gli stessi, no?
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