Qualche mese fa, quando le temperature erano molto più gradevoli e si poteva andare in camera oscura senza sudare, ho stampato delle foto 50x60 cm per una mostra a cui mi hanno chiesto di partecipare. Lì ho capito che dovevo migliorare la mia attrezzatura di camera oscura, cominciando dall’ingranditore, così ho accantonato (e presto metterò in vendita) il mio fedele Lupo 13x18 e mi sono messo a cercare qualcosa di migliore.
La scelta è caduta subito sui modelli da banco come: Laborator 1000/1200, Beseler 45, Zone VII e De Vere, quasi tutti modelli che arrivano fino al 4x5”, però siccome stampo quasi sempre da negativi 13x18 cm mi sono orientato fin da subito verso la versione da banco del De Vere 507.
Sulla rete trovavo poco e niente, quasi esclusivamente dall’Inghilterra (ma che prezzi! E le spedizioni in Italia? Non ne parliamo!). Alla fine sono riuscito a trovare in Germania, presso il RemJet Lab, lo chassis di un De Vere 507, veramente robusto come costruzione e meccanica.
Visto che le informazioni su questo ingranditore sono quasi inesistenti, ho deciso di aprire un post in cui pubblicherò le foto della realizzazione dei pezzi mancanti e soprattutto di dettagli dell’ingranditore, così se qualcuno si trova nella mia stessa situazione, può avere una spalla su cui piangere.
Quello che devo fare adesso è costruire un portanegativi (provo con un modello con la stampante 3D e se non funziona provo a realizzarlo in metallo), sbatterci dentro un paio di condensatori Latico 240 e costruire una cassetta di illuminazione con faretto LED a luce calda.
Un po’ di dati tecnici.
L’ingranditore così com’è pesa circa 30 Kg, non è leggerissimo, ma neanche un macigno in confronto ad altri dello stesso formato.
È alto dalla base alla sommità della colonna, circa 130 cm, con una corsa di 113 cm, abbastanza per permettere una stampa 50x60 cm o almeno così dovrebbe essere facendo un confronto con il mio vecchio ingranditore.
Le due grandi manopole sulla base comandano l’altezza dell’ottica (quella sinistra) e l’altezza del negativo (quella destra), così non c’è bisogno di fare il contorsionista cercando di focheggiare quando la testa è molto in alto. La manopola di destra dovrebbe avere una molla a linguetta come contrappeso, infatti tende a salire in modo molto veloce e violento se non si fa attenzione.
Se avete bisogno di info, chiedete pure.
De Vere 507
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Re: De Vere 507
Ciao,
probabilmente è troppo tardi perché capisco che lo hai già preso, ma perché non hai preso in considerazione un Durst 138? Sicuramente più diffuso del de Vere dalle nostre parti, e non penso qualitativamente inferiore.
probabilmente è troppo tardi perché capisco che lo hai già preso, ma perché non hai preso in considerazione un Durst 138? Sicuramente più diffuso del de Vere dalle nostre parti, e non penso qualitativamente inferiore.
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Re: De Vere 507
Il 138 non è da banco
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Re: De Vere 507
I De Vere hanno ottima fama e mi dicono essere qualitativamente come i durst professionali se non superiori, però imho ti sei imbarcato in una avventura molto complicata, costruire parti sensibili dal punto di vista delle tolleranze meccaniche, come il portanegativi, in plastica non la vedo come una buona opzione. Anche il sistema di illuminazione più o meno arrangiato rischia di portare problemi, le distanze tra i condensatori e le distanze con la lampada devono essere precise e centrate, insomma ci vuole una buona progettualità, una buona manualità e delle buone attrezzature di lavorazione
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Re: De Vere 507
Oops scusate allora, ma non so cosa si intenda per 'ingranditore da banco'
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Re: De Vere 507
Eh se guardi il 138 ha il piedistallo per essere appoggiato direttamente per terra, con il piano della stampa attaccato alla colonna che può andare su e giù come la testa. Questo De Vere, essendo da banco, non ha "i piedi" per stare in terra ma la base è il piano che deve essere appoggiato su un tavolo.teofilatto ha scritto: ↑01/08/2023, 19:37Oops scusate allora, ma non so cosa si intenda per 'ingranditore da banco'
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Re: De Vere 507
Grazie per il chiarimento. In effetti ci sono dei vantaggi a non avere la colonna fino ai 'piedi'.vale_g ha scritto: ↑01/08/2023, 21:24Eh se guardi il 138 ha il piedistallo per essere appoggiato direttamente per terra, con il piano della stampa attaccato alla colonna che può andare su e giù come la testa. Questo De Vere, essendo da banco, non ha "i piedi" per stare in terra ma la base è il piano che deve essere appoggiato su un tavolo.teofilatto ha scritto: ↑01/08/2023, 19:37Oops scusate allora, ma non so cosa si intenda per 'ingranditore da banco'
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Re: De Vere 507
….ma anche svantaggi.teofilatto ha scritto: ↑01/08/2023, 21:42In effetti ci sono dei vantaggi a non avere la colonna fino ai 'piedi'.
Direi che se si ha il posto il piano di stampa mobile è una gran figata soprattutto se si stampa grande. L’unico problema è l’eventuale allineamento che su apparecchi vecchi solitamente da da fare ma una volta fatto vivi felice.
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Re: De Vere 507
A proposito, come si fa ad allineare un ingranditore? Se hai dei riferimenti te ne sarei grato; per l'appunto ho un Durst 138 e, sebbene 'ad occhio' mi pare vada bene, non ho la certezza che sia perfettamente allineato.Pierpaolo B ha scritto: ↑01/08/2023, 22:55….ma anche svantaggi.teofilatto ha scritto: ↑01/08/2023, 21:42In effetti ci sono dei vantaggi a non avere la colonna fino ai 'piedi'.
Direi che se si ha il posto il piano di stampa mobile è una gran figata soprattutto se si stampa grande. L’unico problema è l’eventuale allineamento che su apparecchi vecchi solitamente da da fare ma una volta fatto vivi felice.
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Re: De Vere 507
Inizia col mettere il focometro negli angoli e vedi cosa vedi.
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