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Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 02/11/2018, 21:01
da bengi3
Sono stati scritti fiumi di libri e solo pochi hanno avuto l’ardire di mettere in dubbio la realizzazione delle sue foto, più in generale si tende a considerare tutte le foto di CB come istantanee.
A me delle vere istantanee sembrano quelle di Vivien Mayer.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 02/11/2018, 21:14
da Silverprint
Le vere istantanee non esistono.
È solo retorica che sfrutta comuni stereotipi per guadagnare credibilità.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 02/11/2018, 22:37
da adrian
questa cosa dell istantanea o meno di Bresson ogni tanto viene a galla, ma sinceramente la trovo priva di interesse, se proprio devo criticare il vecchio Henri potrei dire che avendo girato per anni da mattina a sera per le strade del mondo per lo più a spese dei genitori e avendo vissuto anni molto fertili non ha fatto niente di poi così eccezionale, anzi per non coglierla qualche istantanea avrebbe proprio dovuto essere gnucco :D

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 02/11/2018, 22:48
da tonyrigo
Infatti in guerra, con Capa, si mettevano tutti in posa!

Specie durante lo sbarco in Normandia.

In un mondo in cui le foto si possono fare a tavolino, senza la fotocamera e solo con un computer collegato ad internet (e se sono completamente costruite a computer non sono riconoscibili nemmeno dai più avanzati sistemi di digital image forensics) lasciamoci cullare dal pensiero che, almeno una volta, non era così ed era tutto più genuino, più vero...

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 03/11/2018, 13:09
da user20190605
bengi3 ha scritto:Sono stati scritti fiumi di libri e solo pochi hanno avuto l’ardire di mettere in dubbio la realizzazione delle sue foto, più in generale si tende a considerare tutte le foto di CB come istantanee.
A me delle vere istantanee sembrano quelle di Vivien Mayer.
Sai, è il solito metodo di critici d'arte: inquadrare qualcuno negli schemi, attributi. Se qualcuno abbia studiato logica, potrà benissimo riassumere dall'affermazione che le foto di CB fossero tutte state instantanee - che tutte le foto di CB fossero anche qualcos'altro.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 08/11/2018, 9:16
da Ottavio Colosio
adrian ha scritto:questa cosa dell istantanea o meno di Bresson ogni tanto viene a galla, ma sinceramente la trovo priva di interesse, se proprio devo criticare il vecchio Henri potrei dire che avendo girato per anni da mattina a sera per le strade del mondo per lo più a spese dei genitori e avendo vissuto anni molto fertili non ha fatto niente di poi così eccezionale, anzi per non coglierla qualche istantanea avrebbe proprio dovuto essere gnucco :D
Ecco appunto,
per dirla tutta, trovo che HCB sia una delle più grandi sopravvalutazioni fotografiche della storia.
Poi va da se', che passando tutta la vita a fotografare, qualcosa di buono ogni tanto usciva.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 14/11/2018, 9:18
da Elmar Lang
Silverprint ha scritto:Le vere istantanee non esistono.
È solo retorica che sfrutta comuni stereotipi per guadagnare credibilità.
Mi spiace dissentire.

E' stata citata l'arcinota... istantanea, scattata da Robert Capa durante lo sbarco in Normandia. Esempio calzantissimo.

Peraltro, non erano istantanee (ma immagini costruite e recitate "sul set"), quelle da cui fu poi scelta "il Miliziano Morente", sempre scattata da Capa anni prima, in Spagna.

Fu anche istantanea (certo non posata), la foto del generale Sudvietnamita che spara alla tempia del Vietcong catturato.

E si potrebbe continuare.

Cartier-Bresson non è il mio fotografo preferito, ma certamente fu un grande e le sue immagini possono essere di notevole ispirazione.

Apprezzo molto le foto di Vivian Maier, che guardo e riguardo nel buon volume che ho acquistato tempo fa: certo, si tratta di stampe non eseguite sotto il controllo dell'autrice; in certi casi, da negativi sviluppati addirittura dopo la sua morte. Si tratta comunque di una fotografa che ha meritato di essere scoperta, indipendentemente dall'operazione commerciale che ne è necessariamente derivata.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 14/11/2018, 9:27
da Silverprint
La mia è sicuramente una esagerazione.

In generale credo che "istantanea" è quasi sempre una caratterizzazione estetica e non una istantanea per il modo in cui è stata fatta. E per me questo rappresenta il desiderio di imporre la propria visione sfruttando comuni stereotipi, cioè che istantaneo è "più vero" che posato.

Alla Magnum fecero un pessimo servizio a HCB e altri quando pubblicarono Contacts... :ymdevil:
Non che il fotografo "smaliziato" non lo sapesse, ma credo che per molti sia stata una rivelazione.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 14/11/2018, 13:37
da user20190605
Silverprint ha scritto:La mia è sicuramente una esagerazione.

In generale credo che "istantanea" è quasi sempre una caratterizzazione estetica e non una istantanea per il modo in cui è stata fatta. E per me questo rappresenta il desiderio di imporre la propria visione sfruttando comuni stereotipi, cioè che istantaneo è "più vero" che posato.

Alla Magnum fecero un pessimo servizio a HCB e altri quando pubblicarono Contacts... :ymdevil:
Non che il fotografo "smaliziato" non lo sapesse, ma credo che per molti sia stata una rivelazione.
Come in tutte le valutazioni e considerazioni, dovrebbe prevalere, e prevale e perdura una valutazione deontologica e corretta, senza malizia. Mi riferisco perifericamente al tuo smiley con il diavoletto, anche.
Vero è che i grandi fotografi non per forza dovevano essere prodigi negli altri campi di vite umane, i filosofi socratici o hegeliani, ma spesso li accomuna(va) una sensibilità artistica, giornalistica, per esempio;: questa spinta a documentare, ad usare uno strumento foto-grafico per esprimersi come artisti-interpreti della realtà e dei riflessi di propria anima. Ed è anche vero che alcuni di loro erano "scesi" al livello più basso di loro eventuale formazione originaria, diventando fotografi, invece i pittori-scultori di professione. O economisti, per esempio. Questo era il caso con HCB (pittore di formazione). Non per questo, il grande HCB divenne più stupido o più scimmiesco, siccome essere "fotografi" o "stampatori" non per forza debba significare che si è cretini, sebbene non avendo una formazione formale universitaria.

Inoltre è vero che non per forza, una reputazione di una agenzia foto-giornalistica, dia la garanzia che siano capaci di rimanere al livello deontologico di celare i trucchi di mestiere, anziché svelarli, come stupidoni. Cito anche il caso del famoso Center for Photography in New-York, che per un periodo ha tenuto su proprio sito i provini dei negativi di Robert Capa, in cui si intravedeva benissimo come il soldato morente in quella “istantanea”, si poteva vedere nella fila del plotone, in piedi, nei scatti successivi. Il che è anche una mera prova che non basta chiamarsi Kornell Capa ed essere fratelli di Robert, per garantirsi la discretezza, invece della banalità che il suo Center ha dimostrato, o lui come fratellino, pubblicando le strisce.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 15/11/2018, 14:55
da Ottavio Colosio
Silverprint ha scritto:La mia è sicuramente una esagerazione.

..
Alla Magnum fecero un pessimo servizio a HCB e altri quando pubblicarono Contacts... :ymdevil:
Non che il fotografo "smaliziato" non lo sapesse, ma credo che per molti sia stata una rivelazione.
Infatti,
e non e' un caso che non volesse mai mostrare i suoi provini a nessuno...fra storte, mal esposte, mal composte, sfuocate ed altro, se ne salvavano nel migliore dei casi una ogni ...tante..tante.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 15/11/2018, 15:16
da Elmar Lang
Comunque, il vero maestro, o comunque un bravo fotografo, è quello con il cestino pieno di foto scartate.

Essere bravi non significa fare un rullino da 36 capolavori...

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 16/11/2018, 23:03
da tonyrigo
Ed io che ne tengo 80 su 6.000 cosa dovrei dire?

:)) :)) :))

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 17/11/2018, 15:59
da ammazzafotoni
Avere "il cestino pieno" significa essere severi con sé stessi, non accontentarsi e puntare continuamente al miglioramento.
Non va confuso con le evenienze statistiche, ché anche un cane con attaccata una fotocamera a scatto continuo torna a casa dal suo giro con qualche ottima foto...

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 10:02
da tonyrigo
Se anche un cane con una fotocamera attaccata a scatto continuo porta a casa qualche ottima foto, vuol dire che quel cane è un ottimo fotografo!

Conta il risultato non lo sforzo.

Oggi ci sono fotografi molto stimati, che tali non sono (intendo fotografi) nel senso classico del termine, che si limitano a post produrre immagini di altri scaricate dal WEB.
Personalmente non approvo, ma è così.

HCB di certo non ha mai esposto usando la tecnica di esposizione zonale, probabilmente ha esposto ad occhio, senza esposimetro (come era in voga all'epoca), usava spesso l'iperfocale (probabilmente perchè non c'era l'autofocus), e non faceva le raffiche come le intendiamo oggi solo perchè non le avevano ancora inventate.

In passato tutti i fotografi che fotografavano per strada e comunque non in studio avrebbero desiderato l'esposizione automatica, l'autofocus e la raffica (agli auto ISO non ci aveva ancora pensato nessuno e la soluzione erano i dorsi intercambiabili).

Se si osservano i provini del grande HCB si vedono molte foto in sequenza e solo alcune, poche, molto poche, scelte.
Come è ovvio che sia.
La media di foto riuscite non supera mai l'1-5% a seconda dei generi, con soggetti non statici.
Poi se uno fa architettura o paesaggio il discorso è diverso, ma sono soggetti statici.

SALGADO nella sua GENESI, se non erro, ha scattato 20.000 foto per poi sceglierne 200 circa.

E si chiama SALGADO...

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 18:09
da chromemax
tonyrigo ha scritto:HCB di certo non ha mai esposto usando la tecnica di esposizione zonale
tonyrigo ha scritto:probabilmente ha esposto ad occhio, senza esposimetro (come era in voga all'epoca),
tonyrigo ha scritto:usava spesso l'iperfocale (probabilmente perchè non c'era l'autofocus)
tonyrigo ha scritto: e non faceva le raffiche come le intendiamo oggi solo perchè non le avevano ancora inventate.
tonyrigo ha scritto:In passato tutti i fotografi che fotografavano per strada e comunque non in studio avrebbero desiderato l'esposizione automatica, l'autofocus e la raffica (agli auto ISO non ci aveva ancora pensato nessuno e la soluzione erano i dorsi intercambiabili).
Con tutto il rispetto, ma rileggi prima di postare?
Se tanta sicumera non è supportata da fonti verificate questo post è solo cazzeggio fotografico e in questo forum è poco tollerato.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 20:12
da Elmar Lang
Chiedo scusa, ma questo Forum non è la Congregazione per la Dottrina della Fede (ex-Sant'Uffizio), né l'Università al-Azhar, ove si può parlare solo nel rispetto di superiori, indiscutibili enunciati.

Da quel che leggo, il collega ha espresso suoi pareri e/o convinzioni, cose che credo si possano esprimere liberamente e legittimamente in questo Forum, anche allorché tali pareri non coincidessero con quelli di altri.

Mi sembra anche che esprimere giudizi su un fotografo del passato, sia legittimo anche senza che ogni affermazione debba essere per forza supportata da copiosa, accettata bibliografia.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 20:46
da chromemax
Elmar Lang ha scritto:Da quel che leggo, il collega ha espresso suoi pareri e/o convinzioni,
Per favore rileggi il post.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 22:57
da Elmar Lang
Il mio intervento, proprio perché quel che ha scritto Tony può essere condiviso o meno, come il parere di chiunque altro, senza per questo esser accusato di sicumera o di fare affermazioni non supportate da fonti verificate.

Affermare che Cartier-Bresson abbia fotografato senza applicare il SZ, è cosa che richiede la citazione o il supporto di fonti verificate? E così via.

Il fatto stesso che questa discussione sia centrata sul "debunking" di un "mostro sacro" quale è ritenuto H. Cartier-Bresson, è già di per sé un quasi-"cazzeggio" (personalmente odio il termine, abusatissimo oggi, "debunking").

Anche in discussioni più serie, in questo Forum, si sono fatte affermazioni talvolta addirittura apodittiche, senza che si sia invocato il supporto di fonti verificate.

Ti prego, può succedere a tutti di essere di cattivo umore e di essere un po' meno tolleranti del solito, ma per questo non mi sembra il caso di prender cappello fino a questo punto.

Con simpatia,

Enzo

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 23:16
da chromemax
Enzo questione è dire che Bresson abbia fotografato senza applicare il SZ, altra è dire che Bresson di certo non ha mai usato il SZ; se lo si esclude in maniera così categorica o è stato riportato in qualche scritto, lettera, libro dall'interessato oppure riportato da qualcuno che lo abbia conosciuto direttamente. Non è questione di cattivo umore, è semplicemente capire qual'è il livello dell'informazione che gira su analogica.it, perché allora potrei benissimo dire, tanto esprimo solo un parere e/o convinzione, che in realtà Adams odiava il grande formato ma essendosi trovato in ristrettezze economiche ha potuto passare al 6x6 solo quando Victor gli ha regalato un'hasselbald, oppure che Weston stampava a contatto perché a Wildcat era cresciuto un abete che oscurava l'ingranditore solare che si era fatto installare in camera oscura.
La lingua italiana è molto flessibile e permette di trasferire molte sfumature in formato scritto, per cui affermare che tutti (nessuno escluso!) i fotografi che "fotografavano per strada e comunque non in studio avrebbero desiderato l'esposizione automatica, l'autofocus e la raffica" sarebbe stato meglio scriverlo in condizionale dato che è non è sempèlicemente vero (per es. nel reportage, la F3 (automatica) ha dovuto faticare parecchio per essere accettata al posto della F2 (manuale)).

E adesso aspettimoci un post chilometrico da tonyrigo che ci spiega quello che fa lui quando fotografa

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 18/11/2018, 23:44
da ammazzafotoni
tonyrigo ha scritto:Se anche un cane con una fotocamera attaccata a scatto continuo porta a casa qualche ottima foto, vuol dire che quel cane è un ottimo fotografo!

Conta il risultato non lo sforzo.

Oggi ci sono fotografi molto stimati, che tali non sono (intendo fotografi) nel senso classico del termine, che si limitano a post produrre immagini di altri scaricate dal WEB.
Personalmente non approvo, ma è così.

HCB di certo non ha mai esposto usando la tecnica di esposizione zonale, probabilmente ha esposto ad occhio, senza esposimetro (come era in voga all'epoca), usava spesso l'iperfocale (probabilmente perchè non c'era l'autofocus), e non faceva le raffiche come le intendiamo oggi solo perchè non le avevano ancora inventate.

In passato tutti i fotografi che fotografavano per strada e comunque non in studio avrebbero desiderato l'esposizione automatica, l'autofocus e la raffica (agli auto ISO non ci aveva ancora pensato nessuno e la soluzione erano i dorsi intercambiabili).

Se si osservano i provini del grande HCB si vedono molte foto in sequenza e solo alcune, poche, molto poche, scelte.
Come è ovvio che sia.
La media di foto riuscite non supera mai l'1-5% a seconda dei generi, con soggetti non statici.
Poi se uno fa architettura o paesaggio il discorso è diverso, ma sono soggetti statici.

SALGADO nella sua GENESI, se non erro, ha scattato 20.000 foto per poi sceglierne 200 circa.

E si chiama SALGADO...

Al netto di quanto poco sopra puntualizzato su famosi fotografi del passato, sui quali non ho la cultura per esprimermi, mi permetto di fare due osservazioni secondo il mio sentire, che comprendo continuino ad essere poco in topic:

Primo, parlando di Salgado citi esattamente quanto dicevo io.
Egli si è recato più volte nell'arco di anni e ha fotografato anche con diversi mezzi (per quel che so) proprio per finalizzare, sicuramente con grande sforzo anche intellettuale e spirituale, la sua visione; tra gli "ennemila" scatti sicuramente vi saranno le stesse scene ripetutamente fotografate, coscienziosamente, pervicacemente, poiché non ancora soddisfacenti ed alla fine selezionate solo quando lo divennero e contribuirono a dar corpo alla sua visione.
È andato in capo al mondo, ci è tornato, e ritornato, avrà trovato mille impicci e difficoltà, ha insistito, riprovato, rifinito, sarà migliorato e ciò è l'esatto opposto del fare foto "fortunate", ed è anche molto diverso dallo scattare tantissime foto solo per far mucchio e alla fine, statisticamente, tirarne fuori qualcuna "buona"; si tratta di orientare le immagini verso una propria visione invece che affidarsi all'approccio "botta di culo" o "big data".

Poiché, a mio modo di vedere, e questo è il secondo punto, è proprio la visione che fa tale in fotografo e lo differenzia da un fotografante, per quanto di successo, acclamato o sfondato di denari possa divenire.
La visione, che guida e maledice la persona curiosa, è l'insaziabile voglia di superarsi e migliorare, di *sforzarsi* di farlo, poiché già solo trovarla è missione assai ardua, e utilizzare la pratica per cercarvi il proprio personale senso; sinceramente rimango indifferente dinanzi a chi si bea ed è contento di ottenere risultati senza egli stesso divenire migliore.
Ché, se si vuole, ma soprattutto se si può, ormai tutto si compra: ci si può definire alpinisti facendosi scarrozzare in cima alla vetta da un elicottero, amanti dell'arte affidando un bel gruzzolo a una banca che compri opere e le chiuda in un caveau, buon amico offrendo cene e distribuendo favori... Ma nulla di tutto ciò, crassamente ottenuto senza sforzo, migliorerà la persona, per quanto popolare essa possa diventare.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 19/11/2018, 9:01
da fabriziog
Non mi ricordo chi, mi sembra Robert Adams (prendete il nome con le pinze, vado a memoria, dovrei ricontrollare nei vari libri) diceva che i fotografi possono essere divisi in
cacciatori: coloro che scattano in base a quello che vedono, all'istinto senza un'idea precisa di cosa vogliono fotografare e poi in un secondo momento in base agli scatti fatti si "cerca", si seleziona
coltivatori: coloro che prima seminano l'idea, la fanno crescere un pò alla volta scattando foto cercando/creando la situazione da fotografare con l'obiettivo di far germogliare l'idea, farla cresce, per poi arrivare alla/e foto che raggiunge/raggiungono l'obiettivo che all'inizio era solo poco più che un'intuizione

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 19/11/2018, 9:19
da Elmar Lang
Questa è una discussione, nella quale ciascuno di noi esprime il suo punto di vista. Punto di vista che potrà essere condiviso o meno.
Potrebbero essere fatte affermazioni che necessitino di puntualizzazioni o che aprano ad ulteriori approfondimenti.

Aver affermato che C-B non abbia mai applicato il Sistema Zonale, è espressione del punto di vista di Tony (è vero, lui non ha scritto "secondo me, ecc. ecc.", ma diamine, non ha mica offeso nessuno!),cosa questa, che avrebbe potuto essere spunto per un approfondimento, non una secca censura.

Mi è peraltro noto personalmente un altro caso, nel quale un "self-appointed expert" affermò categoricamente che la leva di carica della Pentacon Super si sfilerebbe, restando in mano al fotografo (e codazzo di prevedibili pernacchie alla volta della fotocamera in oggetto). Nessuno, a chiedere prova di tale affermazione.

Io, nel mio piccolo, ho cercato una Pentacon Super e la sua leva di carica era salda al suo posto. Ne ho poi trovata un'altra (che ora possiedo) e pure lì, nulla da eccepire. Ho posto la questione al titolare di zeissikonveb.de (perfetto conoscitore dell'apparecchio) e lui si é messo a ridere, osservando che forse, armati di tenaglia e tirando ben forte, forse...

Ecco, io in quel caso ho "smitizzato" il sedicente esperto (che è peraltro ingloriosamente evaporato da queste stanze).

Tutto, nell'ambito d' una discussione, nella quale l'importante, al di là di ciò che si afferma, è la correttezza reciproca nel dialogo, ove un'affermazione può venire confutata, o confermata, senza la necessità di mettere in nota una ponderosa bibliografia.

Enzo

P. S.: in fondo, qui si parla di "smitizzazione" (che è quello che con un orrido termine ora "trendy" si dice "debunking") di Henri Cartier-Bresson. Questi, conobbe anche Ansel Adams. Chissà se avranno parlato di aspetti tecnici? Cercherò nella corposa, dettagliata autobiografia del fotografo americano ed in un altro bel volume a lui dedicato ed al suo ambiente artistico ("Ansel Adams and the American Landscape") Purtroppo non tradotto in italiano.

Salgado, mi spiace doverlo dire, non mi piace, lo trovo (personalmente, si badi bene), in gran parte deprimente.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 19/11/2018, 14:34
da tonyrigo
A questo punto, visto che parlate anche del sottoscritto, mi sembra corretto dire la mia.

E' vero: ho scritto che sono "certo" nel non utilizzo da parte di HCB del sistema zonale.
E' una esagerazione verbale, è evidente, perchè nella ns. vita l'unica mia certezza è la mia morte, tutto il resto è incerto. Questo almeno è "certamente" il mio pensiero.

Comunque credo che HCB, come chiunque faccia e facesse "street" di certo non aveva il tempo di andare a cercare la zona più luminosa, la più scura, esaminare la tabella, pensare alla zona V°, ragionare più di quel tanto insomma ...
A quei tempi praticamente tutti i grandi fotografi usavano poco l'esposimetro e tanto l'occhio. Se no non erano fotografi professionisti.
Poi se lui faceva i calcoli stile Adams, questo lo sa chi è il depositario della scienza universale, da quanto scrive.
Mi permetto però di sollevare dei dubbi. Questo è possibile? Intendo dire è possibile avere dei dubbi?
Io vivo nel dubbio, l'ho scritto in firma da sempre.

E questo ve lo dice uno che ha più di 60 anni, ha iniziato a fotografare a 6 anni, e crede nella tecnologia, non nella stregoneria.

Proprio sabato dal ritorno da un mercatino vintage ero a pranzo con 3 amici fotografi professionisti (ex ovviamente, vista l'età) uno di quasi 70 anni, uno di più di 70 ed uno di più di 80.

Tutti e tre, ai loro tempi, esponevano senza esposimetro, usavano l'iperfocale o la grande PdC per mettere a fuoco ed hanno visto come una benedizione l'AF, gli automatismi espositivi e la raffica (per chi faceva sport), quando sono arrivati.

Certo c'era chi usava la tecnica di esposizione zonale: ma solo per fare (e solo con il banco ottico) architettura, paesaggi o soprattutto fotografia industriale.
Ma lì puoi sviluppare singolarmente ogni singola posa, con il banco ottico.

Mentre qui senza sistema zonale sembra non si possa vivere!

Io l'ho studiato in gioventù e non l'ho mai più usato, limitandomi ad esporre per le ombre in BN e per le luci con le DIA a colori. Ma ho vissuto bene lo stesso.

Ed oggi ho superato il problema della latitudine di posa, visto che la mia è spesso di 12-14 EV (più delle 10 zone di ADAMS) ed ha cambiato anche nome, ma non vi dico come! Anche perchè è stregoneria...

P.S.
Poi mi dovete spiegare come un HCB o peggio un CAPA potevano utilizzare il sistema zonale (che prevede una completa sinergia tra esposizione della posa e suo sviluppo, che deve tener conto dell'esposizione) quando lo sviluppo veniva fatto da un laboratorio dove non i fotografi non mettevano piede perchè magari a migliaia di chilometri di distanza.
CAPA e SALGADO non sviluppavano mai o quasi mai, che io sappia (vi piace di più così?).
Ed anche HCB non amava farlo.
Fonte del 2011 quindi non necessariamente tutta "numerìque":
https://www.dailybest.it/art/henri-cart ... otography/

Ah già, ma davano istruzioni allo sviluppatore inviandogli un messaggio WATHSAPP. Che sciocco io a non averci pensato!

A proposito, un miracolo dell'applicazione della tecnica zonale e del corretto sviluppo in funzione dell'esposizione, nonché del funzionamento di WATHSAPP è la Vivian Maier. Infatti ella riusciva a mandare i WATHSAPP al laboratorio con le istruzioni per lo sviluppo anche molti anni dopo la sua morte, provando - da un lato - che l'al di là esiste, e - dall'altro - che WA funziona anche nell'oltre tomba!
Questo perchè molti suoi lavori sono stati sviluppati dopo la sua morte (si dice l'80%, ma poiché la fonte è un articolo sul digitale diciamo il 40% perchè si sa che in quei siti consumistici raccontano tante, tante fandonie ...).

:)) :)) :))

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 19/11/2018, 15:23
da chromemax
Mamma mia quanto sei autocentrato, non che che sei parente di Schyter? =)) =)) =))

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 19/11/2018, 21:54
da tonyrigo
Premesso che, perdona l'ignoranza, non so chi sia il sig. Schyter, mi sfugge quale sia il riferimento all'autoreferenzialità.

In ogni caso vedo che, quando non si hanno risposte, ci si limita a battutine.

Non mi sembra di gran stile, ma ne prendo atto.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 20/11/2018, 0:39
da chromemax
tonyrigo ha scritto:Non mi sembra di gran stile, ma ne prendo atto.
Sintesi, ti manca il dono della sintesi… non ce la faccio proprio a leggere ancora paginate delle tu esperienze professionali trentennali, delle gare di sci di tua figlia o delle chicchierate al bar coi tuoi amici esperti fotografi, sarà pure una caduta di stile ma devo sopravvivere, scusami :ymhug:

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 20/11/2018, 7:55
da tonyrigo
E' facile sintetizzare quando si vive di dogmi e di postulati.

Mi sembrano più ragionamenti di chi crede ciecamente in una fede, piuttosto che di persone di scienza che credono nell'esperienza e nel metodo scientifico.

La vita è fatta di sfumature,non solo di bianchi e neri.

E per descrivere le sfumature servono le parole, tante parole quante sono le sfumature.

Non un 0 - 1: quello del 0 -1 è del pensiero digitale, del pensiero numerìque.

E questo voler sintetizzare, cosa fattibile solo avendo dei dogmi e pensando 0 -1, è a mio parere del tutto in contraddizione con il modo di pensare analogico, che dovrebbe al contrario evidenziare tutte le sfumature, le estensioni tonali, così come faceva con le fotografie il buon Adams.

Ma anche questa è una delle tante contraddizioni di questo modo di pensare, che si concretizza nel ritenere apoditticamente l'analogico superiore ad ogni altro modo di formazione delle immagini, quando poi si utilizza un computer per discutere a riguardo, ed uno scanner per pubblicare le foto su quel WEB che ha portato l'eCommerce, i siti dove dicono "sciocchezze fotografiche", ecc. ecc. .WEB che è - insomma - la madre di tutti i mali.

Io almeno ho l'onestà mentale di amare le vecchie camere e le vecchie ottiche di un tempo per quello che sono: bei ricordi di un tempo ed una straordinaria tecnologia oramai passata.
So bene che, come una vettura d'epoca non potrà mai fare i tempi sul giro in pista di una pari vettura di oggi, così una camera vintage non potrà mai raggiungere i limiti di una pari fotocamera di oggi.
Ciò non toglie a- appunto - che si possano egualmente amare le vetture d'epoca, così come le fotocamere d'epoca, ed essere orgogliosi di portarle in pista oppure di usarle per impressionare la pellicola.
Ma per quello che sono, per le sensazioni che sanno dare, non per i risultati in assoluto.

E non ho paura di affermarlo, mentre qui al solo sfiorare l'argomento si viene tacciati di blasfemia...

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 20/11/2018, 9:52
da emag
Ma che c'entrano tutte ste menate con bresson? Che peso..

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 20/11/2018, 10:54
da Ri.Co.
emag ha scritto:Ma che c'entrano tutte ste menate con bresson? Che peso..
niente...

però vorrei sottolineare che:
1 - Pensiero numerique Vs Pensiero ARGENTIQUE!!! ...non pensiero analogico eh =)) insomma queste imprecisioni...
2 - I babbei come Bresson, che esponeva a bucio de kul, e Adams invece a là ghezz de can erano incolpevoli dato che usavano accrocchi vintage per le sensazioni che sanno dare, non per i risultati in assoluto.
La storia sta infatti dimostrando il contrario ...
vabbè.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 20/11/2018, 15:00
da Luis
Salve, la penso come Chronemax. Non entro nella vexata quaestio su HCB, però Tony (anche se da poco che frequento) le tue filippiche
sulla superiorità della digitale( poi dici che per te è diversa , ma non superiore, io non lo interpreto cosi il tuo pensiero, ma giustamente 'sti cavoli del mio pensiero) non hanno senso in un
forum che si chiama analogica. Ok fanno 1000000 foto al secondo utilissime per lo sci , sono superiori a livello d'immagine e insomma sono il non plus ultra della tecnologia, ma a noi che ce frega? cioè
ogni volta che il tema va in off topic ( e qui siamo maestri) tu ci fai il pippone( non lo dico in un'accezione negativa, anche se potrebbe sembrare detto così) su quanto è bello il digitale, ma ripeto: e ar popolo?
Tutti sanno sul forum come sanno che tua figlia scia che io suono e modero un forum. Ci sono tantissimi (e anche io lo faccio) che suonano solo trombe vintage degli anni 40-50 c'è tutta una filosofia dietro, ma non è che sul forum ogni volta gli diciamo che le nuove sono meglio perchè ecc ecc calcolando che il nostro forum non si chiama trombe vintage. insomma il tuo pensiero lo hai detto, ma a che serve ripeterlo tante volte soprattutto con discorsi che non sono la classica diatriba digitale vs analogico? Poi di interviste se ne leggono tante e sempre diverse. io per esempio ne ho letta una di salgado dove diceva di aver preso la digitale in genesi se non erro perchè non ce la faceva a portare una sacca con 30 kg di rullini , visto che non scatta in città, ma in posti non proprio comodissimi. Veramente senza offesa, non prendere il mio post con astio , non è mia intenzione però abbiamo capito che il digitale è il top e non si discute.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 22/11/2018, 12:43
da Silverprint
tonyrigo ha scritto: Certo c'era chi usava la tecnica di esposizione zonale: ma solo per fare (e solo con il banco ottico) architettura, paesaggi o soprattutto fotografia industriale. Ma lì puoi sviluppare singolarmente ogni singola posa, con il banco ottico.

Mentre qui senza sistema zonale sembra non si possa vivere!

Io l'ho studiato in gioventù e non l'ho mai più usato, limitandomi ad esporre per le ombre in BN e per le luci con le DIA a colori. Ma ho vissuto bene lo stesso.

Ed oggi ho superato il problema della latitudine di posa, visto che la mia è spesso di 12-14 EV (più delle 10 zone di ADAMS)...
Perdonami, ma le tue frasi rendono chiarissimo a chi legge e conosce il SZ che il SZ non lo hai capito mai.

Le 10 zone sono della stampa!
Esse corrispondono a 10 zone in ripresa solo quando si effettua lo sviluppo N.
Con la pellicola la gamma dinamica può essere regolata in espansione e contrazione. Col digitale possiamo solo ridurla in PP (la visualizzazione standard corrisponde già ad una riduzione, per cui si ha l'illusione che possa essere aumentata). Essa dipende dal numero di bit della conversione.
La gamma dinamica delle pellicole moderne va molto oltre i 14/15 stop delle migliori soluzioni digitali (puoi anche considerarla l'unica caratteristica imbattibile dei sali d'argento, se vuoi).

Mi associo al coro di proteste per il vizio di andare OT, per le inutili lungaggini autocelebrative, e per l'elegia del digitale, di cui a noi, fin dal titolo del forum, evidentemente (forse non abbastanza evidentemente per te) in questo luogo virtuale NON interessa parlare.

Re: Debunking Cartier-Bresson

Inviato: 22/11/2018, 12:45
da Silverprint
Chiuderei il topic a questo punto.

Possiamo aprire altre discussioni, ma ce ne sono già molte, di critica ed analisi del lavoro di HCB.