Definizione e nitidezza.

Discussioni su ingranditori e tecniche di stampa

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Giorgio70
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Definizione e nitidezza.

Messaggio da Giorgio70 »

Ciao a tutti,

volevo domandare come si debba procedere (ammesso che sia possibile) in camera oscura per ottenere un effetto analogo a quello che ti ottiene in "camera chiara" mediante software quando si aumenta la definizione e la nitidezza dell'immagine. Temo che non ci sia qualcosa di analogo se non munirsi di un obiettivo quanto più performante possibile e se non il semplice operare con le differenti gradazioni di contrasto dei filtri multigrade che però operano sì - in parte - sulla definizione ma alterano eccessivamente l'insieme armonioso della fotografia portandola ad eccessi visivi alquanto irreali. Aspetto egualmente una vostra opinione.
Ciao


Giorgio

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Giorgio70
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Precisazione su Definizione e nitidezza.

Messaggio da Giorgio70 »

PRECISAZIONE:

Per far capir meglio cosa intendo con "definizione e nitidezza" di un'immagine posto una mia foto digitale nella quale è possibile vedere (almeno credo/spero) come proprio la definizione, il dettaglio e la nitidezza siano particolarmente accentuati senza che questo interferisca con il contrasto stesso dell'immagine (unico parametro su cui invece mi par di capire posso operare in camera oscura).
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Giorgio

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isos1977
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da isos1977 »

Direi che la definizione e la nitidezza dipendono più dalla coppia pellicola/sviluppo e dal processo di sviluppo della pellicola, che dalla regolazione del contrasto in fase di stampa

:-h
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Giorgio70
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da Giorgio70 »

Ciao Iosas, probabilmente - anzi sicuramente - è come dici tu. L'unica cosa è operare quanto più accuratamente possibile in fase di ripresa con un buon obiettivo e e un ottimo sviluppo oltre che un ottimo obiettivo in fase di stampa che possa regalarci tutto il dettaglio desiderato.
Il guaio del formato 35 mm è che purtroppo bisogna sempre scegliere una via di mezzo tra i possibili sviluppi e così se si "centrano" alcune foto (quanto a sviluppo) se ne penalizzano poi altre. Ahhhh... quanto è complicato il mondo analogico anche se estremamente affascinante.... :-)
Giorgio

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zone-seven
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da zone-seven »

se può essere interessante, anche solo a titolo informativo, prova a dare un'occhiata qui:
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-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

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Silverprint
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da Silverprint »

Ciao!

La questione è MOLTO più complessa!!

Innanzi tutto vanno distinte le due cose, perché sono diverse.
La definizione è la capacità di descrivere particolari minuti (si può misurare).
La nitidezza, invece, è più che altro una sensazione; sensazione che si compone di varie cose e che si potrebbe definire come evidenza del dettaglio.
Bisogna fare attenzione al fatto che NON necessariamente una maggior definizione comporta maggiore nitidezza, anzi in molti casi è vero il contrario... :-o

In fotografia analogica si usa un termine specifico, detto "acutanza". L'acutanza, che è sostanzialmente il contrasto a livello microscopico, è responsabile di gran parte della sensazione di nitidezza.

Una maggiore acutanza si può ottenere in vari modi: tramite creazione in fase di sviluppo di "effetto bordo" e/o tramite maschere di contrasto, ma anche percorrendo altre vie (ancora più microscopiche), con sviluppi brevi ed energici che lascino la grana molto netta.

La maggiore acutanza ottenuta con la creazione di effetto bordo, o con maschere di contrasto è simile agli effetti che si possono fare su Photoshop, anzi ne è stata l'ispiratrice diretta!!!
Va notato che in nessun modo questi effetti di aumento della nitidezza possono aumentare la definizione, ma solo, appunto quanto il dettaglio salti all'occhio. Va anche notato, per quanto riguarda il digitale, che tutto il sistema è basato su una riduzione all'origine della definizione (per evitare interferenze - moiré etc.- e la visibilità del pixel) e la creazione successiva di effetti che esaltino la nitidezza che la riduzione della definizione in parte compromette.

In tutto ciò la qualità ottica ha una influenza sulla nitidezza abbastanza ridotta, mentre ovviamente ha una influenza elevata sulla definizione.

Anche le variazioni di contrasto non hanno ovviamente alcuna influenza sulla definizione, mentre l'influenza sulla nitidezza è conseguenza dell'aumento (o diminuzione) di contrasto che si ha anche a livelli microscopici. Le variazioni di contrasto sono, in ogni modo, molto meno influenti e determinanti sulla nitidezza di quanto lo sia una variazione di acutanza.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Giorgio70
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da Giorgio70 »

Lo sapevo che facevo bene ad iscrivermi a questo Forum!
Grazie Andrea per la spiegazione estremamente accurata. In passato quando leggevo manuali di fotografia, "tiravo dritto" quando incontravo le spiegazioni di termini come acutanza e quant'altro, dato che me ne sfuggiva sempre o quasi il senso. Adesso per la prima volta grazie alla tua spiegazione credo di essermi finalmente chiarito le idee.
Ma grazie anche a Zona-seven per l'indicazione dell'articolo che sto già leggendo e mi sembra estremamente interessante anche perché parla esattamente dell'effetto che vorrei riuscire ad ottenere nelle mie stampe!!
Davvero questo mondo dell'analogico mi si rivela ogni giorno più interessante e stimolante!
Giorgio

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.Leo.
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da .Leo. »

Mi fate, gentilmente, un esempio pratico netto e ripetibile in modo da toccare con mano questo effetto bordo?..

A parole l'ho sempre capito ma all'atto pratico poco.. :(

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Silverprint
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da Silverprint »

Ciao Leo!

Ma boh? Io di solito lo evito...

Quanto effetto bordo viene fuori dipende abbastanza dal rivelatore.
In pratica devi mettere a confronto scatti identici sviluppati con agitazione frequente e con agitazione molto ridotta (compensando il tempo), fatti possibilmente a roba con molti dettagli già contrastati, cespugli in luce radente, per es.

Per una grana un po' così, così ed effetto bordo potresti a sviluppare in D-76 1+3, uno con agitazione ogni 30" ed uno con agitazione ogni 4 minuti ca, dopo l'iniziale ovviamente e compensando il tempo (ca 15% a naso).

Per avere grana abbastanza netta ed effetto bordo puoi provare con Rodinal 1+50 o col Neofin Blu, sempre con agitazioni molto ridotte, e per confronto stesso brodo con agitazioni frequenti.

Poi stampi, meglio se riesci a fare diversi ingrandimenti da mettere a confronto, per esempio 5x, 8x, 15x (12x18 - 20x30 - 50x50 da 35 mm).
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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.Leo.
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Re: Definizione e nitidezza.

Messaggio da .Leo. »

Ciao Andrea, scusa se insisto mi interessa molto..

Silverprint ha scritto: Ma boh? Io di solito lo evito...
Ho letto molte volte le tue valutazioni in merito alla percezione di dettaglio in base all'ingrandimento ed il punto di osservazione dell'immagine.
Capisco chi fà stampe grosse come te (60x120? :wall: ).. ma per chi non supera il 30x40,come me, ed aspira tra un bel pò al 50x50/50x60 (solo per poche stampe), dici che si nota così tanto anche in dimensioni così contenute?
Quanto effetto bordo viene fuori dipende abbastanza dal rivelatore.
Ci sono degli elementi particolari all'interno di un rivelatore che amplificano quest'effetto? o è maggiore su sviluppi compensatori rispetto a standard o finegranulanti?
il tipo di pellicola può influire, tra classiche e tabulari dico..
......dopo l'iniziale ovviamente e compensando il tempo (ca 15% a naso).
aumento il tempo quando agito meno, giusto?

Grazie dei chiarimenti

:)

P.s: comincia ad essere complicato pensare ad un risultato quando hai la macchina in mano ed un soggetto davanti.. quante cose per la testa! .. alla faccia della pre-visualizzazione!!! :wall:

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