Deluso dalla FE10
Moderatore: etrusco
Deluso dalla FE10
Voglio buttare giù due righe per condividere la mia esperienza negativa con questa fotocamera, nella speranza che possa essere utile ad altri.
Volevo trovare un corpo "recente" Nikon, anche se assemblato da un altro costruttore, ed ho approfittato di un'occasione per provare la FE10 (30 euro), ma il colpo di fulmine non c'è stato... Che non fosse una "vera" Nikon mi era noto, ma che fosse così lontana dall'essere una Nikon, non era, almeno per me, concepibile.
Prima di decidere di buttare questi 30 euro, ho fatto un giro con la Yashica FX-3 Super 2000 e la Bessa L di un amico, entrambe prodotte da Cosina a partire dallo stesso "oggetto" usato per realizzare le FE10 (in realtà la Bessa non ha pentaprisma e box reflex), e, sopratutto con la Bessa L, mi ero trovato bene.
Appena ho preso in mano la FE10, a parte la sua estrema leggerezza (150g più leggera della FE2), ho sentito che c'era qualcos'altro che non andava... e non era l'abbondante uso di plastica nella realizzazione del corpo (fondello compreso).
La ghiera dei tempi è studiata per essere graziosa, non per essere "comoda" e prevede una posizione per me sconosciuta fino ad ora sui corpi Nikon... la posizione L (che sta per lock).
E' si, perché non è più la leva di carica ad abilitare l'esposimetro e sbloccare il pulsante di scatto: per abilitare l'esposimetro bisogna caricare l'otturatore, il quale scatta anche se la leva di carica è messa in posizione di riposo... bella fregatura!
In pratica, per misurare l'esposizione con l'esposimetro integrato, occorre armare l'otturatore e, se si decide di non scattare, bisogna mettere la ghiera dei tempi in posizione L, altrimenti si corre il rischio di sprecare il fotogramma.
A peggiorare le cose c'è la corsa estremamente limitata del pulsante di scatto che rende facile scattare per errore, anche quando la scena non è ancora stata composta correttamente...
Il mirino poi non è assolutamente all'altezza dei Nikon: il collare di microprismi diventa inservibile già prima dello stigmometro a immagine spezzata: in condizioni di luce tenue (badate bene, tenue, non scarsa) diventa un insieme di puntini neri anche con un 24mm f/2.8!
L'esposimetro Led è praticamente inutile in luce tenue, perché i led si accendono accanto ai numeri stampati in trasparenza nel mirino e non li illuminano, lasciandoli illeggibili. Inoltre non c'è nessuna indicazione del diaframma impostato nel mirino.
L'otturatore è abbastanza rumoroso, a mio giudizio più "fastidioso" rispetto a quelli "originali" Nikon.
Non posso esprimermi sull'esposimetro (nel senso di affidabilità della misura e corretta "centratura"), ma spero che almeno quello sia stato realizzato secondo gli standard Nikon.
A parità di prezzo (sul mercato dell'usato, ovviamente), come macchina MF a priorità dei diaframmi e con la possibilità di impostare i tempi in manuale, è di gran lunga superiore la più vetusta me meglio concepita F301.
Magari qualcuno troverà questi difetti non poi così gravi ed il corpo assolutamente adatto alle sue esigenza, però mi ha fatto veramente tristezza pensare che l'ultimo corpo Nikon a pellicola MF destinato ai fotoamatori (l'ultimo MF in assoluto è stato la FM3A, ma si tratta di un oggetto di ben altra fattura) a prendere vita, sia stato un tale passo indietro a livello qualitativo.
Volevo trovare un corpo "recente" Nikon, anche se assemblato da un altro costruttore, ed ho approfittato di un'occasione per provare la FE10 (30 euro), ma il colpo di fulmine non c'è stato... Che non fosse una "vera" Nikon mi era noto, ma che fosse così lontana dall'essere una Nikon, non era, almeno per me, concepibile.
Prima di decidere di buttare questi 30 euro, ho fatto un giro con la Yashica FX-3 Super 2000 e la Bessa L di un amico, entrambe prodotte da Cosina a partire dallo stesso "oggetto" usato per realizzare le FE10 (in realtà la Bessa non ha pentaprisma e box reflex), e, sopratutto con la Bessa L, mi ero trovato bene.
Appena ho preso in mano la FE10, a parte la sua estrema leggerezza (150g più leggera della FE2), ho sentito che c'era qualcos'altro che non andava... e non era l'abbondante uso di plastica nella realizzazione del corpo (fondello compreso).
La ghiera dei tempi è studiata per essere graziosa, non per essere "comoda" e prevede una posizione per me sconosciuta fino ad ora sui corpi Nikon... la posizione L (che sta per lock).
E' si, perché non è più la leva di carica ad abilitare l'esposimetro e sbloccare il pulsante di scatto: per abilitare l'esposimetro bisogna caricare l'otturatore, il quale scatta anche se la leva di carica è messa in posizione di riposo... bella fregatura!
In pratica, per misurare l'esposizione con l'esposimetro integrato, occorre armare l'otturatore e, se si decide di non scattare, bisogna mettere la ghiera dei tempi in posizione L, altrimenti si corre il rischio di sprecare il fotogramma.
A peggiorare le cose c'è la corsa estremamente limitata del pulsante di scatto che rende facile scattare per errore, anche quando la scena non è ancora stata composta correttamente...
Il mirino poi non è assolutamente all'altezza dei Nikon: il collare di microprismi diventa inservibile già prima dello stigmometro a immagine spezzata: in condizioni di luce tenue (badate bene, tenue, non scarsa) diventa un insieme di puntini neri anche con un 24mm f/2.8!
L'esposimetro Led è praticamente inutile in luce tenue, perché i led si accendono accanto ai numeri stampati in trasparenza nel mirino e non li illuminano, lasciandoli illeggibili. Inoltre non c'è nessuna indicazione del diaframma impostato nel mirino.
L'otturatore è abbastanza rumoroso, a mio giudizio più "fastidioso" rispetto a quelli "originali" Nikon.
Non posso esprimermi sull'esposimetro (nel senso di affidabilità della misura e corretta "centratura"), ma spero che almeno quello sia stato realizzato secondo gli standard Nikon.
A parità di prezzo (sul mercato dell'usato, ovviamente), come macchina MF a priorità dei diaframmi e con la possibilità di impostare i tempi in manuale, è di gran lunga superiore la più vetusta me meglio concepita F301.
Magari qualcuno troverà questi difetti non poi così gravi ed il corpo assolutamente adatto alle sue esigenza, però mi ha fatto veramente tristezza pensare che l'ultimo corpo Nikon a pellicola MF destinato ai fotoamatori (l'ultimo MF in assoluto è stato la FM3A, ma si tratta di un oggetto di ben altra fattura) a prendere vita, sia stato un tale passo indietro a livello qualitativo.
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.


Re: Deluso dalla FE10
Vendila e prendi una bella FE , FM oppure le evoluzioni FE2 o FM2n.Se la trovi un po' vissuta(da utlizzare non collezzionare) non ci devi rimettere troppi soldi sopra.
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Frank _ Dublin
- DavideG(83)
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Re: Deluso dalla FE10
eh brutta roba le campagne riduzione costi! il guaio è comunque conviene farle, anche se scontenti dei clienti.
- Elmar Lang
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Re: Deluso dalla FE10
La Nikon, negli anni '90 se ne uscì con fotocamere come la FE-10 e la FM-10: erano marcate Nikon, ma si trattava di prodotti economici, prodotti da Cosina che poi apparivano anche con altri nomi. Non che fossero cattivi apparecchi, tutt'altro; valevano forse più di quel che costavano.
Però furono un po' come l'accordo Alfa Romeo Nissan dei primi anni '80, quando nacque l'Arna; qualcuno ricorda la pubblicità, invero un po' naif? Quella con quel tipo esaltatissimo che gridava "Arna... E sei subito Alfistaaa!". Però alla fine, uno si trovava a guidare qualcosa che non era né Alfa, né Nissan.
Ora, quelle quasi-Nikon costano come le Zenit...
E.L.
Però furono un po' come l'accordo Alfa Romeo Nissan dei primi anni '80, quando nacque l'Arna; qualcuno ricorda la pubblicità, invero un po' naif? Quella con quel tipo esaltatissimo che gridava "Arna... E sei subito Alfistaaa!". Però alla fine, uno si trovava a guidare qualcosa che non era né Alfa, né Nissan.
Ora, quelle quasi-Nikon costano come le Zenit...
E.L.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Deluso dalla FE10
Finirà in vetrina. Ho già la fm2 e la f3, questa era solo una curiosità, uno sfizio...
Inviato dal mio GT-P5210 utilizzando Tapatalk
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La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.
Re: Deluso dalla FE10
non la conosco bene ma sicuro che sia parente della fx3? la yashica l'ho usata abbastanza ed era una macchina spettacolare per il suo prezzo. certamente a me è sempre sembrata una discreta porcheria la fe10, c'erano macchine molto migliori allo stesso prezzo.
ma c'era anche di peggio. mi ricordo alcune pentax economiche che facevano venire l'orticaria, oppure le entry level minolta che non avevano neppure la possibilità di esposizione manuale
ma c'era anche di peggio. mi ricordo alcune pentax economiche che facevano venire l'orticaria, oppure le entry level minolta che non avevano neppure la possibilità di esposizione manuale
- gianfranco242
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Re: Deluso dalla FE10
La FE10 e la FM10 di nikon (quello che immaginiamo noi) avevano solo la baionetta.
Quando cercavo una meccanica le avevo viste ma scartate dubito, ho preferito attendere.
Gianfranco
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Re: Deluso dalla FE10
In molti casi, chi acquistò la FM-10, poi passò alla FM-2new o magari alla F-3.
Per Nikon è stata sicuramente un'intelligente entry-level.
Come ho detto in precedenza, fu tutt'altro che una fotocamera scadente (Nikon non vi avrebbe posto il suo marchio), ma ovviamente era dedicata ai principianti.
E.L.
Per Nikon è stata sicuramente un'intelligente entry-level.
Come ho detto in precedenza, fu tutt'altro che una fotocamera scadente (Nikon non vi avrebbe posto il suo marchio), ma ovviamente era dedicata ai principianti.
E.L.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Deluso dalla FE10
Parliamo di FE-10, non di FM-10, che non ho avuto il piacere di provare.Elmar Lang ha scritto:In molti casi, chi acquistò la FM-10, poi passò alla FM-2new o magari alla F-3.
Per Nikon è stata sicuramente un'intelligente entry-level.
Come ho detto in precedenza, fu tutt'altro che una fotocamera scadente (Nikon non vi avrebbe posto il suo marchio), ma ovviamente era dedicata ai principianti.
E.L.
La FE-10, a mio avviso, non è stata affatto intelligente per il mercato europeo (dove probabilmente è arrivata per sbaglio e poi, per colpa di un destino avverso, è rimasta a listino più a lungo di altri modelli): probabilmente è stato un modo per coprire un settore in ascesa in Cina o in qualche altro pezzo di mondo non abituato (all'epoca) agli standard occidentali.
E uno strumento nato senza (guardare alla) storia, con uno schermo di MAF peggiore di quello che equipaggiava la FM di 16 anni più vecchia e un'ergonomia quantomeno discutibile anche se paragonata alla più modesta delle entry level Nikon più vecchie di un decennio.
Il giudizio cambia per i modelli completamente manuali (FM-10, FX3 Super 2000, Bessa L, ecc...), dove l'odiosa posizione L del selettore non è prevista, dove il pulsante di scatto si comporta a dovere e dove parecchi errori di progettazione (concentrate quasi tutte sulla componente "elettronica") non sono state compiute.
Ho avuto modo di tenere in mano anche la Canon T60 in un mercatino dell'usato vicino casa: sembra che l'omino del marketing Nikon e quello Canon abbiano delegato lo stesso identico tecnico per dare istruzioni a Cosina sulla personalizzazione del corpo.
Il mio giudizio sulla T60 è esattamente quello riservato alla FE-10: un pezzo di plastica con l'innesto per buone ottiche ma un'ergonomia molto discutibile.
La creatività è la capacità di immaginare soluzioni non convenzionali rispetto a situazioni che siamo in grado di riconoscere senza difficoltà: l'attenzione viene catturata quando si disattendono le aspettative fondate sulla consuetudine esperenziale.

