Difetto di reciprocità
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Difetto di reciprocità
Ciao ragazzi, ho intenzione di fare qualche scatto serale/notturno in città e userò una Olympus OM1 ed una Hasselblad 501cm...
Come pellicole vorrei utilizzare principalmente delle Ilford FP4plus, HP5 e delta 3200 .
Ora il mio dubbio e' sull'esposizione...con l'FP4 plus sicuramente saranno superiori al secondo (anche con l'HP5 ).
Ho dato un occhio al datasheet Dell FP4 plus e se non ho capito male il grafico sulle lunghe esposizioni mi dice che :
Se l'esposimetro mi indica 5 sec. Io devo esporre per circa 12 secondi
Se mi indica 10 secondi devo esporre per circa 30 secondi
e così via....Giusto ?
Poi,guardando il datasheet della HP5 la curva e' identica a quella della FP4 plus ,ho interpretato esattamente ?
Come pellicole vorrei utilizzare principalmente delle Ilford FP4plus, HP5 e delta 3200 .
Ora il mio dubbio e' sull'esposizione...con l'FP4 plus sicuramente saranno superiori al secondo (anche con l'HP5 ).
Ho dato un occhio al datasheet Dell FP4 plus e se non ho capito male il grafico sulle lunghe esposizioni mi dice che :
Se l'esposimetro mi indica 5 sec. Io devo esporre per circa 12 secondi
Se mi indica 10 secondi devo esporre per circa 30 secondi
e così via....Giusto ?
Poi,guardando il datasheet della HP5 la curva e' identica a quella della FP4 plus ,ho interpretato esattamente ?


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Re: Difetto di reciprocita'
Ciao Buxy,
Il notturno in città è una situazione davvero particolare che presenta un contrasto altissimo, con ombre estese e (generalmente) molto scure e luci puntiformi molto intense.
In situazioni simili l'esposimetro è quasi sempre inattendibile perché il contrasto elevato porta ad una sottoesposizione consistente sia se si effettuano letture in luce incidente sia in luce riflessa su aree estese (semi-spot e media) e risulta quasi sempre impossibile effettuare una lettura spot sulle aree scure poiché esse sono più scure di quanto l'esposimetro può misurare.
In pratica occorre fare un esteso bracketing e per compensare il contrasto elevato è necessaria una forte riduzione del tempo di sviluppo (almeno il 50%) a questo si aggiunge la necessità di avere ottima modulazione dei toni scuri (quindi le 3200 andrebbero escluse...) cercando al contempo di non perdere troppa modulazione dei toni più chiari (andrebbero esclusi i rivelatori fortemente compensatori)... Una bella gatta da pelare.
La necessità di fare del bracketing esteso fa sì che difetto di reciprocità si faccia sentire molto pesantemente potendo arrivare con facilità ad esposizioni ben superiori al minuto e se si mettono in conto 5/6 scatti (distanziati di uno stop) il tempo che serve a far la foto può diventare davvero lunghetto... Perciò sarebbe assai pratico usare pellicole che abbiano poco difetto di reciprocità (Fuji Neopan Acros, per es.) ed al contempo cercare di evitare i diaframmi più chiusi.
Comunque vada meglio non aspettarsi negativi facili da stampare...
Riguardo le tue domande: meglio portarsi appresso la tabella della compensazione dell'esposizione; le curve Ilford stanno li per bellezza...
Il notturno in città è una situazione davvero particolare che presenta un contrasto altissimo, con ombre estese e (generalmente) molto scure e luci puntiformi molto intense.
In situazioni simili l'esposimetro è quasi sempre inattendibile perché il contrasto elevato porta ad una sottoesposizione consistente sia se si effettuano letture in luce incidente sia in luce riflessa su aree estese (semi-spot e media) e risulta quasi sempre impossibile effettuare una lettura spot sulle aree scure poiché esse sono più scure di quanto l'esposimetro può misurare.
In pratica occorre fare un esteso bracketing e per compensare il contrasto elevato è necessaria una forte riduzione del tempo di sviluppo (almeno il 50%) a questo si aggiunge la necessità di avere ottima modulazione dei toni scuri (quindi le 3200 andrebbero escluse...) cercando al contempo di non perdere troppa modulazione dei toni più chiari (andrebbero esclusi i rivelatori fortemente compensatori)... Una bella gatta da pelare.
La necessità di fare del bracketing esteso fa sì che difetto di reciprocità si faccia sentire molto pesantemente potendo arrivare con facilità ad esposizioni ben superiori al minuto e se si mettono in conto 5/6 scatti (distanziati di uno stop) il tempo che serve a far la foto può diventare davvero lunghetto... Perciò sarebbe assai pratico usare pellicole che abbiano poco difetto di reciprocità (Fuji Neopan Acros, per es.) ed al contempo cercare di evitare i diaframmi più chiusi.
Comunque vada meglio non aspettarsi negativi facili da stampare...
Riguardo le tue domande: meglio portarsi appresso la tabella della compensazione dell'esposizione; le curve Ilford stanno li per bellezza...
Re: Difetto di reciprocita'
Ciao Andrea, io avevo pensato che le pellicole con sensibilità più alta avessero meno contrasto, quindi non ho capito questa tua affermazioneSilverprint ha scritto:
In pratica occorre fare un esteso bracketing e per compensare il contrasto elevato è necessaria una forte riduzione del tempo di sviluppo (almeno il 50%) a questo si aggiunge la necessità di avere ottima modulazione dei toni scuri (quindi le 3200 andrebbero escluse...)

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Re: Difetto di reciprocità
L'affermazione non è tanto riferita al contrasto, che comunque è sempre ampiamente regolabile variando il tempo di sviluppo (sia sulle alte che sulle basse sensibilità), quanto all'andamento della curva caratteristica delle 3200 che presentano una pendenza bassa (quindi basso micro-contrasto o scarsa modulazione) sui valori bassi di esposizione... in soldoni le 3200 producono toni scuri un po' impastati (non per via della sensibilità, però... è che le hanno fatte così
).
Riguardo l'affermazione che le pellicole di alta sensibilità hanno contrasto più basso direi che si possa considerare da parecchio tempo superata (il "direi" sta li solo perché non le ho testate tutte).
Infatti mi risulta che con tutte le moderne pellicole di bassa sensibilità si possa ottenere un contrasto basso (senza controindicazioni) e che, viceversa, da tutte quelle di alta sensibilità si possa ottenere contrasto alto regolando, appunto, il tempo di sviluppo. Rimane solo (per alcune) pellicole di bassa sensibilità una maggiore reattività alle variazioni del tempo di sviluppo, ovvero si ottengono variazioni di contrasto più consistenti a parità di variazione del tempo di sviluppo.

Riguardo l'affermazione che le pellicole di alta sensibilità hanno contrasto più basso direi che si possa considerare da parecchio tempo superata (il "direi" sta li solo perché non le ho testate tutte).
Infatti mi risulta che con tutte le moderne pellicole di bassa sensibilità si possa ottenere un contrasto basso (senza controindicazioni) e che, viceversa, da tutte quelle di alta sensibilità si possa ottenere contrasto alto regolando, appunto, il tempo di sviluppo. Rimane solo (per alcune) pellicole di bassa sensibilità una maggiore reattività alle variazioni del tempo di sviluppo, ovvero si ottengono variazioni di contrasto più consistenti a parità di variazione del tempo di sviluppo.
Re: Difetto di reciprocita'
Silverprint ha scritto:Ciao Buxy,
Il notturno in città è una situazione davvero particolare che presenta un contrasto altissimo, con ombre estese e (generalmente) molto scure e luci puntiformi molto intense.
In situazioni simili l'esposimetro è quasi sempre inattendibile perché il contrasto elevato porta ad una sottoesposizione consistente sia se si effettuano letture in luce incidente sia in luce riflessa su aree estese (semi-spot e media) e risulta quasi sempre impossibile effettuare una lettura spot sulle aree scure poiché esse sono più scure di quanto l'esposimetro può misurare.
In pratica occorre fare un esteso bracketing e per compensare il contrasto elevato è necessaria una forte riduzione del tempo di sviluppo (almeno il 50%) a questo si aggiunge la necessità di avere ottima modulazione dei toni scuri (quindi le 3200 andrebbero escluse...) cercando al contempo di non perdere troppa modulazione dei toni più chiari (andrebbero esclusi i rivelatori fortemente compensatori)... Una bella gatta da pelare.
La necessità di fare del bracketing esteso fa sì che difetto di reciprocità si faccia sentire molto pesantemente potendo arrivare con facilità ad esposizioni ben superiori al minuto e se si mettono in conto 5/6 scatti (distanziati di uno stop) il tempo che serve a far la foto può diventare davvero lunghetto... Perciò sarebbe assai pratico usare pellicole che abbiano poco difetto di reciprocità (Fuji Neopan Acros, per es.) ed al contempo cercare di evitare i diaframmi più chiusi.
Comunque vada meglio non aspettarsi negativi facili da stampare...
Riguardo le tue domande: meglio portarsi appresso la tabella della compensazione dell'esposizione; le curve Ilford stanno li per bellezza...
Grazie delle info :-)
Scusa,ma la tabella di cui mi parli dive la poso trovare ?
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Re: Difetto di reciprocità
Nel data-sheet delle pellicole, sul sito del produttore. Anche qui sul forum nella sezione "documenti".buxyphoto ha scritto:Scusa, ma la tabella di cui mi parli dive la poso trovare ?
Il grafico delle Ilford campeggia a pagina 2... ;)
Re: Difetto di reciprocità
Ma la tabella e' quella del grafico nei datasheet oppure un altra ? Mi metti un link,please :-)Silverprint ha scritto:Nel data-sheet delle pellicole, sul sito del produttore. Anche qui sul forum nella sezione "documenti".buxyphoto ha scritto:Scusa, ma la tabella di cui mi parli dive la poso trovare ?
Il grafico delle Ilford campeggia a pagina 2... ;)
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Re: Difetto di reciprocità
Sì, intendevo il grafico, pardon.
Il titolo è "making long exposure", sulle ascisse il tempo misurato (o deciso) sulle ordinate quello da fare.
http://www.analogica.it/ilford-hp5-fact-sheet-t71.html
Sempre in "documenti" trovi anche i data-sheet delle altre pellicole.
Il titolo è "making long exposure", sulle ascisse il tempo misurato (o deciso) sulle ordinate quello da fare.
http://www.analogica.it/ilford-hp5-fact-sheet-t71.html
Sempre in "documenti" trovi anche i data-sheet delle altre pellicole.
Re: Difetto di reciprocità
Ok,stavamo parlando della stessa cosaSilverprint ha scritto:Sì, intendevo il grafico, pardon.
Il titolo è "making long exposure", sulle ascisse il tempo misurato (o deciso) sulle ordinate quello da fare.
http://www.analogica.it/ilford-hp5-fact-sheet-t71.html
Sempre in "documenti" trovi anche i data-sheet delle altre pellicole.

grazie
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Re: Difetto di reciprocità
A proposito di lunghe esposizioni: ci sono accortezze particolari da adottare per sviluppare i negativi?
Ho un rullo di APX100 che ho praticamente usato solo per fare esposizioni nell'ordine dei 20 o 30 secondi...
Devo usare accortezze particolari per svilupparlo in Rodinal 1+25 oppure posso usare i tempi che ho sempre adottato?
p.s. mi piace pensare che non si tratti di un "difetto" di reciprocita' ma di un "effetto" di reciprocita' da usare in maniera creativa :-)))
Ho un rullo di APX100 che ho praticamente usato solo per fare esposizioni nell'ordine dei 20 o 30 secondi...
Devo usare accortezze particolari per svilupparlo in Rodinal 1+25 oppure posso usare i tempi che ho sempre adottato?
p.s. mi piace pensare che non si tratti di un "difetto" di reciprocita' ma di un "effetto" di reciprocita' da usare in maniera creativa :-)))

