Differenza qualitativa pellicole

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia a colori

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Pierpaolo B
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Pierpaolo B »

Scordisk ha scritto:
impressionando ha scritto:[
Uno consiglia di leggere il "trattato" sull'esposizone/trattamento per sistema zonale
Poi giri pagina e leggi quanto sopra 8-|
Sarebbe opportuno essere concreti e non commentare superficialmente e brevemente - altrimenti, la tua firma con quella parte scritta in rosso, sporge come le foglie del porro.
Infatti occorre concretizzare....
...ma dare gli iso delle pellicole con i vari rivelatori è concretizzare o sviare?
Ottima gamma tonale dell'Fp4 significa che????... e con cosa???? come??? e con quale luce???

...e giustamente ribadisco la firma in rosso ;)


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Alessio SBAMMM
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Alessio SBAMMM »

Infatti il mio obbiettivo era discernere con voi caratteristiche oggettive e standard di una pellicola accoppiata a un rivelatore standard, sempre che possa essere possibile trovarle in modi "teorici" o meno onerosi dello sbaglia e impara

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karlo
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da karlo »

Se parliamo di criteri "oggettivi" le migliori sono la TMAX 400 tra le 400iso e la Acros 100 tra le 100 ISO.
Sulla dimostrazione tecnica di ciò potrebbe esprimersi Andrea il cui curriculum non lascia dubbi. Poi c'è a chi piace la grana ecc. ecc. ma queste sono altre storie. Poi c'è la figura dell' appassionato la cui opinione va presa sempre con le pinzette....

Tuttavia ora che la Acros andrà fuori produzione userò solo ed esclusivamente la TMAX400 in D76. Mettersi a cambiare rivelatori e pellicole la vedo una cosa poco sensata e che ha poco a che vedere con la "fotografia".

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Alessio SBAMMM
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Alessio SBAMMM »

Quali sono questi criteri oggettivi per cui le valuti?

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Alessio SBAMMM
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Alessio SBAMMM »

Sempre che abbia senso fare un discorso di questo tipo al fine di trovare una pellicola equilibrata, con un rapporto qualità prezzo, su cui imparare e che accoppiata a un rivelatore equilibrato (pensavo all'Afga studional o al kodak Hc-110, giusto per avere due nomi, anche se non so quanto senso abbia darli) che sfrutti bene tutte le sue caratteristiche, senza la necessità di operazioni o effetti specifici.
Se non c'è altra soluzione se non "prova" scelgo due nomi a caso e faccio l'ordine :)

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Silverprint
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Silverprint »

Nella scelta dei materiali si parte dalla fine... cioè dalla carta su cui si stampa. :D
Da li, andando a ritroso, si vanno a cercare le caratteristiche dei materiali e delle attrezzature che servono.
Partire dall'inizio porta ad un eccesso di lunghe e noiose fasi di test.

La resa dei toni più scuri, ovvero quel che risulta dalla combinazione del piede della pellicola e della spalla della carta, è una delle caratteristiche più legate ai materiali e può essere un buon punto per iniziare a scremare.
Naturalmente per scremare bisognerebbe sapere quale resa si vuole e purtroppo bisogna fare un po' di prove. :((
Si possono però avere altre esigenze, per esempio l'aspetto della grana o l'acutanza, che possono indirizzare verso certi materiali.

Come approccio più generale credo sia più produttivo proseguire per gradi approfondendo le varie fasi in maniera armonica, cioè imparare sia espopsizione/sviluppo dei negativi, sia la stampa. Un lavoro sbilanciato da una parte è poco fruttifero perché è stampando e analizzando la tecnica usata per stampare che capiamo come sarebbero dovuti essere i negativi per produrre l'immagine che desideriamo.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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user20190605

Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da user20190605 »

E' facile, quando non si agisce da guastatori, capire cosa sia un rivelatore che lavora in modo "normale", descrivendo come tale, quell'ID-11, con la conclusione che la sensibilità NOMINALE che esso produce, è di 125 ISO per FP4 e 400 per HP5.
E quando menziono "Microphen" preciso che la sensibilità NOMINALE che produce, sia di 200 ISO e 650 rispettivamente.

E se questo, l'utente aggiunge una carta di gradazione normal, o usa la carta multigrade senza filtri, avrà la gradazione normal - come punto di partenza.

Per la plasticità considero la stabilità di FP4 e la sua enorme latitudine di posa - quando non si è guastatori, si capisce benissimo, ma bisogna anche usare la testa per ragionare e per capire che uno, quando scrive e omette delle lunghe descrizioni, allarga, estende, varia, combina e "accoppia", non sia poco esperto.

Il sistema zonale riguarda la scelta del punto di esposizione. Per un rivelatore che lavora in modo "normale" sulla pellicola trattata con la sua sensibilità "di fabbricazione", questo significa, come per altri rivelatori energici o compensatori, la zona di esposizione e non il trattamento nominale della sensibilità di una pellicola.

...
Sarebbe come per allenarsi di spada, sia necessario possedere niente di meno che la spada di Re Artù.

L'uomo afroamericano con una semplice canna di bambù, già pescava pesci mentre il ricco bianco con la Chevrolet e canna da 500 dollari, gli commentava come per pescare, sia necessario attrezzarsi come lui. (Riferimento: barzelletta)
impressionando ha scritto:
Scordisk ha scritto:
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Pierpaolo B
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Pierpaolo B »

Mhmmm.... mi sa che aumenti la dose....
...sinceramente in ciò che hai scritto non condivido praticamente nulla... dall'inizio (microphen) alla fine (re artù che va a pesca???!) passando dalla plasticità dell'Fp4 e dalla sua latitudine di posa....
Queste cose buttate li così non hanno un significato e nemmeno sono applicabili genericamente.

L'unico consiglio buono l'ha dato Andrea più sopra dicendo di partire dalla carta (aggiungo usata nel giusto modo visto gli andazzi cioè con filtri e giusto rivelatore). Partendo da li e venendo indietro è tutto più semplice a patto che si tralascino gli iso fantasiosi e le plasticità ipotetiche e ci si concentri piuttosto su ciò che si vuole e ciò che esce usando una chiave di lettura che abbia un fondamento ;)
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Alessio SBAMMM
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Alessio SBAMMM »

Silverprint ha scritto:Nella scelta dei materiali si parte dalla fine... cioè dalla carta su cui si stampa. :D
Da li, andando a ritroso, si vanno a cercare le caratteristiche dei materiali e delle attrezzature che servono.
Partire dall'inizio porta ad un eccesso di lunghe e noiose fasi di test.

La resa dei toni più scuri, ovvero quel che risulta dalla combinazione del piede della pellicola e della spalla della carta, è una delle caratteristiche più legate ai materiali e può essere un buon punto per iniziare a scremare.
Naturalmente per scremare bisognerebbe sapere quale resa si vuole e purtroppo bisogna fare un po' di prove. :((
Si possono però avere altre esigenze, per esempio l'aspetto della grana o l'acutanza, che possono indirizzare verso certi materiali.

Come approccio più generale credo sia più produttivo proseguire per gradi approfondendo le varie fasi in maniera armonica, cioè imparare sia espopsizione/sviluppo dei negativi, sia la stampa. Un lavoro sbilanciato da una parte è poco fruttifero perché è stampando e analizzando la tecnica usata per stampare che capiamo come sarebbero dovuti essere i negativi per produrre l'immagine che desideriamo.
Giustissimo.
Non c'è altra soluzione del provare!!
Allora vado di Tri-x e studional?
Tanto pagano i miei per ora :)) vedete che bello essere ancora dipendenti :))
L'importante penso sia avere una combinazione "standard".
Quindi pellicola e dev. Che vadano discretamente bene per fare tutto, poi vedrò cosa mi piace e ci lavorerò... intanto imparo.
Approvate?
Grazie per la disponibilità :)

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Alessio SBAMMM
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Re: Differenza qualitativa pellicole

Messaggio da Alessio SBAMMM »

Più che altro le mie domande, mi rendo conto, a cui è difficile rispondere con oggettività, sono dettate anche da una ragione economica... però, non mi sembra sia il caso di lesinare

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