Domanda provocatoria.
Moderatore: etrusco
Re: Domanda provocatoria.
si ha senso finchè mi diverte, gli altri discorsi stanno a zero,e direi fuori luogo in questo forum


Re: Domanda provocatoria.
Giustissimo, quindi scusate anche me se ho sottolineato troppo la cosa...non era mia intenzione offendere nessuno o simili, anche nel mio caso l'intento era solo quello di fare una battuta!! 

R: Domanda provocatoria.
E invece che ne pensate della possibilità di poter adattare tutte le vecchie ottiche sulle nuove mirrorless? È un accrocchio che voglio provare, per vedere se ha dei risultati creativi che mi piacciono... Sicuramente trovo buffo che il nuovo digitale dia una chance a delle ottiche che le rispettive case avevano abbandonato... Vuoi vedere che pellicola e digitale possono andare a braccetto?
Andrea
Andrea
Re: Domanda provocatoria.
Secondo me si, comespiegavo nlla mia presentazione lo sviluppo in camera oscura dà sensazionj che il digitale non darà maireporter ha scritto:Secondo voi, considerati i progressi attuali (e quelli che verranno) del digitale, ha ancora un senso fotografare in analogico?
Re: Domanda provocatoria.
più che provocatoria direi domanda malposta e assolutamente generica,fra l'altro postata su altri forum negli stessi termini con il risultato ennesimo di rimestare la diatriba analogico-digitale,tanto per citare un argomento "nuovo".
Progressi del digitale? rispetto a cosa,qual'è il riferimento..l'elettronica,l'ottica,la plastica...i pixel?
Ammesso e non concesso che ci sia un progresso,è in base a questo che dovrei avere il senso di abbandonare il flusso analogico?
Bah...

Progressi del digitale? rispetto a cosa,qual'è il riferimento..l'elettronica,l'ottica,la plastica...i pixel?
Ammesso e non concesso che ci sia un progresso,è in base a questo che dovrei avere il senso di abbandonare il flusso analogico?
Bah...
Zeiss Ikon Stuttgart
1948-1971
No substitute
1948-1971
No substitute
Re: Domanda provocatoria.
Mah... ammp le due cose possono convivere tranqullamente, d'altra parte esiste ancora gente che dipinge a oltre 100 anni dalla nascita della fotografia. ;)
Ciao Lu.
Ciao Lu.
"La mia non è arte. Faccio il fotografo. Quello che è impresso nel negativo è quello che c'è in realtà" H. Newton
Re: Domanda provocatoria.
Mi chiedo spesso quale sarebbe questo progresso a cui ha portato il digitale...
Lungi dal farne una trattazione generica (per molte cose sono nettamente a favore del digitale) è però mio dovere muovere una critica verso chi pensa al digitale come uno strumento per accorciare i tempi che servono ad avere una foto finita.
In questo senso il digitale un progresso (negativo) l'ha portato sicuramente, ovvero quello di non saper vedere più la scena.
Non ti chiedi se fotografare e quando farlo se hai un cellulare che fa foto di notte perfette e ad 8mpx o una reflex che scatta 7 fps! Non hai quell'angoscia legata ad avere solo uno o due rulli da 12, la necessità di impostare la scena preferendone una ad un'altra (perché con quegli strumenti non si scappa: DEVI SCEGLIERE). E non hai neanche la necessità di calcolare tempi e diaframmi, un'operazione che avviene in un tempo breve ma tanto ampio per pensare a quello che stai facendo e magari per suggerirti una variazione creativa. Infine non guardi per minuti quello che il mirino ti comunica, aspettando l'attimo più opportuno in cui la scena ti coinvolge e fai clic.
Con il progresso digitale se esci una domenica mattina ti porti a casa 4650 foto fatte ad un soggetto/oggetto che probabilmente non andava fotografato perché non lo hai visto. Se fai 4650 foto, caro fotografo digitale, tu il soggetto non lo hai visto! In fin dei conti è come il tiro al piattello. Puoi riflettere e cogliere l'attimo della decisione (direbbe Cartier-Bresson) in cui spari i tuoi due unici colpi, oppure affrontare il tutto con una mitraglietta. Il piattello cade comunque, ma magari nel primo caso la tua intenzione devastatrice andava al soggetto (piattello), nel secondo hai solo manifestato un'ira dirompente verso il cielo e la caduta del piattello è stata una conseguenza. A casa porti i cocci in entrambi i casi, ma a cosa serve una foto senza la storia che ti ha indotto a fare clic?
Lungi dal farne una trattazione generica (per molte cose sono nettamente a favore del digitale) è però mio dovere muovere una critica verso chi pensa al digitale come uno strumento per accorciare i tempi che servono ad avere una foto finita.
In questo senso il digitale un progresso (negativo) l'ha portato sicuramente, ovvero quello di non saper vedere più la scena.
Non ti chiedi se fotografare e quando farlo se hai un cellulare che fa foto di notte perfette e ad 8mpx o una reflex che scatta 7 fps! Non hai quell'angoscia legata ad avere solo uno o due rulli da 12, la necessità di impostare la scena preferendone una ad un'altra (perché con quegli strumenti non si scappa: DEVI SCEGLIERE). E non hai neanche la necessità di calcolare tempi e diaframmi, un'operazione che avviene in un tempo breve ma tanto ampio per pensare a quello che stai facendo e magari per suggerirti una variazione creativa. Infine non guardi per minuti quello che il mirino ti comunica, aspettando l'attimo più opportuno in cui la scena ti coinvolge e fai clic.
Con il progresso digitale se esci una domenica mattina ti porti a casa 4650 foto fatte ad un soggetto/oggetto che probabilmente non andava fotografato perché non lo hai visto. Se fai 4650 foto, caro fotografo digitale, tu il soggetto non lo hai visto! In fin dei conti è come il tiro al piattello. Puoi riflettere e cogliere l'attimo della decisione (direbbe Cartier-Bresson) in cui spari i tuoi due unici colpi, oppure affrontare il tutto con una mitraglietta. Il piattello cade comunque, ma magari nel primo caso la tua intenzione devastatrice andava al soggetto (piattello), nel secondo hai solo manifestato un'ira dirompente verso il cielo e la caduta del piattello è stata una conseguenza. A casa porti i cocci in entrambi i casi, ma a cosa serve una foto senza la storia che ti ha indotto a fare clic?
<< per dare un significato al mondo, bisogna farsi coinvolgere dalle scene che compaiono nel mirino. Questo atteggiamento esige concentrazione, ... È risparmiando sui mezzi che si arriva alla semplicità dell'espressione>> H.Cartier-Bresson
Re: Domanda provocatoria.
Mi hai convinto. Ho ripreso a fotografare in analogico con le mie Leica M e Hasselblad. E' un felice ritorno al passato.
Re: Domanda provocatoria.
io ho spazio per i 2 generi a sufficienza...
in analogico utilizzo sistemi a fuoco manuale, con lo stretto indispensabile (Iso, Tempi e Diaframmi)...
foto pensate (ci provo), più che altro paesaggi...
in digitale sfrutto ottiche motorizzate e af ultraprestante, unito a una buona raffica per cogliere l'attimo anche in situazioni improvvise...
e questo succede in caccia fotografica e fotografia sportiva....
quindi lo spazio c'è per tutti e 2 i sistemi.
in analogico utilizzo sistemi a fuoco manuale, con lo stretto indispensabile (Iso, Tempi e Diaframmi)...
foto pensate (ci provo), più che altro paesaggi...
in digitale sfrutto ottiche motorizzate e af ultraprestante, unito a una buona raffica per cogliere l'attimo anche in situazioni improvvise...
e questo succede in caccia fotografica e fotografia sportiva....
quindi lo spazio c'è per tutti e 2 i sistemi.
Re: Domanda provocatoria.
Mi allego tardivamente a questa diatriba.
Molti, anche 'di noi analogici', argomentano assai debolmente invocando una superiorità giocata sul campo:
1. del fascino;
2. di una certa riflessività nell'agire.
Le vorrei confutare:
1. Non è il fascino che mi piace dell'analogico, ma una vera e propria superiorità estetica e tecnica. Per fare altri esempi: io non ascolto i vinili perché hanno il fascino della nostalgia, ma perché hanno una superiorità audio vera e propria, rispetto, per esempio, ai compact disc. Se non riconosciamo questa superiorità (per me è chiaramente così), e non la evidenziamo, e non la pubblicizziamo, combattiamo una battaglia persa (sempre che poi vogliamo metterla su questo piano battagliero);
2. Non sono c...... i 'digitalisti', non è gente che schiaccia a caso e che se ne infischia di impostare la scena o i parametri della macchina! Sia tra i digitalisti che tra i pellicolari vi è gente che schiaccia a caso (non per niente esistono le automatiche a pellicola e non solo le coolpix), ma sono solo una parte, ed esisteranno sempre costoro fino a che vi sarà tecnica fotografica di alcun tipo.
E' curioso infine che, mentre dal lato dei digitalisti si ridicolizza apertamente la pellicola, dal lato nostro ci sia una specie di politicamente corretto per cui siamo comunque portati ad ammettere che i due sistemi possono convivere. Non la penso proprio così, anzi dobbiamo a piè sospinto affermare, quanto ci è possibile, che l'utilizzo della pellicola è insostituibile, e che anzi, la fotografia digitale è una specie di taroccata clamorosa, che d'altronde passerà presto di moda.
Molti, anche 'di noi analogici', argomentano assai debolmente invocando una superiorità giocata sul campo:
1. del fascino;
2. di una certa riflessività nell'agire.
Le vorrei confutare:
1. Non è il fascino che mi piace dell'analogico, ma una vera e propria superiorità estetica e tecnica. Per fare altri esempi: io non ascolto i vinili perché hanno il fascino della nostalgia, ma perché hanno una superiorità audio vera e propria, rispetto, per esempio, ai compact disc. Se non riconosciamo questa superiorità (per me è chiaramente così), e non la evidenziamo, e non la pubblicizziamo, combattiamo una battaglia persa (sempre che poi vogliamo metterla su questo piano battagliero);
2. Non sono c...... i 'digitalisti', non è gente che schiaccia a caso e che se ne infischia di impostare la scena o i parametri della macchina! Sia tra i digitalisti che tra i pellicolari vi è gente che schiaccia a caso (non per niente esistono le automatiche a pellicola e non solo le coolpix), ma sono solo una parte, ed esisteranno sempre costoro fino a che vi sarà tecnica fotografica di alcun tipo.
E' curioso infine che, mentre dal lato dei digitalisti si ridicolizza apertamente la pellicola, dal lato nostro ci sia una specie di politicamente corretto per cui siamo comunque portati ad ammettere che i due sistemi possono convivere. Non la penso proprio così, anzi dobbiamo a piè sospinto affermare, quanto ci è possibile, che l'utilizzo della pellicola è insostituibile, e che anzi, la fotografia digitale è una specie di taroccata clamorosa, che d'altronde passerà presto di moda.
stampatore
www.laboratoriofresia.it
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