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Vorrei porre un quesito, al quale ho avuto non pochi dubbi in fase di stampa. Stampando correttamente in camera oscura, quindi giusto contrasto, tutto giusto secondo i miei gusti, controllo la stampa a luce ambiente e procedo con la stampa finale. Il problema si pone quando voglio far vedere la stampa ad amici, parenti o appenderla in camera o salone che sia, dove noto che i toni scuri si chiudono. Allora mi chiedo qual’è la stampa corretta? Si stampa in base a dove poi sarà collocata la stampa? O è giusto controllare la stampa con la luce del sole e poi non importa se in casa i toni scuri si chiudono? Grazie

Ciao,
Non sono esperto di foto appese ma dico la mia visto che frequento ogni weekend delle mostre.
Se vuoi vedere la foto tua ben esposta dovresti mettergli un faretto, come nei musei. Per casa sarai sempre affetto dalla luce ambiente, secondo la mia logica.

Il mio parere….. io stampo per…..
….la stampa giusta vista in luce ambiente diffusa.
Ho dei luoghi e modalità "giuste" per valutare le stampe
La vista al sole non esiste.
La stampa per faretto non esiste.
La stampa per luogo buio non esiste (ma possiamo dare una mano).
La stampa per amici non esiste.
I toni si abbassano asciugando.

Diciamo che esiste….
…la stampa tecnicamente giusta
…la stampa come la vuoi far uscire
…la stampa come ti viene.

La pace dei sensi la raggiungi quando riuscirai a far venire una stampa che ti piace e tecnicamente perfetta.

Per allenare l’occchio fai alcune stampe dello stesso soggetto appuntando sul retro le tue osservazioni in stampa e a carta appena asciugata. Lascia poi le stampe per alcuni giorni su un tavolo di passaggio con buona luce e ogni giorno scrivi sul retro le tue osservazioni…..
….vedrai come cambierà la tua visione nell’arco di una decina dí giorni.

Tipicamente è un errore dovuto alla luce sbagliata quando guardi la stampa in camera oscura.

La luce per guardare la stampa bagnata deve essere poca, radente e non provenire da una luce diffusa (opalina, neon, etc).

Le stampe fatte bene, vanno bene con quasi qualunque luce in cui sia piacevole guardare immagini.

Anch'io non ho capito bene se tu, @claudiofanesi , stai parlando della migliore illuminazione possibile di una stampa già montata, o del cosiddetto dry down, cioè lo spegnimento dei toni, la riduzione del contrasto dovuta ad asciugatura.
Quest'ultimo è effettivamente un problema da gestire, con alcune carte più che con altre. Ad esempio io ho l'impressione (quasi certezza) che il dry down è più difficile da valutare con le politenate, soprattutto fomaspeed (molto meglio va con la ilford politenata), che con le baritate, le quali riservano meno sorprese asciugandosi. Se cerchi nel forum "dry down" trovi tutti i suggerimenti a riguardo, scelta della lampadina di valutazione ecc, tutti a firma di Silverprint.
Se invece parli del mostrare stampe montate, nella luce migliore possibile, puoi sempre considerare la soluzione di mostrare le foto in album, oppure in scatola, che è molto comodo se ad esempio si sta conversando in soggiorno. Io poi preferisco sempre montare le foto senza vetro, ancheca parete, hai provato? Però non mi sento di dire che il vetro in sé rovina la visione, più che altro è questione di gusti.

Ciao!
A.

Mi spiego meglio @Andre67 ho notato una netta differenza osservando la stampa in salotto o appoggiata sulla scrivania, con una luce ambiente classica e poi magari spostarmi in balcone o sotto il semplice lampadario da sala che escono maggiori dettagli sui neri. Come se in alcune zone della casa (minor luce) tenda a chiudersi nei toni scuri.Anche vedendola in controluce si vedono dettagli che appoggiata su un piano non escono. E quindi a volte mi chiedo “ma forse era meglio qualche secondo di esposizione in meno”? Il sunto è se stampo regolandomi con la luce ambiente della mia stanza noto una netta apertura dei toni scuri osservandola poi sotto una luce o fuori all’aperto. Spero sia chiaro un minimo.

Credo che il problema fondamentale sia stampare regolandosi con "la luce ambiente della stanza".
Io proverei a seguire il consiglio di Andrea, cioè controllare i provini e le stampe in camera oscura predisponendo un punto di controllo e visione con luce radente proveniente da lampada non opalina (per esempio, se le fanno sempre, le lampade da forno da 20W, o da 25W a filamento tradizionale, o qualcosa di alogeno ma poco potente, sempre su 20-25W).
Con poche prove troverai la giusta distanza a cui collocare la lampada di osservazione: se nei giorni seguenti, osservando le stampe asciutte negli ambienti dove saranno esposte o viste normalmente, ti sembreranno troppo chiare, avvicina la lampada di visione in camera oscura; se ti sembreranno troppo scure, allontanala. (Non ha invece molto senso guardarle alla luce diretta del sole o controluce; per forza vedrai più dettagli nelle zone scure! Ma non è il modo in cui si osservano le stampe).
Anche fare come dice Pierpaolo, cioè prolungare l'osservazione vari giorni, è un gran consiglio.

claudiofanesi ha scritto: ↑

13/12/2022, 9:22

Mi spiego meglio @Andre67 ho notato una netta differenza osservando la stampa in salotto o appoggiata sulla scrivania, con una luce ambiente classica e poi magari spostarmi in balcone o sotto il semplice lampadario da sala che escono maggiori dettagli sui neri. Come se in alcune zone della casa (minor luce) tenda a chiudersi nei toni scuri.Anche vedendola in controluce si vedono dettagli che appoggiata su un piano non escono. E quindi a volte mi chiedo “ma forse era meglio qualche secondo di esposizione in meno”? Il sunto è se stampo regolandomi con la luce ambiente della mia stanza noto una netta apertura dei toni scuri osservandola poi sotto una luce o fuori all’aperto. Spero sia chiaro un minimo.

Grazie @NikMik hai colto il senso della mia domanda. A tal proposito per “radente” si intende il tipo di luce che emette la lampadina? Riesci a citare qualche link magari per l’acquisto o qualche argomento sul forum che ne indichi qualche tipologia precisa? Su google non trovo nulla scrivendo “a filamento tradizionale”. Da quello che comunque ho potuto capire da questa discussione è che la stampa “corretta”debba essere valutata e stampata secondo una tipologia di illuminazione precisa e sicuramente non alla luce diretta che viene da fuori.

Bhè però mi sembra un quesito giusto, e con cui ultimamente mi trovo sempre più spesso a confrontarmi. Mi capita di fare delle foto familiari, che stampo e che poi regalo. Una foto che mi sembra giusta in mano, con una illuminazione decente, poi a parete, in una stanza che ha una illuminazione sua, non concentrata sulla mia stampa, è un pelo troppo scura. Quindi quando penso che quella foto finirà su qualche parete tendo a stamparla un pelo più chiara.

claudiofanesi ha scritto: ↑

13/12/2022, 11:28

A tal proposito per “radente” si intende il tipo di luce che emette la lampadina?

Radente è l'angolo da cui la lampadina illumina la stampa. È il contrario di luce frontale. Ad esempio appendi la foto ad un muro e la illumini da sopra con una lampada che sporge di pochi cm dal muro stesso, diretta verso il basso. Quindi i raggi di luce colpiscono la stampa con un angolo molto minore di 90° (che otterresti invece puntando la luce contro la stampa, da davanti).

Comunque confermo che le Fomaspeed, in particolare lucide, hanno un “dry down” parecchio alto, in aggiunta all’argomento trattato.

Per avere un'idea della stampa che si sta facendo, si consiglia di asciugarla con un fon per vedere il drydown e poi stamparla di conseguenza.

Si possono guardare già asciutte, si possono asciugare col fon... ho sentito di gente che le mette nel microonde!
Ma ragazzi, non ha senso ed è una perdita di tempo enorme, basta guardarle con la luce giusta.
Ve lo immaginate uno stampatore fine-art a perdere ore col phon sui provini? Dai...

@Silverprint Assolutamente, ma infatti non avrei azzardato ad asciugarle con il phone, diventerebbe una fatica più che un piacere. Mi chiedevo invece che tipo di lampadina magari acquistare, se a luce neutra, calda o fredda, che tipo di ricerca fare a tal proposito e comunque capire che c’è bisogno tecnicamente della luce giusta per valutare e osservare una stampa.

Se vai sui led puoi cercarlo sui 3000K°, cioè caldina, ma non caldissima 2200K°, ne freddina 4000K°.
La potenza deve essere più o meno 20w equivalente.
Altrimenti se la trovi prendi una alogena, sempre sui 20W.

Poi devi lavorare un po' sul regolare distanza e angolo di incidenza.
Per farlo prendi una stampa che va bene, la tagli in due. Una parte la bagni per bene (circa 5 minuti), la accosti a quella asciutta e muovi la lampada fino a renderle più simili possibili.

Silverprint ha scritto: ↑

13/12/2022, 14:40

Si possono guardare già asciutte, si possono asciugare col fon... ho sentito di gente che le mette nel microonde!
Ma ragazzi, non ha senso ed è una perdita di tempo enorme, basta guardarle con la luce giusta.
Ve lo immaginate uno stampatore fine-art a perdere ore col phon sui provini? Dai...

Hai ragione, e' una cosa che ho fatto solo un paio di volte, ma non vale la pena.

Io parlo di asciutto. Asciutto anche che sia passato due o tre giorni, perché a mio parere cambia ancora dopo due o tre giorni. Il mio è un ragionamento di resa: se quella foto andrà appesa in quella stanza che non ha una luce ottimale per la visione di una stampa a parete, la stampo un pelo più chiara, in modo che lì non "sembri" troppo scura.

@bernardosalines In questo modo peró per ogni situazione, stampa o mostra ovrai ristampare il tutto, e se fosse come fai a sapere come sará illuminata la stanza della mostra prima di stampare? Ne deduco che l’unico modo sia quello di @Silverprint in modo che la stampa in visione ottimale è giustamente stampata. Sbaglio?

Prima che Andrea insegnasse a tutti come guardare la stampa bagnata usavo il microonde (anche il phon che scalda la CO).
Funziona molto bene e alla minima potenza in 30sec asciuga la carta (solo per baritata).
...poi Andrea ha insegnato il trucco ma se si usa sempre la stessa carta l'esperienza permette di andare a colpo sicuro.
...ma anche dopo l'asciugatura la stampa ha delle leggere variazioni.

Buongiorno a tutti riesumo l’argomento per una questione collaterale. Sto apprestando la c.o. e nello specifico l’angolo osservazione stampe in zona umida. Ho letto che é utile usare una luce radente, di limitata “potenza” di temperatura circa 3000k. Mi chiedevo, il materiale e il colore del supporto dove “appoggi” la stampa bagnata influisce sull’osservazione? Mi rendo conto che magari è un falso problema ma visto che parto da zero posso realizzare il supporto come mi pare e piace, se ci sono delle differenze vorrei fare la scelta giusta.

Un grigio neutro va meglio del bianco o del nero.

Col bianco le vedi più scure perché ti fa chiudere un po' la pupilla, viceversa col nero.

Ricevuto grazie!!!