durst 66
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durst 66
ne ho trovate di macchine strane ai mercatini, ma questa le batte tutte..
è una durst 66, mi sono un po' informato so che ha un otturatore pneumatico e diaframmi.. solo il più aperto è 2,2 l'altro non si sa.. i diaframmi sono 2 e si regolano con un disco a settori.. la parte dell'esposimetro poi.. dovrebbe essere a estinzione e infatti dovrebbero illuminarsi i numeri da 1 a 4 a seconda della condizioni di luce, e li regolare i tempi di scatto, ma è davvero difficile rendersi conto di quale numero si illumina, sembra ci sia sempre il 4 illuminato.. nessun riferimento alla sensibilità della pellicola istruzioni introvabili, sembra proprio un ingranditore trasformato in fotocamera, insomma strana e originale.. la proverò presto sempre che riesca ad azzeccare l'esposizione esatta visto il mistero sull'apertura di diaframma
è una durst 66, mi sono un po' informato so che ha un otturatore pneumatico e diaframmi.. solo il più aperto è 2,2 l'altro non si sa.. i diaframmi sono 2 e si regolano con un disco a settori.. la parte dell'esposimetro poi.. dovrebbe essere a estinzione e infatti dovrebbero illuminarsi i numeri da 1 a 4 a seconda della condizioni di luce, e li regolare i tempi di scatto, ma è davvero difficile rendersi conto di quale numero si illumina, sembra ci sia sempre il 4 illuminato.. nessun riferimento alla sensibilità della pellicola istruzioni introvabili, sembra proprio un ingranditore trasformato in fotocamera, insomma strana e originale.. la proverò presto sempre che riesca ad azzeccare l'esposizione esatta visto il mistero sull'apertura di diaframma


- ammazzafotoni
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Re: durst 66
Woh, particolarissima!
Re: durst 66
Solo che l'apertura dell'obiettivo SICURAMENTE non è 2.2 immagino che quel 2.2 rappresenti il diametro del blocco obiettivo (innesto filtri?) su quel genere di macchine l'apertura è più probabile che sia dell'ordine di F:8 in questo caso il secondo stop sarebbe 11
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: durst 66
I quattro numeri che si (dovrebbero) leggere sull'esposimetro ad estinzione corrispondono alle quattro condizioni di luce rappresentate sulla tabella sul tetto, la cosa strana è che la tabella consente di variare solo i tempi e non si comprende a quale delle due posizioni del diaframma è riferita.
Saluti
Gianni
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Re: durst 66
Alt ho capito tutto. per ogni condizione di luce (numero letto sulla scala ad estinsione) vi sono due tempi segnati, evidentemente il primo si riferisce la diaframma tutto aperto e il secondo al diaframma più chiuso. questo darebbe anche ragione anche alla mia supposizione che tra i due valori di diaframma passino due stop (8-11), circa la pellicola direi che la tabella vada bene per una 100 ISO (ma qui mi butto a indovinare)
Su ebay c'è un signore che per una macchina di queste 'vorrebbe' 240 € proponigli se ne vuole un'altra.
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Saluti
Gianni
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Gianni
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Re: durst 66
Circa la questione dei diaframmi ho trovato questa foto

in cui si intravede la dimensione dei forellini di accesso della luce, confrontandoli con la dimensione del fotogramma, e di conseguenza con la lunghezza focale, la mia ipotesi direi che è confermata.
Ovviamente tu hai l'oggetto in mano potrai fare considerazioni più precise.

in cui si intravede la dimensione dei forellini di accesso della luce, confrontandoli con la dimensione del fotogramma, e di conseguenza con la lunghezza focale, la mia ipotesi direi che è confermata.
Ovviamente tu hai l'oggetto in mano potrai fare considerazioni più precise.
Saluti
Gianni
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Re: durst 66
Questo apparecchietto sospetto dal nome e dal formato della pellicola che potesse a suo tempo fare il paio con un altro gioiello della tecnica, l'ingranditore Durst J66, oggetto senza molti fronzoli in pura plastica italiana che ha avuto l'onore di essere la macchina con cui ho cominciato a stampare il medio formato!
Re: durst 66
Penso proprio che vi siano diverse generazioni di differenza, la fotocamera è degli anni 50 quando gli ingranditori prodotti dalla casa erano il Reporter, il 606, il 609 e altre cose del genere, il J66 è di diversi decenni dopoammazzafotoni ha scritto:Questo apparecchietto sospetto dal nome e dal formato della pellicola che potesse a suo tempo fare il paio con un altro gioiello della tecnica, l'ingranditore Durst J66, oggetto senza molti fronzoli in pura plastica italiana che ha avuto l'onore di essere la macchina con cui ho cominciato a stampare il medio formato!
Saluti
Gianni
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Re: durst 66
le mie umili visioni https://www.flickr.com/photos/107799408@N08/
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Re: RE: Re: durst 66
graic ha scritto:Penso proprio che vi siano diverse generazioni di differenza, la fotocamera è degli anni 50 quando gli ingranditori prodotti dalla casa erano il Reporter, il 606, il 609 e altre cose del genere, il J66 è di diversi decenni dopoammazzafotoni ha scritto:Questo apparecchietto sospetto dal nome e dal formato della pellicola che potesse a suo tempo fare il paio con un altro gioiello della tecnica, l'ingranditore Durst J66, oggetto senza molti fronzoli in pura plastica italiana che ha avuto l'onore di essere la macchina con cui ho cominciato a stampare il medio formato!


