dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Discussioni su ingranditori e tecniche di stampa

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ciauz

dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da ciauz »

Ciao, una richiesta di help:
Posseggo il Durst A600 e per il condensatore unicon 50/85/105 adesso mi servirebbero i filtri multigrade e il relativo porta filtri.
Domanda:
Sul A600 c'è scritto filtri 12x12 cm. E mi servirebbe il cassettino portafiltri (originale non si trova nemmeno in rete..).

1) ma serve il cassettino?
2) se si, si può facilmente costruirselo? Qualcuno che usa unicon + filtri.. mi potrebbe indicare le dimensioni?
3) si possono utilizzare i filtri da montare sull'obiettivo. Che dite.. vanno bene? A me risolverebbero il problema del cassettino portafiltri e dei filtri da 12cmm- Però mi piacerebbe sapere delle esperienze vostre che ne sapete sicuramente più del sottoscritto!!

Tutto questo per stampare con il 105 il formato 6x7.. per il 6x6 e il 35mm uso la testa a colori...
Grazie :)



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chromemax
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da chromemax »

ciauz ha scritto:3) si possono utilizzare i filtri da montare sull'obiettivo. Che dite.. vanno bene?
filtr_mg.png

ciauz

Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da ciauz »

Ottimo! grazie mille Chromeax :)
cerco allora il kit con l'holder per i filtri sull'obiettivo.

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luciano.xxk
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da luciano.xxk »

Però, usare grandi ottiche da ripresa e da stampa, e poi mettere in mezzo tra obiettivo e carta un pezzo di plastica....

L'idea di costruire un semplice cassettino porta filtri (anche in compensato, basta poi verniciarlo con qualcosa che inglobi lo spolvero del legno) non mi pare per niente male.

Ma, al limite, puoi appoggiare i filtri sopra la lente del condensatore superiore.

Warning: se poi decidi di usare i filtri sotto l'obiettivo, verifica che la messa a fuoco con/senza filtro non si sposti: tanti anni fa avevo un ingranditore con filtro rosso di materiale plastico: se mettevo a fuoco con filtro inserito, le foto mi venivano poi sfocate: evidentemente l'effetto di deviazione dei raggi della plasticaccia in parola spostava il punto di fuoco di qualche mm!

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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da bafman »

luciano.xxk ha scritto:Ma, al limite, puoi appoggiare i filtri sopra la lente del condensatore superiore.
io ci metterei anche un filo d`olio, e due gocce di limone O:-)

ciauz

Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da ciauz »

Il rosmarino è già pronto :-)

L'osservazione è corretta. La filtrazione prima del negativo non altera la qualità dell'immagine. Dopo il negativo eccome. Poi come ogni filtro che si rispetti, deve essere privo di alterazioni significative. Quindi i filtri a monte sarebbero effettivamente consigliati.. Ma 12*12cm..azz che costo..

Per questo chiedevo consigli. Se avete notato l'effetto dei filtri nella perdita di qualità della stampa.

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chromemax
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da chromemax »

I filtri della Ilford sono in gelatina, sono dei filtri molto buoni, paragonabili in qualità ottica ai Kodak Wratten e per questo vanno trattati con grande cura. Ora se i filtri in gelatina (Wratten) andavano bene in ripresa per Adams, vanno bene per me in stampa. La qualiltà generale di un sistema di ripresa o riproduzione va considerata nel suo complesso e imho ha poco senso, oltre ad essere concettualmente sbagliato, fissarsi su un singolo elemento: se si stampa con un ingranditore poco stabile (1), non allineato (2), con una luce di sicurezza poco "di sicurezza", con luce bianca che sbafa in giro, ci si può mettere anche l'obbiettivo migliore del mondo.... è il resto che non è all'altezza.
Per ingrandimenti medio-piccoli tutte le differenze qualitative si assottigliano da diventare spesso impercettibili. Tutto diventa molto più critico invece se si comincia ad ingrandire parecchio.
Non si mette a fuoco col filtro rosso, non si mette a fuoco coi filtri di contrasto inseriti, non si mette a fuoco col filtro blu dei focometri Peak perché l'aberrazione cromatica dell'occhio umano sposta il piano di fuoco ottimale di parecchi mm, è meglio mettere a fuoco solo con la luce bianca; se il filtro è piano-parallelo la luce non si "sposta" e, ribadisco, i filtri della Ilford sono buoni. Comunque fare un test è semplice, basta fare un ingrandimento di un negativo con della grana bella secca e definita e si confronta l'aspetto della grana con la stampa col filtro e quella senza filtro (senza fitro e filtro 2, altrimenti il contrasto alto o basso inganna).

(1) Gli ingranditori sono molto meno stabili di quanto si pensi e a volte non per colpa loro: in una palazzina vicino ad una strada trafficata i piani più alti "vibrano" per il passaggio delle macchine; una stanza vicino alla tromba dell'ascensore si "muove" quando l'ascensore passa; se l'ingrandimento è spinto (testa alta), l'ingranditore leggerino e il tavolo poco massiccio, basta camminare vicino all'ingranditore per trasmettergli delle vibrazioni attraverso il pavimemento. Provate a fissare un pezzo di fil di ferro di 30 cm sopra la testa dell'ingranditore e infilateci sopra una pallina di polistirolo e... guardate la pallina :)

(2) Per allineare bene un ingranditore il top è lo zig-align e subito sotto il versalab: il primo costa quanto 2 ingranditori medi, il secondo quanto uno, gli altri sistemi funzionano... se non si ingrandisce troppo :)

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luciano.xxk
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da luciano.xxk »

Opinione rispettabile; personalmente resto dell'idea che se si può (e si può, senza alcuna difficoltà) seguire una strada teoricamente superiore, perchè no?
Il costo dei filtri più grandi è superiore, quelli da usare sotto l'obiettivo è prudente sostituirli più spesso.
Poi ognuno trova la sua formula.

- "...non si mette a fuoco coi filtri di contrasto inseriti...": a mio parere invece bisogna proprio mettere a fuoco con i filtri, così si "taglia" ogni eventuale focus shift; buono comunque il consiglio di fare una prova

- "...se il filtro è piano-parallelo la luce non si "sposta": se i filtri sono di qualità e molto sottili in pratica forse no, in teoria sì, ed in modo specifico e perfettamente calcolabile: dipende dallo spessore della lastra, dal coefficiente di rifrazione del materiale di cui è formata la lastra, dall'angolo del raggio incidente; se qualcuno è interessato allo sviluppo dei calcoli ottici e trigonometrici, suggerisco una googolata su "legge di snell" e "indice di rifrazione".

Ciao Luciano

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chromemax
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da chromemax »

luciano.xxk ha scritto:Opinione rispettabile;
La mia o quella di Ilford :) :) :)
luciano.xxk ha scritto:personalmente resto dell'idea che se si può (e si può, senza alcuna difficoltà) seguire una strada teoricamente superiore, perchè no?
Assolutamente d'accordo
luciano.xxk ha scritto:Il costo dei filtri più grandi è superiore, quelli da usare sotto l'obiettivo è prudente sostituirli più spesso.
In teoria i filtri usati nel cassetto portafiltri andrebbero sostituiti più spesso di quelli usati sotto la lente dato che sono sottoposti a più luce e più calore. I filtri usati con le ottiche andrebbero trattati bene o almeno come l'ottica stessa.
luciano.xxk ha scritto:a mio parere invece bisogna proprio mettere a fuoco con i filtri, così si "taglia" ogni eventuale focus
Il problema è stato ampiamente sviscerato da Patrick Gainer e Ctein; la carta "vede" la luce in maiera diversa dall'occhio, le ottiche di ripresa hanno aberrazione cromatica longitudinale, l'occhio umano ha aberrazione cromatica longitudinale, quando questi si sommano perchè si usano lunghezze d'onda estreme lo spostamento di fuoco può essere ragguardevole.
luciano.xxk ha scritto: se qualcuno è interessato allo sviluppo dei calcoli ottici e trigonometrici, suggerisco una googolata su "legge di snell" e "indice di rifrazione".
Io suggerisco anche di leggerli bene, un elemento rifrangente piano-parallelo non genera un "effetto di deviazione dei raggi" che "spostava il punto di fuoco di qualche mm!", neanche se "di plasticaccia" (citazioni in corsivo) :ymhug:

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luciano.xxk
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Re: dusrt a600 (et simila): filtri multigrade

Messaggio da luciano.xxk »

Che bella discussione!
Non conosco Gainer e Ctein ed i loro studi, che sembrano focalizzati alla percezione fisiologica dei fenomeni ottici: non ne so niente ed evito di dire sciocchezze.

Circa il fatto che una lastra piano parallela non generi deviazione dei raggi, dissento e ti propongo un gioco:

Due raggi luminosi monocromatici escono ai lati diametralmente opposti di una lente di diametro 40 mm e convergono in un punto distante 200 mm, sull’asse ottico.
Seguiamone uno, tanto il processo è simmetrico.
L’angolo rispetto all’ortogonale è pari a 5,71 gradi (arctg 20/200)
Se subito sotto la lente il raggio incontra una lastra di vetro con coeff. di rifrazione 1.5, applicando Snell l’angolo del raggio si stringe verso la normale e diventa 3,80 gradi (arcsen((sen 5,71)/1,5)), successivamente ritrova aria e si riapre a 5,71 gradi (arcsen((sen(3,80)*1,5)).
Se lo spessore del vetro (esagerando) fosse 10 mm, il fatto che per lo spessore del vetro il raggio si sia “stretto” verso la normale, lo allontana dall’asse ottico, rispetto al raggio non perturbato dalla lastra di vetro, di 3,3 mm (10*(tg(5,71)-tg(3,80)); con l'ultimo calcolo trigonometrico risulta che il raggio emergente dalla lastra di vetro incontra l'asse ottico dopo 193,32 mm (19,33*cotg(5,71)), a cui bisogna aggiungere i 10 mm dello spessore della lastra di vetro, ovvero 203,32 circa.
Il piano di messa a fuoco dunque si è allontanato di 3,32 mm .

Al di là dei calcoli, se uno si fa un disegnino, qualitativamente la cosa diventa chiarissima.

E’ chiaro che nessun filtro è spesso 10 mm (tanto meno la gelatina), ed ho esagerato con pupilla di uscita dell’obiettivo (40mm), tenendo basso il fattore di ingrandimento: tutto per non far diventare i numeri troppo piccoli per essere maneggiati (rischiando mal condizionamenti di calcolo), ma il concetto resta: una lastra piana di vetro non è indifferente rispetto alla MAF.

Usando dimensioni più vicine a quelle fisiche, il Delta di MAF diventa così piccolo che certamente è trascurabile (meno che nel caso della "plasticaccia", dove forse giocavano altre considerazioni di scarsa planeità o non so cosa altro).

Pong.

Ciao Luciano

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