Efficienza in camera oscura
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Re: Efficienza in camera oscura
Grazie per l'ulteriore consiglio, cerchero` di farne tesoro tra un paio di settimane, quando parto per le vacanze con la sacchettata di pellicole ;)


Re: Efficienza in camera oscura
Un saluto a tutti, mi inserisco in questa discussione per porre una domanda (non so se ci sono altri "posti" dove farla ma i thread sono "sterminati" e non ho trovato un a discussione migliore).
Ho anche io una CO "mobile" che monto in cucina (l'ingranditore l'ho piazzato su un carrello di legno IKEA e sui ripiani sottostanti tengo tutto il resto così sposto tutto il totem in un colpo solo).
Volevo chiedere un paio di consigli:
- 1) lavorando in cucina contamino gli alimenti con le esalazioni (nessun contatto coi chimici cui sto molto attento)?
- 2) in inverno ho difficoltà a raggiungere i 20 gradi, volendo attrezzarmi è sufficiente tenere a temperatura solo il rivelatore o devo provvedere anche per stop e fissaggio ?
grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
pierluigi
Ho anche io una CO "mobile" che monto in cucina (l'ingranditore l'ho piazzato su un carrello di legno IKEA e sui ripiani sottostanti tengo tutto il resto così sposto tutto il totem in un colpo solo).
Volevo chiedere un paio di consigli:
- 1) lavorando in cucina contamino gli alimenti con le esalazioni (nessun contatto coi chimici cui sto molto attento)?
- 2) in inverno ho difficoltà a raggiungere i 20 gradi, volendo attrezzarmi è sufficiente tenere a temperatura solo il rivelatore o devo provvedere anche per stop e fissaggio ?
grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
pierluigi
Re: Efficienza in camera oscura
io eviterei per una questione di "Salute & Sicurezza" è vero che stai molto attento, ma se una volta ti distrai, magari succede qualcosa di imprevedibile. non puoi mettere il "totem" in bagno?pierlu65 ha scritto: - 1) lavorando in cucina contamino gli alimenti con le esalazioni (nessun contatto coi chimici cui sto molto attento)?
l'importante è che non ci sia troppa differenza di temperatura tra sviluppo e gli altri chimici. per non dare un stress termico all'emulsione (3 o 4 gradi non dovrebbero dare problemi)pierlu65 ha scritto: - 2) in inverno ho difficoltà a raggiungere i 20 gradi, volendo attrezzarmi è sufficiente tenere a temperatura solo il rivelatore o devo provvedere anche per stop e fissaggio ?
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu
Re: Efficienza in camera oscura
Intanto grazie, in bagno non so dove mettere le bacinelle che invece metto sul piano di lavoro in cucina opportunamente protetto con un telo di plastica.
le miscele le preparo in bagno dove poi lavo il tutto per cui pensavo fosse sufficiente, per il lavaggio ho una vaschetta che metto in uno dei due lavelli e il tutto diventa comodissimo. finora non ho mai fatto pasticci né schizzato nulla con le soluzioni, gli alimenti stanno tutti nelle dispense per cui sono "al sicuro", sul piano non tengo comunque niente.
per la temperatura il fatto è che pur usando acqua distillata a temperatura ambiente quest'ultima d'inverno è sui 16/18 gradi per cui pensavo ad un "riscaldatore per lo sviluppo ... tre sono troppi ..
ancora grazie.
pierluigi
le miscele le preparo in bagno dove poi lavo il tutto per cui pensavo fosse sufficiente, per il lavaggio ho una vaschetta che metto in uno dei due lavelli e il tutto diventa comodissimo. finora non ho mai fatto pasticci né schizzato nulla con le soluzioni, gli alimenti stanno tutti nelle dispense per cui sono "al sicuro", sul piano non tengo comunque niente.
per la temperatura il fatto è che pur usando acqua distillata a temperatura ambiente quest'ultima d'inverno è sui 16/18 gradi per cui pensavo ad un "riscaldatore per lo sviluppo ... tre sono troppi ..
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Re: Efficienza in camera oscura
Per la stampa la temperatura non è determinante, si può lavorare anche a temperature bassine, diciamo fino a 16°C, e a 18°C non ci sono problemi. Si allungano solo i tempi, che si compensano perfettamente facendo lo sviluppo fattoriale. Mi risparmierei il riscaldatore a meno che, appunto, non si scenda sotto i 16°C.
L'acqua distillata è inutile e spesso dannosa . L'unico posto dove, a volte, ha senso usarla è per fare l'imbibente alle pellicole.
L'acqua distillata è inutile e spesso dannosa . L'unico posto dove, a volte, ha senso usarla è per fare l'imbibente alle pellicole.
Re: Efficienza in camera oscura
Grazie Silverprint.
Diciamo che era proprio quello dei tempi il problema cui volevo ovviare non avendo confidenza (per usare un eufemismo visto che ho solo letto, e tanto tempo fa, il libro di Adams) con lo sviluppo fattoriale.
Comunque se non è una cosa difficile e mi risparmio dei soldi è sicuramente vale la pena di imparare ...
saluti
pierluigi
Diciamo che era proprio quello dei tempi il problema cui volevo ovviare non avendo confidenza (per usare un eufemismo visto che ho solo letto, e tanto tempo fa, il libro di Adams) con lo sviluppo fattoriale.
Comunque se non è una cosa difficile e mi risparmio dei soldi è sicuramente vale la pena di imparare ...
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Re: Efficienza in camera oscura
Lo sviluppo fattoriale è semplicissimo e banale, ci si abitua in una mezz'ora. Poi funziona e non usarlo è proprio una "pigrizia" stupida (imho).
Va cronometrato il tempo di comparsa, ovvero il lasso di tempo che intercorre tra l'immersione della carta nel rivelatore e l'inizio dell'apparire dell'immagine. Quel tempo va poi moltiplicato per il "fattore". Un fattore medio per le baritate è circa 10, ma il range è molto variabile, esistono carte che già danno buoni neri con un fattore 4 e continuano a lavorare fino a 20... altre che invece se non ricevono sviluppi quasi completi (da 10 in poi, grossomodo) non danno neri adeguati (ilford MG IV, per es) e vanno sempre sviluppate con fattori elevati; fattori che poi è inutile prolungare oltre.
È molto pratico proprio perché usandolo si compensano sia le variazioni di temperatura (a parità di fattore e NON di tempo lo sviluppo è uguale), sia l'esaurimento del rivelatore: se si lascia il tempo invariato man, mano che il rivelatore si consuma le stampe vengono sviluppate meno, se invece si mantiene il fattore e NON il tempo, lo sviluppo è uguale.
Lo sviluppo fattoriale da anche la misura dell'esaurimento del rivelatore. Quando il tempo di comparsa raddoppia (a temperatura invariata) il rivelatore si considera esaurito.
Meglio di così... tanto il timer si usa lo stesso!
Va cronometrato il tempo di comparsa, ovvero il lasso di tempo che intercorre tra l'immersione della carta nel rivelatore e l'inizio dell'apparire dell'immagine. Quel tempo va poi moltiplicato per il "fattore". Un fattore medio per le baritate è circa 10, ma il range è molto variabile, esistono carte che già danno buoni neri con un fattore 4 e continuano a lavorare fino a 20... altre che invece se non ricevono sviluppi quasi completi (da 10 in poi, grossomodo) non danno neri adeguati (ilford MG IV, per es) e vanno sempre sviluppate con fattori elevati; fattori che poi è inutile prolungare oltre.
È molto pratico proprio perché usandolo si compensano sia le variazioni di temperatura (a parità di fattore e NON di tempo lo sviluppo è uguale), sia l'esaurimento del rivelatore: se si lascia il tempo invariato man, mano che il rivelatore si consuma le stampe vengono sviluppate meno, se invece si mantiene il fattore e NON il tempo, lo sviluppo è uguale.
Lo sviluppo fattoriale da anche la misura dell'esaurimento del rivelatore. Quando il tempo di comparsa raddoppia (a temperatura invariata) il rivelatore si considera esaurito.
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Re: Efficienza in camera oscura
Mi aggancio per chiedere anch'io una cosa a Silverprint: come comportarsi con lo sviluppo fattoriale quando il tempo di comparsa è oltremdo lungo, per il tipo di sviluppo usato, la sua diluizione o per l'aggiunta di antivelo? Mi è capitato di avere tempi di comparsa anche di 120" e ho avuto qualche perplessità con lo sviluppo fattoriale, che poi ho applicato egualmente, anche perché dopo 3' la stampa era pienamente sviluppata, con variazioni minime rispetto ad uno sviluppo di 6 minuti.
Nikon è il bene
Canon è il male
Zeiss è come la BMW
Leica è per chi non è capace
Olympus è per chi ci capisce
Pentax è per chi si accontenta
Minolta è per chi sa
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Re: Efficienza in camera oscura
Ah... Bella domanda.
Come procedura generale come prima cosa conduco un test sull'accoppiata carta-rivelatore, variando appunto il fattore tra 3 e 20 circa, poi regolo di conseguenza anche la diluizione del rivelatore.
Di solito quando uso additivi ritardanti anti-velo parto da un rivelatore piuttosto concentrato in modo da evitare tempi biblici, e col benzotriazolo ci vado particolarmente delicato e partendo già da un rivelatore freddino e concentrato.
Però quel comportamento con 120" di tempo di comparsa ed un fattore di 1,5 (a 3', già sviluppata) è decisamente fuori dell'ordinario ed in effetti non mi è capitato nulla di simile. È come se ad un tempo di induzione elevatissimo poi corrispondesse invece un tempo di reazione assai breve. Non so cosa vada a costruire questa barriera elettronica tanto "tosta"... anti-velo in dosi massicce?
OT: Comportamenti particolari (ma tutto somato più prevedibili) li ho visti con la FortePolywarmtone che é un prodotto molto, molto reattivo con tono e contrasto variabile (molto variabile) al variare del fattore. Va veramente da caldissima morbidissima con fattori bassi (intorno a 3) a freddissima e durissima con fattori elevati. In pratica senza sviluppo fattoriale c'è da diventar pazzi. Io nell'uso sceglievo come prima cosa il tono e quindi il fattore, poi regolavo la diluizione in modo che il fattore risultasse con tempi comodi e poi lo seguivo scrupolosamente.
Pare che vogliano rifarla... spero ci riescano!
Come procedura generale come prima cosa conduco un test sull'accoppiata carta-rivelatore, variando appunto il fattore tra 3 e 20 circa, poi regolo di conseguenza anche la diluizione del rivelatore.
Di solito quando uso additivi ritardanti anti-velo parto da un rivelatore piuttosto concentrato in modo da evitare tempi biblici, e col benzotriazolo ci vado particolarmente delicato e partendo già da un rivelatore freddino e concentrato.
Però quel comportamento con 120" di tempo di comparsa ed un fattore di 1,5 (a 3', già sviluppata) è decisamente fuori dell'ordinario ed in effetti non mi è capitato nulla di simile. È come se ad un tempo di induzione elevatissimo poi corrispondesse invece un tempo di reazione assai breve. Non so cosa vada a costruire questa barriera elettronica tanto "tosta"... anti-velo in dosi massicce?
OT: Comportamenti particolari (ma tutto somato più prevedibili) li ho visti con la FortePolywarmtone che é un prodotto molto, molto reattivo con tono e contrasto variabile (molto variabile) al variare del fattore. Va veramente da caldissima morbidissima con fattori bassi (intorno a 3) a freddissima e durissima con fattori elevati. In pratica senza sviluppo fattoriale c'è da diventar pazzi. Io nell'uso sceglievo come prima cosa il tono e quindi il fattore, poi regolavo la diluizione in modo che il fattore risultasse con tempi comodi e poi lo seguivo scrupolosamente.
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Re: Efficienza in camera oscura
L'accoppiata era la vecchia Oriental Select VC (quella "originale") con il Moersch Meritol addizzionato di 10ml/l di benzotriazolo. Già il meritol è "lento ma inesorabile"
di suo, in più il btz ritarda il tutto, e la carta è vecchiotta (tanto che abbisogna di antivelo in più) ma una cosa così non era successa mai neanche a me, tanto da essere convinto di aver esposto la carta dal lato sbagliato quando ho immerso il primo povino nello sviluppo. Le prime tracce d'immagine apparivano dopo 1'40" con un tono distinguibile da prendere come riferiemento dopo circa 2", al che dopo qualche secondo l'immagine compariva tutta di botto e prolungando il tempo di sviluppo variava piuttosto poco. Mi sono standardizzato su un tempo di sviluppo di 5 minuti, e su quello ho calcolato il fattore.

L'emulsione l'hanno già pronta ma dopo la dipartita di efke stanno cercando un'altra fabbrica per la stesa; dovrebbe essere questione di poco tempo, almeno questo è quanto si legge in giro.Pare che vogliano rifarla... spero ci riescano!
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