Efficienza in camera oscura

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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jedydjah
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Efficienza in camera oscura

Messaggio da jedydjah »

Ciao a tutti.
Vengo da un fine settimana passato in C.O. a stampare, visto che la famigliola e` in vacanza e a me tocca rimanere a lavoro ancora una settimana :(
Premetto che la mia e` una camera oscura e` di tipo "mobile", locata nel bagno di casa, e quindi necessita di allestimento e di smontaggio sempre ( le volte che lavoro la notte non posso permettermi che alla mattina il bagno non sia utilizzabile)
Alla fine ho fatto un po` di conti sull'efficienza del mio flusso di lavoro, e vorrei chiedere e condividere con voi alcune esperienze ed idee che mi sono venute.
Intanto su effettive 10~12 ore di lavoro ho fatto 15 stampe 18x24 e 7 piu` grandi 28x21, in carta baritati, che secondo me e` buono tenendo conto che le prime volte ne facevo molte meno, ma e` ancora poco, tenendo conto che i negativi sviluppati e non ancora stampati crescono.
Le prime volte passavo del tempo a scegliere ogni foto uu suo ingrandimento, un suo formato, un suo contrasto, mettevo a fuoco, tagliavo una striscia di carta e facevo un provino 3/6/9/12/15.. sec, poi lo sviluppo/stop/fissaggio/lavaggio e poi, se avevo fortuna di trovare il tempo giusto, mettevo a fuoco nuovamente stampavo e di nuovo sviluppo/stop/fissaggio/lavaggio.
Alla fine se ero soddisfatto cambiavo foto (casomai passando anche dal 35mm al 6x4.5 con conseguente cambio dell'ottica e del condensatore dell'ingranditore), altrimenti riprovavo un altro tempo, oppure, peggio, un altro contrasto che mi obbligava a fare altri provini.
Inutile dire che se tiravo fuori 1 foto all'ora era grasso che colava.
Poi ho incominciato a ragionare sul problema, ed alla fine mi sono dato queste regole:
1- scegliere il formato di negativo e non cambiarlo mai durante la sessione (niente passaggi 35mm - medio formato)
2- scegliere i negativi da stampare fuori dalla C.O., possibilmente degli stessi rullini e possibilmente dello stesso tipo di pellicola e portarsi dentro solo quelli
3- scegliere un formato della stampa ed un ingrandimento e non variarlo durante la sessione
4- se ho un tipo di carta che deve essere tagliato per stampare il formato che voglio, preparare alcuni tagli prima e tutti insieme
5- ridurre il tempo di fissaggio dei provini (su carta baritata faccio 3min, ma il provino lo fisso solo per 1min)
6- non mettere a fuoco sempre, sperimentalmente anche con cambio di negativo il fuoco non lo si perde
7- trovato un tempo ed un contrasto che va bene per una foto, applicarlo anche alle altre simili (dal punto 2 mi sono portato da stampare foto piu` o meno dello stesso tipo, esempio ritratti fatti con le stesse condizioni di luce e ragionevolmente il contrasto ed il tempo scelto dovrebbe andar bene per tutte)
8- fare piu` esposizioni di foto senza passare subito ai chimici, ovvero mettere la foto impressionata in una busta nera ( quella delle confezioni di carta fotografica) cambiare negativo, fare altre esposizioni sempre accumulando nella busta nera per poi svilupparle sequenzialente una di seguito all'altra. Questo e` un punto delicato ma fa risparmiare un sacco di tempo, nel mio caso ragionando sui tempi, sviluppo 2min+arresto 1min=fissaggio 3min, quindi quando la prima foto passa al fissaggio, la seconda la metto nel bagno di sviluppo, poi dopo due minuti va nel bagno d'arresto ed allo scadere del tempo, la prima foto la metto a lavare, la seconda va al fissaggio, la terza in sviluppo e riparte il cronometro, non sto qui a farvi i conti ma cosi` 4 foto le tratto in 15min anziche` 24min!

Ora mi sono detto, e provero` a breve, se spezzo il procedimento in due sessioni separate, da effettuarsi anche in giorni diversi: la prima faccio provini e impressiono la carta (quindi ai bagni metto solo i provini e potrei prendermi anche delle bacinelle piu` piccole appositamente), poi tutte le foto impressionate le metto al sicuro nella busta nera. La seconda sessione la faccio solo ai bagni chimici (niente ingranditore da allestire), e sviluppo in sequenza tutte le foto.
Secondo voi puo` funzionre la cosa, quanto tempo reggono le carte impressionate, alcuni giorni va sempre bene?
Avete dei suggerimenti o domande da dare o fare?
Ho provato, quando ho fatto dei fogli interi di provini a contatto, a mettere nello sviluppo due fogli contemporaneamente, ma ho avuto difficolta` a tenerli separati, quindi questa tecnica l'ho abbandonata, anche se ritengo sia la piu` efficiente in termini di tempo, qualcuno di voi la usa?
Ciao
J.


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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da isos1977 »

Vedo che non sono l'unico ad avere C.O. mobile "semifissa" quando la famiglia è in vacanza ;)

Anch'io sto usando molto la CO in questo periodo e mi stavo facendo la stessa domanda sull'efficienza. anch'io seguo le tue prime 5 regole.
Sulle altre ho qualche perplessità sul reale vantaggio di tempo a scapito di qualche rischio sulla qualità...

il modo di lavoro che sto raffinando (e sui cui chiedo un parere agli esperti) è il flusso di lavoro per determinare il tempo corretto di esposizione, contrasto e bruciatura/mascheratura...

pensavo di fare così:
1. provino a scalare su area "chiara"
2. provino a scalare su area "scura"
3. se i tempi non sono compatibili allora filtro (come da un post di qualche giorno fa, sto cercando di costruire delle tabelle per sapere di quanto variare l'esposizione con l'aggiunta dei vari filtri, in modo da avere qualche indicazioni per essere un po' più precisi con i test... )
4. se il filtro non è sufficiente a compensare, scelta delle aree da bruciare/mascherare avendo come riferimento i primi due provini.

non è rapidissimo... ma l'obiettivo, più che ridurre il tempo, dovrebbe essere fissare alcuni paletti per arrivare a un risultato basato su parametri più o meno controllabili..
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da jedydjah »

Interessante il doppio provino:ma sperimentalmente come fai?
Diciamo che parti da un grado di contrasto 3, e trovi che i tempi che hai per i toni chiari TC sono diversi da quelli per i toni scuri TS, come decidi di aumentare o diminuire il contrasto a seconda che TC>TS oppure TC<TS?
Lo step 6 e` poca cosa, il 7 fa risparmiare un bel po` di tempo se hai delle foto simili: io avevo una serie di foto di un soggetto in un prato che avevo scattato in sequenza e facendo il provino sulla prima e usando i tempi trovati anche sulle altre il risultato e` stato buono. Ovviamente tanto piu` le foto sono simili maggiore e` la confidenza sul risultato.
Lo step 8 e` comunque quello decisivo sul risparmio del tempo quando vuoi stampare tante foto, in fin dei conti il passaggio in bacinella e` sempre uguale per ogni foto, no?
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da isos1977 »

per capire quale filtro di contrasto trovo molto semplice e pratica la procedura che descrive Silverprint qua: http://www.analogica.it/mascherature-e- ... 19-50.html

il processo va ancora perfezionato per essere più veloci... cambiando filtro cambiano tutti i tempi... e quindi si dovrebbero rifare sempre i provini da zero...

La tua fase 7 in effetti fa risparmiare molto tempo.. ma può essere applicata poche volte... no?

Sulla 8 ho solo la perplessità che quando hai fatto la stampa "finale" penso sia meglio svilupparla subito per verificare che sia tutto corretto.. se si bene. se no, devi fare un altro tentativo.. e hai già levato il negativo (magari anche cambiato formato e filtro) devi impostare tutto di nuovo... e quello che hai guadagnato lo perdi con gli interessi...no?
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da Silverprint »

Ciaoo!

Tanta carne al fuoco!
Alcune cose giuste altre no, altre giuste ma solo in determinate condizioni.

Comincio da una semplice:
jedydjah ha scritto:...in fin dei conti il passaggio in bacinella è sempre uguale per ogni foto, no?
Direi di no! Ni, solo ad alcune rigide condizioni.
Se mantieni il tempo, sicurissimamente NO! Il rivelatore man, mano che viene usato si esaurisce, con l'andar del tempo si ossida e la temperatura non è stabile. L'unico modo per mantenere una certa costanza è lo sviluppo fattoriale. Lo sviluppo fattoriale garantisce costanza, ma non abbastanza se tra il provino e la stampa mettiamo dei giorni o delle ore d'intervallo, anche perché entra in gioco pure la permanenza dell'immagine latente. Inoltre se la carta è reattiva sarebbe opportuno adattare il tempo di sviluppo alle caratteristiche del negativo.


Ora riprendendo dall'inizio... inserisco delle note, in rosso, direttamente nel tuo testo, perdona l'intrusione, ma mi pare più veloce ed efficace. :)
jedydjah ha scritto: 1- scegliere il formato di negativo e non cambiarlo mai durante la sessione (niente passaggi 35mm - medio formato). OK, o almeno fare prima un formato poi un altro.

2- scegliere i negativi da stampare fuori dalla C.O., possibilmente degli stessi rullini e possibilmente dello stesso tipo di pellicola e portarsi dentro solo quelli. OK, o anche fare un tipo di rullo/ tipo di sviluppo alla volta.

3- scegliere un formato della stampa ed un ingrandimento e non variarlo durante la sessione. OK, o almeno fare un formato per volta.

4- se ho un tipo di carta che deve essere tagliato per stampare il formato che voglio, preparare alcuni tagli prima e tutti insieme. Ok

5- ridurre il tempo di fissaggio dei provini (su carta baritata faccio 3min, ma il provino lo fisso solo per 1min). Ni, pericoloso... se il fissaggio fosse insufficiente (a volte succede con la diluizione 1+9) la stampa potrebbe velarsi leggermente. Molto meglio usare un fissaggio rapido concentrato (1+4) per 1 minuto, 1 minuto e mezzo.

6- non mettere a fuoco sempre, sperimentalmente anche con cambio di negativo il fuoco non lo si perde. Ok se l'ingranditore è almeno passabile...

7- trovato un tempo ed un contrasto che va bene per una foto, applicarlo anche alle altre simili (dal punto 2 mi sono portato da stampare foto più o meno dello stesso tipo, esempio ritratti fatti con le stesse condizioni di luce e ragionevolmente il contrasto ed il tempo scelto dovrebbe andar bene per tutte). OK, SOLO SE si espone rigorosamente in manuale e in condizioni di luci invariate NON si cambia continuamente esposizione come l'esposimetro, sbagliando, vorrebbe che facessimo... :D

8- Fare più esposizioni di foto senza passare subito ai chimici, ovvero mettere la foto impressionata in una busta nera ( quella delle confezioni di carta fotografica) cambiare negativo, fare altre esposizioni sempre accumulando nella busta nera, per poi svilupparle sequenzialmente una di seguito all'altra. Insomma, ni ... si può fare solo se sono proprio dello stesso soggetto, nelle stesse condizioni di luce ed in ripresa non si è mai variata l'esposizione. il seguito, ovvero lo sviluppo "a catena" va bene SOLO se usi lo sviluppo fattoriale.
jedydjah ha scritto:Ora mi sono detto, e proverò a breve, se spezzo il procedimento in due sessioni separate, da effettuarsi anche in giorni diversi: la prima faccio provini e impressiono la carta (quindi ai bagni metto solo i provini e potrei prendermi anche delle bacinelle più piccole appositamente), poi tutte le foto impressionate le metto al sicuro nella busta nera. La seconda sessione la faccio solo ai bagni chimici (niente ingranditore da allestire), e sviluppo in sequenza tutte le foto.
Secondo voi può funzionare la cosa, quanto tempo reggono le carte impressionate, alcuni giorni va sempre bene?
Questo non lo farei proprio, per due buoni motivi...1)- l'immagine latente, a seconda del tipo di carta potrebbe durare abbastanza senza alterarsi troppo, ma le condizioni di contorno sono difficilmente controllabili, anche facendo lo sviluppo fattoriale. 2)- Se ci fosse qualcosa da correggere sarebbe assai poco efficiente: ritrovare il negativo, rimetterlo dentro, ricominciare la tiritera...
Spezzare in questo modo esposizione e sviluppo non è un risparmio di tempo, ma è una perdita di tempo, anche nell'ottica di un lavoro veloce che non badi più di tanto alla qualità del risultato.

Per quanto riguarda la domanda sul contrasto mi ha già quotato Isos... grazie :ymblushing:

@ Isos... Perché due provini come norma? Di solito si riesce a posizionare le strisce del provino scalare in modo da interessare sia le parti chiare che quelle scure. Non che farne due sia sbagliato, ma forse è un po' barboso fare la stessa cosa due volte... Poi, è chiaro, se l'immagine non consente e si fa prima a farne due, pazienza, ci si arrende! :p
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da jedydjah »

Grazie per i suggerimenti isos1977 e Silverprint!
Silverprint ha scritto:Ciaoo!
.....
Se mantieni il tempo, sicurissimamente NO! Il rivelatore man, mano che viene usato si esaurisce, con l'andar del tempo si ossida e la temperatura non è stabile. L'unico modo per mantenere una certa costanza è lo sviluppo fattoriale. Lo sviluppo fattoriale garantisce costanza, ma non abbastanza se tra il provino e la stampa mettiamo dei giorni o delle ore d'intervallo, anche perché entra in gioco pure la permanenza dell'immagine latente. Inoltre se la carta è reattiva sarebbe opportuno adattare il tempo di sviluppo alle caratteristiche del negativo.
Accidenti, mi sono perso qualcosa, io ho SEMPRE e SOLO usato tempi fissi di sviluppo cosi` come ho letto su un paoi di libri, devo tornare un po` alla teoria :-s
Silverprint ha scritto:
jedydjah ha scritto:Ora mi sono detto, e proverò a breve, se spezzo il procedimento in due sessioni separate, da effettuarsi anche in giorni diversi: la prima faccio provini e impressiono la carta (quindi ai bagni metto solo i provini e potrei prendermi anche delle bacinelle più piccole appositamente), poi tutte le foto impressionate le metto al sicuro nella busta nera. La seconda sessione la faccio solo ai bagni chimici (niente ingranditore da allestire), e sviluppo in sequenza tutte le foto.
Secondo voi può funzionare la cosa, quanto tempo reggono le carte impressionate, alcuni giorni va sempre bene?
Questo non lo farei proprio, per due buoni motivi...1)- l'immagine latente, a seconda del tipo di carta potrebbe durare abbastanza senza alterarsi troppo, ma le condizioni di contorno sono difficilmente controllabili, anche facendo lo sviluppo fattoriale. 2)- Se ci fosse qualcosa da correggere sarebbe assai poco efficiente: ritrovare il negativo, rimetterlo dentro, ricominciare la tiritera...
Spezzare in questo modo esposizione e sviluppo non è un risparmio di tempo, ma è una perdita di tempo, anche nell'ottica di un lavoro veloce che non badi più di tanto alla qualità del risultato.
....
Beh, era una idea che mi e` venuta dal momento che sabato ho dimenticato di sviluppare una foto gia` esposta e rimasta in busta, me ne sono accorto la domenica e alla fine e` venuta come le altre, quindi mi sono fatto questa ipotesi, tieni presente che dovendo smontare e rimontare tutto, sviluppare il giorno dopo mi permetterebbe di tralasciare la parte "asciutta" della C.O.
E` vero che se ci fosse qualcosa da correggere non avrei possibilita` di farlo subito, ma questo anche nel caso tradizionale mi farebbe perdere tempo inutilmente: significa che ho sbagliato qualcosa prima e devo rifare il provino.
Sulle condizioni al contorno poi, parli di temperatura dei bagni, freschezza dei chimici ecc.? Non ho capito che tipo di problemi potrei trovare
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da isos1977 »

Silverprint ha scritto:Ciaoo!
@ Isos... Perché due provini come norma? Di solito si riesce a posizionare le strisce del provino scalare in modo da interessare sia le parti chiare che quelle scure. Non che farne due sia sbagliato, ma forse è un po' barboso fare la stessa cosa due volte... Poi, è chiaro, se l'immagine non consente e si fa prima a farne due, pazienza, ci si arrende! :p
ma... diciamo che la procedura che ho scritto voleva essere una cosa generale... se poi riesco a fare stare parti chiare e scure sulla stessa striscia, lo faccio... poi ci sono tante variabili... a volte ci sono diverse parti del fotogramma che non riesco a interpretare bene.. e quindi preferisco fare qualche striscia di provino in più piuttosto che fare un'impressione generale. Perdo un po' più tempo, ma risparmio un foglio.. sono pur sempre ligure! :D
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da Silverprint »

Principalmente parlo dei chimici. Come detto si alterano con l'uso, l'ossidazione, la temperatura. Usando lo sviluppo fattoriale si riesce a compensare, li per li. Rifacendo il bagno o facendo passare del tempo non è lo stesso, specialmente se il tempo è tanto, ore, giorni!
Un'altra ragione per cui è meglio non fare passare tanto tempo è che l'immagine latente si altera. Quanto dipende dai materiali e dalle condizioni di conservazione, comunque di solito più passa il tempo più si perde in densità e contrasto, magari non tanto, ma uguali non sono.
L'alterazione del rivelatore non influenza solo densità e contrasto, compensabili con lo sviluppo fattoriale, ma anche il tono. Naturalmente quanto dipende da che rivelatore è (ognuno ha il suo carattere), e dalla reattività della carta. Tieni conto comunque che soprattutto appena preparato il rivelatore è davvero instabile. Per i lavori seri, è infatti uso preparare lo sviluppo per prima cosa e poi buttarci dentro qualche foglio a "macerare" per far perdere al rivelatore l'edge (in inglese, spigolo) e farlo stabilizzare.

Io uso esporre i fogli prima e sviluppare dopo solo per copie multiple di una stessa immagine, ma se debbo interrompere, anche solo per la pausa pranzo... poi prego :ympray: , perché uguali, uguali non vengono.
Naturalmente se faccio copie multiple lascio il negativo nell'ingranditore, ma questo solo per la legge di Murphy: se lo togli almeno una copia viene male, garantito, per motivi imperscrutabili. =))
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da jedydjah »

Quindi il problema sarebbe la distanza di tempo tra il provino e la stampa, corretto? E la differenza di bagni, ecco il dunque, in effetti io domenica ho riutilizzato quello di sabato, e prima di stampare il , ho fatto un paio di provini di altre foto e cosi` sono tornato in temperature (un caldo atroce).
Grazie per la dritta :-B
Alla fine ci sono altre cose che uno puo` fare per aumentare la produttivita`?
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Re: Efficienza in camera oscura

Messaggio da Silverprint »

SÌ!

Fare bene i negativi! :D

Sopratutto usando il cervello. Sia in esposizione che dopo, in fase di sviluppo.

Come accennavo prima, se si scatta in una situazione di luce, esporre in manuale e non cambiare esposizione. Negativi siffatti avranno parametri di stampa assai simili e renderanno il tutto veramente MOLTO più veloce.
Al limite meglio sbagliare (entro i limiti...) un'intera serie di scatti, ma sbagliarli tutti nello stesso modo, che averli tutti diversi. Questo è un motivo MOLTO serio per cui usare le fotocamere in manuale è sempre preferibile.

Poi ottimizzare lo sviluppo del negativo. Tenendo presente che aumentare il tempo di sviluppo significa ridurre la latitudine di posa ed aumentare il contrasto, e viceversa.
Idealmente si dovrebbero avere negativi che si stampino, senza interventi di mascheratura e bruciatura, su un grado di contrasto medio. Se normalmente ci si trova a stampare su contasti bassi, o a dover fare bruciature delle luci di correzione (è lo stesso) significa che i negativi sono sovra-sviluppati. Avere negativi sovra-sviluppati (e un po' sotto-esposti) è un errore davvero molto comune.
Negativi eccessivamente morbidi (da stamparsi su gradi alti) sono più rari, spesso sui gradi alti ci vanno a finire negativi che sono semplicemente sotto-esposti.
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