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Discussioni sulle tecniche di manutenzione e riparazione di accessori fotografici quali reflex 35mm, medio formato, grande formato, obiettivi, oggetti per camera oscura ed altro legato alla fotografia analogica
grazie a tutti per gli interventi. Non mi sono poi spiegato così male e neppure la questione è ridicola se "quasi" tutti gli interventi sono articolati e pertinenti. Il problema mi si è posto, ovviamente dal confronto fra i valori di esposizione suggeriti da una fotocamera digitale e quelli degli esposimetri allo scopo di usare esposimetri attendibili con macchine analogiche che non li hanno. Usando le coppie tempi/diaframmi degli esposimetri la macchina digitale sottoespone sistematicamente.
Il valore EV 15 corrisponde a "Subjects in bright or hazy sun (Sunny f/16 rule)", su tale valore e la regola del 16 sono costruiti esposimetri di carta come http://expomat.tripod.com/ o quello della Ilford: http://www.ilfordphoto.com/Webfiles/201 ... 612113.pdf. Ma ovviamente quando non esistevano gli esposimetri tutti fotografavano come una "Panda 30". E' facile documentarsi in rete, per es.: http://www.brayebrookobservatory.org/Br ... _HIST.html oppure http://www.fredparker.com/ultexp1.htm.
Il punto della mia questione è molto semplice: sulla ghiera degli EV dei miei esposimetri (ma leggo che anche per altri è così) al valore 15 ("soggetto in pieno sole...") a 400 ASA corrisponde per es. la coppia 1/125 f16 e non il reciproco della sensibilità cioè 1/400 circa.
Per rispettare la regola del 16 (f/16 e t= reciproco della sensibilità) bisogna passare a EV 17 come giustamente qualcuno ha notato. Ma come potete vedere da qualsiasi tabella EV il 17 è una condizione di luce addirittura superiore a "sole brillante sulla neve o sulla spiaggia", anzi "Rarely encountered in nature. Some man made lighting", come si legge nel sito fredparker che ho riportato sopra (ma è così anche in altri)
Sull'esposimetro non si impostano i valori EV, è l'esposimetro a misurarli.
Comunque EV 15 corrisponde a 1/125 f:16 con una pellicola da 100 iso, o triplette equivalenti. I valori EV quelli sono.
Gli esposimetri li hanno inventati da un pezzo. Comuqnue l'esperienza, più che la regola del 16 (che funziona poco), può far molto e c'è sempre la possibilità di fare del bracketing.
Riguardo la regola del 16, come ho già scritto, da risultati accetabili solo ed esclusivamente nel caso che il contrasto sia piuttosto basso anche perché in caso di contrasto basso è facile intervenire dopo con correzioni.
Le digitali non professionali hanno esposimetri fatti su misura per il sensore, spesso i dati non sono confrontabili con quelli di un esposimetro esterno. Considera anche che la lettura in luce incidente è diversa dalla lettura in luce riflessa.
Gionny ha scritto:Per la cronaca, in genere i sensori digitali sono meno sensibili di 1/3 di stop rispetto alla sensibilità nominale.
intendi che riportano 1/3 di stop in meno rispetto al reale? E questo sempre, qualsiasi sensore, qualsiasi marca, qualsiasi macchina?
Io ne dubito fortemente, affermazioni di questo genere, senza una bibliografia accurata, sono panzane del web senza costrutto alcuno, le classiche minchiate che si leggono nei forum.
Quello che è certo è che gli esposimetri delle fotocamere digitali sono costruiti addosso al sensore e di conseguenza non ha assolutamente senso pretendere di usare una fotocamera digitale come esposimetro, a maggior ragione se pensiamo che le fotocamere digitali usano sofisticati quanto fallaci programmi di esposizione dei quali non si sa assolutamente nulla e di conseguenza sono incomparabili all'angolo di accettanza di un esposimetro che invece è noto dalle caratteristiche del fabbricante.
Basta mettersi di fronte ad un cartoncino grigio kodak per rendersene conto.
scusate ma non tutto quello che sto leggendo mi convince. tralasciamo i programmi di esposizione e le logiche che ci stanno dietro ovviamente e riferiamoci a una misurazione spot da una buona fotocamera digitale paragonandola con la lettura spot di un esposimetro esterno (su superfici uniformi al lordo della piccola differenza in gradi sottesi).
non riesco a credere in una variabilità nella struttura fisica dei sensori - va da sè di uno stesso tipo - che sarebbe gestita adattandovi letture non congruenti con la realtà… quando mi pare che basti piuttosto (i) una lettura comunque congruente, non biased, e (ii) un'amplificazione del segnale tarata eventualmente su quel sensore.
è solo una ipotesi ragionevole, se avete documentazione a supporto della vostra è benvenuta.
qui ho solo fatto una prova poco fa con due aggeggi che avevo sotto mano e le letture sono pressochè identiche.
Gionny ha scritto:Per la cronaca, in genere i sensori digitali sono meno sensibili di 1/3 di stop rispetto alla sensibilità nominale.
intendi che riportano 1/3 di stop in meno rispetto al reale? E questo sempre, qualsiasi sensore, qualsiasi marca, qualsiasi macchina?
Io ne dubito fortemente, affermazioni di questo genere, senza una bibliografia accurata, sono panzane del web senza costrutto alcuno, le classiche minchiate che si leggono nei forum.
ne dubito anch'io, è quello che intendevo con le due domande sopra
Quotando anche bafman, pare strano pure a me che gli esposimetri ritornino "esternamente" valori diversi.
Sicuramente ogni sensore ha il suo TTL tagliato sulle sue caratteristiche, ma se fosse vero quanto sopra significherebbe che se scatto due foto con lo stesso vetro alla stessa scena da due macchine diverse (consideriamo nulle le variabili "velocità della pellicola" e "velocità del sensore", ovvero definiamole identiche) non avrò la stessa famiglia di coppie tempo/diaframma, il che mi disturba un po'.
Per quanto riguarda i vari test fatti da riviste online o cartacee, sinceramente, sinché non pubblicano la metodologia utilizzata non hanno nulla di scientifico e di conseguenza trattasi di aria fritta. Tu sai come si pubblica un lavoro scientifico? Perché la pretesa di affermare che i sensori sottoespongono di 1/3 non può essere considerata verità scientifica sino a quando la pubblicazione dei dati non segue la metodologia ufficiale. Sino a quel momento sono tutte opinioni, che rimbalzano come le vecchie palline dello xenix sulle pareti della stanza.
Se ti prendi la briga di leggere le riviste fotografiche degli anni 70, scoprirai che non è cambiato nulla, da sempre le riviste attraggono il lettore con inutili comparative tecniche che di scientifico non hanno nulla. Quanto al laboratorio di "Milano", chi sono? Come hanno giustificato i risultati pubblicati??
Per quanto riguarda invece lo scostamento della lettura delle fotocamere digitali rispetto all'esposimetro esterno, io ne ho avute tre, una 5D, una 1DmarkIII, una 1DsmarkIII, non propriamente giocattolini, e nessuna delle tre sul cartoncino grigio in modalità spot mi dava letture concordi con quelle dell'esposimetro (a parità di angolo di campo, ovviamente). Non so perché e non mi interessa, ma è evidenza sperimentale seppur limitata a tre macchine. Non capisco come si possa affermare che TUTTI i sensori possano sottoesporre? Li hanno provati tutti, uno per uno, con più campioni dello stesso tipo? Hanno pubblicato i dati in modo coerente? Si sa cosa abbiano realmente fatto? La risposta è no. Quindi è tutta inutile aria fritta.
Quanto al libro del noto editore, sinceramente, è un testo piuttosto grossolano, se ti leggi la discussione di Andrea Calabresi, dove ti spiega cosa devi fare per calibrare le letture esposimetriche al tuo metodo di lavoro ed alle pellicole usate, capirai all'istante che tutto quanto viene propalato su internet riguardo l'esposizione è aria fritta della peggior qualità.
Il problema è che nei forum circolano quasi sempre opinioni altrui, spacciate per proprie e totalmente prive di fontamenti scientifici, perché tutti sono sostanzialmente pigri, non hanno voglia di studiare e di impegnarsi, e trovano più comodo usare il copia ed incolla. Quindi se qualcuno mi riporta opinioni da forum se permetti mi si accende il campanello di allarme e vado a fare le pulci, se poi la cosa mi puzza, come in questo caso, non esito un istante a metterlo in evidenza.
Hai avvisato che si tratta di opinioni da forum, e che vanno prese con le pinze. E allora? Che senso ha parlare di cose che non sono verificabili? Oltretutto il precedente intervento di Andrea era esaustivo e non vi era altro da aggiungere.
Il tutto ovviamente non ha nessuna valenza personale, questo è sottointeso. Il fatto è che intervieni quasi sempre per puntualizzare qualcosa sul digitale in un forum di fotografia analogica, e non è elegante, anzi, per dirla tutta sino in fondo: non me ne frega nulla.
Ultima modifica di -Sandro- il 12/12/2013, 14:13, modificato 5 volte in totale.