DavideCaniatti96 ha scritto: ↑31/01/2021, 22:13
Non sono particolarmente esperto, ma mi sono accorto -a mie spese- di come l'esposizione sia particolarmente cruciale per le diapositive e vorrei capirci qualcosa di meglio prima di fare danni e bruciare pellicola. Sarebbe fantastico se qualcuno potesse consigliarmi qualche lettura in merito!
Non conosco letture specifiche sul tema dell'esposizione, anche se effettivamente ci sarebbe da scriverne un libello.
Un sistema semplice che funzioni sempre non c'è per cui armarsi di un po' di pazienza e cercare di capire come funzionano le cose è sicuramente il sistema migliore.
In maniera molto stringata la lettura a luce riflessa penso sia abbastanza chiara, tutto ciò che viene letto dall'esposimetro viene riportato come grigio medio (più o meno, le cose sono più complicate): ha il difetto che può essere facilmente ingannato dal livello di riflessione del soggetto, cielo, abito bianco, zone scure, ecc. che portano a grossolani errori di esposizione, per contro la luce riflessa, se misurata in aree piuttosto piccole (spot) è l'unico sistema che permette di conoscere il contrasto del soggetto, che è di fatto l'unico parametro importante per l'esposizione.
La lettura a luce incidente invece parte dal presupposto che il soggetto sia di contrasto normale, cioè 7 sop dal bianco al nero; se questo è vero la luce incidente funziona molto bene, ma l'errore d'esposizione aumenta man mano che ci si allontana da questa condizione --e infatti la lettura incidente è quella più usata in studio e/o in cinematografia dove il contrasto del soggetto è sempr etenuto sotto controllo con l'uso di illuminazione artificiale, condizione per cui il sistema funziona sempre.
La lettura in luce incidente sembrerebbe funzionare sempre bene anche con le pellicole invertibili, queste infatti hanno una dinamica proprio di circa 7 stop per cui, a prescindere dal contarsto del soggetto, è proprio la pellicola che non riesce a registrare nulla oltre i limiti della lettura incidente, per cui funziona sempre e in ogni caso. Però la lettura a luce incidente livella sempre tutto, essa pone l'indice nel mezzo e tutto ciò che 3 stop sopra e 3 stop sotto viene bene, il fotografo non ha possibilità di scelta se ad esempio si vuole privilegiare le ombre, perché il soggetto o la scelta espressiva lo richiedono, oppure le luci, nel caso in cui queste parti tonali siano da mettere in risalto a scapito di ombre poco importanti chiuse e senza dettaglio. Affidarsi ciecamente alla lettura incidente è un po' come usare il matrix in unione col program, si baratta la relativa sicurezza di un risultato nella media con la libertà, e la fatica, dell'interpretazione del soggetto.
C'è anche da considerare che la luce incidente non è così "facile" come sembra; piccole inclinazioni dell'esposimetro verso il basso o verso l'alto producono variazioni di esposizione che non sono ininfluenti, insomma ad usare la luce incidente bisogna saper maneggiare, e bene, l'esposimetro, cosa che non così semplice e bana e come sembre.
Anche nel caso delle diapositive il sistema esposimetrico migliore è lo spot che permette una valutazione del contrasto del soggetto e in cui è il fotografo che decide, in base alla sua intepretazione, cosa privilegiare e cosa nascondere, scegliere ciò che è importante e ciò che è subalterno allo scopo espressivo, esattamente come la scelta dell'inquadrartura; alcuni esposimetri spot hanno già incorporata le funzioni alteluci e ombre che pongono i limiti (2,5 e 2,3 stop in più e in meno) delle zone con dettaglio nelle pellicole invertibili, in modo da avere subito sott'occhio quali sono i limiti della dinamica della pellicola.