Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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maxwatch
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Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da maxwatch »

Salve, ho letto 75 pagine del thread bellissimo con le lezioni sulla sensibilta` effettiva e i test di Silverprint. Sono rimasto molto affascinato e mi riprometto di effettuare le prove consigliate al piu` presto. Tuttavia mi assale un dubbio atroce: il tipo di fotografia che io faccio e` stile reportage oppure fotografia di scena. Si tratta purtroppo di situazioni abbastanza estreme dove e` richiesta una sensibilita` alta, nel reportage non posso scendere a meno di 200asa o sono costretto a scattare con tempi troppo lunghi e a tutta apertura, mentre nelle foto di scena ancora peggio, si va dalla semi oscurita` allo spot piu` violento. Ecco la domanda e`: in strada o in teatro, come si puo` ottimizzare l'esposizione se si vuole usare il sistema di esporre le ombre e sviluppare le luci? Fino ad ora ho usato l'IE con ovvio sviluppo correlato (che alla fine e`gia` un tiraggio se si considera la sensibilita` nominale), ho qualche speranza con il metodo spiegato da Silverprint con lo stile di foto molto dinamico che faccio o e` piu` indicato per foto con cavalletto ed immagini fisse che accettano i tempi piu` lunghi?



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kiodo
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da kiodo »

Ci credi che non ho capito la domanda?

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maxwatch
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da maxwatch »

kiodo ha scritto:
06/09/2020, 12:47
Ci credi che non ho capito la domanda?

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'
Scusa se non sonso stato chiaro. Cerco di riformulare.

In condizioni di foto in cui non si ha tempo di fare medie di esposizioni e bracketing ed in cui ho bisogno di sensibilita` piu` spinte, come nel reportage, come posso utilizzare i concetti di esporre su ombre? Da quello che ho letto mi sembra necessiti di tempi lunghi e misurazioni elaborate.

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_Alex_
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da _Alex_ »

Questo è il problema che si pone più spesso quando si scatta in formato 35mm.

Di solito la soluzione è abbastanza semplice: esposizione in media ponderata centrale, iso al limite (tipo la Fp4+ esposta a 100 o 125 iso), sviluppo in Microphen stock oppure 1+1, scatto a raffica.
E' ovvio che se non puoi permetterti i tempi necessari per fare tutto il lavoro in maniera precisa devi necessariamente ragionare in termini di aumento della probabilità di ottenere scatti validi, sapendo che molti andranno cestinati (ma questo succede anche in digitale).

E' necessario, però, che almeno qualche rullo sia dedicato alla 'taratura' del sistema con la propria attrezzatura: un paio di prove per la sensibilità effettiva (con la Fp4+ dovresti trovare intorno agli 80iso) con accorciamento del tempo di sviluppo, un paio di prove per il trattamento spinto.

Ovviamente dipende anche dalle condizioni in cui ti troverai a scattare, dubito che a teatro ti bastino 80iso, meglio una Delta 3200 o Tmax P3200, entrambe a 1600.

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kiodo
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da kiodo »

Tutto ciò che è espresso nel famoso thread è basato su un dato: la sensibilità effettiva. Chi è interessato a gestire con la massima precisione ed estensione la riproduzione tonale, dal soggetto alla stampa, passando per il negativo, non ha altra strada che quella indicata da Silverprint e da altri guru del sistema zonale. Ma quel metodo non è l'unico, e tanti sono i fotografi che realizzano ottime fotografie applicando metodi di misurazione dell'esposizione molto meno sofisticati, per varie ragioni. Non c'è nulla di sbagliato in ciò.

Nel momento in cui dichiari che ti occorre spremere la massima sensibilità "pratica" dalla tua pellicola, hai abbandonato la strada del SZ, e ne accetti le conseguenze.

Come tu scrivi, considerare la sensibilità dichiarata dal produttore significa spesso (sempre) tirare lo sviluppo, ma ciò non è un problema, se i risultati ti appagano, specialmente se li paragoni a quelli che (non) porteresti a casa tentando di impiegare il SZ nelle particolari condizioni in cui operi.

In poche parole: ti serve:
1) determinare la sensibilità necessaria per operare nelle tue condizioni di lavoro
2) scegliere la pellicola che può fornire buona qualità di immagine quando esposta a tale sensibilità col trattamento di sviluppo adeguato
3) scegliere il trattamento di sviluppo adeguato, sperimentarlo e definirlo
4) esporre per l'indice di esposizione che hai scelto al punto 1, valutando l'esposizione sulla base del risultato che ragionevolmente ti puoi aspettare (è inutile aspettarsi dettagli in zona II da una tri x esposta a 3200, mentre farai bene a vedere dove cadono le luci quando la stessa tri x sarà sottoposta a un trattamento di sviluppo tale da permetterti di esporla a 3200...)

Concludendo: SZ e pellicole tirate non vanno d'accordo, si trovano su due strade diverse, entrambe percorribili, ma che passano per differenti luoghi.

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effegi61
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da effegi61 »

Mi permetto di aggiungere che nella mia brevissima esperienza reportagistica, ho trovato utile, anzi necessario per avere dei risultati discreti, viaggiare con due/tre corpi macchina, mi segnavo tipicamente "N" "N-1" ed "N+1" sui dorsi, o comunque l' "N" che serviva; poi, a seconda del caso, prendevo il corpo più utile. Ad esempio una delle ultime cose che feci, mi ricordo che "inseguendo" una cerimonia religiosa, (ovviamente più o meno già sai quello che ti potrà capitare), caricai un corpo con una 400 esposta a 320 che poi sviluppai con N- e che usai all'interno della chiesa, poi un corpo con una 100 esposta a 80 iso da sviluppare con N per le foto all'esterno della chiesa (tutto in ombra) ed un corpo caricato con 100 iso esposto a...chi se lo ricorda...da sviluppare N- per la processione che si sviluppava in strade abbastanza assolate. Più che mediamente i negativi erano stampabili con facilità. Per facilitare la cosa al tempo mi bobinavo i rullini cercando di non andare oltre i 24 fotogrammi.
Fabio
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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da maxwatch »

kiodo ha scritto:
06/09/2020, 14:01
Tutto ciò che è espresso nel famoso thread è basato su un dato: la sensibilità effettiva. Chi è interessato a gestire con la massima precisione ed estensione la riproduzione tonale, dal soggetto alla stampa, passando per il negativo, non ha altra strada che quella indicata da Silverprint e da altri guru del sistema zonale. Ma quel metodo non è l'unico, e tanti sono i fotografi che realizzano ottime fotografie applicando metodi di misurazione dell'esposizione molto meno sofisticati, per varie ragioni. Non c'è nulla di sbagliato in ciò.

Nel momento in cui dichiari che ti occorre spremere la massima sensibilità "pratica" dalla tua pellicola, hai abbandonato la strada del SZ, e ne accetti le conseguenze.

Come tu scrivi, considerare la sensibilità dichiarata dal produttore significa spesso (sempre) tirare lo sviluppo, ma ciò non è un problema, se i risultati ti appagano, specialmente se li paragoni a quelli che (non) porteresti a casa tentando di impiegare il SZ nelle particolari condizioni in cui operi.

In poche parole: ti serve:
1) determinare la sensibilità necessaria per operare nelle tue condizioni di lavoro
2) scegliere la pellicola che può fornire buona qualità di immagine quando esposta a tale sensibilità col trattamento di sviluppo adeguato
3) scegliere il trattamento di sviluppo adeguato, sperimentarlo e definirlo
4) esporre per l'indice di esposizione che hai scelto al punto 1, valutando l'esposizione sulla base del risultato che ragionevolmente ti puoi aspettare (è inutile aspettarsi dettagli in zona II da una tri x esposta a 3200, mentre farai bene a vedere dove cadono le luci quando la stessa tri x sarà sottoposta a un trattamento di sviluppo tale da permetterti di esporla a 3200...)

Concludendo: SZ e pellicole tirate non vanno d'accordo, si trovano su due strade diverse, entrambe percorribili, ma che passano per differenti luoghi.

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Esatto, e ringrazio non solo te ma tutti per i consigli. Speravo che ci fosse qualche stratagemma che mi aiutasse ad usare il sistema della sensibilita` effettiva in situazioni piu` "movimentate". Secondo voi se semplicemente abbassassi l'iso alla sensibilita` nominale usando l'esposizione della macchina (grigio medio) a -2 stop ad esempio (una sorta di ombra media), per poi sviluppare a -30% del tempo consigliato dal bugiardino, avrei una latitudine di posa (estensione dei grigi) maggiore? l'alternativa sarebbe il solito "tiraggio" che poi mi darebbe un negativo molto contrastato. Magari sto dicendo un'emerita castroneria...

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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da kiodo »

Il problema di base, nel tuo caso, è questo: che coppia tempo/diaframma vuoi usare? Quale indice di esposizione ti occorre, date le condizioni di illuminazione, per applicare la coppia tempo/diaframma scelta? Esiste una pellicola con la sensibilità reale uguale o superiore all'indice di esposizione che ti occorre?
Se esiste, usala: non la stai tirando.
Se non esiste, scegli una buona pellicola, con la sensibilità più alta che trovi, ed esponila per l'indice di esposizione che hai ricavato. La stai sottoponendo e la dovrai sovrasviluppare.

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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da kiodo »

Nel tuo esempio: mettiamo che la tua pellicola abbia una sensibilità reale di 80ISO, e che tu, come scrivi, misurassi il grigio medio, ponendolo però in zona III (effetto della sottoesposzione di due stop): tutto sta congiurando per generare un bel negativo sottoesposto, con le ombre più profonde riprodotte prive di dettaglio. Se poi, per giunta, tu sottosviluppassi del 30%, come ipotizzi, deprimeresti completamente il contrasto, ottenendo che anche i medi e le luci risulterebbero fiacchi e poco differenziati. Una ciofeca, insomma.

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Re: Esposizione con SE su ombre domanda pratica

Messaggio da maxwatch »

kiodo ha scritto:
06/09/2020, 23:24
Nel tuo esempio: mettiamo che la tua pellicola abbia una sensibilità reale di 80ISO, e che tu, come scrivi, misurassi il grigio medio, ponendolo però in zona III (effetto della sottoesposzione di due stop): tutto sta congiurando per generare un bel negativo sottoesposto, con le ombre più profonde riprodotte prive di dettaglio. Se poi, per giunta, tu sottosviluppassi del 30%, come ipotizzi, deprimeresti completamente il contrasto, ottenendo che anche i medi e le luci risulterebbero fiacchi e poco differenziati. Una ciofeca, insomma.

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Quello che immaginavo... Credo, a questo punto, che proverò il sistema di cui sopra solo per qualche foto ti paesaggio o architettura. Non posso permettermi tempi troppo lunghi nel mio caso.

Per il teatro probabilmente l'unica maniera é lavorare con IE e sviluppo dei bugiardini quindi di fatto tiraggio (oppure é sempre valida la regola di abbassare i tempi di sviluppo del 30%?)

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