Esposizione e sviluppo.

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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nepalese
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da nepalese »

Chrome, grazie per le informazioni...per quanto generiche, insieme a quelle di Andrea, mi hanno davvero chiarito alcuni nodi importanti sulla valutazione delle varie luminanze in una data scena. Inoltre ho trovato molto utili le modalità d'intervento possibili in caso di flare e i consigli di gestione delle ombre in controluce. Certo, capisco che siano solo punti di partenza per una personale valutazione (che dovrà comunque essere fatta per acquistare sempre più bagaglio esperenziale) ma li trovo comunque importanti. Sono un po' dei punti fermi da cui posso poi muovermi con maggior concezione di causa.
Un grazie anche ad Andrea, da parte mia e dell'esposimetro :))

Seguiró i vostri consigli...se poi vi vengono in mente altre situazioni "particolari" , "eccezioni" che confermano la regola, ben vengano ;)


Ciao, Alessandro



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vic.thor
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da vic.thor »

Ciao, questo link è abbastanza conosciuto e forse già anche postato http://www.largeformatphotography.info/ ... neDial.pdf. Io lo trovo abbastanza esplicativo circa le domande che hai posto. In alternativa "Il negativo" di Ansel Adams, Zanichelli editrice.

Ciao.

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Silverprint
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da Silverprint »

Ciao vic.thor,

Il mini-regolo pre-stampato è potenzialmente utile, anche se secondo me è preferibile un vero regolo zonale fatto in una specifica catena. Se non altro perché anche fissando gli estremi (zona I e IX) l'andamento della curva caratteristica "complessiva" varia parecchio da catena a catena. Credo che Adams abbia preferito descrivere le zone verbalmente (per i loro attributi invarianti) piuttosto che con un esempio grafico, proprio per questo motivo.
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da vic.thor »

Silverprint ha scritto:Ciao vic.thor,

Il mini-regolo pre-stampato è potenzialmente utile, anche se secondo me è preferibile un vero regolo zonale fatto in una specifica catena. Se non altro perché anche fissando gli estremi (zona I e IX) l'andamento della curva caratteristica "complessiva" varia parecchio da catena a catena. Credo che Adams abbia preferito descrivere le zone verbalmente (per i loro attributi invarianti) piuttosto che con un esempio grafico, proprio per questo motivo.
Ciao Andrea, nel libro di Adams ho trovato anche qualche riferimento grafico seppur solo a supporto alla descrizione delle zone. Io il mini-regolo (non quello linkato, ma un altro che si adatta meglio al mio esposimetro) lo trovo abbastanza utile come prima base di ragionamento per cercare di immaginare come potrà essere la stampa.

Ciao.

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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da nepalese »

Pentax Digital Spotmeter...il mio stesso esposimetro!!! :x
Si anch'io costruiró un regolo con la mia catena, appena possibile; in linea di massima ho comunque bene in mente le caratteristiche delle Zone II, III, VII e VIII in particolare. La distinzione verbale che Adams ha fatto tra quelle con trama (II e VIII) e quelle con trama e detteglio (III e VII) è la cosa che più mi aiuta nella scelta del valore da attribuire ad un punto. Le altre le uso più che altro per la verifica del contrasto locale.

Ciao, Ale

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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da Tecnico73 »

una cosa non mi è tanto chiara in questa interessantissima discussione, si sta parlando di esposizione e sviluppo per un negativo singolo, per un rullo di più scatti??


:-\ :-\
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da Silverprint »

@ Tecnico73,

La domanda non ha molto senso... O forse non la capisco.
Cosa cambia?

Comunque (se ho capito) al post n° 3, ci sono indicazioni in merito: http://www.analogica.it/esposizione-e-s ... tml#p18276
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da Tecnico73 »

una semplice curiosità, per via del fatto che, il sistema zonale non è applicabile in maniera semplice ad un rullo con diverse esposizioni , per esempio 36 esposizione di cui 1 esposto per le ombre e sviluppato di conseguenza, si ottiene un negativo sviluppato correttamente ma cosa succede alle restanti 35 esposizioni?? in fase di stampa applicare il sistema zonale per valorizzare la foto schiarendo o scurendo un grigio per dare + o - profondità al contrasto diventa una cosa più semplice da ottenere, poi posso anche sbagliarmi
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da Silverprint »

Ok... non hai voglia di rileggere indietro... X(
Tecnico73 ha scritto:Una semplice curiosità, per via del fatto che, il sistema zonale non è applicabile in maniera semplice ad un rullo con diverse esposizioni, per esempio 36 esposizione di cui 1 esposto per le ombre e sviluppato di conseguenza, si ottiene un negativo sviluppato correttamente, ma cosa succede alle restanti 35 esposizioni??
Se una situazione è fotograficamente interessante è verosimile che non se ne faccia uno scatto solo, a che servirebbe averne 36 pronti? :-\
Se si fanno scatti multipli in una determinata situazione la priorità è che siano tecnicamente coerenti, quindi esposizione e sviluppo saranno unici (e non come - cattivissima - abitudine sottoposti a continue variazioni di esposizione) e verranno calcolati sull'inquadratura dal contrasto più elevato.
Se poi in altre scene le condizioni di luce cambiano radicalmente, si cambia rullo. Un rullo tolto a metà si può sempre rimettere, o no? E poi ci sono anche quelli che girano con 2 3 corpi...
Sul medio formato il problema non si pone, sia per il numero di scatti sia perché molte macchine hanno i magazzini intercambiabili.
Tecnico73 ha scritto: In fase di stampa applicare il sistema zonale per valorizzare la foto schiarendo o scurendo un grigio per dare + o - profondità al contrasto (?) diventa una cosa più semplice da ottenere, poi posso anche sbagliarmi
Questa frase proprio non la capisco... :(

Una cortesia: un poco più d'attenzione alla lingua.
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Re: Esposizione e sviluppo.

Messaggio da gioffry »

Ciao a tutti.
riesumo questo post del 2012 per esporre alcune considerazioni che vorrei sottoporre alla vostra attenzione.
Sono settimane che studio questa "lezione" di analogica.it dopo che mi accorsi di aver cannato metà rullo per un errore di esposizione. Quando ero un digital addict, i miei generi erano il paesaggio e il ritratto. Da quando sono tornato alla fotografia analogica, mi sono principalmente dedicato alla street. Ho sviluppato e stampato nella mia CO decine e decine di rulli, con risultati abbastanza soddisfacenti.
Finchè un giorno ho deciso di caricare un rullo e uscire con la pretesa di portare a casa qualche paesaggio. Sviluppo (come sempre) e mi accorgo di avere immortalato scene molto contrastate. Stampo e mi accorgo di aver totalmene perso dettagli nelle alte luci. Sbagliando, però, vorrei imparare ... in modo da provare a risolvere questa mia mancanza. Per questo motivo, sono settimane che studio quella lezione, la leggo e la rileggo.
Come dicevo all'inizio, però, prima di fare una nuova uscita vorrei sottoporre a voi alcune considerazioni che vi prego di confutare se necessario.

Secondo voi, la soluzione al mio problema, può essere l'utilizzo di questi 4 accorgimenti?
1) utilizzare (almeno finchè non impato per bene) una pellicola più sensibile in modo da aumentare la latitudine di posa e di conseguenza aumentare l'intervallo di luminosita registrabile sulla pellicola;
2) esporre per le ombre, ricomporre comprendendo il cielo, scattare;
3) sottosviluppare il negativo (di quanti minuti/secondi percentualmente? boh! seppur dipende dall'accoppiata pellicola/chimico, esiste una percentuale che suggerite in partenza per far delle prove?) sempre in modo da aumentare la latitudine di posa;
4) stampare per le alte luci, ovvero utilizzando maggiore contrasto con la carta (ad esempio utilizzando chimico più concentrato o filtri a maggior contrasto).

Quante castronerie ho detto?

grazie anticipatamente

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