Ciao a tutti,
chiedo consiglio in merito ad una foto che devo fare.
Fotografo al buio una pianta, con il solo ausilio di una piccola torcia per illuminarne le parti che voglio far vedere.
La foto l'ho già fatta in digitale e ho utilizzato a 400 iso, un tempo di esposizione di 25" a f/25.
Ho stampato la foto (digitale) per mappare il procedimento di illuminazione adottato per le varie parti della pianta, ottenendo così il rapporto d'illuminazione tra le varie parti (in sec).
Ho stampato dal sito ilford la tabella per l'hp5 per le lunghe esposizioni. Ora il problema: mi pare di aver capito che la tabella la si utilizza per determinare dato il tempo t0 base (indicato dall'esposimetro - con tutto ciò che si porta appresso questa misurazione media) il tempo t reale di esposizione equivalente.
Ma cosa applichereste in questo caso? I 25" che ho utilizzato (ma potrebbero essere anche 10" o 50", non cambierebbe dal punto di vista dell' esposizione) sono quelli che reputo necessari per illuminare sequenzialmente le varie parti del soggetto. La reale esposizione, varia da parte a parte... quindi?
Ho 4 scatti a disposizione (nella pellicola montata attualmente) e farò 4 prove... ma mi piacerebbe sapere in realtà come si affronta questo problema.
Allego la foto digitale, per dare l'idea di cosa farò a pellicola...
http://analogica.it/gallery/image_page. ... &sd=d&st=0
esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
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Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Ragionando un pò, provo a darmi una prima risposta...
i 25" non significano nulla, in quanto il buio rimane buio e sono sono strumentali a poter effettuare le varie operazioni.
Gli 8" d'illuminazione principale del fiore, questi sì che sono essenziali. Per 8" di base l'hp5+ suggerisce 25" di esposizione. Quindi tenderei a sommare i tempi delle singole aree (tutti questi tempi compensati) e terrei aperto l'otturatore per questa somma... e mi viene circa 67" (1 area da 8" -> 25", tre aree da 5" -> 10" ciascuna,3 aree da 2" -> 4" ciascuna)
Uno scatto lo farò sicuramente così.. e gli altri tre?
i 25" non significano nulla, in quanto il buio rimane buio e sono sono strumentali a poter effettuare le varie operazioni.
Gli 8" d'illuminazione principale del fiore, questi sì che sono essenziali. Per 8" di base l'hp5+ suggerisce 25" di esposizione. Quindi tenderei a sommare i tempi delle singole aree (tutti questi tempi compensati) e terrei aperto l'otturatore per questa somma... e mi viene circa 67" (1 area da 8" -> 25", tre aree da 5" -> 10" ciascuna,3 aree da 2" -> 4" ciascuna)
Uno scatto lo farò sicuramente così.. e gli altri tre?
Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Io farei così (se ho capito che cosa intendi):ciauz ha scritto:...chiedo consiglio in merito ad una foto che devo fare...
Illumini il soggetto con una o più luci per ottenere l'effetto desiderato poi:
Prima foto con un tempo base (per esempio 25'')
E poi per i successivi tre scatti raddoppi ogni volta l'esposizione, cioè 50'', 100'' e 200'' così otterrai una la differenza tra gli scatti di uno stop.
Ovviamente usando il cavalletto e lo scatto flessibile.
Uno degli scatti dovrebbe essere quello esposto correttamente.
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Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Credo di non aver capito...
Praticamente usi la tecnica delle "pennellate di luce"?
Ovvero su posa B, otturatore aperto e in completa oscurità illumini per più o meno secondi varie parti del soggetto?
Praticamente usi la tecnica delle "pennellate di luce"?
Ovvero su posa B, otturatore aperto e in completa oscurità illumini per più o meno secondi varie parti del soggetto?
Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
"Fotografo al buio una pianta, con il solo ausilio di una piccola torcia per illuminarne le parti che voglio far vedere." .. Yes.. painting with the light... Posa B e vai di luce spot sulle singole parti..
comunque una foto l'ho voluta fare, per "sentire" l'effetto pellicola sui tempi lunghi, con gli stessi tempi determinati al digitale. Poi ne ho fatto un'altra con la mia "soluzione" (ogni singolo punto esposto per un tempo compensato equivalente by tabella Ilford)...
Ma è questa l'unica soluzione? (mi sembra un problema di analisi mat.)
comunque una foto l'ho voluta fare, per "sentire" l'effetto pellicola sui tempi lunghi, con gli stessi tempi determinati al digitale. Poi ne ho fatto un'altra con la mia "soluzione" (ogni singolo punto esposto per un tempo compensato equivalente by tabella Ilford)...
Ma è questa l'unica soluzione? (mi sembra un problema di analisi mat.)
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Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
In realtà potresti non essere andato in difetto di reciprocità.
Con esposizioni multiple successive e intervallate il difetto non si manifesta. Dare luce a tratti un po' più di qua, un po' più di la, potrebbe evitare il difetto.
Tieni anche nel dovuto conto la distanza a cui poni la lampada, la luce diminuisce in proporzione al quadrato della distanza, per cui avvicinarla o allontanarla anche di poco produce notevoli variazioni dell'esposizione.
Con esposizioni multiple successive e intervallate il difetto non si manifesta. Dare luce a tratti un po' più di qua, un po' più di la, potrebbe evitare il difetto.
Tieni anche nel dovuto conto la distanza a cui poni la lampada, la luce diminuisce in proporzione al quadrato della distanza, per cui avvicinarla o allontanarla anche di poco produce notevoli variazioni dell'esposizione.
Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Perche'? A me sembra che dovrebbe manifestarsi comunque quando l'esposizione e' protratta nel tempo; se avviene a intervalli il "difetto" dovrebbe essere ancora piu' marcato. Se ho ben capito in un microgranulo d'argento devono arrivare una decina di fotoni per creare un "germe" sviluppabile (mi sa che il germe catalizza la riduzione prodotta dal bagno di sviluppo) ma esiste qualche meccanismo che riesce a impedire la formazione del germe se la manciata di fotoni non arriva sul granulo tutta insieme.Silverprint ha scritto: Con esposizioni multiple successive e intervallate il difetto non si manifesta. Dare luce a tratti un po' più di qua, un po' più di la, potrebbe evitare il difetto.
Puo' anche darsi che non abbia capito nulla...
Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
In realtà suppongo che quanto detto da Silverprint sia corretto.
Mi spiego semplificando: Se vediamo il fotogramma come una matrice, ci sono 2 fenomeni che si verificano (in sovrapposizione). Uno che vale per tutta la matrice che è l'esposizione al buio prolungata di un tempo totale. Qui dare T=25" o T= 120" poco cambia. Il buio non impressiona la pellicola.
L'altro invece riguarda le singole celle della matrice, che vengono esposte ciascuna indipendentemente (vale solo per semplificare il ragionamento) per tempi "brevi" (< 3"); in questo caso l'effetto di reciprocità non si manifesta.
Ora in realtà i due effetti non sono così separabili, e quindi l'effetto finale (lo vedrò quando stamperò i fotogrammi) mi aspetto che sia una via di mezzo... sigh! certezze non ne ho
Mi spiego semplificando: Se vediamo il fotogramma come una matrice, ci sono 2 fenomeni che si verificano (in sovrapposizione). Uno che vale per tutta la matrice che è l'esposizione al buio prolungata di un tempo totale. Qui dare T=25" o T= 120" poco cambia. Il buio non impressiona la pellicola.
L'altro invece riguarda le singole celle della matrice, che vengono esposte ciascuna indipendentemente (vale solo per semplificare il ragionamento) per tempi "brevi" (< 3"); in questo caso l'effetto di reciprocità non si manifesta.
Ora in realtà i due effetti non sono così separabili, e quindi l'effetto finale (lo vedrò quando stamperò i fotogrammi) mi aspetto che sia una via di mezzo... sigh! certezze non ne ho
Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Ok. Avevo inteso che ci fossero zone in cui le pennellate arrivavano ogni tanto nel corso della lunga esposizione.
Beh, avere certezze facendo questi giochi mi sembra veramente impossibile. Buon divertimento.
Beh, avere certezze facendo questi giochi mi sembra veramente impossibile. Buon divertimento.
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Re: esposizione lunga con ilford hp5 - effetto reciprocità
Il difetto di non reciprocità dipende dal tempo e infatti si manifesta con esposizioni molto lunghe (in genere > 1") o molto brevi (in genere < 1/1000).
Fotografare in pellicola col light painting, per la mia esperienza, va un po' a culo e a occhio, è difficile riuscire a pianificare la ripresa con precisione dato che le variabili sono moltissime, a meno di non usare bracci robotizzati che spennellano sempre nello stesso modo e per lo stesso tempo
Fotografare in pellicola col light painting, per la mia esperienza, va un po' a culo e a occhio, è difficile riuscire a pianificare la ripresa con precisione dato che le variabili sono moltissime, a meno di non usare bracci robotizzati che spennellano sempre nello stesso modo e per lo stesso tempo
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